Critica Sociale - Anno XXV - n. 8 - 16-30 aprile 1915
CRITICA SOCIALE benessere. Il capitale non ha patria come patria non hanno l'aria, !'.acqua e la luce, tutti gli elementi fon– damentali della vita. Il capitale affra.teUa i popoli, formando il dooso tess.uto dei rapporti economi,ci e politici internazionali, -che diventa lo scudo della pace contro• l'irrompere della guerra. . · Per la sc_ienza ogni ricerca sulle origini del capi– tale era illecita ,e indiscreta, come sul passato di una donna .... onesta. Era anche utopistica cioè super– Lativamente antiscientifica della scienza di ,quel tem– po, s'intende. Se l'Anonima è la•regina delle società; se l'impresa è essenzialmente capitale e l'azionista– uomo scompare con la sua individualità e la sua intelli~enza dietro il blocco del capitale; se La Banca è poi La Regina delle Regine della società e l'azione si solleva. e si abbassa con tutti gli organi deUa finanza per pareggiare, saldare e compensare. qua– lunque differenza di sc:ambi tra Parigi e New York, Londra e Barlino, Milano, e Amburgo, Pekino e An– versa, che utilità e die serietà c'è .a domanda,rle le sue ca.rte cli 1d'entità personale? Il so1o principio, di. cui in fatto çli capita!~ la scien~a era ben sicura era. il principio, di circolazione .... Appunto adesso •che il capitale non circola più la scienva muta· e della stasi approfitta per chie– dere aJ ,capitale, c,ome ad un vagabondo,: chi sei? cosa fai? da che paesi vieni? (1). Domande che sem·– braivano più i•nteressanti per la, scienza della polizia che per quella della economia pubblica. Mutano i tempi e la scienza con quelli. L'indiscreta ricerca, figli.a di « molto spirito di diffidimza, se non di av– versione» ha la sua base nella realtà delle c,òse (!). I romaru avevano avvertito: Alienum aes acerba ser– vitus. E Francesco Nitti, così acuto e sorridente cri– ti-00 di tutti i pregiudizi, si a,rrende a questo nuo•vo poichè constata che « tutti i ragionamenti degli_eco~ nomisti non servono a modificare un sentinwnto Lradiziona.le. Ogni gruppo nazionale è un, organismo politico, l'esistenza di un ·ca.pitale straniero, sopra tutto bancario•, vuo,l dire un controllo sia pure in– diretto (e spesso non solo indiretto~ sulla vita del p,aese: l'esodo di moLti titoli di Sta.to• crea anche una condàzione di infe.:r-io-ritàpolitica in quanto le borse e i merca,ti esteri seguono assiduamente la vita interna. di una nazi,one e qualche v.o,ltaagiscono su di essa. Nei :r-ag.ionamenti tr.adizionali vi è sem~ pre.qualche cosa di vero .... ». E così F:r-ancesw Nitti è oggi pieno cli preoccupazione per il capitale_ te– desco,. In questa preoccupazione ha trovato• la s•pmta al -suo lavoro, il quale però stabilisce che il capitale tedesco, in Italia non c'è, ossia che è quasi nullo in confro,nto c1e1capitale estero· generale, che è esso ste'i~.9. poichis~imo. L'ammontare 1 ,del capita1e st:r-a– ni.ero operante in ltalia, ·soggetto a tassa, secondo la statistica dell,e -società estere, è di circa mezzo mìliardo•, cos.tituito da 169 milioni del Belgio, 138 della Francia, ·mo dell'Inghilterra, 44 della Svizzera, 26 del1a Germania. Ebbene, ·cotesta Sll.atistica non b.asta a placar.e la « onesta· diffidenza,» dell'-on. Nitti che l'Italia non ab– bia .a· cader.e sotto la dominazione del Belgio .... Cioè, no•, della Germania perchè la Germ:ania insiem,e a quei miseri 26 milioni ha portato i'll Italia i propri metodi ed un grosso ,coefficiente cli organizzazione e di direzione delle imprese. Ah! ecco, la guerra non ha •dunque da esser-e contro il ·capitale estero, ma co-ntro i metod,i e l'organ.izzazioòe tec,n.ioa dei tedeschi. M.a di essi l'on. Ni(ti fa un ,elogio bellissi– mo•. 1< L'indus.tria tedesca ha reso nelle banche ser– vizi notevoli, traspodanclo in Italia :alcuna pa•rte dei suoi metod~ e della sua disciplina, non dei suo•i ca- (1) FRANCESCO NITTI: It capitale •trai,te,·o in lta/.ia. Memol'la letta alla Jt. Accàdemla di scltnze morali e politiche della Società Reale di Napoli. - Napoli, t 915. ibl oteca Gino Biancò pitali ». Ah! qui bisogna rinunziare .a capire. L'ono– flevo,leNitti non Vllol più Cqpitale s,traniero JJerchè è una soggezione (ma, ques.ta « soggezione » è così po– ca!. ..). Tuttavia egli è pien,o di « ,onesta d,iffide,nza» rispetto .aJ capitale tec1e,sco,ma siccome questo non ammon:ta ·che a 26 _milioni, così egli si in.albera con– tro i metodi e la tecnica e la disciplina dei te,cle,cshi, i quali- però, dice, hanno Teso notevoiis,simi servizi in un paese,, come il nostro, dove non ci sono banche se non minusco1e e in concorrenza feroce tra lo·ro, mentre in Inghi11,en~atutte le b.anche tendono a fon– dersi; in un pae.se -come il nostro, clo,ve << tutta la stamp.a italiana non ha saputo. oos,titui,re•una sua azienda di pubbhcità >> e « la maggiore .azienda· che dispone della pubblicità è stra,niera >>. M.a insomma che vuole !'on. N.itti, pl"eso tra le « 1:reo,ocupazioni » secondo i « ragionamenti tradizionali» e i fatti sLati– sti,camenJte acceirtati che .sono così.... inno.centi? «Tutti i titoli itali.ani posseduti in Germania, di qual– sia-si natura ess,i s.i.a,no,sono in quantità poco rile– vante .... Dei 26 milioni di capitali t,edeschi sogg,etti allajµ1-posta sul •càpita,le in lta>lia, circa 12 son,p ra1Y– presentaii dalle due grandi socie,tà di 111avigiazione Hamburg America Linie e Norddeutscher Lloud, che ri,caivano larghissimi pro.fitti dal traspo•rto degli emi– g:r-anti; il flesto per oltre La metà cl.a.società cli assi– cu:r-azione >J. Se si prescinde dal capitale .austriaco che per ess·ere in Hali.a quasi tutto investito in im– prese di a,ss.icurazione pomp.a il nostro denaro, assai più che non ce ne procacci, il resto de,l capitale este– ro in ltaha è quasi tutto impiegato dai francesi, dagli inglesi e dai belgi in. prestiti pubblici e in pubblici servizi (tram, feI'rovie, g.a.zometri, acquedotti) - da cui fatica il s;o,cialismo municipale ad emancipare gli enti lo,cali mediante le assunzioni c,oUetti~ viste, lente, cliffìcili, ostacolate in mille modi dalla legge .... Ebbene, !'on, Nitti conclude che in avvenire biso-. gnerà contare sulle sole nostre forze. Siamo .as,sai prossimi a cred,erlo anche noi. M.a quello dell'ono– revole Nitti è un augurio o un pronostico? Le· ten– denze ciel suo studio dànno a vecl,ere che è un .augu– ri•o, un .austero• ammonimento all'Italia di fare da sè, cli ·emancipa.rsi dalla servitù straniera. Alie,ium aes acerba servitus. Però l'ultima p.arola dell'on.. Nitti è un'invocazione al capitale nordamericano (p,e,r av– ventura, il solo che p.ai.a.ancor.a,clisponibi1e dopo le r<)vine della guerra) : « ciò non soJo. giov,e,rebbe d:al punto cli vista commerciale, ma gioverebbe an,che a.Ila -emigrazione italiana. agli Stati Uniti ». È noto che il Nitti è un ·caldo apot.ogis,t,a del:l'emi– gr.azione, il suo nazionalismo economico arriv.a. fino .a non voler lasciare dei p,eui di consolidato italiano all'éstero, ma delle braccia italiane all'èste-ro, cìua,11lo se ne vuole! ... Tuttavia ci resta s,empre oscuro p'er– chè .aHe braccia italiane in America giov,e,rebbe che i capitalisti ameri,cani verussero qui .a impiegare i lo·ro ,capitali. Prob:abilmente ciò farebbe- scemare la corrente emigratori.a, che ci s,embra sia ,esattamente il contrario, cli ciò chè il Nitt.i si .augura. .Or dunque? · · · Per .associazionw cli idee, s,i impone la consiclera– zio,ne di una lacuna. nello studio del Nitt.i. Acc.enni.a– mo•a quel buon pastriccion,e d,i capitale d'oltremonte senza pretese·, clie si fa vivo· nella inclusi.ria del fo– restiero. Esso· {)gni .aùno uguag,liav.a il mezzo mi– liardo investito in Ita,lia in s.ocietà·este,re. L'emigrante e il forestiero, erano i due puntelli deUa nostra bi– lancia commerciale, col miliardo complessivo che pm:1mvano. Tutto, ciò è scritto• col verbo, paS1Sato,per– chè La guerr.a ha per o,ra in.terrotto coteste due fonti. Or.a come e quanto il l\Jitti po,ssa credere le oorrenti ,e·sclusiviste che egli sostiene, giovino al più :r-apido riprendere cli queH,c due sorg ,en.ti della ricchezza ita– !ia,nn, sarebbe [nteressant.e eglj spiegr1sse. Egli lev<1,
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