Critica Sociale - Anno XXV - n.21 - 1-15 novembre 1915
CRITICA SOCIALE 329 l"i-osclerosi· di origine alcoolica. Eppu,re i J.iquori vi. sono qu,asi affrutto sconosciuti. La passione del vino assume forme curio-sissiime: esso· è ,genera,lmenté consider.a!lo come il pr•imo de g.Ji! .alimenti ,e anbep·osto,.a,1p•ane. La p,ropI·iletà te•.rfi.e,r'.l fraz.ion.a:tissima permette a molte famiglie di costi– tuirs,i a raoco,]t,a,La loro prov.vista; e chi noo ha teirre al sol-e e vive, alla, giòrnata, trova pur modo di ri,em– pire la sua bol:bi,cella. V'è una quantità di g-enbe che non v,ed,e carne s-e' no,n per le gr.andi o,ccasioni,; ma al bicchi,e,r,e d~.vino non sapr,ebbe rinunzi.ar,e a -ne,ssu,n patto. Si beve a tutte le or-e: durante i pasti· e fuori cl,eip,ao!;ti; si beve a,nche a digiuno, poiochè, fra J.e altre virtù che si attribuisco-no .al vino, non ultima è la tcini,cità. Andate .a far visi,ta ad rumi.c i o oonos,centi? certo ,era una sfida; e l'Inghilterra non po-leva re– stare indifterente e doveva per.ciò muta,re la rotta. della sua politica estera. Essa che, fino· ai primi anni di questo secolo, era stata con la Germania in cordialis-simi rapporti, tanto da essere per lungo tempo consioderaita come il presidio navaLe della Triplice Alleanza, cominciò invece ad avvicinarsi alla Francia, che con la Germania non s'era più ric-0nciliata dopo il 1870; e nel 1904, risolte tutte le dispute sulle rispettive zone d'influenza in Africa, Francia e· Ing-hilterra· stipulavano fra di loro un accorcio•, che fu l'inizio e il fondamento cli una salda amicizia; e. avviate poi pratiche per un ac– corcl,o con la Russia, l'Inghilterra risolveva anche con questa tutte le controversie cl',egemonia in Asi.a, arrivando alla formazione di t:1uella Triplice Intesa, il cui valore è apparso tutto intero nel pr-esente conflitto. L'unico tr.a,ttamenfo :e,he v·i si offre è a base di· vino, Da quel momento la Germania si sentì come _del:Ia miglior qualità -che I.a casa rise-rba, ad ospiti chiusa in un aneP · che le occorreva di _rompe11e gr.aditi. E il tr.attamento non cambia anche se con- prima che si rinsald::isse e si string,es-se mairi:rior- .d,ucete con voi signore, signo-rine, bambini. La mi,a mente: sensazione fattasi anche più forte, dopochè , povera nonna paterna usava a,ddirittura rioevere gli l'_Italia; pe~ gli _accordi mediterranei,_ con la Fran- • ospiti in cantina e Ii obbligava Gd aJSsaggiiare, una cw __ e con l Ingfo~terra, parve meno chsposta a sub: dopo J'a,ltra, tutte J.e quali,tà di vino, che vi si• tro,va- orclrn~r~ alle ~s1genze della alleata la tutel:a det vano e che essa spillava dir-ettamente d,alle nume- -1Jronn rnte11ess1. E a romper questo- cercluo, la . . . . . . G r- · 1' d' li I 1 · · 1· rose botti a].Jmea,te su due file, m cumcoh scavati ermama non _vece I a ora c 1e a mmaccta e 1 . . . . . . · . . . , guerra; e ad ogni occasione lancia il guanto cli sfida, nelle par~ti di tufo. ~ei momenti b~oni, I_e~e,ntii pm sp-cranclo che sia raccolto o che le sia lasciato volte . r-ecitare ~n ditirambo,, .che mcommciava con libero il passo: n!'l HJ05 per il Marocco, nel 1908 qu•es-tr due versi: per La Bosnia, nel 1911 ancora per il Marocco, nel « A. chi non piace il vin venga la tigna: 1912 ~ nel 1913 per le questioni balcaniche. eia questo male io sono liberata .... >>. UGo Gumo MoNDOLFO. (La 'flue ai prossimo Numtwo). ANTIALCOOLISMO E OCIALISMO li primo energi-co .atto di guerra contro- l'a,\,coolismo è stato compiuto dall'Ammin,istrazi,one oomun,a,Je SO' ciaEsta di Milano. Dietro parere, infatti, d-eLl'a,ppo-sita Commissione muniòp.aJ.e, 1a Questura ha I"itirato, 1800 licenz.e per la vendita d-ei liquori. Fra queste sono com.prese - e non ce ne doliamo - anche ta.June buvettes di Circo.J.i rion.al~ soci.àlisti.. A questi provvedimenti .altri ne seguir.anno, intesi ·a sopprimere, Io &concio e il p,erico.Jo dei• bars, delle buveltes e deLle, osteri,e, dove, sp-ec,i,almen,te La notte, si raduna,no i viz,iosi. Qu-este le confortanti notizie che a•bbi,amo Ietbe, poco temp,o- fa, nei giornali mi.lanesi. Noi confidiamo che J.a dizione « Iioenza per La v,en– d•ita dei ],i·quori » non escluda )e osteri•e, p-e·r,chèaltri– menti dovremmo riconoscere che il pro•vv,edimento non tocca alla .r,adi•oedie~mai1e. In Italia, La qu1asi totalità dell'al"cool ohe si ,consu– ma come bewméla vi-ene ingurgitata sotto forma di ·,ino, natura,Le o artifìcia.J.e che si.a. Le bev.ande ad .alta prÒduzi,o,ne alcoolioca, i liquori veri ·e propri, sono nelle abitudini di una piccolissima minoranz.a di be~ vitori. La g,roppa, che per molti opéroi co,stituisce ii caffè del mattino, non s·i è diffusa; oltr-e l'Italia set, tentrional-e. Nel re.sto d•ella Pen·isolia n,on si ·bev.e ohe vino, non si pr,end-ono sborni,e -che di vino; ed ,a,n1◊hè a' ll(liktno•,quando vedete un ubri.aoo per viia-,no,vanta: nove vo1te su ,cento dite pure che La colpa, è de,! vinlO: Conosco in Tosoana qua,J.che pa,ese produtbo-r.e· dÌ vino,· dov-e due terzi della popola,zio,n,e ma&chi.Ie - a testimonianza dei medici cond-otti - è più o meno -alcoolizzata. Frequeniti i .turbamenti nervosi e l·e a,rte- 'blibtecaGino Bianco Un mi10 quasi coetaneo e vicino di casa, tutte l,e volte che si sentiva o crede-va sentirsi maile, fosse febbre, o mal. di testa, o di-sappetenza, o indigesti•o•ne, o qualsiasi altro disturbo, s,i curava invarvabilmente con una trincata -ecceziona,J.e di vin g•enero,so, dopo la qual•e si metteva a letto, aspettando che ogni m.a– Lessere si sci-ogli,e.sse i,n sudore pe·r quel gr.a,n ribol– Jimento interno di liquido a,lcoohco. Ed era: non solo persona di crite•ri•o, ma anche educata e colta. Morì sui 40 anni. Un .a.Jtro mio compagno d'infanzia si auNwa in un modo anche più strano: in un bo,Òaale pieno di vino, immergeva ·,H manico .arroventito d•ella paletta, come i fabbri immergono il fe-rro rov_ente, ne"1'a,cqua per .temperar.Io, e· di quena sp•eci,e di vin brulé o vino ferrato, come 11 0 chiamano colà, si ri•empiva come un'otr,e e ;J.spetta'Va in letto 1-agua,rigione. E la gua– rigione rodi,caJ.e non si f.ece aspettare: il d-isgrazia:to morì a 32 .anni, Ias-ciando• due ,orfanelli, che sp,ero abbi.ano pro.fìttaito de!J.a lezione• pa,terna. Insomma-, nelle v•ùtif-ereca1Il1pagne·toscane che co– nosco, e credo ovunque in Itali-a si• sprema e fermenti bruno o biondo il succo dell'uva, es,so è consideraito .alimento, ristoro, medicina. E ,anche dov,e l'uva non cres•ce e· i.1. vi·n:o si fa s,enza, a base d'i•ntrugli -e di manipolazioni diaboliche, il- vino è ancora La bevanda popolare pe·r ,e.cceII,enza, i-I tramite per i,] quale, il popolo ita·liano s'-a,vvel-en,adi -aJ:cool più lentamente forse, ma non meno- siéuram.eil'te di altri popoli che s'i.ntossi,CJanod'.a.cquavite, -d'assenzio o di wisky. E più subdo,I1amè>nte;perchè il v-ino non aggr,e– disce viol,ento come l"a,IcooJ, che den,unzia pr:onto ed .aperto I.a. sua natura e i perico,li che po,rta>con sè; ma ag.isc,e ],ento e blando attraverso l·e gr.a,te sensa– zio,ni deUl'ebti,e;tà inoipiente•, che H bev,ito-r,e•rinnova all-'infinito per crearsi uno sfato d'animo, propizio a vooere -i·Imondo e la vita sotto più gal colori. Ognuno di noi h.a cono8ch1l,o o conosce persone che 1 1 iY-ono
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