Critica Sociale - anno XXVI - n. 8 - 16-30 aprile 1916
126 ORlTICASOCIALE sè le Po-Lenzemarittime, o'onquislò !,e nostre colonie. La situazione oggi è capovoJ-La. Convien dunque esa– minare le chances di una guerra per determinare le condizioni di pace». Nella stessa Camera, dei Lords osservava un membro dell'Opposizione: « Fon~e al– cuno oserà afferma11e che ciò che noi offrivamo di re– stituire alla Francia fesse e·quiva,J,enle a ciò che le doroandavamo? >>(restituzione del Belgio). · Il Dircl.to1,io troncò netto· agli intrighi, intirrtando nl Malmesbury. (19 dioernbre 1796) di lasciare nelle -1.8 ore il suolo francese. Malmesbury -corse. a Lon– dr.a .a informare che la floita di BresL aveva salpato fino dal 16 dicembre e-on l'ese11ciLo ·cli I-foche per l'invasione dell'Irlanda. - E probabilmente la rn.is– si-one tli Malmesbury non aveva avuto alLro sco}'>o che cli veder chiaro nei misteriosi preparativi marit– timi del rn.inis:Lrodella Marina Truguel. ' L'Inghilterra fu salvata a-Hor.a·- come già clùe scooli innanzi - ,da un.a <;liquelle temp~ste che s,o,n,o ,consueLc nella Manica. Ma se la provvidenziale tem– p-esta disperse le navi part,ile da Brest - come già nel 1588 ave\éa rol,to negli scogli la « G.randc tu·-. mada » di Filippo II - aiutarono la Provvidenza g,Ji errori degli uomini: la troppa prudMza di Hoche che, per attender le flo-Ltedi Richery e di Ville– neuve, s'era inclugi.ato, fino all'epoca delle brume e delle tempes-te. 'Jn.falti, solo un anno di poi - mag– gio 1798 - il g,enemle Humbert riesciva, con forze irrisorie, a portare in Irl,and.a In rivoluzione. Mentre I-foche - l'eroe - .apprestava cl.a Hennes la spedi?ione di B1iest, era fatto segno ai colpi del sicario Guil– laumoL; a Brest si tentava cJ.i .avvelenarlo in· un ban– chetlo (vedi Vita di Hoche del Rousse1in) e- fu salv,o pe1· l'eccezionaJe robustez2,a. Anche lo- spionaggio cea tenuto .in onor'è; é si dovette all'astuzia di I-foche, infastidito dalle nevi che già si- ammassavano ·nel– l'Udinese. La mattina del 13 ottobre, vedeIJ.do dalla • finestra, Ja terra tutta bianca: « Che paese impossi– bile! - disse al suo segretario Bourienne: - 1:: finita. Conchiudo la paoe. Venezia e i confini del Reno paghe·ranno le spese. Il Direttorio e gli av– vocati. -di-cano poi ciò che vogli0no ». E, presen– tendo· che il.Direttorio gli avrebbe,im:pedito il turpe mercato della Libedà di Venezia, foc·e intercettare la posta in F-rancia, -oosicchè, dopo il 17 ottobre, quan– do le .istruzion,i precise del Dire>ttorio gli giunsero, egli po,tè opporvi il f.atto compiuto. Quando nell'aprile ·1797 il Governo inglese capì che l'ultima nemi,ca continentale - l'Austria - slava per rinunziare alla guerra contro la Francia - essa riaprì le trattative di paoe a Lilla. Esso aveva sa– puto dalle ·sue spie - assai prima èhe il manifesto D.irettoriale del 26 ottobre 1797 dichiarasse la rolr tu!·a delle ,ostilità - che il Direttorio, per rinnovare il tentativo, fallito ne.I dicembre del 1796, cLi una invasione dell'Inghil·terra; ricostituiva formidabil– mente la su.a flotta, e iil comaùdo della spedizi•onc •si .affiderebbe a Bonaparte, il cui nome- bastava ad .interro-rire. Il pro-eLama al pbpolo- francese suonò poi cosi: « Non ,ci t'osta che punire la p·erfidia del Gabinetto di Londra, che a.ccieca le· Corti d'Euro,p,a a,l punto di farne Je schiave della sua tiranni.a marittima, e. ·.inganna lo stesso popolo inglese estoreendone il denaro per ·prolungare la guerra, · l'effusione del :sangue uma:no, la distruzione dei •commerci e tutti .gli -0rrori che esso mer,canteggia. È a Londra che .si fabbricano le sven_tur~ dell'Europa ». se, saputo dei 100 luigi promessi a.J.tipografo per un.a ,copia dei clocum,enti della spedizione, mandò . Quel I)roclam.a seguiva la rottura dellé trattative a vuoto quél tentativo.- Indi, s;tam.panid-o· un appell-o al poi:iolo portoghese, indusse l'Lnghilterra a 'man- di pace d,i Lilla. Anche stavolta Lord Malme,sbury dare le sue n,avi a incroci.are sulle coste del Porto~ .era v-enuto nel continente forse più che· altro per g.aHo•. il).trigare, confidando nel ritorno de!La Monarchia, L'·epi,sodio me ne r.arninenta un altro, poco noto, .che id risultato delle elezioni <lei 500 rrel luglio p'o– la -éongiur.a di cui, due anni i.n:nami, in Piemonte, teva far. a•pp.arire p,r.ossrj.mo_:Pi-cheg,ru, d'.accord-o era stato, protag·onista il nostro Cado Botta. 11 Go- - · ooi realisti, era sta-lo eletto· Presidente dei 500. In verno piemontese ne -ebbe sentore dal console in7 . quei peri-coli, il Direttorio, stato sempre avyerso a gLese a Genova, Giuseppe Brun, riuscito, con, lo ·Napoleone, doveJte ricorrere a lui per. la propria sborso di 250 luigi d'or,o; a co-rrompere un a,d<letto . salvezza, dopo· che' l'impulsività d,i- Hoc:he ne aveva a quell'Ambasciata franoese e frugando, mercè per- frustrata l'azione. L'eroe <;].ella gl!erra di Vandea morì son.a fida, nelle carte del min.isrtro Tiilly, a scovarvi i;J 10 dioenibr,e, fra ,circostanze sospette, che facilita– il carteggio ,del Conte della Mo,rra col Tilly e il · rono i tri-orifi a Bonapar.¼. Questi mandò Berna- pian0 d1ella rivoluzione piemontese. Tutto ciò na-rra dotte e Aug,er,eau, che, venuti a Parigi col pretesto Nicod-e'me Bianchi. Il Bo,tta fu .arrestato, e si salvò della consegna d-eUe conquistate ba,ndiere nel ce- d IL 1 (1) o · h · f lebre colpo _di mano del 18 fruttidoro (4 settem- ,con,pena a a orca · gm e_eooà a 11 suo- « a - bre- 17,9, 7), circondarono le- Tuiler_·ies, e urrestarono fare Dreyfus »..,M.a ripigli amo 11 ra cconto. L'anno 1797 .ave\l'.avisto svolger.si le meravigliose e deportaron0 alla Guiana 11_ degli Anziani e 42 fortune di Bo-na1)arte in Italia, e ,o ltre !'Alpi verso ,dei 500. Anche due <liretto•ri (Barthélemy. e C.arnot) Vi,enna. Il 17 aprile si firmavano a Leoben _ non e lo stes-sro Pid1egm, .furono arres,tati. Il Ca-rnot lungi da· Vienna _ i preliminari di pace. Quei patti riuscì a sèamp.are, rifugiandosi in G~rm.ania. non furono mai pubblicati con precisi-one. Si sa Riuscito questo colpo di Stato che raffermò il Di- che l'Austria a,~qui_stava terri.torii Veneti di terra-' rei.torio, M.almesbury capì che per l-qi a Lilla non ferma fino all'Oglio (il Brescia,no): _ e la Francia c'era più àltro·da far-e. Egli avev_a, colle stesse•arti le isole Jonie. • . dell'anno prec,edente, protratte 1e trattative sempre , Bonapa·rte si era v.also dell'acquistata· libertà di· « in attesa di istruzioni precise da· Lond:ra ». Il Di- movimenti, P.{l!' reprimere i moti re.aziona.rii di Ve- rettol'io, il 16 settembre, 12 giorni dopo il colpo di r-ona•e ass,estar'e alla· francese i Governi di Venezia Staito·d'i fruttidoro, gli intimò di a_nda-r·vele a cercare e di Genova .• Poi, coll'inviato· austriaco Gobentvel, personalmente. Partì per non più•. tornare. I ple- dopQ aver minacciato di riaprire J.e ostilità se si nipotenziarii franfes\, rimasti a Lilla ad atten~,erlo, rigettava il suo- ultimatum, con.chiuse presso Udine gh -ID:andaron.o l u~timatum_ p~l 16 _ottobre, g10rno il tr-a•titatodi Campoformio (17 ,ottobPe 179 7 ). Vuols,i m cm era _fissato_il 1-o-ror1c~u~11_1-o da Lil_l~. È d,el che Napoleone si .affoettasse a con.chiudere la pace 26 ott0~re 11m:arnfesto_eh~ rrapr~va le o,sNJt~, 11 fl,_,,da ___ ._ . ' quel gwmo. SJ. !:>.OH!iWh!r.9:1il!O- g~:,i-d,l:PMe~e~ 11 a (1) Su questi fatti, una parte del quall si svolse In Acqui, dove 11· 1·J?.q,u)i9gJW11t:·1I 'j n·,·,:-1 _j,_,..,.,,,'i,11 ,n 1 ,! i 11f>o11J oi·111<•:('J Botta fu detenuto, uscirà fra b.r~~~- µ11 ,D}lq tf/PdW, n 1;11 I' .) ;Tl'li ( n Ii,':l:JPtY,i<IIIl·'f.l ingl/,lS_~tt:.IRJ:lll:WI I µii) SJ~YfH}Aqe 1;Q~Si Biblioteca Gino Bianco
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