Critica Sociale - Anno XXV - n. 11 - 1-15 giugno 1915
CRITICA SOCIALE l_(ì,7 criminali del patriot.lismo ·ufficiale e imperiale, soleva fare scudo alla Germania .d,elle simpatie del prole– tariato.internazionale. Ma il Partito socialista tedesco - ver,amente tedesco - ad un certo dì si mise a · sprezzare tutto ciò; credette di fortificare la patria solidarizzando con l'iniquità e iJ-delitto dei Governi,– lasciò còmpire l'infamia della distruzione del Belgio, lasciò ap_plicare gli usi di guerra che suscitar-0no l'abbominazione universale, lasciò passare la di,stru– zione <lene città_ e l'assassinio coHettivo dei neutri, - senza una riserva -! Così il Partito socialista te– desco ha - salvo le proporzioni - servito la Ger– mania con la stessa stolidità cieca del suo Kaiser- e dei suoi kaiserini. Cioè l'ha servita molto male. Q'Uello che esso aveva giudicato forza era in- realtà debolezza, perchè la concotdia è ·f.o,rza solt,anto quando è giu– stizia. Or eoco la conclusione che già trap-ela: il nuovo patriottismo dei socialisti tedeschi contribuisce a fare tanto male_ alla loro. patria, quanto bene già le avfflla procurato il loro indomito internazionalismo. I segni già accennano: la catastrofe che seppellisce i sogni d-ell'imperialismo teuton-ico a vantaggio, dei suoi con– correnti ha distrutto prima il prestigio e la gloria della preminenza socialista tedesca in Europa. Se questa era uno zoccolo di forza e 'di gloria pe·r la Germani,a, il suo abbattimento è foriero della stessa rovina dell'egemonia dell'Impero. Il sacrifìzio del Par– tito non fu un sacritìzio per la vita - ma un'immo– lazione per la morie de.Jla gran patria tedesca. Qual-e errore! quale delitto - contrp la P,atria, co,n– tro l'Umanità!. .. IL 'v1cARIO. LA POLITICA. DEILAVORI PUBBLICI IV. I lavori pubblici e la questione p raia I lavori pubblici assorbono cli continuo un rile– vante contingente di mano d'opera, come v.a docu– mentando peri,odicamente il Ministero cli Agricol– tura, Industri.a e Commercio nel Bollellino delt' u t– ficio del lavoro. La polilica dei lavori pubblici inte– ressa quindi in modo vivo e diretto la classe ope– raia, specie ne.i momenti di crisi economica, in cui vengono ad :inaridirsi le altre fonti di _occupazione. In . questi momenti il Ministero di piazza S. Silve– stro diviene il migliore ausiliario del Minister-o del– l'Interno nell'assicurare l'ordine e la pace sociali ed. acquista un carattere po,Jitico più spiccato dell'o-r– dinario. Allora spariscono anche gli scrupoli del Ministero del Tes,orn e, con provvedimenti ecce– zionaJ.i, si concedono nuovi fondi per l'accelerata esecuzione cli Ja,vori, e si deroga alle comuni nor– me cli oontabiJ.ità, cons,eguendo quella semplifica– zione dei serwzi che in tempi 116-rmali costituisce un mito. Così, appena la guerra europea fece sen– tire i su oi tris ti effetti in Itali.a,, il Governo si affrebtò a conoe· die.re, a sollievo della disoccupazione ope– raia, n u ov,e assegnazioni I di fondi per -opere da eseguire a cura del Ministero competente, ad auto– rizzare, medi:ante aumento cli circolazione bancaria, anticipazioni di fondi alla Cassa depositi ,e prestiti per metterla in grado di concedere, alle Provincie e ai Comuni, mutui destinati alla pronta esecuzione delle opere, .ad accelera-re l'esecuzione di opere .igie- BibliotecaGino Bianco niche e la sistemazione _di ospedali ~omunali e con– sorziali, come si .affretlò a rinuncia re tr.ansitoria– men~e alle formalità perl'.app.alto qej J.av• ori, consen– tendo in ogni caso la licitazione e la trattativa pri– va·ta ed anche l'esecuzione in economia, semplifi– cando alcun~ 1:-orme della legge sulle espropria– zioni, riducendo, l'ammontare delle cauzioni oon– trattuali, accele~·ando i pagamenti alle imprese con mancia.ti a disposizione. Provvedim:enti .analoghi a qu esti u ltimi ernno già stati adottati _con decreto– legge. 30 dicembre 1913 per alleviare la clisoccu– pazrone operaia di quella stagione invernale ,e si possono d:ire ormai tradizi,on.ali nella nostra leg.i'– s.J.azione. È inte-ressante a questo prop-osito la ui– scussione che fu f atta a lla Camera dei deputati sin dal 1879, ·essendo sta.lo presentato nel dicembre di queH'a.nno un progetto di legge da Bacca,rini per accelerar,e l'esecuz10nè cli opere pubblìche a· bene– ficio della -classe operaia minacciata cl-alcattivo ra-c– colto e clalla rigidità dell'inverno. Contro tale pro– getto solleva,rono obiezioni, tra gli altri, Bonghi e Minghetti, facendo rilevare I.a disco·rclanza che, per ragioni teéni<!he, esiste tra lavori pubblici e disoccupazione operaia. Osserva il Bonghi: « Sono, due cose non ·punto tra loro- corrispondenti il bisogno che neJ:le· dive,rs,e provincie p-ossa -ess·ervi di questi a·iuti da parte d,e,J Gov-erno, ed il bisogno di lavo-r,i,p-ubbl_ici.Potrebbe essere cihe in quelle pro– vincie, dorv-eil lavoro offerto dal Gov,erno sarà mag– gio-re, il· bisogno nelle po-pol azioni si.a m inore, e vi– c,ever,sa. I due 00;noetti non si par-eggia.no tr.a di loro. Il la'Vo,ro dei Comuni si propo-rz,iona al bisogno dei medesimi; ma il lavo,ro. che il Gove-rno o-rdina, e ohe è naturalmente di,p-ende'nte d,a un concetto g,ene-ral,e, non s-i prò,porzio,n.a a quella sp·e-cie di biso,gni, che la cattiva stagione, oo altre si.mil 1 i ca,gioni ,possano ave-re -p·rodotto, nelle diver_se pr.o-vinci-e. D'altra parte, quell.o ohe qui bisogna sopratutto consid-erare non è già solo, se in al,ciunè parti dello Stato man-ohi il -J,avoro, ma -bensì, se dappe,rtulto do,ve, il bi-sogno occo-rre-, il l:avoro sia possibile·». Idenlica oss:ervazio-ne faceva il Minghetti; ma !'on. Cairoli, presidente del Consiglio dei ministri, ribatteva a questi ed al Bonghi che lo Stato, mentre . non può fare la carità coi clan.ari dei contribuenti, deve offrire, nel Limite delle sue forze finanziarie, il $uadan:no onorato del lavoro; e definiva il prov– vect,imento proposto dal Governo come un atto, cli prudenza, che- toglieva il pretesto a perturbàni.enti impiegando il danaro in opere utili; e a tutela, m pari tempo, dell'ordine e della proprietà. « Così - -esci.amava egli - avesse po~uto attuarsi quiesto s.iiste,m,a, in altri tempi! For1,,e,il bri ganta· g.gi10 nell-e ·,-,uedivers-e forme· sare,bbe stato più pr,e s.to estir– pato colla co-struzione d-elJ,e,stracl,e -e col co.ns-egru,e.nte aumento delle mierced-i, ed i molti milioni spesi per la pu1bbli·ca sicurezza sail'ebbero raipp•resentati da mo– nume-nti pe,re,nni di civiltà». Veramente la risposta non era a t.ono, perchè non negava la discordanza tra il bisogi10 cli dare lavoro alla classe operaia e il bisogno cli eseguire J.avo,ri pubblici; discordanza che può essere grave e permanent.e, come in g_enerale avviene oggi, in cui la maggior somma di opere pubbliche rimane tuttora da es,eguire nel Mezzogiorno, mentre la clis– •Occupazione si verifica per lo più nell'Italia setten– trionale e 'centrale, anche perchè i meridionali hanno o,rmai più deì loro confratelli l'.abit.udine di cercare occupazione all'estero. '
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