Critica Sociale - XXV - n. 17 - 1-15 settembre 1915
264 CnITICA SOCIALE il tempo. di leggere il mio « Internazionalismo o Na– zionalismo di cl,asse? »; dalla quai' !ettur,a tuttavia avrebbe potuto veder-e che io ho pure avuto qualche dubbio sulla "complessità del conflitto europeo. E ne avrebbe visto come il suo pen.siero intorno ad una l_ega di neutri capitanata dall'Itali,a vi sia ben noto e vi sia stato ,anche convenientemente criticato. -Valga il vero. O la coalizione dei neutri da lui va– gheggiat a, con a capo ritalia, avrebbe dovuto pro– clama.re come canone· fondament.ale: « giammai la guerra»; e. allora la Germania non avrebbe doman– dato di meglio. Avrebbe continuato a menare l,e.mani fino a che non si fosse sentita stanca morta; avrebbe allungato le braccia il più · lontano possibile « ad Oriente·, ad Occidente ed oltre i mari» (imagine ab– bastanza comprensiva, messa in circolazione di que– sti giorni dai _dirigenti della politica tedesca) - e a_vrebbe poi_ chiamata 1~ Grai: Croce. Ross~ D!ploma– tica a med1-care le ferite dei popoh mutrlat1. O la Gra-n Croce Rossa Diplomatica si sarebbe dovuta as– sumere il cò~pito di f,are ~er i _pop?li. mutilati qual– che cosa dr più - vale a dire rrapp1cc1care ad essi i membri violentemente staccati -; e allora, poichè la G.ermania non si sarebbe lasciata convincere nè col cloroformio nè con altro materiale da Croce Rossa non vi sarebbe stato altro mezzo che il ricorso- ali~ armi.... nel nome della neutralità e per ridar più presto la pace al mondo. Sarebbe questo il miraco– loso mestolo in mano all'Italia? Claudio Treves ci assi-cura che i vari comba.ttenti avrebbero ceduto di punto in bianco ai nostri mezzi persua?ivi, perchè - logorati dalla guerra - avreb– bero dovuto fare i conti con le nostre forze int.atte. Ma io temo che questa teoria· del logoramento ·sia • alquanto. inusori,a. · La Serbia - non paragonabile alla Germania - in 3 anni )Hl dovuto sopport.are.3 g,uerre l'una più sanguinosa dell'altra; e nella più terribil~ ha compiutò i più grandi prodigi di valore. (Tra: pa– r-entesi :" CJ;audio Treves trova che l'interv,ento dell'I– talia non dà il frutto - pel quaJ<e fu invocato -,- di affrettare la fine della .guerta; ha quasi l'aria di con– cludere che la guerra sarebbe finita prima se l'It.alia non vi fosse intervenuta. Gli vorrei domandare -' dal °:lomento ch'egli _mi ~uppone così vergine di so– spetti -:- col vantaggio dr quale parte sarebbe termi– nata prrma la guerra: so-pratutto se con vantaggio del Belgio). . Cla,1;1dioTr~ves inoltre mi vorrà permettere che 10 gh oss-e-rv1 che la sua rara dialetti-ca dovrebbe sentir-e disdegno di mezzucci come quello consistente nel tentar di convertire i contradi(tori in iscemi col dar loro a _prestito idee, sceme come l'oportet ut po– pulus morzatur pro uno. Il motto della solidarietà internazionale è quello stesso di tutte le so.Jidarietà - quello che io ho imparato a convertire in succo deU:1 _mia ,fede studiando i principii animatori del Socra:hsmo - quello che ·ho fatto incidere sulla me– d,agli,a ,c~e ho app~sa al collo di mio figlio il giorno che parli v.olontarro per questa guerra, da cui ha tenuto lontano me - con mia grande mortificazione - non ~a~to ·l'età qua_nto il do_ver_edi_ lavorare per dar:e da vivere Gd. altrr d:ue figi! p1ccoh: « Tutti per uno, uno per tutti!». Disse una volta ·Claudio, Treves che ii fuoco non si spegne aggiungendovi fascine .... Già, ii fuoco si spe– gne con. l'a;cqua; ma il guaio è che non si spegne con l'ac;qua il. fuoco_ dei e.annoni tedeschi. A jar ta cere i quali - qui è tutto il hoocibJo deì nostri dibat, titi - non vedo che possa esservi altro me'zzo che contrapporre cannoni più potenti e più numerosi. E non copriamo le canagliate ted-esche con le ca– nagliate degli altri. Noi fummo anche contro queste altre cl!- n,agli at~: contro la guerra del Transwaal; contro I ne.fa~ l! del .Co_ngobelga; contro tutte le vio– lenz-e col omah . Nè s1 dica che l'intervento armato non sia necessario oggi come non fu necessario ,a,Jlora. Quelle ·erano vrolenze lontane, alle quali non pote- - va':Ilo opporre che la protesta morale; le violenze odierne•, mvece, _sono così attuali e vicine che - pure a volere accogliere della solidarietà la concezione molto platonica dell'on: Tr~ve~ - l'azione s'impo– neva ·anche per necessità dr difesa. Considerare la gue_rr'.1d'oggi -con gli stessi cri.terii delle guerre· co– l_omalt .... è far. torto a se stessi. · · BibliotecaGino Bianco Ed ora br-evi parole a Turati. Mi è riuscit,a interessànte la sua definizione del mio spirito: « falò perpetuo di buone i,ntenzioni' e di ·nobilissimi · sentimenti (lusingato!) che m'illumi– .nano or questa or quell'.idea, le• più contradittorie fra loro (ancora più lusingato!) ». Dove Le contradizioni? EgÌi trova· oontradittorio · che io chieda diritto di cìttadin,anza - da non confondersi con la toNeranza - per il pensiero interventista, perchè nessuno lo minaccia o vuole ostracizzare. lo inve-Qe trovo mag– gior oontradizione fra questo suo apprezzamento.: .. e la postilla dell'on. Treves. · · · Così non ha fondamento la tàccia ·di contradizione fra· le· m_ie ,accuse alla intransigenza della Direzione del Parhto verso la guerra e la difesa che io faccio del!~ intral!-sig~nza d~lla Direzione stessa ne-i rap– porti socrah; L mtrans1genza verso la guerra nega la solidarietà internazionalistica coi popoli in lotta per la legittima difesa; l'intransigenza nei rapporti con le altre classi so6ali del nostro paese - per quanto concerne La vita politica interna e non ha tratto con le operazioni ·militari - salvaguarda la fisonomia ~i class-e de! proletaria~d __ italìano. lo quindi sonò m regola coi· due prmcrpll' fondamentali della con– cezione socialistica: la solidarietà internazion,ale e la lotta di classe. L'unico punto vivo t~ccato dall'on. Turati è que– sto: non sarebbe megli9 di « rimandare a miglior « tempo la ripresa di una disput,a che giunge troppo « tardi p-er: deddere dell'intervento e troppo presto « per grud1care della bontà dell'intervento dagli ef- « f.etti che produrr.à? ». . · :S•en detto! Ma questo rinvi-0 è p_ossibi\:e ad un so.\ . patto? che, nel frattempo,. gli uni e gli altri ci tenia– mo a quel che· ci può· unire ed animare, con la ri– nunzia a quel che ci può ,dividere ed ·offendere. Ba– sta con Le ti.rate retoriche~ (giacchè più se ne !i)arla · e meno l'animo ne soffre) su gli orro,ri deHa guerra (nel deplorare i quali sialllo tutti d'accor,do,) e con le frecce avvelenate agl'interv,entisfa. G!.i avvenimenti d:oggi ~i vivono; _e non è ~iv_ile - nè_ dall'una parte ne dall altra ~ d1 usare frasi che ferrscano nel· vivo e addolo,rino. Vediamo se; non essendoci potuti tro– v.i.re_d'accordo ~ul IJ1?d~ d'i riguardare la guerr!!,, po– tessimo metterci butti d a:ocordo almen-0- sul modo di ,atteggiarci verso La pace: L'articolo di Ciccotti e al– cuD;e frasi del. commento- di Turati ,all'articolo mio lo farebbero sperare. Purtroppo molti altri segni non lasciano adito a soverchie illusioni. Certo, sarebbe una deUe più tristi conseguenze della_ gu~rra. che ~ forze. vo~ate· alle conquiste pro- 1,et.ane s1 scmdessero e s1 ehdessero a vicenda. Quest,a sar,ebbe u!1a responsal;>ilità - di fronte al movimento pro~etar10 - quasi altrettanto· grave che quella, di aver· provocata la guerra. App unto perchè !1e s_ono profondame1:1te convmto, port.ai alla Critica 1I mro precedente articolo. Ghè se poi la f atalità delle cose e l'irriducibilità degli uomini sia per istabilire. dell,e i!}•Compa_tibilit~insormontabili, il guardare la realtà m fac.cra e 1 affermarla risolutamente diviene elemenUl:-re dovere di onestà politici!. La, qual cosa è cos_ì ovvia che no_n so capacitarmi oome Filippo Tu– ra_t1la potesse, C?,)amar:e -'- nella chiusa della sua po– sti-Ila - sbalord1hva, brando perfino in campo « l'in– sospettabile ed ultraidealistica innocenza » - che nÒn c'entra - e la « buona fede », che non potrebbe es– sere espresoo in termini più chiari di _così.... TITO BARBONI. Ai prossimi numeri: Uomini e· idee: Come un _filosofo penetrò nel popolo, di Coasò Bov10. L'Anticristo, di ALBERTO MALATESTA. . Un episodio della lotta di classe in Sicilia: Le classi agricole e l'applicazione. de1la legge eul credito agrario, 'di N~NO ~ARCHl'l'TA. '
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