Critica Sociale - Anno XXV - n. 14 - 16-31 luglio 1915
CRITICA SOCIALE 221 paese. Per poterla fare è necessario rilevare la poten:– zialità e l'attitudine delle officine, ed evitare che si af– fidi lavoro a stabilimenti non atti ad eseguirlo, i quali, speculando sulla commissione, la cedano ad altr_i, col duplice danno del ritardo nell'esecuzione e del maggior costo. . · Integrare la potenzialità di talune officine fornendole di macchine adatte; richiamare dall'esercito mobilitato ai tornii degli stabilimenti alcune categorie di operai specializzati, che difettano; distribuire direttamente il lavoro, a mezzo delle associazioni professionali: q uestì ed altri provvedimenti - in parte già attuati - s<;>no consigliabili, per il rapido approvvigionamento dell'e- . sercito, che richiedono unità e tecnicità dì direzione ed esatta conoscenza dell'industria nazionale. Saviamente è stata istituita (decreto luogotenenziale S giugno 1915, N. 887) presso il Ministero della Marina una Commissione, della quale è membro. l'illustre Mar– coni, con l'incarico di " coordinare e disciplinare la potenzialità produttiva del paese in relazione agli scopi della guerra sul mare e al mantenimento in potenza delle forze navali nazionali ,,. Questa, o una simile Com– missione, lo stesso incarico dovrebbe adempiere presso il Ministero della Guerra. Ad essa (o ad. ambedue le Commissioni, tra loro coordinate), l'Ispettorato del la– voro può prestare preziosi_ servizi. Per taluni rami dell'approvvigionamento /ad es., per il vestiario) la distribuzione. del lavoro potrebbe farsi - pel tramite degli Uffici di collocamento e dei Co– mitati civili di assistenza - ·a donne e a fanciulle rac– colte in laboratorii o lavoranti a domicilio.· Così si fa in Inghilterra, dove per dare aiuto alle operaie disoc– cupate è stato costituito un Comitato centrale dell'im– piego femminile, coadiuvato eia Comitati locali. · E conviene che siano divulgate le condizioni di ag– giudicazione delle forniture di Stato, -a difesa di cht le esegu:isce, contro gli intermediari speculatori; e la conoscenza delle condizioni di salario e di orario alle quali lo Stato e gli Enti locali dànno lavoro, a difesa degli operai contro lo sfruttamento di privati impren– ditori. In Austria un decreto 14 novembre 1914 del Mi– nistero per la difesa nazionale dispone che, nei con- . tratti conclusi fra l'Amministrazione militare e gli industriali, sia a questi vietato di cambiare, Senza ac– cordarsi prima con gli operai, le condizioni dì lavoro e di salario, e di esigere maggior lavoro senza ade– guato compenso. Parimenti convien_e, per evitare dannose interruzioni nello svolgimento della produzione agricola e indu– striale e danni gravissimi all'economia familiare dei conduttori e coloni mobilitati, che siano con provvedi– mento d'imperio prorogati i loro contratti di locazione e colonia scadenti durante la guerra, quando ne fac– ciano regolare richiesta. .Un caldo invito del Ministro dì A. I. C. agli im– prenditori dell'industria, del commercio e dell'agricol– tura, perchè vogliano conservare ai loro impiegati ed operai, chiamati a combattere per il paese, il posto precedentemente occupato nelle rispettive aziende, non potrà non avere cordiale accoglimento; col duplice van– taggio di infondere una m;tggiore serenità nell'animo dei combattenti e delle loro famiglie, e dì determinare una maggiore cordialità di rapporti fra imprenditori e lavoratori. Ed, ove l'invito fallisse, converrebbe fissare con decreto governativo - entro i limiti della possi– bilità - tahme garanzie per il contratto di lavoro e d'impiego. . Per assicurare l'ordinato svolgimento del lavoro nelle opere pubbliche· e nelle forniture dello Stato, se con– flitti collettivi fossero per avvenire fra operai e forni– tori, quando l'interesse supremo del paese lo esigesse potrebbe il Governo ricorrere all'arbitrato obbligatorio, affidando - in virtù di decreto - la funzione arbi– trale vuoi al Collegi probìvirali, dove siano costituiti, vuoi a Commissioni (con rap.presentanza paritetica degli imprenditori e degli operai) elìgende d!!,l presidente della Corte d' appello competente per territorio. Gli studi fatti dal Consiglio superiore· del lavoro intorno a questo soggetto molto gioverebbero all'attuazione dello straordinario provvedimento. Il quale avrebbe, in que– st'ora eccezionale nella vita dei popoli, la sanzione dell'opinione pubblica; e promuoverebbe un esperi– mento non scevro di effetti benefici per l'avvenire. BibliotecaGino Biancc Tutte, in vero, le provvidenze dì eccezione attuate in questo periodo potranno avere un'efficacia sperimentale notevole sul costume pubblico e sulle direttive· della legislazione futura; purchè rispondano a un piano or– ganico di azione, e siano predisposte ed attuate da organi e persone che abbiano acquistato al contatto del lavoro nazìonalè una specifica competenza. * ** Per conchiudere questa sintetica espressione del no– stro pensiero intorno ad una politica di lavoro efficace ai bisogni urgenti dell'ora tragica che viviamo, noi af– fermiamo infine la convenienza di derogare alle leggi sociali vigenti, quando una riconosciuta necessità lo ~~ . Sino ad ora le disposizioni emesse dal Governo per consentire tali deroghe· non sono- •:rhòlte: e gliene spetta lode. Una deroga riguarda il divieto dal lavoro not– turno stabilito dalla legge sul lavoro delle donne e dei fanciulli, in caso di forza maggiore o nei lavori d'in– teresse dello Stato (r. decreto SO agosto 1914, N. ~95). Un'altra deroga alle disposizioni sul lavoro notturno dei fornai e sul riposo settim!),nale è commessa alla fa– coltà dei Prefetti, ma non stabilisce l'obbligo di richie– '<dere l'avviso del Circolo dì .ispezione (decreto ministe– riale 7 marz~ 1915). Una terza derpga è sancita dal decreto luogotenenziale N. 889 del 15 giugno p. ; e sospende per i figli, dai dodici ai quindici anni di età, dei militari robbligo dì un determinato grado d'istru– zione per l'ammissione al lavoro industriale; salvo il completamento successivo dell'istruzione secondo pre– scrizioµì non ancora date, che, nell'interesse oggettivo della legge vulnerata e in quello soggettivo dei fan– ciulli esonerati, avrebbe dovuto fissare lo stesso decreto luogotenenziale. Ma, se ,le deroghe consentite con disposizioni gover– native non sono molte, in atto poi l'osservanza delle leggi sociali è in tutto il paese vulnerata. Ci rendiamo conto delle eccezionali difficoltà del momento, e di quelle che anche nei tempi normali sì oppongono alla osservanza di quelle leggi; tuttavia esprimiamo il con– vinto fervido voto che l'osservanza delle leggi socìali sia anche ora fermamente imposta, e che le deroghe siano consentite solo nei casi dì riconosciuta impre– scindibile necessità, ed esclusivamente da parte delle autorità che ne hanno competenza. Questo voto .esprimiamo per due ragioni: in primo luogo perchè ogni deroga dalle restrizioni imposte dalle leggi sul lavoro permette un maggiore sfruttamento della mano d'opera, mentre cresce il disagio popolare; e in secondo luogo perchè massimo deve essere nei pubblici poteri il ritegno a rinunziare - sia pure tem– porariamente - a gelose conquiste della civiltà, rag– giunte a grado a grado, con diuturni sforzi e immani lotte. · Dall'animo di tutti, e in particolare dall'animo dei lavoratori che combattono e soccombono per la Patria e per un patrimonio di civiltà, deve esulare il più pic– colo dubbio che, per inconsci egoismi di classe o per cieca forza d'interessi, sì poss·ano svalutare - oggi per l'avvenire - le tenui difese del lavoro, e svellere i fiorì delle conquiste civili! II. POLITICA DI ASSISTENZA. Sussidiaria ad una politica dì lavoro per la preven-. zione della disoccupazione, e con essa coordinata, deve lo Stato svolgere una politica dì -assistenza ai disoc - cupati. La quale può dare vantaggi immediati e mediati se si attua sei;iondo un piano organico, in cui le provvi– denze eccezionali di quest'ora siano preordinate ai finì delle assicurazioni sociali. Il Consiglio della previdenza, nell'adunanza dello scorso aprjle, ha espresso alcuni voti che noi integral– mente richiamiamo, perchè s'informano in parte a studi e deliberazioni del Consiglio superiore del lavoro, e presuppongono lo svolgimento cliuna politica di lavoro secondo le direttìv.e su indicate. · Quei voti sì inspirano a due concetti fondamentali, che sono a base dei provvedimenti adottati negli altri paesi belligeranti: 1 ° l'assistenza della disoccupazione
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