Critica Sociale - anno XXVI - n. 1 - 1-15 gennaio 1916

10 CRITICA SOCIALE può». La crisi soltanto allora ha te11mine quando, attraverso un lungo periodo di disoccupazione ope– raia ed eno11mifalcidi-amenti di fortune p11ivat.e,una più razionale proporzione fra capita,J.e fisso e capi– tale circolante, si è ristabilfta. Il -nuovo periodo di prosperità e vivacità di affari si inizia., quando, per l'abbondanza di capitale liquido, il saggi,o dell'in– te,resse è minimo, e il denaro rin,cuora'l,o e stan,cJO della propria solitudin~ è __presodi o.uovo d-àHa br.l\– ma di invesUr,si e va in cer,ca dr-lµ.crosi imipi.eghi. Quaerens quem devoret. Perciò, e,conomi,cament.eparli.lnd-0, la fine deHa at– tuale guerra può essere equiparata al punto termi– nale di ul) p.eriodo di llllilga crisi finanziar~ e relati,v,a ·stasi d'afTa,ri, quaintunque le cause siono del tutto dissimili. Ma è apipunto qui che sta per appalesarsi in tutta la sua crudezz.a il carattere squisitamente borghese e di privilegio dell'attoole ordinamento economico, me,rca.ntile e capitalista-, che più di ogn,i altro e.osa -ne spiega i'l p,ersister-e, nonostante le sue mol-t.ephci manchevol,ezze ed assurdi,tà. Me-nt:r,ei-nf,aittila gJ'lan– dio-sa ri,pl'>c,,a di affari, efTe<tto ,certo, più a 1 n,co•raehe augurabile, d-eH',enormeaccumulo -di m•edi-ocil'co- 1.ante,moltiplicherà ed estenderà le occasioni" e la va– stità dei guadagni dei·ooti ca,pitali1,tici; per quel che riguarda invece la classe operoia, sarà molto, se una intensa attività sindacale !,edarà modo di aggiungere, alli,randosi L'epiteto di ingorda, qu,alche·aume.nto ai propri rnagriss-imi redditi, aumento già neutrolizzato in anticipo dalle nuove tasse e da·\ rincaro dei viveri, destinato pi,ù ohe mai a perpetuarsi e a rincrudi,re, se sarà pOS8ibile. In tal guisa, d-0po la guerra più ,ancora che prima, farà valere i suoi untidemocrotici effetti la legge del rel,utivo immise,rime-nto dei Jav,oratori, ,e il sol,co fra i redditi e il tenore di vita delle due classi, antagoni– ste, borghesia e, -proletariato, di,v,errà ancora più n_etto e più profondo. Ancora una v ,ol.ta i -I benessere di tutti e la caus.a del generale progre sso e conomico; vers,o il quale sembr,a esclusivamente ,appuntarsi lo sgua,rdo freddamente obhiottirn dell'indagine scientifica, si ri– soh·e nel vantaggio unilaterale e ne,! privilegi-0 stri– dente di una singola classe, monopolizz.atri.c,e della ricchezza ed usurpntrice del potere politico, e fa da puntello e da impagabile alibi a un sistema odioso di ingiustizie e di oppressione. Qui l'economia poli– tica, già -così spregiudicata ed acuta, finge, di non vedere e non comprendere. Ma la critica socialista, la quote ha fin qui seguito fcdelmen·te I,a s,cienza uffi.ciialedell'economia ed a,nzi, nppr,opri,andosi quella sua caratteristica sobria av– versione aie! ogni s,pecie di lirismo e rugi.adosità, ha polu~o agevolmente s,ooper,chiare, il fondo di crassa m{lteria -e di prosaico tornaconto, ascos,o sollo il' ve– lame strano dei v,ariopinti « i.dealismi », tutto fuochi di bengala e voli pindarici, ma che poi dalla sua s~ cifica indole riv-0luzionaria e sostrato di classe, attinge una ohiar ezZG e uni;,er salità di vedut.e, inaccessibili alla gretta ap-0logeti.ca borghese, non tace. Non taoo e, imperterrita sotto la piogg_ia delle in– giurie e delle sofistiche accuse che le saetta contro una intellettualità p i.alta e venale, piaggiatrioe dei più rozzi istinti, ed igna.ra dell'esistenza di un pen– siero, che, appunto perchè ·pensiero, reputò in tutti i tempi sua maggiore gl<>ria if sollevarsi trionfal– mente sopra le zuffe ferine e sopra le comp,etizioni BibliotecaGino Bianco volgari degli uomini, a,ddita coll'indice teso al prole– tariato « cui non fa peso l'epa », e al giudizio impar– ziale dei buoni, que!La ohe ad essa semhr.a, ed è, la verità più profonda e la morale capitalistica dell.a favola. FBANZ WEISS. NIETZSCHELA GUERRA Con che giubilo, se non fosse già rii.ornalo alla gran madre terra, legaerebbe ora I boUetlini cli guerra il cannoniere Federico Nietzsehe della 2• bat– teria del 4° reggimento artiglieria da campo! Con quale -Orgoglio si soffermerebbe sui filosofici com– menti a quei bollettini di massacri l'autore dello, « Zaratustra » e della « Volontà di Potenza » ! E con che voluttà, con quale ghigno, apprenderebbe egli tutti gli sforzi, che si vanno facendo, per constatare e nettamente delineare il nesso logico e morale fra questa orrenda carneficina e la mo1teplice sua opera, altre volte spi-etatamenle derisa e vilipesa o igno– rata! Subito, nelle· prime settimane· della guerra, un giornaJ.e democratico tedesco- aveva domandato ad alcuni richiamati quali libri portassero a preferenza con sè. A Br-eslavia e a Monaco di Baviera er.ano– stati interrogati quei giovanotti: due metropoli cat– toliche, che, co-n deputali clericali e liberali, man– dano al Reichstag anche deputati socialisti. E dal– l'inchiesta uscì un verdetto misto, come dalle urne elettorali. Il Nuovo Testamento; il Faust, lo Zara– tustra. Non romanzi, non storie, nè storielle; ma tre fonti inesauribili di pensiero, tre magnifici com– pendi di filosofia della vita. Quei soldati, che anda– vano ad ammazzare i propri fratelli di ollre fron– t.iera, chied·evano sprone o conforto i-n,tellettuale a tre grandi ma diversi dispensatori cli luoe·: al divino mimstro d'amo-re e di carità, all'olimpico poeta, pa- gano, al sup-erumano araldo di forza. · . Un anµ-o è trascorso da quell'inchiesta-. Non ·venne lasciato in pac•e il Nuovo Testamento, ma alcuni fa– ris,ei inglesi aff.ermarono che la loro è la, guerra di Cristo co-ntro il demonio, e a Berlino si tenne per– sino un Comizio per discutere se Cristo sarebbe neutral,e: quel Cristo, che cacciava i mercanti dal tempio. Fu lirato in. ballo, come genio tutelare di questa guerra tedesca, persino Volfango Goethe; si è voluto distillare da tal poeta universale un po' di nazionalismo 'e di imperialismo; e si dimentjcò che, al principio del secolo XIX, ei si tenne completa– ment,e estraneo al risveglio del nazionalismo tede– sco, e che, durante la guerra di ],iberazione contro Napoleone, egli era stato oggetto cli violenti aU.acchi appunto per i suoi sentimenti poco patriottici prr la sua passività. . ' « Come avrei potuto prendere 1-earmi, se,nza odio? - dioeva egh a Ecke11mann -. Come avrei pot uto, s·enza odio, scrivere canti di od-io? E poi, a dirl,a f.ra noi, io n-0n odiavo i fran.c,esi, sebbene ringrazi D io che ce ne siamo liberati. Come avrei potuto io, per cui solo civiltà e barbarie hanno importanza, odi.are una nazione, ohe è fra le più civili del mondo, e a cui io stesso debbo gron ()arte della mia cultura?». E, mentre gli altri attendevano da lui canti di g~erra, egli fa~eva, per segregarsi dagli eventi del g10rno, studi d1 letteratura cinese. ~a, rito_rniamo e. W:>tiamo a Nietzsche, che, . fra quei tre d1spe~sa~r1 ~1 luce, è, per ora, nei rispetti– della guerra, 11più discusso. Al Nuovo Testamento,

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