Critica Sociale - Anno XXV - n. 16 - 16-31 agosto 1915

tllITICA SOCìALE principi i? Col criterio di Barboni de-1- l'intervento per solidarietà, la guerre si fa eterna e puerine, e servirà a tutte le violazioni deJ.la libe-rtà e della indipendenza dei pop,oli.... Gravi questioni, che il cervello di Barboni neppure sospetta, onde quel suo tono di perdonarci, con che ci dichiariamo pen– titi. E, patername-nte, ci suggerisce anche,. nella sua indulgenq.a, _ le scuse che possiamo ae,campare per agevolare il· nostro perdono!... C'è tutta l'inflazione idrocefalk,a del perfetto « rivo.Juziona-rio », che lavora in gene-re idealistico ed assoluto .... ». Non è indulgente, Claudio Treves, nei suoi .... ap– prezzamenti, ma .... si potrebbe aggiungere ancora qualche cosa ad avvalorarli. C'è nella testa di Tito Barboni un falò perpetuo di buone intenzioni e di nobilissimi sentimenti, che gli illuminano or questa, or quell'idea, le più contradittorie fra loro, e, ab– bagliandolo, gli impediscono di scorgerne la intima violenta contradizione. Quando l'antiinterventismo è vinto sul terreno dei fatti e deve ritirare le corna, lasciando passare il destino, egli perora pietà e cit– tadinanza nel Partito al pensiero interventista, che nessuno minaccia o vuol ostracizzare -. oggi tanto meno di ieri! - che oggimai non ha più nulla da chiedere a nessuno, e scrive: - adesso .o non ·più; è l'ora di una decisione-. Combatte l'intransigenza --in questa materia - della Direzione del Partito e dell'Avanti!; e, perché Treves aveva .accennato ad una possibile modificazione della Direzione - e quindi dell'Avanti! - che, senza rinnegare il pas– sato, consentisse o agevolasse un certo sapiente adat– tamento, nell'intento - poiché la guerra c'è e non giova farle le facciacce - di prepararci (come lui, Barboni, domanda!) a fare che « il sacrificio dei la– voratori sia volto il più possibile a loro ·profitto», per questo egli se la piglia col Treves e fa la esal– tazione della intransigenza, contro ogni parvenza di blocco, di blocco nel Partito : quel blocco, irt con– clusione, che egli invoca alla fine, che è il midollo animatore e la mèla di lutto il suo scritto. Soltanto, Barboni lo vuole, questo blocco, previa umiliazione della parte antiinterventista, che fu la maggioranza nel Partito, la quale dovr,ebbe dichiarare (tutt'al più invocando il beneficio delle .attenuanti) che essa ebbe marcio torto, che aver professato quel ch'essa professò è contrario alla verità, .alla lealtà, alla pro– bità, che fu insomma una solenne mascalzonata. Sen– za di ciò, impossibile proseguire in uno stesso Par– tito: inevitabili, doverosi la ribellione, il divorzio, Io scisma. A ciò egli sbocca, essendo moss-◊ da _questo punto di partenza: che non si ha da essere bhotecaGino BianGO preti, dommatici, inquisitori; che tutti abbiamo pec– cato; che fu la suggestione della guerra a renderci tutti eccessivi e violenti; che la verità non è mono– polio di nessuno; che bisogna essere equanimi, miti, obiettivi, tolleranti .... J n dubiis libertas! La tolleranza per ottener egli quel respiro che nessuno gli nega .... e per subito adoperarsi, in so– stanza, a mozzarlo ai compagni! Tutto ciò - si badi bene, poiché questo è lo sbalorditivo della fac– cenda - nella più assoluta, insospettabile ed ultra– idealistica innocenza e buona fede! f. t. QUESTIONI DIMISURA E DITEMPO nell' in terve:ri to dell'Italia Dalle bozze del volumetto di imminente pubblica- • zione di Antonio Graziadei: Idealità socialiste e in– te:r-ess.inazionali nel conflitto europeo (Roma, Athe- · naeum, L. 1,50), abbiamo già stralcialo (Critica, N. 13) un brano della Introduzione, che chiariva la diffe– l'enza - di fronte alla guerra europea - fra il punto di ueduta massimalista e quello inspirato alle contin– genze del programma minimo, entl'ambi imprescindi– bili per un Partito 'socialista che voglia avere una visione comp•leta del fenomeno e conciliare nella sua azione le esigenze del presente con quelle detl'avve– nire. Oggi, dalla stessa Introduzione stralciamo un al– tro brano, il cui contenuto abbiamo accennato in epigrafe. Il volumetto e ormai pronto per essere distribuito ai librai e presenta un interesse vivissimo per il Par– tilo socialista. La C. S. .... Le conforenze e le iruteTviste riprodo,tte n,e,JJ'ul– tima parte d,el presente volumetto miravano a mettere in maggior luce un.a questione che l'autore .aveva po– sta !l'enericamente sin dall'inizio: e cioè la q-uestione deJ.1a misura nello sforzo e deHa opportunità nel tempo. Man miano in.fatti che la pr-eparazione- militar,e pro– -0ede·va, che si avvidnava la stagione favor-ev-0lead un.a azione bellica attiva sulle Alpi, e che J.e passioni si aoce-ndeiv.ano,l,a questione deU,a oppo-rtunità del tempo diveniva sempre più attuiale. Anzi per chi - a p·rescindere dag,ti ideali massima.l,i-sticidel proprio Partito - ri-con,os-ceva in linea di fatto che, il Go,verno d'Italia dov,eva, date l,e r,esponsabilità che gli incom– bevano nell'attuale period·o storico, di,chiarare !,aguer– ra all'Austria prima che fosse chiusa la conflagra– zione Europea, l'unica questione, che sull'immediato terreno prati,co restav.a, era proprio- la questione del momento. Nella quai.e in soslanw, e per brevità, si riassume– vano tutti i p11oblemirelativi al rappo,rto tra i nostri fini e 1-osforzo, corrispondente. In una guerra mo– de-rniae· di· lunga durata, le perdite dirette in uomini ,ed in ,capitali, e· tutte le perdite indi•r,ette che meno si v-ed-ono,si possonÒ conside,rare - entro certi limiti -- come funzioni del tempq. A. parità delle altre con– dizioni, più lunga è 13'dmata deUa guerra, maggiori sono le perdite dirette ed indirette. La questione del tempo costituisce dunque un ,assor.bente· criterio di misura pe-r decidere sulla prop-0rzi,onalità tra gli scopi e-d i sacrifici. ·

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