Critica Sociale - Anno XXV - n. 16 - 16-31 agosto 1915

,244 CRITICA SOCIALE stampa tedesca, in ·generale, ha aperto degli spira– gli sulla realtà, .ammettendo che i successi in Po– lonia, sebbene considerevoli, offrono .alla Germania semplicemente il mezzo e la possibilità di .conclll– dere o di offrire una pace « dignitosa per tutti ». Sembra assai verosimile che questi recenti e grandi successi dei due Imperi centrali siano sopratutto il risultato di uno sforzo, la cui grandezz.a è solo nella suprema disperazione che lo det,erminò. g probabile che i Tedeschi, avendo circoscritto e ridotto il fronte orientale e avendo pressochè pa– ralizzato i Russi per qualche tempo, siano in grado di accorrere sugli altri fronti, per vibrare agli al– ieati qualche colpo formidabile. Ed è anche possi– bile che essi vi riescano. Ma i Tedeschi intendono prima di tutto che questi colpi, per quanto terribili, non sarebbero decisivi, p-erchè stimolerebbero l'av– v,ersario più verosimilmente alle resistenze supreme che non all'accasciamento; e in. ·tal caso la possi– bilità per gli Austro-tedeschi di resistere a loro volta alla disperata riscossa degli alleati è anticipatamente diminuita dalla stessa grandiosità dello sforzo ora compiuto; in secondo luogo, in Germanja compren– dono come da una guerra di disperate resistenze e di supreme difese il vincitore stesso uscirebbe tal– mente logorato e sfinito, da non potere garantire a se stesso la conservazione del bottino fatto in una vittoria coriseguita in tali condizioni.· _Queste considerazioni noi le .attribuiamo alla ri– flessiva e lungiveg1rente mentalità tedesca, perchè esse traspaiono dalle stesse accoglienze che in Ger– mania ha trovato la notizia delle vittorie polacche. Accoglienze alquanto riservate, entusiasmi molto moderati, grida di gioia emesse a mezza voce, co– me da -chi abbia la propria esultanzà di og-gi tur– bata dalle preoccupazioni dell'imminente domani. Questi atteggiamenti .... ragio~evo]i del vincitore. au– torizzano a supporre che la vittoria' polacca schmda la via non· alla egemonia tedesca, ma ad un'altra egemonia: a quella delle suggestioni pacifiste, pre– parando la possibilità di una pace per recipro-co logoramento, susseguente ad una guerra che lasci lo stesso vincitore cosi fiacco, da non potere fare la voce grossa nella formulazione dei patti e da essere invece signoreggiato dalla preoccunazione di una prossima riscossa del vinto in condizioni più vantaggiose delle attuali. Ora,· una pace, -conclusa in una simile situazione' e imposta da queste circostanz,e, non solo non .avreb– be nulla di comune con una pace · german~ca, ma permetterebbe anzi di trarre per l'avvenire qualche positivo beneficio da tant,i orrori. Essa. infatti. mo– strerebbe anche ai ciechi - che nella borghesia europea sono abbondantipsimi - ch,.e la g-uerra mo– derna è una incongrua soluzione degli stessi pro– blemi che la occasionarono e si risolve in un pes– simo affare per il vincitore non meno che per il vinto. D'altra parte, una pace determinata prin-ci– palmente dalla impossibilità di continllare la guerra avrebbe mag-giori probabilità di essere durevole, ·perchè sgor.gherebbe dalla generale preoccupazione di doverla riprendere a breve scadenz::1 e questa ore– occupazione sarebbe atta ad indurre i contra-enti ad includere nel trattato sistemazioni capaci di costi– tuire una profilassi contro i• futuri pericoli e ad escludei:ne i rampini di nuove beghe e di nuovi contrasti. TI Partito socialista ha il modo di svolgere una inRuenza oreponderante in questo senso e di ·pre– d-isoorre interess,i e passioni verso UI) · siffatto cri– terio di pace. Ma, appunto perchè esso è in grado di svolgere tale azione, deve operare con squisito senso di responsabilità e con la coscienza della estre– ma delicatezza del suo lavoro. Esso non deve, per la sua fervente aspirazione alla pace, autorizzare BibliotecaGino Bianco comunque il sospetto che. la solleciti o la consenta ad ogni costo : per questa via apparirebbe oggi ze– latore di una pace germanica ,e':'domani, forse, fa– voreggiatore di una pace inglese. Il Partito socia– lista deve risolutamente e -con fissità porre lo sguar– do sui vecchi e sui nuovi problemi delle convivenze _nazionali in Europa, per penetrarne idealisticamente il contenuto e indicare, insieme ai criterii generali, i modi concreti delle soluzioni, preoccupandosi -che in queste entri, insieme .alla maggiore qu.antità di effettuazione del diritto, l'armonizzazione fra il di– ritto e il fatto, intendo dire fra lo schema di una perfetta società europea, fondata sul rispetto delle individualità nazionali, e le avverse esigenze impo– ste per vario tempo dalla crisi _-che ha percosso questa società. . . Nell'articolo-, che intorno a questo stesso argo– mento pubblicai qui un mese fa, io enumerai e con– cretai -- senza l'assurda pretesa di risolverle - le questioni che occorrerà affrontare. Altri, altrove, ha contribuito a questo stesso lavoro di prospetta~ zione. È quanto di meglio possa fare nel momento attuale il nostro Partito. Queste indagini e queste discussioni devono servire a preparare ed a deli– mitare un terreno d'intesa per la risorgente Inter– nazionale; devono servire .ad orientare le nostre ri– cerche sulle basi della pac·e e i nostri sforzi diretti a raccogliere su di esse i consensi di una· sfera sempre più larga di spiriti a noi fin qui indifferenti. Noi avremo cosi preparato, intanto. e facilitato i Convegni t-ra i socialisti· degli stessi pa-esi bellige– ranti, perchè non vi è dubbio che queste indagini e queste discussioni .avranno il risultai-o di -chiarire quei malintesi e di elimin.ai :e quelle proev-enzioni e quelle divergenze, che oggi, P,ei nostri compagni dei paesi belligeranti, pongono accamto alla sincera ,e non più dissimulata .àspirazione della pace la preocèupazi-one di sollecitarla nell'interesse del pro– prio nemico. Prendere i- contatti, con le questioni della pace significa ristabilirli ffl.ticosamente, ma sicuramente, fr:a -coloro i quali della pace saranno i più efficaci artefici: i socialisti dei pa-esi, bellige– ranti. FRA-NCEscoCrccoTTr. PER IL SOCIALISMO <L'ora di una decisione) In noi latini dev'essere molto s:angue di- p-reti; giac– chè 1a più saHinte caratte<ristka d:ell'iani"madei preti è questa: una v-e-roa e propria mania dei pro,cessi alle intenzioni. Da un lato-:_ l'Avanti! fu ed è neutralista perohè è germanofilo; ed- è ge-rma.nofilo p_.er,chè, anni indietro, in momenti tempestosi, i-Igiornale rioevette aiuto dai_ socialisti tedeschi, i quali, nell'a-ceordarlo, dovettero -caloo,laredi· sèrvirsene un giorno come rimorehio- del Partito s·ocialista i,~liano nel premectitato assalto del- 1:a Germania all'Europa.... (!!!). E dall'altro )iato:-gl'interventisti sono in mala f.ede perchè, a,llo sooppiar del1a guerra, non tutti si sono precipitati sul fronte - anche quelli a cui gli ordi– namenti mili-tari viet;mo di offrirsi volontari p_.erchè soggetti ,a,J servi,zio di Itwa, anche quelli a cui manca qualoche oontimetro al minimo di, statura che si ri– chiede p-er l'idoneità al servizio militare. E giù risate su quella -che p_.erun uomo ...:.... fermandoci a q,uesto– ultimo ,caso - non può esser davvero cagione di feli– ·cità.... (A questa stregua di :ra-gionamenti, Giacomo Leopardi, se av-esse avuta la disgraizia di vivere ai

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