Critica Sociale - Anno XXV - n. 15 - 1-15 agosto 1915

CRITICA SOCIALE 233 costoro hanno assu nto vo lentieri' il ruolo di bec– chini onora.rii. E trova.te così della. gente che in buona fede ci relega. tra. le antica.glie, per lanciarsi, -con .quelle guide, nell'avvenirismo alla. Verna del– l'imperialismo da.i reg ni d'oro. Si, l'Inte1ne.2; iona.le è morta., ma non tanto che la. sua rinascita. no n si profili all'orizzonte come un'aurora. promettitrice· di una. nuova. fraternità e di una. nuova. pace. Insopprimibile è il protoplasma ' e il lievito. di. vita._ deHa Internazi<;male operaia., ' che, chiuso un ciclo di esistenza, ne- apre e ne syolge un altro sempre-più pieno e maturo; _che, finita. la. guerra, riprenderà per la. terza volta con più. vigore, perchè con più straziata consapevo– lezza., il cammino 'fa.tale verso .la. sua missione storica. · Ci vogliono dimostrazioni? Ah! ogni socialista sente nel pm profondo del suo essere che la. verità dominatrice di domani, al disopra. degli a.bissi della .carneficina e dell'odio, sarà cotesta per l'appunto, e che· l'oscuramento presente sarà vinto da questa. sola luce di salvezza.• per. (il. -protetariato·,. internazionale,· -pi:ostrato dal lungo· sforzo e dai -lungo martirio. Ma poi la rina-· scenza si viene ogni giorno documentando da sè. Quando, giorni or sono, ho letto che la conferenza. del Vandervelde, socialista e ministro, a Torino (1) era passata nella freddezza dell'uditorio borgl;lese in quei-punti in cui l'oratore faceva vibrare l'eterna _ nota socialista ed esaltava il sacrificio del Partito e le speranze sicure dell'Internazionale, mi sòno detto che la vittoriosa persistenza. de l socialista - e qua.le socia.lista. - nel ministro occasiona.le era ùno dei segni più squisiti della im manenza. _ indistruttibile dello spirito· socialista, malgrado e contro le circostanze più avverse e crudeli, negli - stessi paesi · più provati dalla sventura e_ dalla aggressione miiitarista. E quella larga compren– sione, di lui, Vandervelde, rappresentante del po– polo più infelice, dei moventi che possono avere guidato la maggioranza dei socialisti tedeschi nella loro adesione alla politica del Kaise,•, e il suo ampio profondo respiro di soddisfazione per le ma– nifestazioni dei dissidenti del Partito socialista ger– manico, non sono testimonianze di una fede e di una previsione sicura nel domap.i - dell'Internazionale? E queste stesse manifestazioni, ·1e quali rivelano un forte sostrato, assai più esteso e profondo di quel che appaia, nella. coscienza del proletariato tedesco, non -costituiscono elementi che avvalorano quélla fede e quella previsione? Tranne che· in Francia, dove le preoccupazioni, certo giustificate, di contrapporre il più formidabile monolito nazio– na·te ··alla ·prepotenza e·'"alF-impeto-· deU'invasore fanno v,olontariamente, decjsamente,·. chiudere gli occhi e gli_ orecchi a q_ualsiasi suggestione che non - tenda a 'siffatto fine e impongono all'internaziona- · lismo <ìelle organizzazioni socialiste e sindacali la stessa orientazione e l'obbedienza alla necessità di non disgregare nella minima parte il monolito;: quasi in ogni altro· paese lo spirito dell'Internazio– nale è desto ed alacre, desideroso di· affermarsi·, e di ritessere più compatta. e salda la tela infranta, dall'Inghilterra. all'Italia, dalla Svizzera a.Ila Russia, da.i paesi scandinavi ai paesi ·balcanici. Un anno di guerra. ha messo a durissima. prova. l'Internazionale; ma come la guerra del 1870-71, !!amputazione dell'Alsazia-Lorena. d!!.l corpo e 'dal– l'anima. doloranti della vecchia "Francia e gli in– ganni e i tradimenti e le aggressroni di allora non tolsero a.i proletari di Franeia.•·e' di• Germania di ricostituire insieme la seconda. Interna.zionale-,· co'sì (i) .Ed esattamente Il, medesimo avvenne· a Milano. ("l{ntadma CRITI_OA), iblibtecaGino Bianco le vicende· di questa. guerra, e specialmente i lorò risultati, ·che, per la loro probabile negatività so– stanzialè (si consenta il bisticcio) per tutti i belli– geranti, o per il relativo e lo spropor ziona to tra la conquista e il s11,crificio,diverranno al.la fine una tremenda lezione per tutti egualmente, lungi dal– l'ergere· un. ostacolo lascieranno rifh;tire il fiume proletario nei suoi alvei naturali da paese a paese. Aggiungete l'esperienza. tragica e orrida , le -soffe– renze e i dolori inenàrrabili materia.li e ·morali della gente del lavoro, le sùbite in evitabili lotte interne nel campo economico all'indomani della guerra, in tutti i Paesi, a cagione dell'insorgenza dei problemi enormi, finanziari, industriali, sociali, che· questa a.duna e moltiplica. con disperata lena, rinviando all'avvenire ogni soluzione, ogni conto, ogni saldo; e vedete quanta germinazione di idee, di propositi, di opere negli uomini del lavoro, e come, dovendo riferire il pensiero e l'azione alle causalità e alle finalità, i;,aranno essi tratti in tutti i P~esi a fare il processo al militarismo aggressore e a. ricercare nell'unione di tutti_ i popoli, di tutto il mondo del lavoro, ·1a clava possente per debel– lare lo scatenatore della. rissa selvaggia che insan– guina e dissangua. l'Europa. Il ,pensiero e l'ins~– gna.mento e il sentimento umana.mente socialista. di Ja.urès, del_ Grande spirito che aleggia sul pro– letariato diviso dalle furie, della tempesta cieca. che ha sconvolta. l'umanità, torneranno a illumi– nare F" nemici ,, di oggi, a rifare l'"Armée nou– velle ,, della difesa., della civiltà; della redenzione. Il bilancio non è meno interessante, se riferito agli altri campi. C'è .una serie di partite all'attivo, per il socialismo, e una serie di partite al passivo, che già è possibile elencare (sia. pure l'elenco prov– visorio) se non fissare in una definitiva logismo– grafia- politica. Si tratta. di cogliere le estrinseca– zioni e il senso profondo di fenomeni che son:o tuttora. in pieno svolgimento;· e dobbiamo quindi fermarci ai tratti più sicuri. Non tutti i paesi in ~uerra presentano le mede- , sime caratteristiche; ma vi sono caratteristiche comuni a tutti, determinate e foggiate dal fatto e dallo stato della guerra. Una delle più generali -e profonde è la subord inazione, . che avviene in ogni Stato, dell'interesse individua.le, o di gruppo, o di casta all'interesse c ol lettivo: ch e ha manifestazioni in sfere diverse di condizioni e di attività. L'uti– lità pubblica, o. presunta tale, il bene pubblico preval gono sull'utilità e. sul bene individu ali. A · non parla.re dèlla. mobiiitazione genera.le, che è la coercizione del potere pubblico sug li in dividui .componenti un aggregato politico, in noìne di un reale o presunto interesse collettivo, il principio collettivista si è imposto agli Sta.ti e si impone nel corso della guerra tutte le volte che i prin– cipi dell'individualismo borghese si siano chiariti o si. chiariscano perniciosi, o assolutamente anti– tetici con l'esistenza.· stessa_ della collettività. Lo Stato borghese, retto sui prin~ipi borghesi, ricorre naturalmente· a. questa extrema 1·atio, quando pro– prio non ne· può fare a meno, Allora deve mettere da un canto i suoi criteri e mezzi ordinarì, e adot– tare, se non la. mentalità, i criteri e i mezzi della dottrina; socialista. Nella stessa vita ordinaria degli Sta.ti è già avvenuta una notevole infiltrazione di principi e di istituti collettivistici, contro cui dot– trinari, conserva.tori e interessati (ed è poi un tutt'un o in definitiva.) non mancarono e non man– ca.no di scagliare inutilmente le loro freccie. Ma la g uerra, la guerra mod erna, h a in certi luoghi e momenti siffatte.mente altera.te le condizioni del vivere, che la ragione stessa de lla vita ha ,fatto r,

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