Critica Sociale - Anno XXV - n. 16 - 16-31 agosto 1915
:GRITICASOCli\LE giornoi nostri, si sarebbe dovuto guardar bene dal– l'apri~· bocoo. su i doveri del,I'Itali,a nel conflitto eu- ropeo). · E ,ancora, dall'un lato: i socialisti ted•eschi della minoranza (Haase, Kautsky e Bernstein) non s,ono che compari del Kaiser; i provvedimenti polizieschi dei vari -CÒmandi,teutonici contr-o ogni m,anifestazion,e dei dissidenti non sono che sc-ene di una comedia, nella quale la Direzione Ufficiale del Partito l),a en– tusiasticamente a-0cetlata la parte di fingere di dar sulla vo-0e a coloro che si sono assunta l'altra parte di fingere di susci.tar malcon,tento. Se questo f.osse per cre-soore, dovremmo all-armal'ci più che mai;_per– chè potrebbe esservi perfino il pericolo che l,e masse operaie germaniche finissero col fingere di far,e la rivoluzione. Il tiro più birbone ch'ess-e mai p-otesser-0 giocare alle consorelle degli altri Paesi .... Oh, come sa•rebbe più profi-0uo che tutti s,apess,imo innalzarci da queste meschinità (e che• di•l'e del tono,. assunto negli, ultimi giorni dalla polemica fra il Popolo d'Italia -e l'Avanti!?) e oon ,animo p-iù ser,eno guardassimo la l'ealtà d,elle cose, per tr,arne gli am– maestramenti ch'e-sse contengono in sè, la direttiva deHa nostra condotta! · La direttiva! Ecco quella che ci manca ancoro, pure ad un anno da quando è sc·oppiato il conflitto eu– ropeo. Mi correggo. No-n si, p,uò neg,al'e che la Di,rezione del Partito abbia avuta, fin, dafl'ag-OStodell'anno sco-r– so, un,a· direttiva: questa fu anzi così ferreamente rigida da ripetersi in ogni tempo e in ogni ·luogo con la medesima formala: - abbass-0 la guerr.a! -. Così finchè l'Europa fu in paice, come quando fu messa a soqquadro; così verso i Tedeschi, i quali inau– guraron-0 la propria epopea con la massima che « ne– cessità non conosce trattati» e con, J:',altra-che, « il ne~ mico va, terrorizzato anche mutilando i fanciulli », come verso il Belgio e la Franci.a che di qruelle mas– sime dovevano. esperimentare le non inv,idiate ap– plicazioni. Tutta roba che non ci riguarda - ripe– teva inflessibilmente la Direzione del Partito; se la sbrighino i litiganti; noi· - i!J.ustrava con la matita Scallaorini - non siamo così gonzi da o,ffri,r-0ivolon– terosi allo scannatoio .... Noi subito - già nell'agosto (v. Utopia di quel mese) - fummo a9iòillati da un tormentoso dubbio: - Quali mai sar-e-bbero su l'ordi_oomento politico eu– ropeo e su i !'apporti fra i popoli (anche dando- alla par-ola « popolo » il contenuto che J,e diamo noi in" ternazionalisti) le conseguenz:e d•i un,a schiacciante vittori.a del prussianismo? Che p,ace sarebbe que,JJa che la German,ia potesse impoNe con la spada - come con un pug.n,aJ,e nella gola - agli altri Stati di Eur-op,a? Sarebbe possibile a!La Germania cons,er– vare una tal-e sovrapposizione senz,a, continuare ad armars,i fino ai denti? E dovrebbe esser còmpito dei Partiti socialisti d•egli altri Pa-esi predicar-e ali-e ri– spettive boorghesie che le pro,vocazioni non si ra-ccol– gono, perehè alla violenza si d-eve risponder.e con l'amore, e ,ammonire le dassi lav-ora<tri-ci organizzate che - pure essendo avvilente nella sùa brutali.là la sovrapposizione germanica - noi non- av r-emmo nu lla da farci, perchè il solo ad averne colpa saTebbe l'im– perialismo mUitarista e borghese., mentre i s-0,Jdati che gli fan d,a, puntellò sono operai come noi, fratelli nostri, innocenti come al-t-rettanti agnelli? Fummo, dapprima, poche noci in un sacco; ma a ,poco a poco il saccQ si è venuto empi-endo. 1blioteca Gino Bianco .E la Direzione del .Partito - accidenti se l'ha la sua dil'ettiva! - ci ripete o,ggi .1'emedesime cose che un anno fa - con la medesima anima che parrebbe pi,uttosto assenza_ di -ogni anima. Ecco il punto ·su cui sa!'ebbe tanto giov.evole - nell'inter-esse sopratutto dell'Internaz,i.onaJ.e socialista ~ che si di~utesse con an-imo se-nza flele: n-on tanto in rappo·rto a ciò che è stato fatto, quanto in rap– porto· a ciò che conviene di fare. Ma, .affinchè la d ,iscussio.ne s,ia per riuscire pr-ofi– cua, bis,ogna che tutti no-i - collettiv•ità ed indi-vidui - ci s,pogliamo il più possibile di prevenzioni; c_i stacchiamo dal proposito di v-olere a-v,er ragj.one ad ogni costo; ci rassegni-aimo ,al dovere di confe.ssare !lealmente - quando di ciò siamo stati fatti p,e-rsu:asi -- che in questa o quel-l'affermazione cademmo in errore. Bisogna che la mèta di tutti i nostri ra– gionamenti sia un-a sola: la l'iCe!'ca della v-erità - debba questa gi-ovare, o nuocere alle strutture -ideali a icui fino a ireri-fummo più atta-0eati. Ebbene;· m~ttendomi da-I, punto di vista della- pi•ù s-ereua oggettività, io tr-ov-oche fino ad oggi al con– temperamento dei vari elementi di giudizio è preval.so l'esclusivismo fino a11a viol-enza sopraffattrice. lo ne do !:a co.Jpa ali.a guerra. EspT-ession,e massi– ma della più brutale vioJ.enza.- questa violenza do– veva èliventar contagiosa ed universale oome il pà·– nico,; dov;eva disorientare i cervelli, come certi vio– _lenti f.enomeni atmosf.erici metto,n,o in agitazione con– vu1sa gli apparecchi - special-mente i p-iù sensibili - dei gabinetti di fi.sica. I primi vi,olenti - dunque - furono Guglielmo e Francesco Giuseppe. Ma ben presto divennero vio– lente·anche la D-irezione del Partito sodali-sta itali.ano e la Redazione dell'Avanti!; per le quali, a non es– se'l'e neJJ,a d·il'ettiva della neutra,J!ità asso-Iuta, c'era ,la meritarsi gli epiteti di « cervelli deboli e schi-ene a cerni,era· » quando ad-dirittura non ci si scagliass,e sul capo quello di « v-enduti· ». E si sa quanto fa.cil– mente la vi-oTenzadall'alto si propaghi nel basso: i comp,agni d-i Cagli - ai quali offrii in omaggio una copia p•er ognuno del m-io « Internazionalismo o Na– zionalismo di classe?» già ad essi ded·icato - respin– sero il pacco di volumi, non senza avere ,avuto l,a precauzione di neanche toooarlo, come si sarebbe po– tuto fare d'un pacco prov,eni-ente da un paese infetto da peste bubboni-ca. Poco do,p.o, il Congrresso Pro– vinciale di Fossombrone d-eliberav.a di non leggere una J.etter-a con la qua.le miravo a togl'iere gli equi– voci f.atti corre,re intorno al mio p,ensi,ero, e d1 tal-e delibe·razione adduceva a motivo che il pensiero mio era ben noto attraverso al mio opuscolo .... Jetto- avi– damènte, nella Provincia di P,esaro, come dai com– pagni d_i Cagli. N,a.turalmente, 1a violenza p-ro-ruppe anche nel cam~ po opposto: violento nel: modo stesso in cui passò dal neutralismo, ,all'interventismo, Mussolini fu p-iù· viol,ento che mai nel ripetutamente pl'oclam.ato pro– posito, di .ammazzare il Partito so,cìalista.,... per sal– vare il Socialismo. Si capisce bene che i social,isti militanti d,ov,essero durar fatica a di-sp;orsi a div,enire becchini doei!ro,rganismo a cui si· s-entivano legati da tant-i anni di aspi-razioni, di ansie-, dì lo-t-te. E poi-chè, quando ci mettiàmo per una china, non è più di no·stro libera scelta il momento in cui ci dovremmo arr-estare-, Mussolini giunse a dare · per morta l'Internazionale - la quale viceversa•, come è stato d-e-ltoeg-l'e,giamente da un n,ostro compagno. di
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