Critica Sociale - Anno XXV - n. 13 - 1-15 luglio 1915

CRITICA SOCIALE 207 il male- e tutto il bene possibili: un male e un bene altrettanto kolossal, che confondere è da stolti. · Ed eccomi, finalmente, alla proposta promessa nel titolo. Poichè una tedescofobia deve esistere, oggi, per le ragioni che ·tutti sanno, vediamo di con– Len~rla nei confini dell'urµanità e della· logica. Si badi che tale proposta è avanzala per amor di pa– tria. Giacchè questo nostro è proprio il paese dove basta esagerare in un verso perchè sorga una rea– zi_one nel verso oppo$to; dove basta dir troppo male di q_ualcuno, _o di qualche cosa, perchè i· difensori sentimentali fioriscano per generazione spontanea; cd io, da buon italiano; vorrei evitare il pericolo di queste transigenz.e del sentimento, in un'ora troppo guerriera per consentir-le. Ora, p.oichè mi sembra ci si possa limitare ~ come programma massimo della nostra azione bellicosa - al proposito di distrug– gere tutti i Tedeschi atti alle armi, tenuto conto che la loro mobilitazione s'estende dai diciasette ai cin– quant'anni, e v'è già dunque da attivare abbastanza ·la saicra ora della mietitura, proporrei a Massimo Bontempelli, al prof. Michelan!l:elo Bi.llia (profes-, sore, già) e ai loro seguaci, di non estendere la messe,· per ora, alle donne, ai vecchi, ai fanciulli: a· tutto il resto, insomma, di quella razza bruta. Tanto più che l'esecrata Kullur, probabilmente, non. andrebbe ancora sradicata colle persone, ma rivi– vrebbe per troppi rami fr.a i quadri e le partiture, le cliniche e le scuole dei paesi della genialità .... MARCO H.AMPERTI. FRA LIBRI E RIVISTE Per la nazionalizzazione degli armamenti, Col più vivo compiacimento, abbi.amo letto sulla Minerva del 16 giugno 1915 un articolo di LUIGI EI– NAUDI completamente f.avorevole alla statizzazione d-el– le indus,trie di arma.mento (fabbriche d'a-rmi, di can– noni, di coraz:re, arsenali e cantieri- per la costru– zione della, marina da guerra, ecc.). La stessa pro– posta noi modestamente avanzammo quakhe mese fa su queste stesse co-lonne, parlando de!J.e consegue'nze de.Ila conflagrazione europea e d,elle iniev_itabili tras– formazioni, cui dovranno sottostare nel prossimo av– rnnire gli Enti pubblici c,o,llettivi. È un vero se-gno dei tempi che un economista liberista quale l'Einaudi (acerrimo avversario dei mono•polii statali; chi non i-i-corda la sua aspra e ostinata campagna contro il monopolio delle assi-curazioni?) si faccia senza: ambagi fautore della nazionalizzazione degli armamenti. Per– ciò confidiamo che l'idea possa essere quandochessia eflettuata. I buoni motivi non fanno difetto-! E-eco co- me )i tisp,one l'Einaudi: . . . . « 1° Se, ad esempio, un fabbricante ita-Iiano- di paste alimentari riesce a venderne molte a.U'este-ro, egli avvantaggia sè ed il P.aese, ,e non cagiona alcun danno a,i consumatori nazionali. Se, invece, un can– tiere navale ita,liano (o inglese, p tedesco, tioc.) rie-sce a collo-care ,al-cune navi da gue-rra all'tistero, siic,come l'unico clitinte- possibi-le è lo Stato, egli accresce la forza militare dtigli stranieri e diminuisce proporzio– nalmente la forza militare dell'Italia; siochè il nostro Stato è astootto a!d aumentare le sue ordinazioni di rn1vi da guerra per ristabilire la parità di posizione. « È dannoso ,a;ll'interesse pubblico -ed è contrario ai principi fondamentali del Governo rappresentativo chti la poJi,tica militare ti i bi-lanci della Guerra e della· Marina siano deliberati non dalla libera volontà, ape-r– t_amente ragionata, del Parlam-ento e. del Goverl)o, sibbene in seguito alla suggestione pI·ovocata da'1la iniziativa irresponsabile ed interessata di un f,abbri– cante privato. L'es·pe,rienza, s,p,ecialmente inglese e te– desca, s,embra dimostrare che uno dei mezzi più tiffi– caci per provocare una d·omanda interna di armi e navi da guerra è l'accorta conclusione di contra,tti di forniture militari ,con Stati strahieri, con cui esiste · o si suppone -esistere contrasto di interessi. ibliotecaGino Bianco « 2° Per la stessa ragione, mentre un· aumento nella domanda della birra in Germania ci I.ascia in– diflerenti, non così un aumento ntilla domanda di cannoni e di coraz1,e fatta dal Governo tedes•co alla Ca?a Krupr. Questo ci -costringe a, domandare anche nor cannom e corazze aUa stessa Casa Krup-p e ad altre ditte produttrici, nazionali oo estere. Anche qui il vero padrone del bilancio nazionale non è più il Parlamento italiano; sono· Le forze extra-costituzio– nali ed irresponsabili, i cui interessi possono essere contrastanti a que-lli del nostro paese,. « 3° Provocare, una domanda maggiore di birra non è faoile; poichè occorrerebbe cres,cere la sete o il desiderio di dissetarsi hevtindo birra, ed insieme i redditi ne-0e-ss,ari.per acquistare la bevanda. Cosa la quale non è, se non in pi-ccola parte con la réclame, in ·potere de-i fobbricanti. « Nel caso degli armamenti, l'unico consurnator-e è lo Stato, i cui fondi sono o paiono illimitati; ave-rido esso la potestà di ripartire imposte sui contri·buenti. Per ottenere ordinazioni, il fabbricante di armi deve soltanto mantenere vivo il senso dtil timore di a-g- · gressioni d.all'•estero e di complicazioni internazio– nali. Par,e si.a abbastanza facile mantenere l'opini.one pubblica in questo· stato di sovl'eccitazione e di· ap– pre,nsione, che è assai propizio al moltiplicarsi dtille ordinazioni militari. · « 4° A far questo, le ditte produttrici di armi e di navi da guerra sono _spinte ,altresì dalla necessità di tenere oocupato il lo-ro enorme capitale. Poche or– dinazioni all'anno bastano a rimunerarlo larg,amente; mancando queste, il bilancio si chiudé, al contrario, , :Con ingenti pero ite. S i compr-ende quindi come le imprese facciano og.ni sforzo per provocar-e rivalità fra Stato, e Stato negli armamenti. E, poichè. te riv.a– lità neg.li armamenti sono causa potente di guerra, s-embra contrario all'interesse generale che le guerre non siano determinate soltanto da gravissimi motivi riflettenti la vita del)o Sta-lo o della nazione, bensì anche da motivi certamente apprezzabili, ma non pubblici, come quello di rimunerare il capitale di al– cune impl'ese private. « 5° Fa d'uopo notare come le imprese di arma– menti, le quali possono determinare atti gravissimi per l'avvenire di un paese oo influire sulla volontà dei Parlamenti, freq1,1entemente siano conegate fr.a loro con accordi, ~onsorzi, trusts internazionali. Molte .delle maggiori ditte hanno filiali all'-estero; parecchie, anche di paesi che furono e possono ridiv,entare ne– mici, sono tra di lo•ro collegate. Tedeschi seggono nei Consig.li di amministrazi,one di Società anonime inglesi o franoesi o italiane. Il ohe, se può essere utile o indifferente quando si tr.atti di fabbricare birra o cioccolata, div,enta peri·coloso quando si fabbri– cano cannoni o navi da guerra. Poichè ,allora la no– stra politica militare, l'ammontare delle nostre sip,ese, il tipo dei nostri armamenti vengono determinati sotto l'influenza di interessi privati non solo, ma stranieri• per giunta. E su questi inter,essi p rivati stranieri pos– sono innestarsi inter,essi prubb.lk, i, pure-stranieri; con- trar! ai nostri. · « 6° Ha nno sp,esso l'abitudine, coteste impres-e di armamen.ti, di assumere come impi,egati ,ed interme– diari persone -che furono ufficiali -nell'eser-cito e nella marina dei Go·v-erni loro clienti. Costume non bello, che lodevolmente si ,oercò di reprimere in Italia e che testimonia in esse fiducia di ottenere ordinazioni più con i·nfluenze personali che con la bontà d-e,lpro– ùolto ». Queste ragioni sono certamente abbastanza gravi p-e-r far conclude-re ali.a necessità ·di sottrarre ,all'in– dustria privata la produzione d-egli armamenti. Il mo– no-po:l'io di Stato _.:._continua _l'Einaudi.- è nece,s– sario per restituire ai ·Governi e ai Parlamenti la loro piena ed effettiva sovranità in queste gelose fac– cend·e pubbli-c,he. Si andrà, forse, incontro a qualche in,conveni,ente: di pretes e eooessiv,e di maestranze or– ganizzate ai danni de.l l'Era'l'io, di maggiore lentezza e di maggior,e ,costo nella 1,avorazione. Ma sono danni so-pportabili, in vista del risultato che si d,eside,ra raggiungere, la liberazione, cioè, del Paes-e da in– fluenze extra-costituziona,l[ e straniere. R.imarrà an– cora fra Stato e Stato l'emulazione degli armamenti; ma s,arà solo quella emulazione la quale deriva da

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