Critica Sociale - anno XXVI - n. 7 - 1-15 aprile 1916

CRITICA SOCIALE 107 LAPOLlllCA -ESTERA INfiLESE all' epoca della Rivoluzione f-rancese Il. Disswnri nel Pa1•1nlw!,ento ingwse. Mentre il Governo inglese raccoglieva con lusin– ~he intorno a sè, nel 1793, tutte le Potènie d,'EuNil\Pa, .m · quella formidabile unione che è conosciuta ne1 1 La, storia ool n,ome di « Prima Gò.alizìone » - lo spi- · ·oo pubblico del popolo inglese era lungi dal se-· guire senza apprensioni la politica;' rivoluzionaria di .Lord Pitt il giovane. Il re - Giorgìo III ~ tutto ligio .ai Tories (conservatori} erai·allora- impazzito: e per lunghi .anni (fino al 1820) tenne la reggenza il vizioso figlio di lui, ohe fu poi re col nom-<t d.i Giorgio IV. Edmund Burke fu aJlora- il leader dei Tories. Era questi •un, enfatico oratore. E~~iv;,i n~H~ .t,M,e tendenre, era stato un, vio,lol)'nto ppositore del Go– verno, col F-ox, durarti.e la guetrà d' Americil : e al– lora si era, atteggiato. a generoso ·difensore deMe libertà americane. Ora che l:a·libertà bàtteva alle porte - sovra.tutto- d!aoohè·la Francia·; ne-I 1792, si era impadronita del Belgio - egli v.enne in c3spro oonflitU> col f o,x, e si gettò a, co,rpo perduto coi Tories. . ' · · · . Sè osservis-i bene l'atteggiamento-di Lloyd George e dei suoi amici, noi ci tr-oviamo oggi in una- ·si– tuazione poco dissimile. Ma il Paese presentò all-ora segni di un.a resistenza ideiale, ,.che indarn-0 ,ricer– cheremmo nell'Inghilterra di oggi. Carlo Giacomo Fox non v-olle mai smentire le sue simpatie per la lìbertà. Quella che egli aveva, amata nell'America fontana, difose anche nella Fra.n– ei.a vicina. Fu all-ora accusato quale traditore. Pitt e i suoi ac.coliti gli aizzaron-0 con~ro ~ folla, che tailora lo insegui per la strada e •lo cercò a morte. Ma più tardi - .quand'O, nel 18().6, _la grande live,lla-' trice, lo r~ggiun~ ~ gli odii :5i sopi:rono nel sepolcro --'-- l Inghiiterra gli vot{> gb oi:i,on çhe essa_ rende ai suoi figli più ecoolsi, é·gli eres,se un màu59l:eo net– l' Abbazia che os pita i massimi creatori della sua grandezza idea.le. . . - · A lui s'era, unito il focoso difensor e de lla Costi– tuzione democratica d'America, Tam.a.so Payne. Il punto di vista di questi d1:iegrandi spiriti e dei loro partigiani dell',o,rposizione - i Whigs - era ch'e non .fosse degno della grande tradizi-000 liberale inglese annientane ne.Ila·Francia quelle idee cli.e costituivano •<H· nobilé patriìhòruo inglese':' - ·é ;:'lime, nel loro complesso, le grail'di idealità della "Rivoluzione franeese non oessavano. di essere nobili e deg,n;e, perchè il popolo, -nel farle trionfa,re, si e,ra lasciato trascinare a eccessi crudeli. - , Ho già detto quanto fosse l'imbarazz-o d~ Pitt. e consorti nell'esporre (o piuttosto nel' dover colorire, -e nascondere sotto un cumulo di frasi) gli scopi dellà, guerra. , Appaniva alquanto ridlicolo dichiara,re che si era ap_p1ccato il fuoco a tutta l'Europa, col pretesto, di .salvare <l'a una irruzione di barbari la religione, la morale, la giustizia e l'umanità -=- mentre appunto allor.a gii alleati, che l'lnghiilterra si era scelti, fa– vano scempio precisamente.. di tutte coteste belle e. 'Difatti, appunto allora i buoni alleati - Rus– e Pru6'Sia - erano occupati a fare i macellai in nia - e gli Austriaci, da buoni compari, non evano alcuno scrupolo di ,impad.ronirsi di é e di Valenciennes, in no me deH 'lmperatore. i bei discorsi e giri di fr.a.sd di Pitt e con~ o adunque rivolti a .,coprire - setto Ùn di belle frasi - J veri fini dell'Inghilterra, che era:no i consueti firt,idtella s'ua politica, .e che si colll'pen!l'i~vano in un0:. la, difesa gelosa del suo .pred'omnuo assoluto nel 'mondo. Mezzi,a questo fine~ la dii:struzione deHa flotta francese, la, l'Ovina dei oommerci francesi, l'annientamento definitivo del si– siteina ooloniale franoese nelLe Antille e nelle Indie. Nel gennaio 1794,. il disco-rso deilla Corona così sintetizzava la situazione: « Noi siamo impegnati in una lotta, da,l cui suocess,o <lipendòn'o: la integrità della -nostFa Costitui,ione la, conservazioner ,delle leggi, fa, salvezza dlell;a,r~ligione, e 1a sicurezza di :<>gillÌ società. civile». E in verità, per salvare tutte queste, bel1e cose, era, giusto che tutta, l'Europa si dovesse, far ammazzare! , Ar Comuni·, Lord• M-omington spiegò megJio, .ehe non si poteva •pensare alla pace:, fin,chè in Fran– cia, esistesse il Governo diei Giacobini. ~ I Giaco– bini poi caddero; rna appunto allora- l'.foghilterra.:., -er.eòla « Seconda Coalizione»! - La verità è ehe è sempre un gran· guaio preten- .d.~re1di ipsegu:a,re 4'gli1altri p,0poli a govie:rnarsi s.e– , odndo· i nostri gusti. LecitiSISlirno,-,-s'intende - f:ar.e proMganda delle idoo che ognuno creda giuste. Ma volerle imporre ooi cannoni, porta a ,reazioni ine,vi-• tabili,_ Ogni popol-o - dinanzi .a queste· bufere -. si, sente tratto ai stringersi into.rno ,il proprio man,.. te:t}o•,buono .o, cattivo che sia; come è detto ruella .favola esopiana d'el Vento e del Sole,. cJ1e ci ins.e- . gnavano da bambini . I • . .,Ma allora __:,, si era nel gen,naio del 1794, - ossia _or,fanno 112 anni; - a,Uora, aUa Camera dei Lordi, Lord: Lands– dow11e esclamava : « Ah, voi dite che in Francia regna l'ania,rchia? Che non vi è Governo civile cola? · Chiedetene .al geneirale ·Wurmseir, e al Duca di Brunswich; e a sir Elliot, e ai realisti· di Vandear. No: siete voi, Tories, che mentite. Non è vero che questa guerra sia dettata dalla, n~ssità di respin– g,ere un'aggressione ingiusta,. Quello che voi volete, è- imporre legg,i a_una nazione indipendente-». (Di– scutendiosi •l'i,ndirizzo in rispo~, a,l di~c,o,rso dell~ 'Cbron,a; Atti Parlamentari, voL XXX). · ,. · Ai Comuni, il deputato Courtenay rincalzava, de-– nudando le ipocrisie che si celavano sotto la poli– tica inglese: « Forse che l'Imperatore non si impa– dironl di Condé e Va,lenciennes, come se si trat– tasse di una, 'SUJapropI,"ietà?». Gli Sltessi emigrati se ne indigna,no: sicchè l'ab<).te·Maury a Rorria escla– mava in pubblico: « Noi, emigrati non to.Jlereremq– la partizione, della Francia, come se fosse una qua– lunque· Pol-onia. Per salvare la Franèia, ci faremo già,oobini ». E Fox Lanciava i suo i ful mini: « Se l'_o-_ elfo co~tr? il vizio fosse giusta ~u.sa d,i guerra fra le naz1om, con. quale dei nositn aHeat1 dovremmo– noi essere in pace, giusto Ci.elo?». Qui mi si conoo,pta una parentesi : San Paolo s1 trovò un giorno in ,una sitùazione simile. La sua Chiesa di Corinto si era popolata di gente dub– bia. I nuovi fedeli vi ~wev:a,noportato tutti i vizi pagani. Gli giUiJlse notizia d,i un tale che- viveva i-ncestuosa111ente colla matrigna,. « Appartatevi d'a foi · e· cacciatelo - scrisse - e sia estirpato dalla Co– munità». Tale era 1a infl.essibile 1'egg,eebraica. Deve essergli stato •osservato, che la oos,a, pareva tropp<>

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