Critica Sociale - Anno XXV - n. 10 - 16-31 maggio 1915
152 C.RlTtCAsòclAL:E ar;tifici,almenrl,efissi e permanenti, a scopo di asse-rifa diifesa che un bel dì' diventa rrmnif,esta ne,e,essità di aggressione, e affrotel'li il· p·rincipio pi un'ero n.uov,a di libera e· pacrnc.a convivenz,a delle ,autonomie na2i,o– nali, la quale permetta altre-sì, ore, l,ealmenle, ne sùa il e.a.so, la unione sponbanea e solidale di tutti pe,r rintuzzare l'oltr.acotanz,a di un pertu-rbatore della pa– e,e, per r-eprimere il delitto d·i un temerario conculaa– tore del,la giustizia tro gli; Sbati! Libertà e solidarietà contro la schiavitù e l'egoismo, e,he sono le ·oor.atte, risti•che nee,essarie al sistema rigido delle aUe,anz,e permanenti. Abbassò questo. v,ecchio giuoco di inter– v,ento o di ri,oattale cone,essioni e di supplic.ate prote– zioni! Com:e noi sentiamo la glo,ri,a nfll-0v.a d•i un'Italia che appena recuperata la sua libe.rtà dallie trrplioi ri– lo.rle non trescass•e, non patteggiasse il comp,einso della sua liberaz"ione, non e,ompromettes·se _la !.ibertà pur mo' conq,uista,t,a con assurdi e o,ltraggio,si p,a.t;ro– nati, non b.aratoo.sse un .giogo ,contro un allro - ma levata in alto, fieramente, nella cosci,enza, piena delta su,a grar\dezz.a, d,elha s,ua autonomia, ,promuovesse lo gr-0nd,e uhion.e dei deboli p,e,r f.a,rsi effi,ooe,e, medi.alrioo di pace .e di -em,ancipazione in Europa - e, senza limosinare,, cl-alcomp,imento, deHa sua miss·ione e- dalla s,pon-t.aneagratitudine del mond-0 aspeUasse, l'avvento delle sue aspirazioni naziona,Li!... Ah, ee,co, noi siamo inattuali, no•i siamo · utopisti; no,i che i•n questo tempo che anche, 1-a rivoluzione è tradizionalista, passatista, tiene gli occhi. di dietro, non C'omprende, altri modi e foirme deHà polil;ioa in- 1-e:rnazionàle che quelli: m,achi.avel,lid o d•el card:in:ale Alberoni o di Fra Diavolo, non esitiamo ad insorge-re in nome del socialismo, grid,ando .l'instaurazione ne– cessaria - ab imis!... CLAUDIO TREVES. Il Programma Sociali5,ta Principì fondamentali del socialismo. Edizione rifatta ed accresciuta da una nuova prefa• zione dell'autore. SOMMARIO : I. La rovina della piccola azienda. - II. Il proletariato. - III. La classe capitalistica. - IV. Lo Stato futuro. - V. La lotta di classe. - Volume di 400 pagine L. 3. Presso l'Amministrazione della " Cl'itica Sociale ,,, vin S. Damiano, 16, Milano. LA POLITICA DEILAVORI PUBBLICI III. I lavori pubblici e laquestione merldìonale La questione meridionale non è soltanto, anzi r\on è principalmente questi-on.e di lavoni pubblici, ebbe a dichi.acare .J'on. Sonnino va,ri ann.i or sono; al_tri, più asso,luto di lui, ha proclamato: « La que– slwne_ del Mezzogiorno non è questi-0n,e di Lavori JHLbbl,1c1, ma è essenzialme·nte questione d'imposte ~Li_ liber~~ commerciale e di tariffa clogaoole ». CosÌ 1l Do y1t1 de Marco nel suo discorso sulla qu.estione mer1d10n.:i,le lenuLo a Lecce nel 1903 (1). E il For– Lu,nato nel 1909: « Non dii rubbondanti lavori pubblici nè di g.enerose. elemosine, m,a di gra.ndi sgravi e di liberi commerci (l) A. DE VITI DE" MARCO: Per 1/. illezzoglon,o e per la llb1wtà com– .~,,,.ciaie. Rémo Sandron, editore, 190~. BibliotecaGino Bianco dovr-ebbe, esser fatta quella polit.ie.a di pl'odflJz,i•one cla cui solo il Mezzogiorno può attender. salute» (l). Noi pure abbiamo ricoILOsciuto nel primo arti– colo che gli sgravi sono g~~·eralinente più util\ ? almeno J)ilÙ sicuramente utrh dei lavorr pubbhc1; ma ciò., ben inteso,, entro determinati limiti. Un paese, che sia segregato cl.agli .altri per mancanza cli ciomurnicazio.ni, che. abbi.:i in c.omp1eto disordù1e i,l regime idrico, . che s.ia impaludato al piano e di,sho-sc.a:t,o a.ilmonte, ha cert.o più bisogno di lavori pubblici che d'i riforme tributarie, oome un. privai.o, a cui la casa stia pe,r crolla,r sulla testa; deve chia– mare i muratori ad· ogni oOSll.o,sncrificando i ri– sparmi che ha fatto o lesinando- sulle altre spes.e·. In questi ca.si La politica dei lavori pubblici rap– presenta la condizione p,rima di ogni ulteriore svi– lupp,o c:ivile,, e significa, come ben dice il Ruini, incremento d,eJla pr,oduz.ione lO'Ca,le, impulso a.Ila l,ra ,s.fo, rmazi.onea,gr.aria, effeLtuazi,on,e di quegli scopi a cui gli stessi liberisti, pi,eni di preco.ncello c,onl,ro i lavori pubbljc.i, aspirano. Ma la ragione che, µell'interesoo del•M.ezz.ogio~no, rell'de alcuni osti.ci ali.a pol.itjc.a dei liavori pubblici - è principalmen.te una ragi,one di gjust.iz :ia disl,ribu– t.iva. « No•i dobbimn,o sapere - diceva !'on,. De Viti de-, ì\.faroo ne,! citato discorso - come le somme spese p-er lav,o•ri pulbblici sie,n-0 state riipartHe tra le v.ar.re , regioni .... Ora con l'accen.tr.amento è c:erto che, si.,son,o ce •p.tr ,alizz,atele imp-0ste di tutta Italio., ma non è ,OO!lto che si,eno state redistribuite alla pe.rifor,ia. ne.lLà s;tefisa direzio:rue da cui venivano, nè nella ,stes.sa mis:t,1;ra. con cui ·venivano. Il Mez.zo,giomo sj. è fatto, l'illusi,oire che il dan,a;ro pro-veniente d,a questa c,assa centrale· non fosse suo, ma fo.sse u.n 'dono che ·altre regio©-Jl,i gli. fo.cessero. Invece è stato ed è ancora og-g :i.il oon– tr:ari,o. Non sono, in un regime pa,rlamentare,, i ricc,hi e i forti che :regalano ai poveri e ;i.ide.bo.Ji; ,mia questi a quelH >>. ,. 11 !Ji i Lo stesso motivo ha indotto gli onorl)voli Dra.g,o,. CoLajanni, Arcà, Labriola ·ed al:t,ri f;lepulati meri– dionali a presen_tare al Governo, nel,Jebbraio 1914, !:a seguente monone: « La Camera, e,onstatando che le ·•spese -per opere pu'b,blicihe., o interamente a car ,i.co ,de:Jlo S-tato o da es;;o so,vvenziona-te, sono state sern,pre ri,partite ·ine– gualme,nte, .e, rilevando che siffatto.·fodiri,zw si segue tuttavia e tende a seguirsi per l'a,vvenire; invita il ' Governo a· compJ.eta:re' e p.rese11tiare ali.a 'Came•ra l'e– J,e.noodi tutte le spese per oper,e pulbibl'iche fatte dalla costi,tuzion,e, del Regno• ad oggi,, divise per com,par– time.n,to del Genio Civile, e lo in,vita altresl a p,rov– v •ede.re , d.a,1·prossimo esere,izio i~ po.i, alle assegna– zioni in bilancio •per compartimento, emettendo quelle ,e,q,ue disposi<ZlioÌliche .poss ,a.no g:arontire uina g·iusta dislri,bwzione delle spese eff.ettive :». In re.alt.à non è da porre in dubbio che per lunghi anni l'a:t:IJivit.à c1el Ministero dei La,v,o•riPubblici sia stata minore nel Mezwgiorno• che nel resto d'Italia. La seguente tabella, che stra.lei.amo da uno volu– minosa pubbl:icazione fatta da quel Dicastero nel 1900 (2), lo pone chiaramente in evidem.a. (1) Il Mezzogiorno e lo Stato ltal-lano, pag. 4117. (2) Ml!USTÉRO DRI LAVORI PUBBLICI (Ragioneria Centrale) : 1 paga– menti fatti dallo Staio per opere p11bbHche ne11H tsermt flnanztart dal 1862 al 1897-98. Roma, 1900.
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