Critica Sociale - anno XXVI - n. 7 - 1-15 aprile 1916

CRITICA SOCiAl-,E '105 arr~sti nella ,produzione in ~guito a conQit~i tra OI)BNl.i e industriali», p·roponeva .ohe n,essuna sosp,'l'nsione di J.a.vorodeterminata da sciopero o serr.afa dovesse a,ver luogo negli• s-ta,biJ.imenti ,ohe lavorano pe 0 r co~to .d~l ·Governo. Nel caso di vertenze che_ non ven.issero ri- solte da.Ile parti direttame,n'te interessate o dai loro rappresentanti o da organi di condi,i.a,zione o· arbi– tro.to già esistenti, l,a. questione doveva essere defe– rita .a un tribuna,ie, im-parziale, nominato .dal Governo perchè siµd.aoa,sse imme<lia,tamente e riferisse al· Go~ verno su.Ile •proposte per i•l componimento. T.ali proposte vennero sa~zionate d.a una Confe– renza di - r.ap- p-resentanti operai convocata nel marzo dal Minis-tero del Tesoro insieme al Presidente del Board o/ Trade, aHa_quale -p.a.rteci,parono i delegati del Congresso delle Trade Unions, della .Confedera– zione delle Trade Unions e delle principali Unioni interessate. ,li Ministm del :fesoro 1 Lloy;d George, tenne ai de– legati 0perai 1.1Jn discorso, in cui insistette suNa ne– cessità della organizzazione naz.i,on.ale deH'indust:rioa; aocennò ,ai -poteri conferiti al Governo ·di assumere il c~mtrollo degli sta,bHimenti in• base· a,11,a le'.gge suHa difesa ,nazionale; dichi,arò c~e, pùr avendone ,i.Jpo– tere, il Governo non intendeva. esercitoa.rlo senza fa piena collaborazione degli i-ndustriali e degli operai;. affermò essere proposito del Governo imporre sopra– tutto una limi,tazione dei profitti, riconoscendo essere altrimenti molto diffiòle fare appello al lavoro perchè rallentasse le -sue restrizioni e fa,ces,se il massimo sforzo. Jn,fi,ne, invitò gli -operai ad .accettare l'arhi– trato nei oonflitti economi-ci e· il temporaneo rallen– tamento, con adeguate ga·ranzie, d,elle norme delle Unioni operaie. La Conferenza avendo aocettato -le conel-usioni della Commissione per la produzione· negli stabilimenti an,e,e,canici -e -navali-, il Gov-erno si impe·gnò a .nomi– n,a,re un Gomi-tato ,consultivo ohe rapp,resentass,e gli operai organizzati oceupati in tali stabilim~nti e che serv-isse ,a facilitare .],a -traduzione in a,tto delle deli– berazioni della Goruferenz.a, fll'rugendo nello stesso tempo da organo oonsul-tivo del Gove,r-noe degli ope– rai interessati. A questi ultimi, o .ai loro rappresen– tanti, dovevano anche possi•bilmente comunicarsi,, nelle -singole località, i oambiamenti neHe condizioni di lavoro che si· intendesse -di introdurre, e offrirs-i l' opportuni.tà dir esprimere il p,roprio pa,rere in me– ri·to. · Delle organizz.azioni ~a'I)'presentate alla ·Conferenza, quelle dei meccanici e, dei minatori non consentirono ,nel•voto della maggi•oro.nza, anzi i delegati dei mina– tori si ·riti,rarono dopo la· •prima. seduta ,perchè con– trari all'arbitrato obbligatorio. Il Governo, invitavia ,pertanto nùov.amente, il 25 mar– zo, i delegati dei meooanici ad una Confe·renza, nella quale, ·questi u!Umi dehber.a-rono di .a,ooettare le dè- . cisioni delLa Conferenza pr-ecedente dopo che i Mini– stri Lloyd George e Runcima,n. ebbero- dichiarato; tra l'altro, che il Governo si impegnava a limitare -i pi:o– 'fitti degli sta:bilimenti oocup,atf neHa -produzione' del materiale ,p-er -J.aguerra, che le de·roghe aHe norme un-i-Oniste riguardavano ·solo il ·-lavoro fatto -per la· guerra e .per la .sol.a <luratoa-della stessa,, impegnan– dosi il Governo a usare di- tutta J.a sua influenza perc:hè le norme -stesse venissero ripristinate dopo la· guerra. · · Queste cautele, reclamate dalle 'organfazazioni ope- ioteca Gino Bianco rai-e- - osserva i-I Co,le - trovano, ragi•one nel fatto cli-e le norme fissate da!Je -Trade Unions ,non rapip,re– ,s,e,ntano •u.n intralcio materiale .alla produzi,one, come crede -la -stampa borghese, -I.a -qu.ale salutò la con,oes– sione delle deroghe dia ,parte degli operai come un primo passo per infro.,ngere la « tiranni.a» delle Trade Unions. Se oorte norme che Umitano .J'im,piego dei semi-qualifi,oati ipossono, -nella .attuale defi,oenza di operai qu,a\ i.fi, cati, ridou.rre ·io quak;he modo la produ– zione e ·.se può ,essere· ,perciò opportuno derogarvi temporaneamente, · sempreehè esse vengano ripristi– nate doip-o J.a guerra, non è •però men vero che I.a maggior p,a.rte delle. norme sindacali non sono di ta.Je.natura. « Esse - osserv,a, il Cole - intendono ,a p,rotegger,e l'operaio, e sono- in realtà ·una ,speci,e di Jegi-slazione igieni,oa industriale, estensiva. de,i pri,n– cipl che stanno a base deHa . legge sulle fabbriohe, sopratutto ·quando si tra,tta deUe claus ole· relat ive al l,a,v,9ro•straordinario e a,l numero degli o-pe r.ai ri,chie– sti per azionare le diverse marehine. Esse rappre– sentano essenzialmente una ,p,rotezi,one, degli operai ,contro le mal,a.ttie e ,gli•infor.tu.,nl, e l'abolirle impor– terebbe un no-tecvo'ie.aumento di entrambi.... Se• si Lasci.amano libera, agli industriali e, se l'attuale pr-o– ,oesso di intensificazi_one del lavoro contimia, se ne a.vrà immediatamente ,una momentanea a,c,oolerazi-0ne , della- proçiuzi-one, ma, a, .\un-go andare, _un-a diminu– zione. Le norme µ.nioniste ,servono altrettanto gli in– teressi. della nazi-one quanto queHi degli operai che le hanno imposte». ~ considerazioni del Co\,e sono con.fermate' dai Rapporti puibiblièati daUa « Gommi•ssione igienica per il· l.avo-ro negli stabilimenti di proiettili», nominata dal G_overno, circa il Lavoro festivo, in tali fabb-riche, giudicato _p-rasf.avorev,olmente da,gli industriali, pe•r ragioni eçolll_omiche, ,tecniche e sociali, tanto ohe si nota un.a manifesta tendenza a ridurl,o, avendo pa– recchi imfostri-ali constoatato che in sette 'giorni si ottiene. la produzi,one di ,sei e ohe I.a riduzione del lavoro festivo non portò ad una s-ensibi-le diminu– zione nel rendimento (I). In altri interessanti Rapporti, la stessa Commis– sione tratta degli .s.forz.i fatti da!Le fa.bbriohe .per as– si,cur.are, mediante \,a istih.izione· di « cantine indu– stri.al i» di vario tipo, un.a -razionale alim,en-tazione– degli o-per.a.ia- ss:og,g,ettoa,ti all'intensificato '.iav-oro-negli stabilimenti p,e,r I.e munizioni (2) e riassume le inri– :ti.ative prese per la sorveglianza sulle condizioni di vita e igienic·he degli stessi ope·rai, resa soci.aLmente indispensabile, oltrechè dall'intenf!,ific.azione del la– voro, dalla larga introduzione delle donne ,e dei ra– gazzi (3), Il Comitato consultivo del l,avo•ro·,co,sti-tuito in ,con– formità ai de-lil~erati della Conferenza, non sv olse, secondo Cole, un'opera app.rezzabile; nè risulta.ti pro– porzionati ali.a loro importanza diedero i Comita,ti locali per gli armamenti crooti- nei centri principali e costituiti d.a ,un egua:\; ,nume'ro di· rap,p·resentoa.nti ·degli industriali e ,qegli operai insieme ad un oorto numero di <le,lega,ti del Gov-erno e• di altri• « irnpar– zi,al.i», coll'incarico di curare l'applicazione delle decisioni della Con,f,erenz.a. Il Cole attribuisce ,a tali (1) Sunda11 Labom· ,n· munit,on wo.-Tcs, In Board of T.-ade Labo1tt· Garzette, dicembre 1916. (2) Jnd11st,·,a1 canteens, nella stessa Rivista, dicembre 1916. (6) Welfare supervtston, In Boa,•iZof 7.'rade Labour Garzette, gen– naio 1916. ft

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