Critica Sociale - Anno XXV - n. 15 - 1-15 agosto 1915
23! CRITICA SOCIALE tacere scrupoli, avversioni e ire, e lasciato aprire larghe breccia collettiviste nella muraglia del do– minio di classe della borghesia. Pensano sicura– mente professori, conservatori (notate quei .patrio– toni di agrari prussiani!) e tutte le specie di inte– re,satl nella ec_onbmia e nella politica a limitare queste concessioni a un puro necessario, interpre– tato coi criteri più gretti e feroci di classe, e a restaurare la breccia appena il pericolo cessi; ma la guerra, la lunga ·guerra, contrasta ·automatica– mente e inesorabilmente il feroce egoismo di classe. Così i vari Stati, la Ge;rmania come la Francia; l'Austria come l'Italia, gli Stati combattenti come gli Stati neutri (esempio la Svizzera) hanno ema– nato e vengono emanando ,disposizioni che restrin– gono il campo della libera speculazione, ove questa minacci di affamare il popolo o di spingere ad altezzé inverosimili il costo de.i generi di consumo, mediante divieti di esportazion~, censimento requi– sizione e monopolio (Svizzera) dei cereali, fissazione del maseimo dei prezzi (che in Italia, dove i ba– roni del grano premono coi loro· grnssi interessi, non, si è volnto ancora stabilire, e.ise ne vedono gli effetti disastrosi sul mercato, . ·;i ), incorag- giamento a certe colture, a determinat~. produzioni, in consid~razlone dei più vitali bisògni dell'ali– mentazione, previo accertamento dei , consumi e delle consistenze da parte dello Stato. ·. Ed ecco, ancora, il munizionamento, ..'divenuto l'industria centrale dei paesi in guerra, della quale lo Stato si è fatto Deus ex machina. Lo Stato dà, cioè, l'impulso e l'indirizzo all'attività indi;istriale nei vari Paesi. Una bagatella. Il socialismo insegna che l'anarchica produzione moderna, soggetta a sperperi immanei, infiniti, causa il regime della libera concorrenza, sarà utilmente disciplinata. e ·congruamente eqùiparata ai bisogni sociali il giorno in cui al regime individualistico sarà sostituito .il regirp.e dellà gestione sociale, entro le singole na'. zioni e nei loro rapporti federativi. Il che permet– terà ,di produrre di più e nelle condizioni' di ren– dimento più propizio. Lo Stato borghese anticipa un po', per- suo conto, sull'avvenire .... socialistico. Produce e fa produrre ·1n correlazione coi bisogni di una guerra lunga. Interviene nell'industria libera coi suoi brevetti, col suo indirizzo, coi suoi diri– genti; interviene per assicurare ali' industria. la. mano d'opera, e per la. prima. volta in Italia fa funzronare il u collocamento ,,, di cui invano da anni si è venuto reclamando l'istituzione, per mezzo del Commissariato di emigrazione e di altri organi stat01li. L'ingerenza dello Stato, in relazione alle esigenze della guerra, non ha e non avrà limite. Noi non avremmo sicuramente desiderato un tale esperiinento, una tale applicazione di principi, che sono pa:trimonio- del nostro Partito,· e di cui auspi– chiamo la effettuazione soltanto sul terreno fecc,ndo del lavoro che nutre e sviluppa la civiltà e assicura la pace; tuttavia l'esempio avrà un giorno una singo– lare potenza di suggestione sulle masse. Alle quali il regime capitalistico crea condizioni di esistenza non dissimili da quelle che la guerra ha determinato a. danno di tutta la compagine dello Stato; onde è veio che i lavoratori cumulano con la guerra il da.rino permanente con- quello· che da essa deriva, e doppiamente quin<li ne sentono i pesi e i sa.– orifizi. Perfino la Banca, questo organo tipico della co– stituzione moderna. ·del capitalismo, si piega e si conforma alla direttiva, per cui lo Stato guida e dirige le industrie nazionali, e si mette ai servizi della nuova organizzazione come un vero e proprio organo di Stato;· BibliotecaGino Bianco - Del pari che nello Stato sono evidenti le carat– teristiche di una più intensa azione collettivistica anche negli Enti locali. Non occorre soffermarsi su ciò. I còmpiti dei Comuni sono allargati, mol• tiplicati. Il Comune si ingerisce anch'esso, in mi– sura più estesa, del mercato dei consumi e della stessa produzione,consigliando e stimolando l'azione dellò Stato. E domani la finanza tributaria locale, che subisce i gravi contraccolpi della situazione, dovrà darsi innovamenti radicali, dovrà cioè for– zare la pigrizia misoneistica dello Stato e, più, gli interessi delle classi borghesi e conservatrici. Una. lotta che si delinea chiara, precisa, che balza su, imperiosa, dai poveri bilanci comuna\i, -già appe– santiti ieri, boccheggianti oggi, e maggiormente domani, sotto il carico dei nuovi e dei novissimi fardelli. . · Da un punto di vi~ta più generale il problema. finanziario di domani sarà il problema dei problemi. La finanza pubblica e privata è tesa oggi al mas– simo degli sforzi possibili. Lo Stato non discute, e nessuno discute o può discutere, sulle esigenze che la guerra impone come una sentenza irrevo– cabile: e qui, più che altrov-e, ogni soluzione è relegata, o regalata, al. domani. Si va avanti, così, sospinti dal fato ... Nè si può dire se e fino a qu!l,l punto il partito socialista e il proletariato potranno dòminare quelle soluzioni. E' probabile, ad ogni modo, che la lotta, quella lotta di classe che solo gli idioti si immaginano finita, riprendilo sul terreno della distribuzione degli oneri il suo ritmo accelerato, e faccia puls11,revio– lentemente la nostra vita. pubblica. Perchè,.anche, la questione si intreccia con tutte le altre che traggono origine e movimento da tutto quel mondo di bisogni, di aspirazioni, di problemi rimasti inso– ·luti sulla soglia della guerra, e che risbucheranno fuori più vivi e veementi che mai a guerra finita. Onde avremo l'incontro o la coincidenza dei mag– giori bisogni coi minori mezzi disponibili. Basta. enunciare queste ipotesi per avvertire subito che 1 la situazione del Partito e delle classi operaie ri– sulterà, almeno inizialmente, peggiorata. · D'altro canto vi sono aspetti politici e morali, che, sia pure in una . rapidissima disamina, non possono venire trascurati. Le classi e i partiti - cominciando dagli effetti politici ...:.. che hanno vo– luto· e predicato la guerra vorranno ricll,vare da essa i più grandi vantaggi per sè. Il socialismo per costoro - tanto può l'illusione - è. una cosa. già morta. Se non ci fossero .... i socialisti, queste ombre che credono ancoJ"a di vivere e n,on sono che dei trapassati oramai remoti, l'illusione sarebbe completa. Il proletartato dovrebbe quindi passare, o passerà, o è passato (tanti gradi diversi dell'illu– sionismo) sotto la tutela di quelle provvide classi e di quei benemeriti partiti. Lo sbocco inevitabile di coteste fantasticherie è una 'politica. ad hoc, una politica di cui conos.cemmo un tempo i truci cono notati nella prima gioventù del Partito, e poi an– cora nella sua seconda rinnovata giovinezza. Di quante giovinezze non è operosamente fervido lo spirito inesauribile della rinnovazione proletaria. e socialista? Tentativi risibili, dunque; ma che indu– geranno il Partito nelle vie dianzi percorse, al di qua di ostacoli già. superati, di fronte a barriere che, grazie al suo sforzo, erano state ~bbattute. Per gli effetti morali.: .. negati vi è il clericalismo che lavora infaticato a _tirare quan ta più .acqua, può al vecchio mulino, col propòsito di tjda.re il proprio movimento· alla ruota de.Ila·.storia .. Sforzo inane anche·questo; e vana sp·eranza. per coloro ohe già. vi costruiscono le loro piccole filosofie d'occasione, a scopo di dominio più durevole della casta e della. classe. Il socialismo, come fu ascoltato dai credenti
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