Critica Sociale - Anno XXV - n.21 - 1-15 novembre 1915

CRITICA SOCIALE 327 indici della ricchezza nazional,e: anche la classe lav_oratrice, se e·ra costretta, per ,effetto d,ella pro– tezione, a pagare a più caro prezzo certi prodotti, traeva però vantaggio dall'aumento dei salari in mi– sura generalmente superiore a quella del pr,ezzo · delle merci, tanto che il consumo interno crebbe dal 1879 al 1914 in misura quasi costantemente su– periore ·all'incremento della popolazione, che pure fu di quasi il 53 °/ 0 in quel peri-odo di tempo·, da circa 44 a poco meno di 67 milioni, e per giunta· con una diminuzione del nurriero di emigranti da oltre 220 mila n,el 1880 a circa 22 mila nel 1900, dopo il quale anno la cifra 6 si mantenne a questo limite o crebbe insensibilmente. .Appunto questo aumento di p-0polazi-orueè questo più che proporzionale aumento di consumo valsero per molti anni ad assorbire l'aumento di produ– zione; ma po,ichè questo• continuò in misura supe– riore agli altri due, era inevitabile che, a cominciare da un certo, momento, andasse progressivamente di– minurendo la, p11oporzi-one cLeiprodotti ass-0-rbiti dal c0nsumo interno, e fosse quindi necessario aprir!)' sbocchi sempre più larghi alla ,esportazione. Se non che, evidentemente, un'industria cresciuta con la protezione, se anche riesce a lottare vitt.oriosa– mente in casa sua contro le concorrenti ind11strie straniere, non si trova in condizioni altrettanto van– taggiose quando vuol gettarsi sulle vie del grande comm,ercio internazionale. La Germania seppe e potè tuttavia, come risulta an:che da alcune delle ·cifre esposte, creare una poderosa corrente cli !)sportazione·. Essa cercò dap– prima di trovare nelle colonie un mercato di' ven– dita dei suoi prodotti; e, nel 1883, secondando l'ini– ziativa privata di una casa commerciale di Dresda, compi·eva la occupazione della cosi detta Africa di sud-ovest, alla quaLe teneva dietro, nei due anni successivi, l'occupazione d,el Togo e d·el Camerun ·e, più fard~, quella di parecchie .altre, terre nell'Africa stessa e negli arcipelaghi del Pacifico. Ma. ultima venuta nell'arringo coloniale, la Germania d·ovette contentarsi di occupare terre generalmente di scarsa ricchezza e di più scarsa popolazione; sicchè in tutte le sue colonie non riusciva, nel 1898, a vendere più di 48 milioni di marchi, che corris,pondevano in quel momento all'l.2 °/ 0 del valore di tutta la sua esportazione. Allora la Germania pensò cli indirizzare su altra via la sua politica coloniale, non più alla conquista di territorii res nullius, ma alla costituzione d,ella propria egemonia commerciale· in paeSIÌdi densa po– polazione. Nel 1898, con l'invio di una flotta co– mandata· dal principe Enrico, fratello· del /(aiser, imponeva alla Cina di cederle in affitto la baia d'i Kiao-Ciao, sulle coste di una d,elle più popolose re– gioni dell'Asia e del mondo; e, in quello stesso iorno di tempo, iniziava le manovre dirette ad otte– nere dalla Turchia. benevolmen1e o con la minac– cia, concessioni in Asia Minore e in M·eso·potami.a, manovre che culminarono nella lotta con la Russia .e con l'Inghilterra per la costruzione e l'esercizio della così detta ferrovia di Bagd,ad. E intanto gli stessi-paesi d'Europa, dalla Spagna alla Russia, dall'Inrd1ilterr.a all'Austria e agli Stati balcanici, tutti erano dalla Germania fati.i oggetto di perseverante opera di penetrazione commerci.aie. Eserciti di commessi viaggiatori, di capi tecnici, di . direttori di fabbriche, di industriali, di uomini d"af– fari, si sparsero, nell'ultimo quarto di secolo, dalla. Germania per ogni pa·ese d'Europa,, e in Asia e i.n America, per aprire nuovi mercati alle merci tede– sche, nuovi campi d'azione .all'attività tedesca, per associare il capitale tedesco alla fortuna de.Jle·im– prese industriali e bancarie d'ogni parte del mondo. Del fenomeno è stato tant,e volte e così ampiamente BibliotecaGino Bianco discorso in giornali, in opuscoli, in riviste, in libri, che s-arebbe veramente superfluo aggiungere ~n.che soltanto una parola per dimostrarne la vastità e l'importanza. L'attivitàeconomica e l'azionestatalein Germania . . Il quale non ha mantenuto per altro un puro carattere economi 1 co•, come sarebbe avvenuio se esso avesse avuto origine dall'Inghilterra o dagli Stati Uniti d'America. L'opera di penetrazi-one commer– ,ciale è stata. anche un vero e proprio:_ atto politico, che lo Stato med'esimo ha preordinato e diretto, fa– cendolo servire al raggiungimento dei suo-i fini spe– cifici. Questa disciplina e organizzazi-one &ta,tale di quelle attività, che paiono per loro natura repu– gnanti ad ogni influsso che ne l imiti la sp ontaneità e la libertà, è uno dei fatti più ca ratteristi.ci nella &toria recente della Germania. Oualcuno• lo attribuì ad un •carattere peculiare della stirpe, inclirue a subordinare sempre all'autorità e alle esigenze dello Stato la libertà e i diritti dell'indivi<luo; ma non pensò che questa tendenza fu adcl-itata dagli storici -- a titolo di lode - come carattere peculiare della. storia di Roma; -e, viceversa, .il foudalismo fu, nella storia del medioevo, cons,iderato come un prodotto dello spirito g,ermanico, appunt.o- perchè fu, -0 parve, un'esplosione di individualismo contro la disciplina statale dell'Impero. A produrre il fenomeno concorsero varie cause, parte di remo-ta, parte di recente origine. Lo Stato germanico non si è formato come espressione di una coscienza nazionale, per virtù quindi di una f.orza che si sprigionasse dall'anima del popolo; è stato il risultato d1 un'opera pers-ev,e,rante ed, a,cco,rta, compiuta da principi, <la statisti, da generali. Così si è a.Jlairgata la Marca cli.Brandeburgo, cos-ì è stata a.nnessa la Boruss'Ìa o Prussia, così la Slesia, è stata tolta all'Austria; da queste forze è stata generata la· reazione contro la Francia del primo N.apo,le-one, e J'o,pera di rig•enerazione interna che l'ha prece– duta, accompagnata e seguita. Sono state queste fo.rze che, .attraverso l'insidia e la brutalità d:eU',ag– gressione contro la Danimarca, hanno, abilmente preparato i motivi della guerra anti,austriaca del 1866 e tessuto. con sottile malizia la rete in cui incappò nel 1870 la incauta baldanza del terzo Napoleone. Niente di sentimentale in tutto questo processo di formazione e di ampliamento dello Stato, ma il cal- . colo raffinato e la fredda premecJ.itazione: il popolo non l'ha ispirata, non vi ha portato il calore d,el suo sentimento; è stato lo strumento cli cui s,i son valsi gli uomini di. Stato, e non è riuscito neppure a colorire di una propria idealità le azi-oni a cui era trascina-lo dalle ,es,ig,enze e cl'alle cupidigie che movevano la politica statale. In uno Stato, formatosi e allargatosi così, era inevitabile che il Govern-0 rappresentasse il nerbo e il fukro della vita nazionale, e dovesse essere il promotore d'ogni più importante iniziativa, l'ordi– natore d'ogni attivit.à, il disciplinatore di tutte le espressioni di vita collettiva. C'era anche biso-gno di far pres,to per poter raggiungere gli altri, che s'erano messi iri cammino assai tempo, prima. Per super.are la Francia, per avanzare alla pari con gli Stili.i Uniti, per lanciarsi nella corsa dietro le orme dell'Inghilterra e cercar di accostarsi ad essa, di raggiungerla, di sorpassarla, occorreva evitare ogni deviazione, ogni sperpero di energie, ogni man– canza di coordinazione negli sforzi e nei movimenti: in quale migJior modo poteva ottenersi ciò, che ac– cettando, anche nell'arringo economi-co, di sotto– porsi alla disciplina. stataJ.e? E così avvenne: Guglielmo li fu chiamato da qualcuno il primo <'.Ommessoviaggiatore delle case

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