Critica Sociale - Anno XXV - n. 15 - 1-15 agosto 1915
CRITICA SOCIALE 231 celeberr.ima ritirata, col doppio -obiettivo di evitare scontri campali e di condurre pressochè intatto ir · suo esercito a copertura di Parigi. · In quei giorni Guesde e Sembat entrano a far JN)rte del grande Ministero della · difesa nazionale. Il « ruJ.Jo russo », lento e pesante, a,•anza. in Ga– lizia·. Il 25 e il 27 agosto tre eserciti austriaci son-0 battuti dall'arciduoo russo sotto Leopoli. La capitale della Galizia it. 30 è occupata dai russi, i quali si spiegano a ventaglio ·con la grossa ala destra verso Przemysl e Cracovia - accennando alla Slesia - col centro e l'ala sinistra iniziando la sc:alata de-i CarJN)zi-ifin giù alla Bucovina. I serbi il 28, dopo una seri-e d'i sc.ontri con varia fortuna, si ritirano da Belgrado bombardata, e gli austriaci, fatto saltare il ponte di Semlino, vi .entrano il· 31 luglio. I russi a nord minacciano seriamente- la Prussia, invasa per la profondità _di oltre .70 chilometri. In_ Germania si allestisce in fretta un nuovo esercito,• ché è inviato· contro il « rullo russo », al comando del napoleonico Hindenburg. . Questo feld-marei;ciallo, scoperto ed esumato dai suoi flemmati-ci ozii di guerrie-ro in pensione, in quattro giorni spiega il suo esercito, attira Ren~{,n~ kampf nella trappola vischiosa .dei laghi· Mats.ur1,am e il 7 settembre ve lo affoga èome un cinghiale. I. russi si ritirano dalla Prussia, ma cominciano la sca-· lata dei Carpazii, dopo avere inflitto, 1'11 settembre, una terribile disfatta all'arciduca austriaco, il cui esercito in disordine va a chiudersi nella fo_rtezza di Prze,mysl. . Domato il Belgio, occupato ;;enza spargimento di sangue il Lussemburgo, gli es.erciti tedescl).i soiìÒ tutti in Francia e scendonò verso la Marna. Joffre ve li attira, aHargando ad arco il suo esercito,. appog– giandolo. in ogni settore ad opere s.olidamente forti– fi.cate, dalla frontiera belga alla frontiera svizzera. Il 14 settembre si inizia il gigantesco s.contro della Marna. Ciroo due milioni di -franco-be1gi-'inglesi con– tro due -milioni e 600 mila tedeschi. Il 16· settembre il centro tedesco comincia a ce– dere; il 17 ·1a destra è rotta e Castelnau ne tenta con grande destrezza l'aggiramento. Gli riesce in JN)rte, ma ha s9pratutto per effetto di persuade-re il 18 tutto l'ese·rcito tedesco a retrocedere, vers-0 mi– gliori posizioni. Dal 19 al 22 s'inizia l'inseguimento: ora i franc-esi ~-jTer1pan,o che quella vo\,ta ~i sarebbero potuti cacciare tutti i -tedeschi dal loro paese! se la colo~sale battag\ia non avesse sciupato in, u~a ~~ti– mana tutte le munizioni preventivate per un semestre di guerra. Parigi - cioè, militarm~nte, la Francia. - è salva: la guerra si trasforma nella vasta, logorante guer– riglia di trincea. In quegli stessi giorni entra in azione il Giappone, che insieme ad una divisione di cò·razzate australiane cinge cii assedio la colonia tedesca di Kiao Ciao. In "Africa i boeri- intraprendono la conquista dei pos-. · sedimenti tedeschi del Sud, i francèsi e i belgi ri– .prendono . il « mal tolto » Congo al nemi"co. Nell'organo del Centro Cattolico, Deutschland, von Groth pubblica un artioolo nel quale delinea pe·r primo una delle basi « tedesche » della futura pa~: « Restituiremo il Be-lgio in cambio delle nostre co-. , Ionie .... ». I russi cingono di assedio Przemysl. Lo czar si ibliotecaG·inoBianco ·-·- - - -· ... - - reca a Leopoli, d'onde promulga l'écliifo - ormai .... quasi dimenti-cato - per la ·unifi.cazlon:ee l'autonomia amministrativa e « quasi politica» della Pò-lbnia-. A Lòndra gli ambasciatori degli Alleati stipulano l'impegno di non. accettare una pace separata (28 set, tembre). · La guerriglia diplomatica. Se il primo impeto delle armi si diluiva nella mo– notona vastità d-ella lotta di trincea, in comp~n,so. scendeva in oampo, più intraprendente che- mai, la diplomazia che al princip,io della g_uerra era parsa rassegnata alla constatazione della sua impotente stu-. pidità. Dai mari e dai monti ctelle · compiute cur-e: e·stive si sguinzagliarono per tutta l'Europa i diplo– m-atid disoccupati, per ordire le corde degli intri– ghi, con J:e quali si rimprom-ettevano trascinare da una parte e dall'altra i paesi neutrali. Il oampo più inter-essante di queste manovre fu per qualche tempo il nostro paese; ma ora la com– petizi.ori,e dipf6'matica si - è trasfer'i_ta nei Balcani. La diplomazia della Triplice· Intesa, tanto in Italia qu•anto nei Bakani, .collegò il suo l,avoro ad abbon– danti appelli al principio di nazionalità e al solidale interesse per 1-a difesa del patrimonio della civiltà i_nvari-e guise manomessi dagli .austro-tedeschi. Que– sti, d'altra parte, seguendo un'orientazione più rea– listi-ca, han -lavorato e lavorano sui timori e sulle speranze· dei profitti- e delle perdite dei neutrali. _ L'intelligente lettore comprende_ con prontezza co– me noi non si,amo in grado di dire nulla di.... int_e– ressante intorno all'applicazione concreta della pro– paganda per la nazionalità e per la civiltà fatta _in Italia dagli incaricati della Triplice Intesa; e ni:m è, quindi, neppure _il caso di appr-ofondire i modi e gli episodii della propaganda tedesca svoltasi in ·Italia sotto gli auspicii di von Biilow. Riduciamoci e ras.' segn.amoci, per questa parte, al diario. Da1l'agosto al dicembre l'Italia si limita a porre all'Austria. la questione dei compensi, in bas,e al ri– velato art. 7 del trattato della Triplioe, ma subordi– nando l'attuazione di tali compensi (ed evitando di spe.cifioarne il dove• e il come) ,àd ingrandimenti ter– ritoriali dell'alleata nella penisola balcanica. Senon– chè_la ques,ti-one, così po.sta, un bel giorno resta (!.$– sorbita dal'J.a di sfatta inflitta dai serbi agli -austriaci, i quali sono obbligati a rinunziar-e in tutta fretta ad occupazioni di qualsiasi caratte,re, _in Serbia, ed a ritornare al di qua. d,el ponte del Semlino (Il di– .cembre 1914), Precismr:iente in quei giorni l'on. Sonnino, assunto al Ministero degli Esteri, ripropone più nettamente la questione dei compensi, specificando che questi debbano consistere nella restituz_ione all'Italia di ta-· luni paesi, di nostra stirpe soggetti all'Austria.
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