Critica Sociale - Anno XXV - n. 19 - 1-15 ottobre 1915
CRITICA SOCIALE - 295 l'opera di preparazione civile, avrebbe assorbite le energie di qualunq,ie Amministrazione di una grande città, e per il quale fu tosto palese che una ben greve moratoria si sarebbe imposta a buona parte del programma tracciato. Onde parve a certo sem– plicismo, non ancora debellato anche nelle nostre {ile, si parasse davanti il triste dilemma: o abban– donare il programrr:ia per servare le. posizioni, o abbandonare queste ultime per fedeltà platonica a quello. L'Amministrazione· socialista milanese ricusò l'uno ·e l'altro corno dell'altemativa. Sentì - e proclamò alto, dai primi giorni - che rinnegare il program– ma, per le difficoltà spaventosamente cresciute, sa– rebbe stata fellonia; ma fellonia anche maggiore di– sertare, nell'ora fatale, il posto di battaglia. Si ac– conciò a di[terimenti e a riduzioni ulteriori, con ani– mo virile: non soltanto perchè, anche nel campo delle provvidenze civili, era vantaggioso, meglio che all'interesse, alla dignità delle classi proletarie, che la loro Amministrazione restasse; ma più an– cora perchè - quali che fossero stati i voti del•' Partito prima dell'evento - sentì che, dall'assolvere il còmpito nuovo e sùbitaneo senza rinnegare l'an– tico, dallo spingerli innanzi di conserva, sarebbe scaturito il documento della massima nobiltà e vita– lità dell'idea animatrice, la ·prova viva e vissuta che il socialismo, nello spirito suo, non è sòlo formula dottrinale e visione d'avvenire, non è fiore ideale che soltanto si schiuda ai zefiri amici e si reinvolga in se stesso se si scatena la raffica; ma che esso è fermento di civiltà perennemente in azione, che sa lutti gli adattamié_nti necessar.ii, senza abdicazioni; che sa essere, a un tempo, e in ogni ora della storia e in ogni campo della vita, avvenire e presente, sal– vaguardia dei diritti conquistati che il ciclone mi– nacci e fomite di cose nuove; e farsi città nella città, nazione nella _nazione, pur rimanendo innanzi tutto - anche nelle ore di universale delirio - umanità e ragione nell'umanità. Il sobrio resoconto di Alessandro Schiavi, posto a ral{ronto col Programma inizia/è, dirà certo le lacune e i differimenti inevitabili; ma dirà anche - ad ogni lettore sereno - la consonanza per/ etta, la essenziale fedeltà dell'azione alle promesse, nel periodo già breve, fatto di gran lunga più breve dall'avversa fortuna. E varrà -- crediamo - a inci– tare la [iducia operosa di tutti i compagni, a strin– ger-li sempre più fervidamente attorno alla bandiera e agli uomini eh'essi han designati a brandirla, e che o vinceranno alla sua ombra, o cadranno avvolti nelle sue pieghe: - la bandiera dell'idea per la quale vivemmo e vivremo, nella quale - quanto più il turbine la squassi o l'assalga l'impotente ingiuria dei nemici - tanto oiù noi sentiamo raccolta e sim– boleggiata tutta l'011està, tutta la bellezza, tutto il qualsiasi valore della nostra esistenza. . FILIPPO TURATI. Il Programma -dei socialisti milanesi al Comune. In questa lotta __.: come in qualunque altr.a - il Partito socialista -oombatte per l'intero suo program– ma. Senonchè, mentre le parti-colari condizioni, in cui la J.e8'ge e le .autorità governative costringono il Comune m Italia, impongono di dare .alle nostre bat– taglie amministrative un color-e politioo di resistenza allo Stato; specifiche condizioni di tempo e di luogo inducono ad accentuare, nella presente lotta, alcuni punti del nostro programma. La Sezione Socialista milanese, conseia delle ne– cessità più urgenti della nostra Amministrazione co– munale, ha formulato co.n questi criterii il progrom– ma che pi:esentiamo agli elettori. In- esso vogliamo sopratutto rilevare la sincerità, che lo distingue dal progr;imma di ogni .altro Par- BibliotecaGino Bianco tito o coalizione di Partiti: sincerità che culmina nella parte riguardante !'.assetto· tributario e finanziario del Comune, ossia i mezzi necessarii per attuare un qual– siasi programma. V'è chi, ad esempio, ha presa per sè buona parte d-el nostro vecchio programma am– ministrativo, illudendosi con questo di attirare lavo– ratori ingenui in quella società di mutuo so-ocors-o dei più varii interessi economi-ci e politici, che si chiama Fascio democratico pop•olara e non ha per• bandiera comune che lo stemma sabaudo. Ebbene: il prog,rarnma di costoro non si o-ocupa affatto dei mezzi che occorrono per tradurre in atto J.e promesse elettorali! Solo il Partito socialista, che non chiede voti di borghesi, può sicuramente affrontare anche questo argomento e dire che si fornirà i mezzi fin.anziarii coll'aumenta,re le imposte sulla ricchezza. Ma appunto per ciò il Partito socialista ha diritto al voto di tutti i lavoratori. · Ecco i capisaldi del programma: 1. _:_ Assetto tributario e finanziario del Comune, mediante i necessarii aumenti delle imposte che col– piscono la ricchezza, e meno facilmente si ripercuo– tono, o la cui ripercussione può essere corretta e compensata; mediante I.a resistenza alle ~pes,e di ca– rattere stataLe, l'azione dell'Amministrazione comu– nale e dei cittadini sui poteri dello Stato per otte– nere ch'esso rinunci al canone- d.aziario gove·rnativo e abbandòni ai, Comuni le imposte reali - imp,ron– tando tutta, la politica tributaria al princip-io della graduale abolizione delle imposte dirette; 2. - Risoluzione radicale del probl,ema ospita– liero, nel senso del decentramento tecnico e ammi– nistrativo dell'assistenza dell'Ospedale Maggiore, e del concorso del Comune a una organizzazione -oompleta e moderna dell'assistenza ospitaliera cittadina; 3. ...,...Municipalizzazione delle Tramvie cittadine con criteTii industriali e sulla base della comparteci– pazione ,all'-esercizio e agli utili da parte· del personale tram viario; 4. - Intervento vigoroso del Comune nel pro– blema delle abitazioni e dei consumi popolari, sia direttamente, sia a mezzo di potenti organismi di carattere pubblko, inspirati alle direttive comunali, e anche col favorire la produzi°one e la racco.Ila di generi alimentari nelle campagne e col disciplinarne e controllarne il commercio; 5. - Miglioramento ed estensione dei servizi i pub– blici comun,al.i, anche per togliere- lo sconcio di ser– vi:i;ii, eserciti ancora in forma primitiva e pregiudi– zievole all'igiene dall'industria (come lo sgombero delle immondizie dalle case); 6. - Risanamento igienico ed edilizio della città, a me·zzo sopratutto di radicali e opportuni sventra– menti, coordinati colla costruzione degli Uffici pub– blici e delle Case popolari; 7. - Assistenz.a, anche igienica e profilattica, a,ll,a prima infanzia, e municipalizzazione degli Asili in– fantili; 8. - Avocazione al Comune ed estensione delle Opere integratrici della -scuola primari.a (prima- e dopo-scuola, refe.zione scolasli,ca, campi di giu-0co); 9. - Cura e sviluppo della coltura popolar,e laica, delle scuole prof.essionali, delle biblioteche pop.olari, della educazione fisica e artistica del popolo; IO. - Riordinamento di tutti i servizii sanitarii, municipalizzazione- deHe farmacie, e coordinamento di tutte le Oper,e cittadine di benefi.cenza, pe-r elimi– nare- la mendicità pro.fessionale e rendere veramente effettiva l'assistenza ai bisognosi, con sp-eciale ri– guardo alle famiglie con numerosa prole; Il. - Revisione dei Regolamenti municipali, e in ispecie del Regolàmento d'igiene·, in relazione alle condizioni degli opifi.ci industriali, alla ispezione pe– riqdica delle ,abitazioni e a una più intensa lotta contro la tube-rcolosi, il tifo e l'alcoolismo; 12. - Riorg.anizzazione razionale e d-ec-entramento degli Uffici e servizii comunali, in guisa da eliminare le. spese inutili, migliorare le condizioni d_el perso– nale e aumentarne l'efficacia, ridurre al minimo pos– sibil,e il lavoro str{lordinario, avvicinare ai cittadini-· l'azione quotidiana del Comune; . ,
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