Critica Sociale - anno XXVI - n. 1 - 1-15 gennaio 1916

CRITICÀ SOCIALE 3 « Filosofloamoenib, non si può fare n.essun3, di,ffe– renz.a tra OD'SÌSl'ieù'.l'a f.eocra,tioo che po'ngia Dio f uòri -del mondo ed un sistema politico che affermi J,a g.iu – st.i'lik come un « dato » esistente in sè e per sè e f uori ..:te!~ st.oria ». Ecco dunque il Papa che « solo ha una: spada» alla testa degli ~serciti de~la Quadrul)l~ce contro .... 1..'òtero!... Ma chi ce lò vede? I cattolici dlell,a,Fran– cia e del Belgio, no, per oe,rto! Hanno to,rt0?. Un altro scrittore affine di tendenza al Missirol,i, il Biel– lonci, dice che ha'n:no torto. Infatti il Belloi'lci illu– stra, come un avvocato·, i titoli del Papa alla gra– tituèl,ì.rrede<iBelgi e della Francia. Disgraziatamente, una Cassazione non c'è sopra l',opìni,one pubblica. E questa si è fermata sull'assunto che la neutralità <lel Papa ,sia d,ella naturs1, di quella dei cattolici ita– lianri, i quali - al dire del Missiroli - « app,en:a scoppiat a la c onfla~azion'e europea, presero posi– zione a favo.re 'd'ieg'hfmp,eri centrali. ·Pareva a loro che la Germani a e l'Austria fossero ancora le sole nazioni rimaste ferme al principio di autorità, e nel segreto del loro cuore ne auspicavano la vittoria come una salutare lezione alfa democrazia masso– nica e rivoluzionaria». Il peru;,iero del Missirol!, ondeg:gi3:. Il Papa è ~ -capo della Inllesa pe1:ehè difende 11Sillabo c_onbro11 libero esame g,erma11:.1,co ed ha_una spada. Vwever:~ egli è 1a pace,. l'u~rca pac_e._ 111 q~nto_ è J;a Verità assoluta, che npuclia la cnt1èa, è il Sillabo. « La Chies,a, è il sol-0istituto che abbi.a. il di•r~ttodi parllare d1 p,a,oo,perchè essa sa di possedere 1a sua ,·er.ità, contro la. quale il razionaoLismo- di quaJsì,asi scuola - oppone <lei prinicipii ,che portano, inevita– bilmente, 0ina guerra .... La guerra è H fienomeno €>3- sen~illllmenoo anticattolico (?) come quello ,che sca– tena tutte le forze del pensiero e dell'a:mone.... Tutto il mondo moderno è fuori d,e,l oatloJi,cismo, e il Papa,, scoppiata ,la guerra, ~ITermò g,iusitamenite,la .neutra– lità de!La Ch'iesa ». Che vano tormento dell'ingegno Lenbare l'aicco•rdo dr tutte queste proposizi,oni! Es·se sono tutte parti– tamente vere, tutte partitamente false. Il Missiro,li, nel suo ossequio prestabilito, non riesoo alla sintesi co~lusiva. Eppure il prooediinento è sempre lo stesso, come per l a questione politica? co~ per la questione so– eia.le , come per la questione mternazronal~. Il Papa rimpr overa il disordine, e tutto è disordme quello che non promana. da lui; ma egli non è con nessuno, perchè essere, con qualcuno vorrebbe dire ricono– scere qualcuno contro la pr-0pria universalità, il che è contraddittorio. Però egli non promuove un mµ– tamento perehè ii promuoverlo importereb~e vol– gersi contro qualc~no o qualc06a ~ltro. Dottrma diel- f'obbedienza, pratica della astensione. . Ma. alla sua obbedienza ed alla sua astensione dà un nome, che J;a Chiesa, posseditrice f.e,rm.~del1~ p&icologia d'egli uomini, che essa a,pp,rofo.ndl m tanti secoli di confiessione, sa quanto possente a volgere v.erso di essa le aspettative dei popoli doloranti: ~a Pace. La Pace. Ecco una volta ancora l'evaingeho primitivo; suscitatore delle speranze n_elleplebi ~r– toriate, tomare in buon punto a servire alla Chiesa per un nuov.o conato di rialzo della mondana Cat– tedra di San. Pietro contro le usurpazioni d,ello S~to laico! E ancor.a un cattolicismO', quell-0 dell'auto,rrtà, che, nell'ora .s~p~ 1ella crisi, ne~la vigilante per– cezion.e degh mtè~s1 <:.ònservatori, scende fo~be~ scarnente a cont'l'affiti-F, al catto1icismo _della r1v;o– luzìonè il socialismo~ çuore d-elle plebi op'press:e. La ma~s.ueta democr.a~ del V.angelo si volge ad ibteca Gino Bianco oppugnare la guerra e i Governi dom.inanti, però a vantaggio della• aspirazi-000 di un altro Governo d'o– minante, quello stesso della Chiesa, e a, b.eneficio di tutti i ciechi e folli Governi costituiti che, att'raverso la g'uerra, portano i popoli alla rivoluzione. Oh! la Chiesa è à,bilissima a cò~ltere J.e più ddfoate sfu– m:aiture. Oppugna LuLero, ma è piena di rigIÌ.ardi per Guglielmo II; ma deH:à sua al1eata, -l'Austria, con– tinua a f.are La sua I'Occa più forte; le fila· con la Francia restano spezzate, ma ripnend:e i rapp·o,rti di– plomatici col. ... Principato di Mo•naco .. Attira: cl:alla Po.Jonia, d:al Belgio, dall'Irlanda, cl:all'America gli omaggi che saranno titolo aHa Santa Sed!e pe,r pren– der parte, e vorrrà dire presiedere·, ai'La fut'ura Con- ferenza degli Stati per la Pace. · · Or chi gli resiste? Non. è vero che. l'anno che fini– sce e l'anin-0 che cominci.a sono propizi al Papa? Il , suo linguaggio è ac~olto con soi:nmes5'.1one_profond:a. La stampa m.a,ssoruca non è più ant1cler1cale, per– ché in tempo di guerra Giordano Bruno perde i suoi. diritti e recupera tutti i suoi il Bella.rmino. In tempo di guerra vale la concordia civica, e in tempo di guer:a ~ sup_r~ma.:.. _la aspirazione della_ P?'c~..... E così 1 g1-0varu1,deahst1,vagamente n1eutrahst1, 11M1s~ siroli, il Be!Lonci, dJedica,no,àl Papa libri ed arti– coli a.pol-0getici. E - che si vuole di più? - la Cri– tica Sociale no,n. ne dice troppo male. Ah! Davvero il vento gonfia 1e vele .in poppa alla navicella di Pi,ehro. La guerra. «democratica» per tutte, le eman– cipazi.oni a.coenna a conchiuclersi col trionfo del Sil– labo e del potere temporale!. .. CLAUDIO TREVES. PRA DUEIMPERIALISMI I 1 n un imporrtante gi·orn.a,lep,ar1gmo, i1 Figaro, ab– biamo, ),etto un notevol,e airti,coLo de-I sig. G. P,ent3o-t, a proposi·to d,e,l1a lotta ::mg,lo-Le,d,esca, c-he si. va fa,oendo s,errata in P,e1rsh1,, into,rno·.agli sb.arr,amenti de1t1'e v,i,e deHe IndiJe, 'fra Bagd,ad e i·l Go.tifoPe•rsiico. E-eco uin argomento, ohe merita di ,esse,l'eillus.traJo, p,er cbfona qu•ev,og:li.a rì,ntmacci,aret,aJ,u,rue de!Le·grandi cause d:eJ,1,a guerna eur-op,ea,un po' più in f.ond·ode•ll!aorig:i•n,ari,a aggressione austri,aca ,oontr-0la SerbÌia e d,eJ.labrutale vi,o1azi,onebedesca d,eJLaneutra:l,it/t del, Belgio. OccO!ITe ,premettere ,che !',autore del,l'airt;ico!Jo, cui ci rif,eriamo, è un<! dei tre deleg,a1ii foancesi (g:li a,Jtri ·due furono i -s·i,gno.riSergen<te· KLapk,a),che 'll•elfeb– braio 1914oonclooero ,con i ra,p,p,resent'antid,el'llllGer– Uli8111'Ì•a, Ros emoerg .e, Helferich - altuaJ,e ministro diellie finanze· !Jede,soh,e - i'i f.amo,s•o, aicco•rd:o, tra La:Fronda e La Gel'U1Ja1ni,a,, per le •con,cessi·o nimi ne1rori,e. e fier:r-o– vim·ie dei due p,aesi rne,I.J'Asi1a Mi ,n.ol 'e.S.i.bràtta, dun– que, di' u,n ,compe,tenLe,e di u11 1 .ins·o sp1etta:bi:J,e· pa'l'U– gi,ano de!J'o,stmcismo deg,Ji ((lff,aTi <l'Oriente ad o,gni influenro tedesca. Il SIÌgn,orPiensot, d·opo ,av,ere deittagli((ltamenbepro-– $pel.batoi gr.aindi.interessi i·ng:J,e,,i, ohe un.a campia,g:~,a ttwoo-t,ede,soa,mette ,in gi1u()C() a,n,chesoltanto focahz– zandosi in Persi.a, s,en,11a; neppure, •ben<lere ,alle, Indi,e,. ammette che una penetra.zione, militare pTima e capj- 1 talisti,ca d,opo, de~la Germania in que-JJ,a regione :nap– presenti un g:nave perico,I,o non -soltanto per l'Inghil– terra, ma p,e.r LaiFrancia stessa. Non è quin<li liern ,Ja SO'l"p·resa d,i chi J.egg,e· qwel– l'artiool'~ n,e,J,c;nsbatnre come, i·! si,g. Pe-nsot, non.o– sta.nil,e afferro! questn so.l'idl!l'I'ie-tà a-ngLo-fra,ruoese conbro

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