Critica Sociale - Anno XXV - n. 11 - 1-15 giugno 1915
CRITICA·SOCIALE 165 Il patrionirn er ore d iH[iali1ti tedeubi Ornai sui margini d-ella guerra i sociali-sti iliali,ani · hanno conquistato qwaJ.chè diritto, alla franchezza ver– so i socialisti di Germania. È inneg,abHe che la oon– dotta dei soci,alisti di Germania in quel fatale 4 ago– , sto - cosi contraria a tutte J.e aspettative ed aHe loro promesse - chi non rì,corda il fiero d.iscorso · di Haase il 29 luglio a Bruxelles cosi dive•rso dal discorso di sei giorn.i dopo al Reichstag? - ha git– tato il•disordine e la desola1Lione nel!la lntern.azi-onale. Tuttav.ia molti furono anche in Italia a di.fondere o; meglio, a spiegare i socialisti tedeschi, mè,ttendosi dal punto, di visi.a sog,gettivo della loro er·r>ata con- ibHotecaGino 8janco • vinzione che la Germania fosse la Potenza aggre– dita e non già fosse la. 'Germania quella che av-eva voluto e studiosamente preparato l,a guerra. I s:ocia– listi tedeschi, errand•o in buona fede, si erano creduti in condizione di incol,pata di.fesia. In prosieguo -ben corsero voci éhe rif-erivano, av,er,e i socialisti tedeschi patteggiato il proprio atteggia– mento co•l cancelliere Bethmann-Hollweg ed altre v-0d vennero raccolte che, essi siano stati ingannati dal Bethmiann-Hollweg, ·il qual,e avrebbe, 1oro taciuto, in– teramente la sorte che la Gel'mania si preparava a fa.re al Beligio e inveoo avrebbe fatte loro molte pro– messe di concessioni poliUohe: promesse non mai mantenute! Si seppe in prosieguo che il voto concorde del 4 agosto al Reichstag era stato preceduto d.a m:olte discussioni in seno del Gruppo parlamentare, e si disse che un acuto malcon,tento si diffonde-va in Ger– mania contro la D.irezione del Partito ed il Gruppo socialista per il suo atteggiamento. Ma questo v,enne successivamente sempre confermato dalla Direziò1n,e, e dal Grupp>o, col solo apertò dissenso di Uebknecht e con l'astensione tacita di alcurii. La stampa operaia si mantenn,e sempre· più serrata all'Imp-ero. S-oltanto il gruppo Mehring, Zetkin, Liebkneoht e Luxemhourg esprimeva coraggi.osi intenti di oppo-sizione alla po-– litica imperiale, mentre gli Heine, i Scheideman, i Legien si orientavano ·addirittura verso il naziona– lismo. A questo punto si rende .manifo-sto che la tesi d•ella convinzion,e dello stato di dif.esa non regge più e dev,esi con,sentire che le sfor,e dirig,enti del socia– lismo in Germani.a hanno creduto savio abb.andonare l'lntem,azionale per lega.rsi a corpo mo,rto, all'inte– resse nazionale della Germaµi-a, fa.rendo causa co– mune con l'Impero .. Coloro, per i quali il socialismo è un'idea, un atto di volontà, hanno giusto motivo di giudicare che il Partito• s·ocialista tedesco volti le spalle all'Interna– zionale ,a vantaggio della patria, e perciò quanto può essere il Partito biasimev-0,le dal punto di vista di un'idea, fa.nto d.eve .essere lodato dal punto d'i vista dell'idea -consider,ata· come avversa. Ce-rto i nazion,a– listi di tutti i- paesi debbono congratularsi coi socia– listi tedescihi che seppero mettere la patria so,pra 1-a umanità. Giò osservi.amo nel supposto, tutt'altro· che prov,ato, che i nazionalisti pro.fessino princi,pii di etica politica gener.ali, cioè tali da fial'e r-ego,Lap,e,r tutti. Ma coloro, per i quali il socialismo è un fatto che nega realisticamente - il capitalismo per 1a forza or– g,anizzata de-1 proletariato senz,a capita.le ed all,a con– quista collettiva del capitaJ.e, non dàn.no giudizi di: lode o di biiasimo ai socialisti tedeschi alla stregua della fedeltà ad una o ,ad un'altra idea astr.atta. Chie– dono invece al Partito socialista tedesco se, ripie– gando la propria ban:dier,a, ha realizzato, come vo– le•va, per la patri.a tédesca maggior bene che se alla bandiera fosse rimasto fedel-e. Se I.a risposta dov-esse essere negativ,a quale confutazione più acerba po– trebber.o dar.e J.e cose di quell'atteggi.amento? Or.a è chi.aro che sarebbe presunzione pretendere o,ggi di dare una risposta al que,sito proposto. Gli e.tementi p,er la risposta compiuta non si avranno che ass,ai a,ssai tempo dopo che la guerra sarà finita. Ma già fin d'ora qualche consta,tazione si può fare. La prima è questa: il grande Partito socialista te– desco, che ~de•va aH'este•ro- tanta indiscussa auto-
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