Critica Sociale - Anno XXV - n. 10 - 16-31 maggio 1915
CRI:flCA SOGIALE 155 d,erebbe s-empre più l'o-rgani.z1.,azi,onedei poteri puib– bl'id una .va&ta,pod:erosa, odJos,a ~lienite·la tj,e,llecl·assi dOIIll.~naniti, · e l'Itailia stessa un oggetto di lusso, f.atto p,er chi p.ossi-ed-ee ,chi .comanda:, i sighori, i riwhi,· i · pwbbli,ci ,funzi~J>n.a•r! é gl'i uom+n:i poti•Lici! f: Ù,n· d•e" centramento, i.I v,ostro, clie· i Comuni e le Provincie ·di mezia ILalia, conso.rzi.ate o non, sono inc.a,piaci ,di assumere se,n,za il p,ericolÒ, che dico?, s,e,n.zaI,a c,e•r– l•M-zadi, wi,d,erc,resoeTe· ,a rriHle dopip! i gu.ai dell'og1gi, l'infeud.aIIlJOOto e il pr-epoter,e .delle .consorte.rie locali; e il loro non equo, •ed an-ohe i.ni -quo proc,edel'e in tuUe · · \.e ·mani.fe.st.aziohi del\.a vita ammin·is-lra•Uva)). E ai ·nostri g.iorni, la Commissione d'inchiesta sulle condizi ,o.ni dei contadini meridion,ali, pur fa– cendo v,ot.i, nella su.a Rei.azione finale, per il d,~cen– trament.o dell'.amrn.inist.razi,dne dei .'lavori pubbLici, ha -riconosciuto che kt poca competenza cleJ.le am– min:istrazioni locali, il fav;oritism0, ~• l'acquiescenza co.Jp.osa.·verso· ·disonesti. imf),ren{litori, conseguenza delle asp,11elotte eleU.oraJi, costituiscono, per l'esecu~ zione ,deHe oper,e pubbliche, - osta.coli più gravi cli quelli opposti cl.alla nat~H'.a e di· quel'li di I cair.att>ere firnanziario. Anzi, a proposi.t,o cli questi ul1iim:i,ne.Jla Rel?zi,one è clet.l.otestua1lmente che i larghi con.tri– buti deU.o Stato, se valgono contro le diffiool.tà natu– rali, n,on sopp-rimono-, anzi f.avo•t"iscono,quelle crea.I.e dagli uomini (1). Di front,e, a quest'J1m.ar.a condizio,fle cli cos·e, logica è, se ma.i, la soluzione sostenuta. nei s,u,o,isori'lti e ne:i suoi discorsi dall'on. Ruini: èhe .allo Sta.bo si tolga l'esecuzione diretta dei lnvori pubblici nell'Al_t.a Itali.a, c1o,veJ}Osso,nobastare le energie Loca.li (tran~ ne, -in vi.a d'eccezione; per a·kune zone montag-nosc ch,e .ai m.ali ciel l'vlezwgiomo esista un solo rimedio.,. Tropp·o, secondo lui, si è cercato sin qui J.à ricetta , · .unica, lo specifico .maraviglio:so, mentre le .so-lu- 1,ioni un.ilaforali si son rilevate insufficienti e ca– duche·. Tutto•· si sperò un tempo dal credito, ma oggi mo.Jti, disi.J1usi del malo esperimento fatto per ma;11,canz,a · di fiducia. solidale dei proprietari, ne cliniegano•:.ogni ~Ìfett.o utile. P~i si predicarono gli sgJ:"a,v!;ma,-. due volte concessi, B•0n d,e,l[er-0 sensi– bile vantaggio alla t,eirr.a, forse perchè male conge– gnati ed elisi dalla corna delle s•o,vrimposte. L'emi 0 graziane,• mal,edeiba cl:a mo.Jti e per lmighi anni co– me una piaga e· unra vergogna, fu ad un tr.atlo g-iu– dicat.a l'frn,ic:a forza capace. di redimere -il M,ezzo-. giorno; i boschi·, abb..andonati per mezzo seco.Jo alla devastazione dei proprie.tarì, sono, oggi proclamai.i il solo mezz9. assolutamente necessario per 'la tras– formazione dell'economia me•ridionale; i lavòri pub- • blici, che p_er gli UI)i seguitano• ad essere tutto, per gli altri seguitano ad essere niente. Questi ondeg– gi.amenti e queste contraddizioni dimostrano che cliveTSè sqn,o. le vie d:a b.at.t.ere e che tutt.e vanno tenta-Le,se .non, percors,e; sièchè, in sostanza,. la tanto 1 dit.ic.aLa •legista;zio1ie .speciale,· nonostantd ,il; suo eclet.t.ismo, an,z,i a,ppunto per questo, è destinata forse a,d a,pport.are più benefizi cl.i quanto l,o,scett.i 0 . cismo nost,r.ano:non cr.ecla. Per ciò che riguarda poi · in ispeci1al modo, la politica dei lavori 'pubblici, pur .ammet.t,endo,n,ei pericoli, i difetti e gli eccessi, dob– biamo riconoscere, con l'Jacini, che una delle con– dizioni indispensabili .ali.a rinascila delle provincie meridi,on ,a.li è << che il Ministero dei Lavori Pub– bl ,i.ci possa f.a:rvi·una lunga dimora ecÌ eserciLarvi anche un'in,fluenz.a indi1,e;[la sull,a operosi-là locale »; come. dobbiatno, riconlare che lo stesso on. Nitti, sebbene .abbi.a:giudicato la legisl,azi,one spe-ci.ale ina– da.U.n.a 1 11.isolverele questioni principali del i\fozz.o-· giomo pe•J:"Chè « b.as •ata s•opra una conoscenza anti– quata e 11011mO'lt.o re:aJ.istica della. situazione», h::i però convenuto, che una buon.a metà cJ.i t.a,liquestioni principi:-ili riguardano• opere pubbliche, e ,precisa– me11;tel,a c,ostit.m.i·one di un .vasto· demanio fa.restale·;· l'eliminazio1ile del1a maLa,ria; l\rti·l,izzazione delle· ac 0 q_ue a ~pq,po_agrie:olo _e'CI. in_clustri?le_, cioè 1~· cr:e.a~ z1,one eh ç1ue1 laglu a.J:"t1fic1ah a cui, m quèst,1.ult-1m1 I.empi, h/;\ rivolt.o, sp,ecial.i cure il Minis.t.ero dei La– voit"i P1.JN1J:ic,i (1). (Cont.muq). P.·A. e p,e,r J.a sistemazùone icJ.roforestale), e gli si affi'dino invece t.utt-ele op,ere d'int€>ressc pubblico che riguar– da-no il Mezzogiorno, anche quelle cli ìn.a ,hut.em :io1ie, che purtroppo sono ogg,i c,omplèt.amenle lr.aséuratc, elev.ando l:a quo·l.1 cle:lla spesn a carico, deWErairi.o maggiormente •nel Sud che nel No,rd, in pr,op.orzione inversa alla pot,emia-lità ed aU.n ricchezza. dei luoghi. .Con. questa •radical,e diff.erenziazione cli .attività, si avrebbe modo di ridurre gli Uffici, divenuti is-pelr I.ivi, nel Nord, e. man.cl.a,rgli ingegneri nel Mez7)o– g.i.omo, ove c'è tanto da fare. M,entre poi nel Sud sarebbe questi.on ,e cli stanziamenti d'i bilancio, pel Nord sarebbe piùtLosto cli agevofazion,i cliimutui eta.I grande banchiere degli Lnli !oc.ali, la Cassa depositi· (!) Inchl~s/c/ pa1•laì11en.tal'esuii.e co11cllzlonl dei co11ladl11inelle JJIIP· vlncte m•rjd/pnal/ e 11el111 Sicilia. Voi. v, Basilica/a e Calqb1•ia. - Tomo HI, vatr•• ~11-212. e prestiti. Qui solo insomma l'a-z:ion,cdel _Ministero dei Lavori Pubblici JÌo1.rebbe limi.ta ,rsi a ciò che c,o– slituisoo l'ideale per il Guyot: « Le Minislè..re des lravaux publics cloil moins essayer de f aire par lui me,~r fJ.1!-<c)l,f P _ropqg(f;1r .~/,,cf app!fuçr q~f; i1J.,iliqtiqes,, . prwées ». · ·. LAG.·U.E_ 0 RAE 'L'AlljTE .n·•1',F·A·.,R FIG'LIUO··.LI'.'.·· Tuttay~a anche nel Mezzogiorno non biso,grna clis- - •~ n abituare le ,popolazioni .a fare eia sè, chè sarebbe un pessimo sistemt1 d'educazione politica. Il Ruini è pu11e cli questo. avviso e non ·ha· mancato cli so– stene·re la necessità che nelle provincie rnericl.i.onali - accanto al-1'-intervento .ad oltranza dello• Stato nellé op,e1·e' pubblich.e - si s•uscitino le énergie locali, -sorreggendo.Je e premi.ancl-ole quando si mostrino seriamente iht.enzionate a surrogare l'azione s:t,atale. Coerente a queste icl,ee, l'on. Ruini ha tra l'alt,ro patrocinato ii:1 Calabri.a -la cosibituzione di un Ente speciale, oomposto di- per.sonalità del possesso, fon– diario e della Banca, a cui lo, Stato dovirebbe con– cedere (derogando al dirilt,o vigente che a,mme,Lle quali ooncess.i,onari so.Jo i Comuni, le Provincie e i Cons:orz•i) -l'eseguimenl,o delle ope11e maggio-ri e più aclat.le cli hon,ifica. Perchè 'il Ruini non· crede (J) I11chlesta pa1·1amt11tal'e sulle co11dlzio11l del co11tadl11i11ellepro- 11i11cle 111e1•/dlonali e nella Slclfla, Relazione ftnalo, pag. 107. ,iotecaGino Bianco In ~f~pcia, siamo al ine poenitet. Vi!!tP che f paesi che._negli.ultimi anni hanno iniziato o pro~oc&to guerre, come l'Italia. in Libia, la Serbia e la ,Bulg11ria nei Balcani, l' Austr-ia e la •Gei•mania in Em 1 op,a, sono tutti altamente prolifici, e che Ja· foro· forza di espansione li spinge ad aggredire· i piìi deboli, si incomincia 0 1 meglio, si continua più int!lI}f!amente . a pensare in Francia, dagli scrittori della bprghesia, · · se no_nconvenga mutar rotta in fatto· di geI1eticp,u~aùa, per fa;re, almeno, che il numero dei difensori pareggi quello degli assalitori.. .. futuri. Gli economisti ortodossi sono della partit~: essi,. che , hanno- sempre contato soltantò sulle forze VElrgini,sem– plici, provvide della natura, sulla illimitata libertà individuale, che hanno deprecato ogni intervento sta– tale, provinciale, comunale nella dinamica delle forze·
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