Critica Sociale - Anno XXV - n.21 - 1-15 novembre 1915
CRITICA SOCIALE 323 . il vento della concorrenza delle imprese, viene a. stabilire, tra l'altrn, anche questo: che l'intreccio degli jnteressi nazionalisti è molto internazionale, e 11 giornale dei nazionàl:isti non può accusare di internaziooolità commerei-ale e politica i suoi con– corrent_i senza scoprire disavvoo'utamente .i propri amici, complici di quelli, i quali debbono prote,.. stare, confusi e infastiditi di essere colti niella. in– comoda posizione di solidali di due solidari,età che s1 gabellano avverse. La sorpresa non è una sor~ presa sie non per quelli che hanno dimenticato le <limostrazi,oni, già cl.ate da Lieblmecht al Reichstag Ledesco, da Snowden ai Comuni inglesi, dà Giretti alla Camera italiana e da altri in altro luogo, sulla partecipazione di azionisti di diversa naziO:nalità nelle grandi officine, fornitrici di armi agli Stati, si chi.amino Krupp o Skoda o Putiloff o Terni o Greuzot., J.e quali officine poi mantengono la stampa chauvine per ten:ere, in tempo di pace, alto il so,. spetto e il timore della guerra e, in tempo di guerra, alto il sospetto e il timore della pace. Vero è che il nazionalismo meno squarquoi.o non nega il capitalismo e la su.a dinamica nel mond~' europeo-. · « Il capitalismo, e cioè il trionfo de,l capita.re mo: bili .aire sU Jli!a ec;o,nomiiafond.i.aTia fi.ssata nelle ma.glie del ie.ud: a1l,esirrn 1 0 - -scrive i•l Cairl1ine1l: v-olume La Ric– chezza e I~ guerra (F.lli TI1eves-,Editori, 1915) - e&oecon la Rivoluzione, e la R,ivo-luzi-cme fu un pirin– cipi,o dinami,co universalista. li oopitalismo si rivelò in due modi: 1° .i,ntern.aizi-0100-lii,zz,a.zione della; t,e,c;niica, deill'orgaruizz,azione, d,eUaifi:n,a;nza., che fu ba ma:n.ife– sl.azi,one universali•stica del oopital,e; 2° sociailiismo, che fu la manife&tazione un:ivers.al.isti-cadel liavo,ro. Ma, tanto nell'uno quanto nell'ia,ltro oompo, avvenne che g,li atteggiamenti s,i. d·ifferenziarono secondo le varie mentallità nazionali, non -solo, ma che essi stessi, questi principi, furono uno dei fa.ttor.i prin- . cipali ded•laulterior-e e defini,tiva <liff.er.enziazionedel– l'Europa». Dove è chiaro il rivolgimento della cronolog-ia dei fatti, .in quanto che il processo di capitalizza– zione non è un universale che s.i restringa in un particolare, ma un particolare che si allarga a uni– versale. Il processo delle nazionalità è uno (e sia pure il più democrati•co e liberale) dei processi di formazione d,eHo Stato moderno mediante l'allarg-.a– mento progressivo delle economie locali, aborréntt dalle medievali limitazioni; ma il naziona1ismo o imperialismo è l'economia borghese-n.azionale che rnmpe ·i confini della nazionalità per invadere mer– cati mondiali, onde, nel!' o,rd'imepolitico, la W eltpo– litik e, in que.Jlo economico, il più tranquillo cosmo– politismo del profitto. Che gli invasi gridino alla lesa maestà naòonale, ciò non stabi!iisoe che· essi sLessi non tendano a diventare invasori, cioè a su– perare se stessi, appena lo possano. Più incliti cam– pioni di nazionalità degli Ungheresi dove sono, se– condo le nostre memorie del '48? E La risposta è perentoria, badando a ciò che accade o-ra tra i Serbi, i quali dai nobili magiari sono fatti massa– crare d'accordo con l'Austria e La Germania per !.'Offocarne La. ribelle economia concorrente· !.... Ma l'Albanese corregge: Sì, finchè i Serbi non strari– pano su d'i noi facendo un giudizio di assoluto arbi– trio sulla amp~ezza della servitù di passaggio che l'Albania deve loro per .arrivare all'Adriatico ! Qual . rapporto, qual differenzi.azione nazionale resiste alla lotta dei grandi imperialismi, i quali si contendono le materie prime alle colonie .e i mercati di smal– timento sulle piazze civili; i quali concordemente p·ofessano l'ultima paro-La della conquista. commer– _ciale non poter essere -che quella pronunziata dalla rotonda bocca del cannone? BibliotecaGino Bianco Senza voler scendere fin-oall'ipotesi affacciata per giuoco polemico dal Cic.cotti nel suo articolo, che la boria tedesca favorisse l' industria e'lettrica in Italia nella previsione di opporre il carbone bianco dell'AUeata al carbone nero dell'Inghilterra, egli è certo che tutte Le imprese di espansione comme·r– ciale, dove il nazionalismo .pone il suo suggel.lo, hanno - come .a ragione, peT sua difesa, i.a valere ;J vice-presidente della Banca Commerciale, a pro– posito delle strade ferrate delrA.sia Minore - fisio– nomia essenzi:almenle politica e cosmopolita. I fini politici e i {ini economici delle operazioni si intmc– ci.anio•con La prevalenza dei prjmi, là dove -com– paiono più o meno apertamente co.interessati gli Stati, i qual-i o.rdinariamente s-in,ascond'ornoil meglio che· possono. Quanto tempo il Governo• d' ltal.ia e il Banco di Roma giuocarono di reciproche isti g-a– zioni alle iniziative ehe dovevano d:are nascimento alla impresa di Libia ? Quante volte apparve oscuro se fosse il Banc-0 emissario del Governo o il Go– verno emissario del Banco, in guisa che il dissenso ebbe persino taluna volta ad essere portato per la sua definizione davanti ai tribunali -civili ? E non vide spesso il Mediterr.arueo qualche impresa euro– pea di penetrazione destreggiarsi indiff-eventemente fra uno Staito e l'altro, adescando l'uno- per ricat– tare l'altro, proponendo ad uno, la eonquis:ta· s-otto minacci.a di consegnare all'altro le .azi,ende? Nulla è più incerto,, nulla è più equivoco che la fedeltà d,ell'impresa allo Stato stesso cui app.artengon.o gli imprenditori. E - vedi ,contraddizione! - dal punto di vista etieo d,evesi aggiungere che nulla appare più iniquo ,e sfoale verso la societ à, 'tra cui si espande l'impresa, che la occult.ai d.ipendienza di questa dai fini politici di uno Stato straniero, an– che se gli imprenditori sono sudditi .di quello Stato. Tutto il mon.d:o, infatti, è moralmente, oltrechè ma– terialmente, in rivolta contro il «patriottismo» del– l'invasione mercantile tedesca, la quale, sfruttando i territori della oonquista, tendeva ad as-servirne gli .abitanti ai f.ini politici della Germania. In co•tal ri– volta è l'intuito di un'etica internazionalistica pedis– sequa dell'economia intern.aziorualisti,ca. Cotale sd·e– gno pare vog1ia dire: le vie del mondo sono, apert~ a tutti per La conquista del be·n esser e, per !'i-n-ere– mento della ricchezza e della gi,o.ia del vivere; ma volgere tale libertà delLe relazioni economiche' ad .aggiogare politicamente gli uomini a straniere si– gnorje, e-cco-un abuso, un ·eccesso-, un tradimento; il tradimento de-I nazionalismo p-0litico a!La Inter- nazionale economica del capitalismo. . Di qui emerge che- l'intemazionalismo sch.i,etta– mente ,capita.l,istico, con il- corrdativo internaziona– lismo• del lavoro, che si chiama socialism-0, è, in fondo, ·-runica dif.es.a, l'uni-ca guarentigia cl-elle na– zioni co-ntro... ·. it nazionalismo, che è la I-oro più grande mina,ccia, in quanto il nazionalismo• rappre– senta J.a nazione (o, meglio, lo • Stato ) in quella che, per aff<ermare sè, nega l'altrui; p.er affe,rmare l'Ita– lia sul Mediterraneo e sull'Adriatico, nega gli Slavi e i Greci. E la rip·rova è ancora in. ciò: che· l'iJl.'ternaziona lismo è libero-scambista come era ai suoi tempi la n,azione, democraitica e· liberale, allo,rchè, sulla line:.i della lingua e µella tradizione patria, si veniva fer– mand:o mediante· la confederazione dei Comuni. delle Pro•vincie e delie Regioni ; laddove il nazio– nalismo tende al protezionismo più ·chiuso, tanto che, non potendo praticamente -eludere il bisogno dello scambio, è costretto a spingere all'annessione violenta dei t,erritori che recano le materie d.i scam– bio di cui abbisogna il Paese. E così la mancanrn del ferro, del carbone, del cotone, ecc., nel siste– ma nazionalistico, implica senz'altro La• necessità, più che la legittimità, della conquista militare de;
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