Critica Sociale - Anno XXV - n. 11 - 1-15 giugno 1915

CRITICA. SOCIALE 171 Calabri.a e a Messina, e due Cooperative. e un, Con– sorzi-O di Reggio Emilia, che parteciparono ad ap- palti di Messina. · Durante lo stesso per1odo furono affidati .alle Cooperative dal Minisbero dei La\'ori Pubblici ap-' palt1 ·per L. 30.201.401,69 · sopra un totale di lire 243.346:607 ;84, ripartiti com è segue: Appalti assunti in ogni pròvincia da Imprese cooperative pe·r conto' clell'Amministraz.ione dei Lavori Pubblid nel triennio 1910-1912, in confronto a qur3ll(assunti ·aa tutte le Imprese.· Percentuale l Percentuale dell'ammontarè dell'ammontare Provincie Al)paltl degli appalti ' . dati alle ASSO· Com.partlmèn ti Appalti degli appalti ove sono stati dati clazlonl cooper. In oonfronto all' ammontli.re appalti ad t otale d elle Associazioni cooperative Num. Importo opere e provvl; ste appaltate a tutte le Inìpres~ Arezzo. 3 136.000,- 20,37 Bari. 6 158.249,77 3,41 Belluno 19 56l.129,82 46,77 · Bologna 45 2_.715.649,80 76,42 · Brescia 1 22.464,- 1,79 Catania 3 38.779,69 0,92 Cosenza 7 264.127,49 ' 2,22 Ferrara 58 3.271.825,80 88,95 Firenze .. 14 396.000,--: 24,92 Fogfa. .. 2 335.352,60 6,42 For . 1 11.617,25 1,70 Genova 1 110.717,08 5,31 Grosseto 15 879.603,73 27,95 Mantova 4 213.515,41 10,94 Messina 29 1.950.4!54,- 15,10 Milano. 2 91.3ll ,81 3,80 Modena ✓ 20 368.181,02 10,76 Padova 47 2.178.325,63 40,86 Palermo 3 35.778,51 1,69 Parma. 27 634.648,32 21,26 Pavia 7 278.591,70 12,43 Pesaro. 3 112.486,34 12,51 Piacenza . 7 196.170,- 10,39 Pisa. 6 391.629,34 16,44 Ravenna . 86 7.700.610,83 85,20 Reggio Calabria 15 1.282.088)7 17,06 Reggio Emilia . 21 822.160,88 49,99 Roma 38 J.384.575,55 10,17. Rovigo. 21 1.930.824,58 58,61 Siena 3 61.858,95 64,76 Venezia 6 539.200,- 3,98 Verona 23 .1.250.273,62 54,18 -- Regno 543 30.291.401,69 Come si vede, le Cooperative ruallliloassunto, in confronto alle <11treimprese, dal 2,11 per oenrto di tutti gli appalti nelle Marche, al 58,34 nell'Emilia; nelle provmcie, la prima percentuale scende al 0,92 a Caumia e I-a sewndla sare all'88,!)5 a Ferrara. No– tevoli pure le alt.e percentuali di Ravenna (85,20), Bologna (76,42), Siena (64,76), Ro,vig,o (58,61), Ve– rona (54,18). lru queste plaghe le Cooperative o hanno monopolizzabo -0 tendono a monopo,lizzare i lav:o·ri pubblici, e, se altretta•nto non avviene ancora altrove, dipende unicamente o qua si dalLa mancanza di credito, di cui si lagnano quelle associaz.iò·ni ope– raie. Perchè <1n'chel'impresa cooperativa co stituisce un insieme d!i beni complementari, e la mancanza cli UIIlO di essi ne· paral.izza qualunque funzionamento. Per r,imed'iiare a questo inconv-eniente, l' on. Luz– zatti propose nel 1910 l'istituzione di una Banca centrale del,la cooperazione e del lav,oro-, mediante un co11Jtributo di 10 milioni versato daUo, Stato a fondo perduto e concorsi, per altri 5 milioni, della Banca d'Italia, dtelle Casse di risparmio ordinarie, degli Istituti di credito per le Co,oper<1tive, eoc.. In vece della Banca, è sorto nel 1913 l'« Istituto Na– zionale di credito per la coopera1jone· », con un capitale di L. 7.750.000, di cui un milione v:ersato dalla Banca d'Italia, due milioni dalla Cassa Na- oteca Gino Bianco I ' dati alle ASSO• ove s~no stati dati ,clazlonl cooper, In oonfronto ··- ,· '! a.11 1 8.mmontare appalti ad totale delle Assoolazloril ·~ooperatlve ~U!Jl, Importo ope re e provv l• ste appalta.te a tutt e l e Imprese -- Liguria 1 110.717,08 s,n Lombardia. '14 605.882,92. · 5,73 . . . . Veneto 116 6459.7.53;65 19,51 Italia Settentrionale 131 7.176.353,65 15,39 Elnilia 265 1.5.688.063,90 58,34 Toscana. 41 1.865.092,02 9,66· Marche 3 112.486,34 2,11 '. Lazio·. 38 1.384.575,55 10,17 · Italia Centrale 347 19.050.217,81 29,26 / Puglia 8 493.602,37 4,43 Calabria. 22 1:.546.215,66 6,15 Sicili,i 35 2.025.012,20 8,08 italia Meridionale -- e Insulare 65 4.064.830,23 I 6,63 zionale di Previdenza, un milione dall'Istituto di cred·ito per le Cooperative e 'il rimanente da Casse di rispa•rmio di varie provincie d'I~ali,a. Comè si prevedeva, qu~sto. or~anismo di credi,to i:i,on ha sod– disfatto le a,sp1raz1om della classe operaia, .la quale r~clama la cr earz. ione di un Istituto bancar,i,o larga– mente sussidi< l.to dallo Stato e nel cui CO'Ilsiglio,di amministrazione possano ave-re una diretta · e nu- . merosa rappresentanza le Cooperative di lavoro. Altro provvedimento, •che inv,ocano queste .a:ssocia'– rion~,. per rimedia-re al difetto di credito, è che la ammi:nistrazione addivenga· di .regola allo scorpo– ramernto degli appalti, separando per ,ogni lav:o,ro l'acquis!Jo dei materiali e dei meccanismi (che ri– chiede in.g,enti capitali) dall'impiegp di mano d'o– pera. Nel Con,ve[no nazionale delle Coopeirative di lavoro, tenuto a 1:1ologna il 25 maggio 1913, fu for– Illlli1aboa,ppunto il voto ·che « venga modific ata la prese111Ue l gis1azione generale sugli appalti nel soo.so di avocare allo Stato ed ai suoi corpi tecnici quella effettiva direzione tecnica ed economi0<1 con. tutti quei grandi imp(ia_nti' e mezzi· d'opera e quegli asso– luti poteri esecutivi sull'andamento dei lavori: che ora so1110 in<lrebitamenLeLasciati nelle mani cliell'ap– palta,to·re; e venga invece destinata all'appalto la parte che rientra nel v,ero. ed effettivo campo del I I

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