Critica Sociale - Anno XXV - n. 15 - 1-15 agosto 1915
236 CRITICASOCIALE nella settimana dal 14 al 21 luglio, 1326 piroooafi di grosso tonnellaggio e di varie nazionalità approda– rono nei varii porti inglesi o ne salparono, e nessuno v-enne affondato o danneggiato dai sottomarini tede– schi, quantunque akuni fossero stati anche inseguiti. Pare che ciò sia dovuto alla ·vigilanz.a esercitata dalla marina inglese, e ciò starebbe inoltre a provare che l'azione dei sottomarini può venire limitata ed an– ch~ paralizzata. Nè la perdita delle navi da guerra italiane Amalfi e Garibaldi, silurate, com'è noto, da sottomarini austri.aci, è sufficiente a fornire un cri– terio di valutazione sicuro dell'opera dei sommer– gibili, poi.chè queste due perdite si sono appunto verificate in condizioni quasi identiche a quelle sof– ferte al principio della guerra dalla marina inglese. Maggiore attività i sottomarini hanno potuto svol– gere nei Dardanelli; ma, benchè qui le condi•zioni in cui · si svolge la lotta siano alquanto diverse, non è possibile dedurne argomenti a favore- della supe– riorità di efficienza dei sommergibili. E, giaochè siamo a parlare dei Dài,danelli, è oppor– tuno notare che quivi le flotte alleate hanno spiegata tutta J',eiffi.cienzadei loro mezzi contro i forti turchi degli Stretti; ma il risultato dell'esperienia derivata dalle guerr-e passate è stato ancora una volta con– fermato: nella lotta della nave contro là fortezza, la superiorità rimane sempr,e a quest'ultima; tanto vero che gli a!J.eati, malgrado i poderosi mezzi di attaoco di cui dispongono, specialmènte con le grosse unità navali, hanno dovuto ri,correre all'investimento per via di terra, il quale dà luogo ad una lotta ·terribile ed accanita, della quale· non è ancora possibile pre– vedere il risultato. I dirigibili e gli aeroplani hanno avuto per la pri- ' ma volta, in questa guerra, una larga applicazione. Da principio se ne aspettavano grandi oose, special– mente da parte dei tedeschi: si era parlato finan~o di invasione dell'Inghilterra da parte d,egli Zeppelin tedeschi. Invece, di queste grandi azioni non se ne sono avute e, in ragione di queJ.le compiute, i fran– cesi e gli inglesi sono risultati m.anif.estamente supe– riori ai tedeschi. Un· aviatore inglese è riuscilo a distruggere uno Zeppelin, e i francesi e .gli inglesi banno bombardato, con numerose squadre di aviatori, varie posizioni militari tedesche. Gli aviatori tedeschi banno, è vero, cercato di mettersi alla pari dei loro .avversarii, ma non ci sono riusciti. In generale, si può dire che, per queste azioni, si dimostrano molto più adatti gli ae•rop!ani che i dirigibili. Anzi più propriamente è risultato che gli aeroplani rendono preziosi s-ervizii per le osservazioni, e i dirigibili ri,escono più efficaci nei danneggiamenti delle posi– zioni nemiche, almeno stando specialmente a quello che hanno compiuto i dirigibili italiani coniro l'Au– stria, poichè i dirigibili tedeschi, ordinariamente, banno sempre bombardato luoghi abitati, special- _ mente su!J.e coste ingl,esi, producendo vittime più che non danni. In conclusione, la quarta arnia, come dicono i tecnici, non ha, per quanto è possibile dedurre rife– rendosi a q·uello che si sa finora di quest'anno di guerra, se non un'azione su,.ssidiaria. Un bilancio preciso non sarà possibile se non a guerra ultimata, quando molte cose, che ora non si possono dire•, verranno conosciute. Allora saranno possibili- giudizii molto più sicuri e sarà possibile anche la valutazione delle conseguenze dei varii fatti che siamo venuti analizzando in questo articolo e Biblioteca Gino Bianco nei precedenti. Ma, da qua:nto già si sa, un'altre. con– siderazione può venire dedotta, la quale, còme quella che già ha avuto la sanzione dei fatti, non è passi– bile di modifi.cazione. L'esperienza ha chiaramente dimostrato che, per la dife•sa della nàzione, non è .assolutamente necessario l'esercito permanente. La Francia subì la dichiarazione di guerra in un momen– .to in cui non era àssolutamente prepà~ta a sostenere l'urto del nemico agguerrito che ne invadeva il ter- ritorio e che minacciava di occuparlo tutto, eppure è riescita ad arrestarne il cammino, a ricaociarlo in– dietro p.er un buon tratto, ad immobilizzarlo in una linea di trincee per molti mesi; r1nghilterra non aveva un "ès~rcito permanente, eppure è riescita a formarne in poco tempo uno che ha dato validissimi aiuti ai francesi ed ai belgi; la Svizzera ·non aveva un eser– cito permanente, ed ha fatto· preparaÙvi per difen– dere la sua neutralità, i quali sono di tale efficienza da p,ar passare a chiunque la tentazione di ripetere ciò che è stato f.àtto per il Belgio e per il Lussem– burgo. Ciò è il più completo trionfo. delle idee, che Jaurès ha oercato invano di· far adottare alla Fre.n– cia, perchè · in se,guito i varii paesi ne imitassèro l'esempio e tutti insieme procedessero cosi verso la attuazione del grande sogno radioso della. fratellanza universale. RAFFAELE PIRRO. DOPOUN ANNO . DI GUERRA Previsioni di venti' anni prima. Sta per compiersi il primo anno della guerra eu– ropea. Si può quindi volger l'occhio indietro e, per quel tanto che lo consente la reticenza voluta deHe notizie e delle stati,stiche, osservarne. l'andamento e ·gli effetti. · . L'indagine riescirà tanto più interessan,te, pigliando come punto di partenza le previsioni fatte, .è più di un ventennio, su i daii ·e le opinioni allora correnti, dal notissimo DE BwcH, nella sua, Guerra futura (1). Sorvoliamo alle oonsidel'azioni politiche, superate oggimai dall'evénto. Circa le cause di guerre non errò il De Bloch rilevando l'ineguale aumento della po– polazione nei varii .paesi. Ma veniamo piuttosto allo svolgimento ·della guerra. · · De Bloch I-a immaginava fra la Triplice (Germania, Austrià e Italia) e l'Intesa (Francia e Russia) nella quale non ancora era entrata l'Inghilterra; e la pre– vedeva enorme: due flotte gigantesche, due mHiooi di uomini per parte. Quanto la odierna realtà supera quel presagio! La guerra sul mare. Sul mare mancarono gli scontri, quegli scontri, dei quàli l'ammiraglio Werner diceva: « Noi possiamo rappresentarci un combattimento navale, se i due avversa.rii. sono risoluti· ed energici, come que!Lo di due -cervi, i quali, nell'eceitamento della foja, si lanciano ciecamente l'uno su l'altro, si attaccano reciprocamente per le corna, e si distrug– gono. Ovvero, se siano meno· impetuosi, sarà pur sempre una lotta atletica, nella quale i due campioni, (1) JEABDli BLOCH: La 1/UWf'I• Tra4uotlOJIde 1•011.nage1111118 La ""'"' future am: pola.ta de vue teobDlqa.e,eoono111lque t polHlqa.e. 11 voL (Parla, oumaumln .a, C.).
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