Critica Sociale - anno XXVI - n. 8 - 16-30 aprile 1916

CRI'flCA SOCIALE 127 disperata - si salvava con aocorgimenti meravi– gliosi. T1iascrìvo per la Critica Sociale le p.arole di Carlo Botta : « Concluso il trattato di C.ampo.formio, sì ripo– sava la Francia in, pa,ce 0011 tutte le Potenze · del continente, e oltre a ciò aveva per alleati la Spa- gna,· il Piemonte, la Cisalpina e l'OI.anda. , « Peroìò la Francia, non avendo nessun sospetto vicino al continenl.e, poteva voltar tutte le sue forze contro l'Inghilterra. A ciò fare ella sì trovava molto ben provveduta. Abbondanza di navi e di capitani e marinai eccellenti: e cli più poteva aggiungere aLla sua tutta la ma·rineria della Spagna e dell'O– landa, sue alleate. Il perico.J.o dell'Inghilterra era granclissìm-0. Già si spargevano v-0cì clel,la spedi– zione contro l'Inghilterra. Già Pleville-Lepla-y (suc– ceclùto al Truguet), Ministro della Marina, soprav– vecleva le ooste, ecc. Sì sç1.pevache i g.eneralì vo~- lenti,eri si sarebbero mossi a tentare novità: e si voleva impiegarli altrov,e. Il Direttorio ~veva avuto sei:itore dei tentativi fati.i, presso Bonaparte, dai confederati per rimettere t Borboni, e _cl-elle pro– messe e delle speranze da lui date su "questo di!i'ègno. O volesse questi attenere le promesse· ai principi, o le v,ol.esse usar-e .per -sè, era ugualmente periieoloso _ al Diretto•ri.o. · · , « In questa eondizione di tempi i Ministri dlln– ghilterra., Pitt principalmente, conobbero il peritolo. irr cui erano, -tra per le forze del némico, e ancora per. esservi nell'Inghilterra medesima non pochi che, avendo aocetta!-0 i principi deJ,la Rivoluzione fran– cese, e desiderand-0 attuarli in patria, avrebbero secondato i Francesi e cooperato alla ruina dell'an– tico Stato. ((Però si mettevano (i Ministri) all',ordine per ·ov– viare a tanto pr,ecipizi-o, tentando con ogni sforzo cli accendere un novell.o i•ncendio di guerra sul con– tinente. « Per commuov-ere adunque novellamente tutto il mondo, cOI :nancl:av.ano ai loro ambasciatori di espor-– re i perioo.Ji c}:tesovrastava110 agli antichi Governi, se·la Repubblica francese mettesse ferme radi-ci, eoc. « Rispondeva l'Austria, che troppo più che non oonven-isse, erano state debilitate le -sue forze. nella· guerra, ecc. Che non ostante si offerìva :a insor- · g.ere di· nuovo, se La Russia consentisse a inter– venire, ecc,; che tutto dipendeva. dalla Russia. « La Russia metteva_ per oondizi-one che l'lnghil~ •berrà l'assicumsse dalla Tur,ehia. ·Temeva che, mo– vend-0 contro la Francia, la Porta Ottomana si mo– vesse. còntro di J.ei , ecc. ». E allora ecco, l'Inghilterra mettersi attorno a ten– tare la Tur.chia; Ma questa. oppone-va la sua antica amicizia ,colla Francia, e ~hè poco le importava che a Parigi fosse il re o la,_ repubblì,ca. Fu a questo punto che i Ministri inglesi instau– r.ar, ono quella seri-e. di accorgimenti ver.amente me– ravigli-osi, che ebbero ,conseguenze enormi e trav,ol– gitrici della situazione d'Europa. Per essi la Tur– chia fu obbligata a unire le sue navi - che er.a,no eccellenti come materiale, siocome quelle che erano state recentemente f.apbricate e•acquistate in Francia - alla flottà inglese. Mancavano alla flotta turca soltanto co11d10ttieri ,capaci. Ma, come flotta ausi– .liaria alla inglese, era sufficiente. Soveatutto l'ìn– terv,ento della Turchia accanto all'Inghilterra era .di enorme importanza, l}erchè d:ecideva la Russia a intiirvenire anch'essa, liber.andola d:alla, preoccu– p.azione di un, assalto a tergo. E finalmente,' più tardi intervenne opportuno il massacro, d'ei plenipotenziari-i france$'i a Rastadt, nel 28 aprile 1799, per compir,e l'opera. e spingere le oose all'ultima ieatastr-ofe,.che doveva approdare alla, ~ar~zata ruina della p0t.enza francese. ioteca Gino Bìanco Dell'attuazione dei pian~ e degli accorgimer;iti che l'Inghilterra, 0011fini-ssima artè diplomatica·, prose- 1 guì per uscire dalla situazione che· minacciava di travolgerla, tr.atLerò in un prossimo- quarto e defi– nitivamente ultrmò articolo. · R. ÙTTOLENGHI. La stroncaturadi ·Prometeo " Non ti stancar mal di rerlt·e, Sia l'ultimo colpo Il più crudo •· Laud-1 del cielo e della te,·,·a di "" poeta latino, 1906. " llJcchtar Sodo .... ,, S!lf' Altezza il Kro11prinz, 19H. --:•··-{L J • . « Quand•o k1 ri voi-la.dalle mine fr.onti, 1 con grida· di tumulto, v◊'ltakmdo il suo flotto· per i grandi mar,cia– pi-edi, •uri-a ,e urta i muri ,oome fom;m,in,a ubb.ri ,a,ca >> - o,quando, ·per parlar,e con più modesto, ve,ri.smo,passa un ,co.rteo<li•sci-op,er,a,nti ·e quakhe- man,tehuto dei ,ca– sin,i oacciatosi -tro La foUa tira un sasso e n,asconid,e1a· . mano, i gazz,e,ttie,ri ben pensanti oercano p,er solito in qua!,che Critica Sociale s,e ries,ce--lo,ro<li cogliervi i ,semi, le sugg,esti-onio le ispi.razi-onimalvagi,e d,eJl'.ac– •cadu;to<lep-1,ore,vole; -~on I.a p·ia intenzi,one di racco– mandare qiuegl•is,critt•o•ri ,ag,lii•Ìlquiisitori, al barg-el.J.o e al grandissimo di.avofo, Ora ohe· ,!,e 111azioni_. <l 'Ernropa, p,er i,ni•ziativa jnnega.J;1iledell'Austria e, d,eUa Ge-rma– nia, ,si tiioono,aJ,tro• che sassi con: un crescendo di car– neficine che, per di,re come, il Petronio Arbitro di Po– lonia, non, è più ne.anche este,bioo, convien f.ar, ea.J– tr-ettanta ,ri,cer,canelle ip,ocritiche antisociali, prosiai– che ,e -rimate, degli ultimi tempi; per vedere &e al– ,cuno, non col ouo,rè ·pe,r brutafo malvagità (chè non credo ,ci sia in ··terra con cervello sano- un mo-str-odi que-sta fatta), ma ,con .J,el.abhro e ,con 1,ap,en,na p-er leggerezza o per chiasso- ,o p,er istrionia, ,abbia -p-r-e– gato lddio di quel ch'ei volle, ,come-Sa,pi,a Sen,e,se - o, per parLar-e più- ,chiaro, s,e da uno o da mo,lti siano stati ,e,sp,r,essi sentimenti e idee ,e, visioni, ohe poi hia,nno-avuto- nella p·:r-esent,e, sciagur,a mo·nidiale il loro sbo,cco ,n.a,tu,ralie là macabra e.f"f.e.ttuaaione. t quel-,che ·già •lung.amente è s.tat-◊- f.atto e -semp-r,e si fo, aoous,imdo per tuitti i ve,rsi l,a l(u-lfur; ,sì -che la gente di più modesta e-r,udizione è in gr.ad ,o<li farvi i nomi <li no•ri so quanti tedeschi s·crittori, i qual-i, a su.o tempo, av,evano,e-ruttato su le -carte furore e brutalità. E la ,gente ha ,ragrone: -se non ,che bisog,na 'saper a•n– ,che ,che non :tutti credono ,che J.elucciole si,ano lan- · terne: e ,che a:lcuni, i qua•li soffrono-, in mezzo, a-I·cer- . veHo, d·i un· incomodo cJ1e .si ,chiama memoria, ,cJ.'e– dono ohe quella pa,toiJ.ogia non stesse <li casa.,soltanto in Prrnss_ia, come fo, di,cevo .anòlie ,su la fine del mio– ultimo artiooJ.o. E anora, mi si dirà:· se già l'iwete d:e,tto,.a ,che to-rnakl og,gì .a,JJ,ru ,oari,ca?v,ole,teanche voi pi,cchiar s-odo? Div,en'tere,te,mon,o.tono ,sino al tedio. Il ,costo-,d,e.Jl, a ,car.ta è .aumerntato,e -nJO,n ,c'è spazio a ripetizi,oni. li ;Che sarebbe g•iusto se troppa gr,an parte- dell,a sfamp,a •non i,ns.istesse<l,a,f cànto suo a non di•re i•nte11a la verità ohe tutto abbe,lla;_ sì ,che io p,os·s,o di.r,e come quel marito ali.a mogli,e d,all,e insi,stenti p-rati-chemo,Jte-plic·i: fin ,che tu far.ai -le medesime cose, I

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