Critica Sociale - Anno XXV - n.21 - 1-15 novembre 1915

326 CRITICA SOCIALE I PROBLEMI D LLA P CE FUTURA II. I varì problemi nazionali costitmscono solo una parte delle c~use eh~ ha~no g,enerato il presente conflitto. Abbiamo visto mfatti che, oltre la que– stione dell'Alsazia e della Lorena, a-ltri motivi di rivalità erano tra la Francia e la Germania ; come erano altri motivi tra la Serbia e l'Austria oltre la questione della Bosnia e dell'Erzegovina; altre fra l'Austria e l'Ita'1ia oltre alla quest'Ì-one delle nostre terre irredente. Sarebbe impossibile· raccogliere g~i, anche \n bre: ve riassunto tutta questa moltephcLtà e va,ri,età di motivi, alcu~i notevolissimi, altri d'importanza af– fatto secondaria ; alcuni operanti da lungo tempo, ·altri invece affatto transitorì. La ricerca e la dimo- strazione di tutte queste cause può rientrare appunto nel còmpito dei partiti socialisti dei vari paesi, che debbono pur rendersi conto delle forze che operan_o in casa loro, se hanno la pretesa d1 vo,l,e.rled,om1- nare per diventare padroni dei propri des_tini e p~s– sare, come diceva Marx, dallo stato di necessità allo· stato di libertà. Tra tutte queste cause ce n'è un~ che ha _avut? un'importanza preminente e dà oggi al conflitto 11 suo carattere più evidente: cioè l'antagonismo tra la Germania e l'Inghilterra. Si tratta, in fondo, di un episodio della lotta che le classi dirigenti d~i vari paesi combattono fra lo'.o, le une per conq~1- stare o mantenere un'egemoma, le altre per respm– gerla o per abbatterla : tutte per _contendetsi i luoghi di rifornimento d!)'lla materia prima, le vie del com– mercio, i mercati di vendita, i domini coloniali, gli investimenti lucrosi di capitali ; ma- è un episodio che ha un particolare rilievo. e il cui esame getta un fascio di luce su tutti gli altri episodi di questa enorme competizione, che lo sviluppo dei mezzi p·ro– duttivi e la rapidità delle comunicazioni hanno po– tentemente contribuito ad acuire. Il protezionismo doganale germanico e i suoieffetti. La costituzione dell'Impero germanico, fu, come è noto, il risultato di due vittorie militari. Dopo aver creato la forza pohtica della Germania, sotto l'ege– monia del militarismo prussiano, il Bismarck volle sviluppare nel nuovo Stato anche una solida po– tenza economica. La costituzione di una unità poli– tica più vasta giovava allo sviluppo edonorhÌ<",O·, con influsso• anche più effkace che la precedente forma– zione, risalente a parecchi decenni addietro, del famoso Zoll-Verein. Nel 1871 gli Stati ge,rmanici avevano una produzione agricola, la cui importanza soverchiava ancor.a notèvoltnente la produzione in– dustriale ; e, poichè l'agricoltura germanica era al– lora esportatrice, così la politica commerciale dello Stato era libero-scambista. Negli anni succeSISlivi al 1865, questa tendenza si era accentuata : vari dazi doganali erano stati ridotti od aboliti. Dopo• il ~87_1 essa continuò, ancora per qualche tempo, a 1sp1- rare la politica economica dell'Impero: nel 1873_ an– che il dazio sul ferro fu abolito, perchè gli agricol– tori potessero ,comprare a buon prezzo gli strumenti di cui abbisognavano per la coltura dei campi. Ma intanto lo sviluppo della vita nazionale, che l~nne dietro alla unificazione politica, la \TI8ggiore intensità dei traffici, la costruzione di numerose linee ferroviarie, determinarono un rapido incremento delle in·dustrie, le quali ben presto trovarono diffi– coltà a collocare i loro• prodotti nello stesso mer– cato interno, in cui -- per la tenuità o per la man- · Biblio eca l:J1no 81ar1(;u canza dei dazi doganali - i prod?tti stranieri, specialmente gli inglesi, penetravano 11~ gran ~opia. Un.a forte crisi, da cui fu colpita l' mdustria fra il 1875 e il 1879, dovul.a in gran parte ad· un.a ge– nerale depressione del mercato mondiale, fu invece attribuita dai ceti industria•Ji germanici alla s~-lacon– •correnza dell'industria straniera, e fu occasione ad un vivace movimento protezionista, per opera spe– cialmente dei siderurgici. Anche gli agrari furono, dalla furberia de.g-liindustriali, trascinati ad appog– giare questo moyimento. l_-,oSt~to. germ.aIJJÌcoaveva allora bisogno d1 provvedimenti tributari per accf!e– scere le sue entrate. Si fece intende-re agli Junker ,che se -essi non consentivano a dar nuovi provienti allo' Stato con l'elevazione delle tariffe doganali, sarebbe sl.ato necessario un aumento dell' imposta fondiaria; ed essi preferirono di fav()II'ire l'intro– duzione di nuovi dazi e l'el,evazion.e di quelli già esistenti. Così, nel 1879, sotto apparenza di prov– vedime·nto fiscale, s'iniziava quella, politica prole: zionistica, che negli .anni successivi ebbe freque~ti e notevqli ioosprimenti, nel numero delle voci e nell'elevatezia delle tariffe. Questa protezione d_oganale, !Il~rc~ lo sforzo co;11 cui .J.o Stato seppe spmgere, d1sciplmare e coordi– nare le attività pr:oduttive,. mercè la meto1ica ~o~ lerz1a con cui furono applicate alla, p1,oduzt0n.e m– dustriale tutte le innovazioni e i perfeziqnamenti iche i progressi della cultura scientiJìcà, a ciò abilmente rivolti, seppero swnrerire, produsser_o· certamente un rapido sviluppo, così _delle industrie, co_medel'– l'agricollura ; e questo sviluppo è andato, smo allo scoppio della guerra, continuamente crescendo. La produzione dei ce1·eali fu nel 1913 più che dop– pia di quella di trent'anni prima, un po' perchè se ne era estesa la oo.Itura, ma più assai per l'intro– duzione nell'agricoltura dei metodi razionali ispi– _ rati alle più reicenti scoperte della chim_ica: e c?sì il rendimento medio per ettaro, che era d1 13.4 qum– tali di frumento ·nel quinquennio 1883-87, saliva nel 1913 a 21.5 qui ntali. E delle barbabie.tofo non soltanto si aillarga.va eruo.rmementela co.Jtura, ma, con sapiente o pera di se lezione, era accresciuto in grado anche maggio- re il re,o dimento ; tantochè la pro– porzione d'elio zucche.ro estratto, che era di 8,61 °/. nel 1876, saliv a, nell'ult imo raccolto anterio-re alla guerra, a 16.25. e cioè ad. una proporzi~ne a c~i . nessun'altra nazione ha saputo n,eppure accostarsi. L'incremento dell'industria fu anche più notevole. Dal 1879 al 1913, la produzione del carbone fos– sil'e è più che .sestup]i<',a,ta,sal,end·o da ciroa 42 a più -che 259 milioni di tonnellate ; la produzio_l'\,edel ferro greggio è cresciuta nello stesso periodo· in uguale pro porzione, da cir-ca 3 milioni a quasi 18 milioni di tonnella.te ; l'importazione delle materie prime per le industr ie, che era nel 1879 di circa un miliardo, e mezzo di marchi, s'accostava nel 1912 ai 6 miliardi, pur eon tutto l'incremento della pro– ·duzione in.terna di detta materia prima ; e l'espor– tazione dei prodotti manifatturati, che era di 1 mi– iiairdronel 1879, superava, nel 1913, i 6 miliardi (1) .. Il sistema protettivo, a· cui era indubbiamente d-ovuto questo• einiorme incremento della produzione nazionale, pareva pertanto trovare in esso I.a sua più chiara ed eloquente giustificazione, tani.o più che eon la produzione crescevano anche gli altri (1) li valore di queste oltre apparisce meglio, Istituendo un con– fronto con l'Incremento contemporaneo della produzione e del com– mercio Inglese. La produzione agricola Inglese è, negli ultimi de– cenni, o diminuita o rimasta stazionarla; la produzione del oarbone è, dal 1886 al 1912, salita da 161.900.00Ò a non più di 26,.600.000 di ton– nellate; quella del ferro da 7.680.000 ad appena 9.679.000. E l'espor• tazione inglese è soltanto raddoppiata nel 'tempo In cui quella te– desca è, come s'è visto, sestuplicata.

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