Critica Sociale - Anno XXV - n. 10 - 16-31 maggio 1915

154 r:llITICA SOCIALE una Relazione sui contrai-ti cl'app,aU.o (1), ha inclus~ il seguente p1'0&p.eU.o che riguarcl.a l 'im.po -rt,o dei l:nr,ori appaltati ndle va.rie regioni durante il trien– ni.o 1910-912: Italia Settent·Pionale. I. Piemonte L.. 3.700.813,47 2. Liguria . . ,, 2.932.701,09 3. Lombardia . ,, 10.566.278,63 4. Veneto ,, 33.101.662,24 1. Emilia 2. Toscana . 3. Marche 4. Umbria 5. Lazio . L. 50.301.455,43 I.talia Cent·mle. L. 26.889.517,28 ,, 19.290.799,25 ,, 5.308.686,37 ,, 892.586,38 ,, 13.604.601,15 L. 65.986.190,43 Italia Me1•idionale e Insulare. 1. Abruzzi e Molisé L. 13.267.948,62 2. Campania ,, 28.032.834,80 ,3. Puglie,, ,. ,, 11.124:779,64 4. Basilicata ,, 14.583 742,14 5. Calabrie . ,, 25.137.893,18 6. Sicilia. . ,, 25.036.719,35 7. Sardegna ,, 9.875.044,25 L. 127.058.961,98 In t,ale prospello non figurano, gl-i appa.lt ,i per co– struzioni forroviarie, come non• figurano le spese p.01·wncorsi e suss.idì nè quelle per il p-orto di Ge– no-,,a e per l'Acquedotto Pugli.ese. Inoltre, per ogni sing.o.Jo appalto è stai.o tenuto conto solt.anto degli importi a base dli aggiudicazione, senza compren– dere le somme n.ecessa,1,ie per le .espropri.azioni, per il pers·o11ale e per le spese cli amministraz.ion,e. Non– chmeno ha un c,cwlo valore I.a n,olevole differenza tra l'am1110-nlare dei lavori appall.a,li nell'Italia me-ricli-o– naJ.e ed insulare e quello dei lavori app.alt.ati neUe rimanenti regioni. Ma la st.a·mpa meridiona,l,e, com– mentando le cifre soprainclic.at.e, ha lrov.ato che la differem,:i si riduce a poco o a nu!Ja. Notevole, a questo, riguard·o, un m ·t.ic -olo pubblic.alo me! Gior– nale cli Sicilia d:ell.'11-12 .ap.rile 19H (2). In ess,o si p.ongono, i-n raffrn11t.b le cifre del pros,p.e'lt.o suddet.t.o 0011 quelle della superficie d,i ciascun.a regione, de– duc.end,onie che, menlr,e dal priospeU,o st.es ,s,o-risult.a che l'll.alia meridionale avrebbe avu.l,o un'eccedenza di 77 milioni in confronto a.11'11.aliaseU .enlri.on.al, e e di 62 in confronlo a quel.la centrai.e, queste cifre •si riducono, l,e,nenclo,c.onl,o della suporficie, a 13 e 18. Nel cii.al.o• :wl.icolo in,ol:tre si sollrae, tLai 127 milioni circa cli ,opere api)a,lla.1.e neH'Ilali.a. meridionale, 38 mili.oni dii opere .app.allat.e nelle proyincie colpile dal ·l,erremoto, ril-evanclo che in Lai mod.o lu percen- 1.ua.teper kmq. dei· 1avori .appa!lal.i nel Mezzogiorno scencll:l :il dis,Òlto di quell.a medja del negno; e si osserva i,nfine. che molti lavori sono sta.I.i appaltali per erf,el.l.odi leggii speciali; per cui, « se nell'llali.a meridio111a,lefur,ono appall:1li lav,ori per una percen– tu.ale maggi,o•rc delle a lire regioni, ciò è dovulo a. c.ause e leggi del Iuli.o sl.raordùnq.rie, della cui ,ese– cuzione l)OSlsiamo essere li-eti, visto che per il pas– s~!·o neanche sull'esecuz_io~e d.el ,l,e leggi si pol_e'.'a prn coni.are·, ma non puo 11 fa.Uo essie~e un mchz10 sufficiente p,er negare quella disparilit cJ.ilraUamento rlj cui il Mezwgior,no, si è sempre lamenl.at, o ». A s.iffal.lie osservazi,oni si pnò obiellare che l'ap- (1) MINISTERO DEI LAVORI PUBBLICI (Segretariato Generale): Rela– zione statlsllca sul contralti d'appalto. Voi. I (1910-1912), Roma, 1914, (2) o. BRUCCOLERt: La pollticn del tavo>'I pubblici nei t,·lmnio 1910-191~. • BibliotecaGino Bianco palto e l'esecuzi-one delle opere p,er riparare ai danni del tememot-o e per adempiere agli obblighi oontem– pl:ati pel Mezzogiorno da leggi speciali hanno ri– chtie.sl.o e ric.hiedono non s,o.Jo J,o, st.a:nziament.o di ma.ggi,ori somme, a cui si è provv,edul.o, ma anche l'impiego d'un, maggior numero di personale tec– nico, a cui non si è potut,o provvede.re che in p.arle e togliendo, funzionarì dagli Uffici· clielLealtre pro~ vincie del Regno. Le leggi del Parlamenl,o s.i s.o,n.o trovale cli fr,onte la legge economica delle propor– zioni cLefinite e hanno dovuto- rispel.l.arla; per c1.1i era da temere che l',e,secuzi-one del!e opere di c>a.rat- 1,ere e,ccezionale, come quelle dipendenti dal t,erre– mo.to , dovesse determinare ne,! M-czzogi,orn,o un .ar– resl,o assolulo nella esecuzione delle aJLre. Il non essere ciò .avvenul.o dimoslra come l'Ammin.istra– zione abbia fatt,o ogni sforzo per co,rrispondere, n,el limite del possibile, a l.ut -ti i bisogni, vecchi e nuovi, ordina,ri e st.ra.o,rclina•rì clell'llalia meridionale. Comunque, è inleressanle rilevare com.e la legi- " slazi-one sp.eciale non abbia a,nco-m risolto-il dubbio circa l'equa distribuzione delle opere pubbliche; nè, del res,l,o•,po.trà facilmcnl,e ris,ol,verl9, per,chè il club~ bio verte, nitre che sulln quanl.ilù, sulla qualit.ù, ,o meglio s,ull'utilità dei liav.ori eseguiti. I". :qu.an :1-on,ot.a i-I De Viti de !\fare.o- a propos,ito di ferrovie e di bo-• nifiche·. A pari.e la que-sl.i-on,esl.mlegica per le fer– rovie e queH.a igienica per le bonjfiche - osserva egli - esse rappresentan•o, secondo ,i casi e i luoghi, o un invest.imen,t.o utile, o relalivame,nle me•no• utile o .a:n.che un.a percl-ila cl.i capi.tale. << In ,conclusi-one: Anche nell'ipo,tesi pii1 benevola ohe. il Nord abbia p,ag,ate l,e sue f.errovi,e e le sue bonifkJhe, ,e ohe il Sud abbia p.agate le sue f.errovi•e e I-e·sue· bonifiche, q,ueHe• s011o0state produUi,ve, e qu,e,ste,, r-elali,vam,ente, impro;dulliv-e. Facendo l'esem– pio di 100 mil,i,oni· impieg,ali in una, fe,rro.viu produt– tiv,a nel Nord ,e di ,alilre-ttanti impiegati in una f,er– rovi,a iimprodultiva ne.) Sud, i p-rimi, dopo 20 o 30 anni, sm·anno di, venta.ti parecchi-e centinaia di m.iJi,oni di ric.cihe 1 zza a-ccumulata, e i s-econdi .avranno, con– s•umata ,altJ'laricchezza -p-e,rsp,es-e di manutenzione ed es-erciz.io. Così lo· squilibrio neJ!la ri,p.artizione de,lla ri.cc ,hezza tra il Nord ,e i,I Sud d'Italia è st.ato comun– que ,aggravato dalla politica dei lavori pubbliici 'di Stai.o». Questo squilibrio di u1.iliLà è ammesso anche da a.lilri scrilt.ori, che pur non condiv.iclonò a pieno le idee rl1elDe Vilj de Marco. Così !'on. Huini ha più voH.e riconosciuto eh.e l'errata politica id·ra •uli.ca ., ri– voli.a t.ul.l.ao qua's.i luUa a 'v'!tllleanzichè a• monte\ ha giovato molt,o di più all'Ita.lia del N-01·clchc,a quella del Sud. Ma credi.amo• s'inganni il Dc Vi'ti gu.::i'ndo sosli,e,n,e che valido rimodio al male sa,rebbe il d,e– ccnlramento in, materia cli lavori pubblici rl-i inie– resse locale•. Di quale scarsa. efficacia p,ossa riuscire in moli.i casi -il decentramento lo abbi,'lm,o già visto ncll'.a,rli,colo prececLente; qui ci basti conbra.pporre aJ.l'idea dell'on. De Viti quella di un a 'll.ro meridio– nale, non meno di lui ,'lppassionat,o- delle so-rii della sua terra: · « Se, p-er decentr.amento iamministrati~o propria– mente, detto, voi intendete l'attribuire ai corpi loca.li , µ:iù o mlen.o au,ton,bmi, vere e proprie funzioni di Stato; - diceva• il F-0rtunat.o nel 1896 ali.a Camera - se di codeste, funzioni volete loro commettere, insieme, la del'Ìlooraa}one e la esecuzione: io non esito un istante solo a respingere lungi da me, neJ.I'i·nteresse stesso di queLti, fr,a i miei col'region,a,Li che più soffrono e levorano, un dono cosiffatto, che in m'OO:za ltaH,a ren-

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