Critica Sociale - Anno XXV - n. 15 - 1-15 agosto 1915
. __ CIHTIQA. __ SOCIALE volontà di masse anonime ed infinite. Quando l'or– rida e magnifica guerra che atterrisce e inorgoglisce il mond·o sarà cessata, e il proletariato, ripren– d_endo la tessitura del proprio destino, si riproverà a sistemare la sua vita interna di classe e la· sua vita esterna dì nazione, tutta la nuova atroce .espe– rienza vissuta gli servirà a cresimar~ la verità delle profezie, degli ammaestramenti cli Giovanni Jaurès. La lotta titanica che questi ,sostenne per la pace· e per il socialismo ,splenderà come un faro di dot– trina e di azione, dirette a cauterizzare nel grembo dellè singole genti i gerrrù delle guerre future che vi si anniçlano. Chi si chieda se, dopo la guerra, saranno modifi.cati i termini tradizionali d,el socia– lismo, troverà, in Jaurès; che, se il proletariato nella guerra non abbandonerà il senso della propria emancipazione oppure se la guerra non gli darà .... il socialismo, cioè l'espropriazione socialista e la messa in comune dei mezzi cli produzione, il· socia– lismo non potrà· essere che quello che fu ..... Ma, m Jaurès stesso, apprenderà domani ciò che i se– guaci cli Jaurès sapevano anche ieri: ·che ogJti Partito socialista ritrae, dalla gente in mezzo a cui sorge ed opera, ·una -fisionomia peculiare, onde quel medesimo senso di autonomia che caratterizza le patrie, e che è; p,er _ le patrie come pei Partiti socialisti, la condizione necessaria per un mag– giore risalto delle rispettive qualità plastiche e virtù creative, e per una più e.flìcace cooperazione ai fini comuni. · Il rivoluzionario che ieri stimava eretica questa proposizione si chiamava Gustavo Hervé. Oggi Hervé si è d'assai .mutato e, mutandosi, è andato, assai al cli là della proposizione jauressista. Noi invece restiamo fedeli alla proposizione di. Jean Jaurès - del Maestro e dell'amico - e eia essa ancora, ad un anno dal suo martirio, ad un annoi dal martirio dell'umanità, tr.aggiamo gli auspici per la pace futura; per la ripresa futura dell'azione del Socialismo e della Internazionale. La CRITICA SocIALE. A UN ANNO DALL'INIZIO Riflessioni e pronostici. L'Internazionale deve essere solidarietà di naz:i6ni:· dunque suppone fa costoro esistenza ·e il pieno ri– spetto della loro personalÌtà; dunque la Serbia, che s'arma per respingere l'aggressione austriaca, è espressione di. questa preparazione storica neces- · saria all'avvento dell'Internazionale. Era facile la– sc_i.arsi preIJ1ere negli anelli della _catena sillogi– stica, e contmuare: dunque la Russia, che prende le armi. per la difesa della Serbia, la Francia, che scende in campo alleata della Russia, l'Inghilterra, che interviel).e .a difendere il diritto d,el Bdgio al rispetto della propria neutralità, sono forze che mirano al trionfo delle indipendenze nazionali con– tro l'ingordigia dell'imperialismo tedesco; e la Tri– plice Intesa interpreta e difende nella guerra pre– sente quel complesso di fattori storici e quel pa-. trimonio d-i id,ealit.à, il cui trionfo sarà condizione all'instaurarsi della solidarietà fra le nazioni. Cert.e apparenze esteriori parevano giustificare questa interpretazione ideale dell' ufficio storico della Triplice Intesa; l'intervento posteriore dell'I– talia, al quale fu motivo la rìvendica.zione delle terre ,,irredente, in ··omaggio alla più. pura concèzìone del·· diritto nazionale, parve rafforzare i motivi di quella· interpretazione. Ma non era difficile, d'altra parte, sfondare il velo delle illusioni; e tutta una serie cli circostanze in– dicava di cercare altrove il motivo della guerra che nel conflitto fra l'imperialismo e le aspirazioni· na- · zionali: la posizione della Serbia nelle contese bal– caniche, l'atteggiamento della Russia nella questio– ne della Polonia, della Finlandia, della Bessarabia, la soluzione che la grande maggioranza d'egli·inter– ventisti italiani dichiararono di propugnare per il problema dalmata, e così via. Lo stesso fatto che in Inghilterra davano appoggio al Governo liberale, e furono poi associati al potere, quei conservatori– unionis-ti che,· quindici anni addietro, condussero la guerra nel Sud-Africa col proposito di distrug– gere la nazione boera, 'e per secoli· mantennero in agitazione lo Stato, col loro ostinato diniego, alla nazione irlandese, nonchè d'ogni indipendenza po– litica, anche d'ogni autonomia amministrativa: an– che questa circostanza aveva la sua chiara ed elo– quente sigtt.ificazione. Dopo un anno dall'inizio della guerra è possibile super.are il senso di smarrimento e di orrore da cui fummo presi, e - pur senza avere la pretesa di formulare un giudizio definitivo e di trarre oroscopi sicuri - dire una parola meno incerta sul valore st(i)rico di questa guerra e sugli effetti che cl.a essa . potranno venire? • · . · . · · Mi sia permesso di ricordare, per fissar bene il,. mio punto di vista, che io fui tra quei socialisti che, sin dall'agosto 1914, credettero di poter prevedere che all'Italia non sarebbe stato possibile tenersi fuori dalla contesa; e apertamente dichiaraTono anzi, pur senza fare alcun atto di adesione ideale e sentimen– tale nè alla guerra in generale nè a questa guerra in particolare, che, una neutralità assoluta, quale un anno addietro d.ichiarò di propugnare chi allora dirigeva l'Avanti!, un.;i. neutralità non mossa, al– _meno in apparenza, da .altro intento che di salvare l'Italia (diciamo pure : il proletariato italiano) dalla Molti da queste constatazioni trassero, in senso inverso ai priqi.i facili consequenziarii, altre affret– tate conclusioni : ,la guerra è contrasto di imp,eria– lismi, cioè còntrasto cli borghesie aspiranti al pre– dominio ,e.conomico e politico. Per il .proletariato è pertanto indifferente a chi sia per toccare da ulti- mo la vittoria. · · · · Dobbiamo ·cercare nel mezzo la verità; chr: è (o dovrebbe essere) s:imbolo, per eccellenza, di virtù? Procuriamo di abbattoère, anzi tutto, qualcuna di quelle costruzioni storiche o teoriche artificiose, che furono elevate, per la circostanza, a produrre un più impressionante gioco cli luci e di ombre. E stato uno sforzo immane di giornalisti, di pamphletaires, . sciagura in cui gli altri ·proletariati e le aJtre na– ziom erano stati travolti, era una .negazione d'in– ternazionalismo non meno stridente di quella che giustamente s'imputava ai socialisti tedeschi. Il modo 'in ·cui la guerra era sorta sembrava se~ gnarne il carattere, superando il valore delle stesse cause profonde alla cui indagine ci adduceva il no– stro cànone interpretativo .dei fatti storici e sociali. ibli9tecaGino Bianco . di storici, di sociologi, in Inghilterra, in Francia, in It.aha, per dimostrare come le tendenze della razza tedesca alla violenza e aHa sopraffazi'one non siano un fatto storico contingente, ma una caratteristica etnica, costante e insopprimibjle. Qualcuno ha ne– gato ai Germ~ni og!li.car~tte~e ~i umanità; ha ~ost_o fra loro e gli uomm1 un antitesi; ha cercato d1· di– mostrare che occorre abbattere, sopprimere il ger– manesimo-, come forma di civiltà, come Stato, come elemento etnico autonomo, perchè il diritto· dei po– poli trionfi, e l'umanità ritrovi in Europa la via del suo cammino ascens•ionale. · · · Avrebbe troppo sapore di accademia _richiamare qui tutta una serie di avvenimenti, dall'età di Giulio Cesare o di Tacito a tempi assai recenti, nei quali a,.i popoli di razza germanica parve assegnato un
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