Critica Sociale - anno XXVI - n. 7 - 1-15 aprile 1916
CRITICA SOCIALE 103 -de-I Direttorio che vorrebbero essere le conventicole ra dic-0-nazionalist e-). Voglio invece ·parla.re dell'opera complessa che ·si deve sv-0lg-erep er I.apre parazione delle future con– dizioni di pacé, per lo studio dei molt.i pr-oblemi che si- riferiscono .alla futura pace, per la impostazione e la trattazione e I.a ris-0luzione di essi nel modo più oonforme agli interessi dei popoli, che sopportano il peso della guerra-, e non di quelle -0ligarchie svaL · riatissime cli.e 11e raccolgono -ord.ina,riamentei frutti. E, badisi, ho parlato di pace futura. Giaèc-hè rion voglio (per non incorrere nella toocia di emissario billowiano o consimili, nella quale incorrono chèz nous le persone che pensano troppo) p.adare di una oper a da sv,olgere per la pace. No, no: voglio par– la.re della efficaci.a della Ra,ppresentanza Propor– zioo o.Je nell'opera preliminare e preparatori.a per arriva.re - quando che sia, quando a Dio (o all'In– ghilterra .i) piaoerà - allo studio dlelle condizi,oni di pace. Non si tratta, per usa-re una similitudine fo- · rense, della,:fase -detisoria, m,a bens.ì·, più modesta– mente, <rella,f.ase istruttoria· del processo, alla qua.Je io ritengo si dovrebbe applicare la Rapp-resentanza Propornonale. _ ' E mi pa,re che sarebbe bene occupà,rsi di ciò fin d'ora, pure non avendo, come è neoess~rio non avere (a quanto dicono i benpensanti), nessuna premura di arrivare alla pace. · - · · Anche se la guerra.i dovrà durare ancora i tre o quaittro anni neoossari per abbattere, come dicono gli .anarchici latini .... e gli unionisti inglesi, il mili– tarismo prussiano e sop-ratutto per purgare tutti _gli Oceani dall'incomoda concorrenza, del commercio te– desco, tuttavia rrii pare •che il tempo non sia- certo eccessiv-o, data la quantità dei 'problemi che si do– vrebbero stud-iaue, per istruire diligentemente e com– piutamente il problema <l:el.Ja pace. Orbene, !'.applicazione delila ·R.aippresentanza Pro– porzionale allo studi.o della pace futura dovrebbe consistere in ciò: ogni Parlamento dei paesi belli– geranti potrebbe -nominare, nel suo seno, co,J si– stema della Rappresen tanza Pr-oporzi:onale, una, de– legazione di <lep4ta.ti , incaricati di studia,re e di pro– spetta,re le co ndizioni a l;Lequali lo Stato a cui appar– tengono potrebbe, quando che sia (non dobbiamo avere premura, se no .... ), .accettare la pace. Queste delegazioni interparlamentari potrebbero riunirsi in un paese neutrale, poni.amo La Svizzera o J.a Spagna o la, Danimarca , riunirsi per scambiarsi le Loro idee·, per raffrontare 1 e loro conc lusioni; e dal dibattito: delle idee e dalla, compa:r.aiz :i-one d·egli interessi spriz– z erebbe . qualche scintilla che iHuminerebbe: ·un poco il bu.io profondo in cui ,ci tr.oviamo e cui' potrebbè, - c hissà, - secondare qualche gran fiamma• .... Il vantaggio di questo sistema (,che è, detto per - incidens, cosa ben più seria e feconda di quel Par– lamentino ad usum delphini' partorito dall'on. Ca– chin, composto di.... autorappresentanti e df carat– tere emirumtemente unilaterale) in ,confronto .all'an– tico sis-tema, ancor .a vigen te, di manda-re dei fidu– c.i.ari dei Governi a tasta.re terreno ·in paesi neutrali, sa,rebbe grandissim o. In pr imo luogo, poichè queste. rappresentanze emanano dai Parlamenti e non, dai Gover.n,ì, esse potrebbero muoversi ed .agire senza timore di compromettere ,e di impegnare· i) Governo dlel loro paesé; ment11eciò non .avviene trattandosi di fiduciarl' dlei Governi, un insuccesso dei quali coinvolge, ufficiosamente· e d'i fatto se non ufficial- mente e di ·diritto, un grave ,co1po per i Govierni da cui .sono inviati. Perciò, mentre i Govern i sono piuttosto restii a mandare tali fiduciari se non qu.an– dlO sentono o desiderano la prossima fine de Ue osti– lità, essi-Governi non dovrebbero avere ragioruevsol– me.nte nessuna· esitazione nel consentire (giacchè la loro -opera, che nel priFI10sistema è positiva, in que- ino Bianco- sto sistema non sarebbe che negativa) die i Pàrla- · menti inviino tali deJ.egazioni, sin d'ora, anche se - come tutti i Go,vefni, 'speci.aJmente lntesisti, ripe– tono . .ad' ogni istante - vogliano continuare· la guerra .... - jusque au bout. In secondo luogo, ·e,sopràtutto, -si dleve notare la differenza- radicalie-tra l'istituto dei fiduciari e-queste delegazioni interp.airlamèntari, dal 'punto di vista . della giustizia sociale e della pacificazione umana-. Anche se, come purtroppo è vero, i Parlamenti -odierni non rappresentano veramente, in nessuno Stato europeo, l'opinione popola,re, pur tuttavia e-ssi, n:ella.foro molteplìce totalità (e la mol,teplicità si ri– specchierebbe in queste delegazioni, appunto in virtù defla Rappresentanza Proporzionale), si approssi– mano .alla reale·opirnorue e volonrt.àpopolare assai più e.meglio, che i Govierni. _Quindi,mentre finora l'espli– ,cazione del.Jasovranità popolare veniva .ad .ar:r,estarsi proprio là dovie era più necessaria e :Cioènel campo q:ei rapporti internazi,onali, dai quali, lasciati in b;:i:lì.a' dei Governi, veniva .èsclusa ogni ingerenza dei popoli, mentre p:r,oprio i henri.e le vite dr essi sono in giuoco in oo-sìterribilmente enormi proporzi-oni in tali r.apporti - in questo sistema, invece, l'interesse e la volontà dei popoli potrebbe, sebbene parzial– mente, ·limitatamente e . .approssimativamente (par~ zialità, limita.zione·ed approssimazione che sono ca– ratteristiche dei Parlamènti odierni di fronte .alla vo– lontà popolare), ma-nifesta,rsi neJ campo della vita inte-rnazionale. Sa-mbbe·un primo spiraglio di luce, un· prim-0 passo che si muoverebbe sulla vi.a di un radicale rinnovamento sociale. · E,· .a guerra finita, queste delegazioni interpar,la– menta,ri potrebbero sussistere e tr.a-sf ormarsi in· quel- 1' assemhJ.ea dei popoli che, .assai meglio del_vecchio Tribunale dehl'Aja-, emana,z.ione di Goverm, · potrà tutelare ·ed assicurare la pace umana. · Quando, in tutti gli Stati civili, fossero attuati la Rappresentanza Proporzionale ed il suffragio- veramente universale - ,comprè-ndente ,cioè .anche le donne -- cosicchè il Parlamento rapp11eserutasse ver.amenite e~ integr?l– menté il p•opolo, allora questa Assemblea mtern.azro– naile di delegati parlamentari,-· che· costituirebbe un .vero Parlamento. internazionale, assicurerebbe vera- mente la ·pace tra i popoli, giaC'chè essa rappresen– terebbe appunto la volontà dei popoli. E se la politica ester.a fosse fatta sempre e ovun~ que (that is the questioni) dai pòp'oli, di guerre no~– se ·ne· farebbero più. P.oichè, credo, nemmeno gh scribi della stampa più sconciamente antite~~s01 credono .s,ulserio, .alla fola, da essi propalata, dr un popo-Jo tedeSIOO soli~lmente ed all'i.manimità '.asse– tai.o di sa1;g,_ie straniero! Noni voglio· plagiare questa idea di una delega– zione interpadamentare, che fu. già avanzata da un· giòvane_ sc·rittore ·ca:tto.Jico,che assunse l? pseudo– nimo dr « Ille Ego ll nella Rassegna Nazu;male del 15 febbraio scorso, in un pregevole studio di cui condlivido, in linea,_di massima, i capisaldi e le con– clusioni. L'articolo di /Lle Ego è stato largamente riassunto, cpn, il consueto profondo- acume, da Claudio Treves nena-·Critica Sociale del 1° marzo. Ma .J'on. Treves si è mo,str.ato .alquarito scettico- sulla p-os•si?,il~ _ef~et– tuazione del progetto, osservando ~he, .s•e_ l 1mz1at1v_a cli queJla proced:u_r.a· dovesse part~re d~1 ~-ove,rnr, nessun Governo vorrebbe muove-rsr per 11primo, se non fosse ben dés.ideroso• di pace, e si ritornerebbe •cosi ad uno .stato di cose assai simile alil'antic-o si~ sterna dei fiduciari; e, se !',iniziativa,dovesse pa~re dai Parlamenti, ogni Governo, ponendo la questr-òne di fiducia, « v-orrà ,essere padrone del quando del,la
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