Critica Sociale - Anno XXV - n.23 - 1-15 dicembre 1915

362 CnITICA SOCIALE li i\lunicipio di Cristiania destinò aii lavo,ri cli soc– corso, negli .anni da'1 1902 al 1908, la somm:a •di 119.000 corone (la corona vale 1 franco e 39), e cioè 36.000 corone pel 1902, 16.000 pel 1903, 47 .000 pel 1904 e pel 1905, 20.000 pel 1906 e pel 1907. La cillà di Bergen incominciò .ad organi-zza1,c i lavori cli socco rso, fin dal 1885. A Sl .avang.er il Municipio organizza, da urua doz– zina cli anni, i lavori tli soccorso, ai quali vengono ammessi Lutti gli abitanti clisoccupat.i. Il salario, per giornata di 8 ore, è stabilito nel modo seguente: ai· giovani· cl.ai 15 ai 18 anni, 1 corona e 20; agli adulti celi bi, 1 corona e 60; agli ammogliati con 1 o 2 figli, 2 corone; per gli ammogliati con più di 2 figli, 2 corone e 60. A Trnnclhjem si organizzano nell'inverno• I.avori dii soccorso per la sistemazione e la costruzione delle b::inchin-e del porto. Ln jo1•mula app1•ovata dal Oon:g11•esso di Gand. .\fa il sistema dei « larnri di soccorso » è asisai discutibile,, sia dal -punto di vista della efficacia cLel– l'aiuto eh.e si prelìggc -cli.dare ai s,enza-lavoro, sia da quello clell'inLeresse economico e dell'utilità di tali opere. . • In considerazione di ciò, il Congresso te-imto a Gand, nel 1913, da-ILI ssociazione internazionale per la lotta contro la disoccupazione cons.igliav.a agli Enti pubbLici - clo,po il collocamento cli utilità pubblica e le Casse di assicurazione - piutlosfo e he i « La– vori cli soccorso» il differimento alla mori.a stag.io ·nè cli tul.t.i quei lavori che lo consentano. E !'on. Treub presentava a nome della Sezione olandese, e il Congresso approvava pienamente, fa s,eguente formula: cc Per 1.a rip;airtizi.one dei liaV10,ri pubblk.i n~I tempo è ,a d,esi<ler.aT'si: 1 ° Che, be Ammi,n-is-trozi.ornipubblioche, nel! p,i·.ov– v,ede re• ,un e ,a-ggiuidi.oazioni di Larv,o,ri o di ~o,rnitu,re dia ap,pa ·ltar.si : a) si o ,coupi.no se.ri, amenLe di oon.osoere se que– sti lav.ori o f or:nJ.bure sono su•soe1ltibi,Jjdi esse<re di-ffo,– rili. fino aiMia st.a-gi,one moll'ba o, fino ,a,cfun ,pe,ri,o:dop·i,ù o meno lonba1rnodi ,cri,si ,o, di d,ep,res-si·one e,oo,nomk.a; . b) si i:iseir-vi-no,p,e,r qu:a,nto è p,ossibiiLe e sp,e-- cialmiente fi,n,chè ragioni di ordine, tecn,i,co no,n v.i si opp-ongaruo, i laivori ,e le forniture nOIIlurgenti p,eir la morta stagi,oon,e ,di. cia scun a,nm-0 o· pe,r gioi anmi dn cri,s•i,o di ·de,p,I "1es.si •o1ne ,e,co,n,omica; e) studiiin,o, -e sottop,o-nga:n,oa;J1be a,ssemblee com, petenti, p·l'Ogiettidii lavori ruon urgenti, peir u,n ,numero •li .u.nni ,che no,n, sia trop,p,o Hmi.ta,IJo,affi.rnchè questi lavori o forniitUJre pos-samo essere· riservati per que– gli ,a nni -in cu.i, u :na crisi o 111rua d,e,Jl'I'es,sio,ne co,n,o– mi.ca .si .amm.1.nz •i,a. 2° Che· J.e leggi di -bi,l,ainci10 si.ano abba&tanza l,ar– ghe du p-ermetteire alle p'llbbliiehe Ammi•nfa!,razioni di creare fondi dli ri!Serva per l'esec-uz.i-on,e,di ,l,aivori.o ;di. fornih1,i,e nom, urgenti -negli :rnn:i di or.issi o di de– pressi,one. 3° Che i1n ci,ascun Pae-s-e si•a f.ondiato un Is.ti.tuto perm.ainenbe pe,r lo studi.o diei sint.om :i d·i deip,res,si.ome .o di crisi eoonom,~ca e che q u.esto Is tituto p,ubhl-ichi periodiicamen,te i r:esuJ.lati d-el.Je su,e osserv,azi'<l,ni, e con.si.gli J,e,Ammii,nis-t.raq..ion.i pubb'J,i,che ci:r,c.a la, da-tu peir l'inizio d•ei Lavori o dell,e f-orn,i,tur:etemuti in ri– serva per gli anni di c1·i·si o di <lepll'essi,one. 4° Che. -le Amministrazioni pubb.li -che si occup,imo speci,almerute. di· lrnvo•ri, qua:li i· l p,rosci ug,amento <ledile paludi, il d,issod::i,m,ento dei te ,rre.ni i,ncolti, i kwroiri . BibliotecaGino Bianco forestaili, il miglioramento d,ei mezzi di comuni.e.a– zione, nell,e, cOIIltrade più o meno a,netraite, e di a,1,1,ri l,arn,ri -terude,mtia<l .&um.enfor,e hl forza produtti,va e J.n. doma,n.d1 ap,e. rmarnen.Led~ J,a.v.oro;e che· esse ri,se:r– Y~n.o,questi l.uv; o~i.p,er i tempi. nei quruli i Jay,o,ri di sterro dif <et t.an, o. cc :e: desid e,rabi: lie inoltre ,che, a Li·Lolodi saggio, J,e Amministrazioni· pubbliche dividiano l,e J,0tr:oaggi'll– di,caziooi, p•er q•111el ,t,a.nto che è tec;n:i,ca,m,e.ntep,ossi– bi:lie, sec,omdo 1,e p-rof,essfo-n.i, e che ess•e aipp.l1ichin,o que,s,to si.site= nio,n, s•o!Lam,to• ,ai J,avo-ridi ni;a,n,ui!Je.nzio,n,e, ma .a·ltTesì IUiÌ. J-avoci di mwrve co-struzioni ». Bisogna nichiamare l'attenzione cleile Amministra– zioni loca-li sulla possibilità di fare O:Pel'.a ut.ile e benefica cli lotta contro la disoccupazione, r ipa,r– tenclo, per quanto è possibile, i lavori pubblici ne.ne cpoch-e dii morta stagione e dividendone le a ggiu- dicazioni secondo le varie l)rofessioni. · Naturnlmente non si tratln che di quei lavori i quoli 'bicnicamente nulla soffrano dal diffe1·imento, e quando le Amministrazioni se n,e occupassero• cl,ili– g,enl,ernente è certo ,che potrnbbero utilmenle sosti– tuire i lavori pubblici differiti ai « lavori di soc– cors-o » che 0V1mque dettero e dànno resultati poco favorevoli. Il ch,e non può stupire - come osse-r– vava il Treub. -· Il lavoro che non è utile in sè, non lo diverrà di più per ess,erc eseguilo da disoccu– pati. Anzi, il resullato che se ne otterrà sarà que– sto: esso diverrà ancora. un po' più inutile, po,ichè sarà eseguito in gran parte eia operai meno adatl.i. Altro laLo non tl'.ascurabile della question,e è quello riguardante il modo cli aggiudicazione dei lavori cli qualche importanza. Essi dovranno essere dal.i. cli preforenz.a ai var7 gruppi professionali, organiz-. zati in Coop.e-rative, e svborclin.atamentc a quegli imprnnd'ito·ri che .accettinQ le clausole. sociali ne:i contratti, principalissirria quella cli assume11e in pre– cedenza gli -operai del luogo att1;averso la media– zione dell'Ufficio pubblico di coU.ocamento ogni volta che esista. Altrimenti. accadrà sov,ente che gli imprenditori, p,er ragiorui cl' economia, preferirnnno La mano cl'-o– pera di campagna che costa meno,' e i lavo-ratori della città non .solo non ne risentiranno quasi al– cun vantaggio, ma anzi; in definitiva, vedranno ag– gravata la _loro disoccupazione da una .pa.rte d,ei lavoratori ciel c0ntaclo che - attratti tempo•ranea-:– mente dai lavo,ri cl,ella città - finiscono. poi sempre per inurbarsi. In materia cli « disoccupazione e lavori pubbli– ci», il Convegno avr,ebbe dovuto quindi riaffermare questi principi'. IV. LAGUERRA E LAPOLITICA DI: LAVORO, Ciò che si . è fatto neg'li alt11·i Paesi belli– gm•anti. Le. idee fin qui esposte - per il Collocamento- di utilità pubblica, l'Assicurazione contro la disoccu– pazione e il Differimento dei Lavo-ri pubblici alle– ,epoche di morta stagione - dovevano costituire i capisaldi di una politica di lavoro comune, unitaria, che la Sezione italiana dell'Associazione internazio– nale per la lotta contl'o la disoccupazione intendeva sottoporre all'èsame critico dei rappresentanti dei Comuni e de11e Provincie d'Italia riuniti, per deri– varne un impegno di concorde ~ffettuazione nelle serene opere della pace. Ma - come fu già ac- cennato - precipitarono· gli- eventi. , La Critica Sociale, nell'avvertenza b.enevola posta

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