Critica Sociale - Anno XXV - n. 8 - 16-30 aprile 1915

118 CRITICA SOCIALE Germ:mia e RUiSsia per il domini,o delle vie, del com~ meI'oio d,el Medioorraneo, che ognuno dei due paesi tentò di 1assi,curarsi da prima col predomiILio sui Bal– cani; un'altra, trai GermaILia e Inghilterra per i:l do– minio delle .gra,rudirvie commerciali del mondo. Ma ciò_ che, ,ne,ll'a bilanci:a, f.a pendere la simpatia_ d,egli ame– •rÌlca11iverso l'Inghilterra è che la Germ"'1ma combatte per a,sS'i,cwrare i me,rcati aJi pirodoitti della sua, rapi– dlaimente c,re,soenlte p opo.1a -z,i,one,men!Jl'e l'Inghilte.nra combait'oo pe,r Clonse,rva.re,1Jali me-relati, daii qua,Ii di– pend,e ,J'esi,stenza d, eJ suo p opolo. Ora, p,oi,chè ila G• erman.ia poitè vi1v:eI'e sin qui coi ,pr,opri m,ezi;i e, la su0 esi,ste-nza non dipende così ,sb•eitta,mente- d.al possesso dell-e vie oolffilmeroiaLi co– me queL1'a dell'Irughi,literra, è na.turale che gli ameri– canii simp0tizzino e propendano, piu,tto.sto per fa na– zion,e .che combatte per la sicu,rezza, an,zfohè per quella che, comba.tte per il guadagno. « Coml\m,que, ciò che impor-la notare, è che le due naa,i,oni, qualuinque sia stata 1a caULS.a occasionahe, rwppe,r ,o iii n guerra per lo stesso obiettivo, per i.I do– mi,ruio d.ci mari, o.nde dip.ende ta1J1Jto l'incI'emeinto della Geirmamriiaqu,anto la sicurezzai dell'InghiQterra >>. Il .Io,ro I'eal,e sv.i,lu,p,pco, COIIIlequello, di 0Jtn,e nazio-n.i, sta o rneJ dominito o nella neutrali,tà de1J,e vie com– merci.ali iJrute,rna11,fona'1i. Vi hanno p1"odotti ind.i.spen– sabil1i, ,cne, si d,ehbono -impo,rfare da ve~ioni lonila– niss.ime. P1w0tiò « l'ooean,o è per le na:z.i,om qu,el.Jo che le gtl'and,i strade -son-o per 'le com1Unità, o le 0.Ttecrie, per i,Jco,rpo. La Gcevmani,agrneIT<eg,giape,r l'es,pa,n,sfone, de,! suo c,om,me,rcio, pl'e'◊'ccupata, deiJla _sua den.sa e Ctresc,e,Illte popol:azi0 1rne; l'Inghil:tierra, pèr a, ss ,icurra<rsi e- -per oom, scerva.re- iii suo com:merccio esteriore aìttual 1 e, da,! qool,e di,pende, in modo a<SSoJ.uto,il suo, benie6- sere ». . Cos,ì 131p,ne un suo vo.Jumetto « The future of World Peace » RoGER W. BABSON (l), i, J.fo, n<latore di que:J.la Organi'zza-zi-one statistica- (Wellesl,ey ~il'ls, Ma ss., U. S. A.) 1Ja,qrnaJ.e, aduniando notizie statistiche da tUJtlloiJI mondo e coordin.andowe razionaJmente, ooroa indurne degli inrdi'Ci mi.surratOTi de,JJe vi,cende eoono– Jll/Ìlc,he, e d.a,l passa,to an.tivedere il p,ro,ssimo fuiluro. Dai. d,i,a,g,r.a:mmicoi qua:H il Bah.son sufTraga la sua tesi, aipcpare che 'in GermacniJa., la d,ensità, il r.a– p,i,do ,ilillCre,me,n to, la lo,ng,eviità e il bene,s,sere fiisico d,e,LLa p:o,po•lazione, come pUJre ~I· suo grado, d-i i111tel– l!·gen:z.~i,ndfoato d,a,l,l'~lfa-b~ti-sim?, sup,e-r,ano quel,J.i·deil- 1 In,gh11terrra e dell,a f ranc1,a. V,1oevetl'sa,nel tonneUa;g– gi,o de1!11amarina mrerrcamti-le e. nel• co.mmeircio, rin– gb:i.l1terrra, sta a•11a lieista d,i tutte le na2-ion,i1,ma, la Ger– man:i13, -le vi,ene immed.i,a,tamente dietro e la mi<I1accia dtaJip'I'esiso. E, se poi si se-parano le esporta,zi.on.i da!J.e ~mportazion.i,, si vede come in Inghilterra queste su– pteI'in10notevolmenbe quelle, -p,er cui· essa, ove i mari fossero d,o cm,i,ru ati da una n.a2i0111ie non am.ica, potrebbe vie,111ve afT. ama.ta .. È vecro - oss erva il Bah.son - che la, G e.I'mania ribatte n-OIIlpotere l'Inghil!ter.r.a vdve.re wn le p-ropir.ie ri,sorse ·irusu1a•ri,-p,erchè vive nella ricch:ezza ered-itata, e adopera -la sua, terra pe,r gli sporls e le pa,rt.ite di piaioore, iITTveoo di farla produirre; ma, p,e,r qo ocn.to le leggi che regola.no l'uso della -tevra ·po.ssacn,oessere in Inghi1•temra riformate, si deve ammettere che l'in– g'.lese, c?m~ comme,r,ciam,te, può ademp,i,ere ,a una· f.un– z10ne ip1ù 1m rpo,rtante che que,Jila del p•I'odutitoire. Un popolo de.ve pur,e dirrig.erre il commercio mondi.a,J.e, e, 1·n ta,] caso, dovrà dipend-ere dagli al-lTi pe,r l,a oo1ti– vaz.ionè d.eilla terra e la molituTa de,! gra,no.. A questo punto il Baibsocn si pocn,e-1a dom1ood,a: ma pereihè I& Germania non poteva far risolvere I.a que– stio,ne d-ecldominio delle vie comme~·ci0ilii dalla Gorle de.Jl'Aja? Pe.rehè - risponde - quando un.a nazione desi– dera esercitare la polizia su tu'ttio il mondo, nessuna Corte può ·renderle alou,n servigio imporLan,te. D~ue, non sarà possibit!e, in al,ou,n modo evita.re la guerra? Eppcure, d_e11trole nazioni, le rivoluziocn,i sa-ng.ui.nose e - costo.se d1 u111 -~'?'PO no n si rip etono più, e i mu– tai m lemt1della po1llt1ca del pae.se si detetl'minano col vpto. Inve,ce il co.n,flitto eur01peo dimostr,a, ohe fra (ll Edito dalla Bosto11 Babson's Statlstlcal Orga11lsallo11, 1Ul5. - Un dollaro. Biblioteca Gino Bianco le ruarzioni esistono ancora. le riv oluzioni. L'ana1·chia., dhe •llJOIJ1J prevale ormai più nelle nazi.o n:i, sopiravviv-e intevnazicmalm,entJe; ed ,essa e le gue rre continue– ranno finohè fl principi-o della democraziJa non sh aipp,liooto a.gli atTarri· intemazionaU. E iJ Babson pensa a oo org,alflismo i,I1:rernazionale, nel quale si.ano ·r,a,ppI'esentati tutti i paesi im pro,p,;r– zion,e del ,n,u,me:ro<lceiloro cjttad-ini, eCl()nom.icame.--it,e i,ooipendenti, maggi,or.enni e alfahelbi. Un Comi.Lllio esecutivo, eletto nel1l'.oste,ss-0 modo, reg'~lerà le po– lizi,e i1IlJLe!r:na.zi10,rna,li e avrà a disp,o,si:z..ioruei, pe-r hr.e rispettar,e, g,li esoo-ci<tie le flotte di. tutti i Paesi! P,er ,esempio: peirchè, invece di veder-e- l'I-nghj~,te1,ca o la Germania domina,re con gli eswciti e con le flotite ·le vie commereiiali, i oo,vi sottomaTini, eicc., nOIIl potrebbero qu,esti. trova rsi so-tto, i.J controllo dell'o,r– g,amis mo ·in: teirnaziona .le, ne,! qua,le, per a,ltro, LnghH– ter.ra. ,e- GerrIIllalilia,e J,e a.lt1ie ruaziorni avrebbero voti pro porzionali a.Jla loro forrza tCOlffibaLti:v.a fonrdia.rnem– ,ta,Je,? S·osta,n,zi<ailllllente, ciò s-ign,i,fichecrebbe, che i mari sa– rebbero neutralizzati e appal'lerrebbero a tutte le na– zioni, c.ome J,e grandi strade della comunità aippa,r– terugooo a, tutti i ci,titadin.i. Non vi sarr ebhe ra,gione petl'chè J,o ste,sso organi,smo i.ntecr<na, z.io, rnaile non av,ess·e, , dopo un 1◊e irto n,um,eiro di a nn-i, a r,egol,are la m1ateiri<a d,e.Jle bar.r~ e.re che !,e nazi, o.ni e-rigono l'una contro l'aJl-tra.i,rnf.o· rma di · ,dla,z,ii e, di l eg,gi sullla, immi,$:,raizio,ne. Ciò ,non si, gni.fi- eiheirebbe niecess•ariJamente 11 J,iherro seiambi·o ,rnniversa,le, o ,!1aimimig,razione, i.llim~,taita.,ma i,mpeqirriebhe a wna nazione di rovi.narrne un',altira oo,J mJUJtair,e a,rbi!Jrairi1amente una t.ari,fTa senza ì-1 con,se,nso de.l,l'oirg,anis,mo inillernaziocna,le. Q,ua,n,to ai! oonflitto attuale, è evidente ohe le al.lire naizi-oni ·n:01npe.rmettera,nno mai a:L!a,GeI'manfa. di do– mi,nalI'e ~1 mocndo, oome non lo permi<1>ero, alla Spiaigna, e ai!J<a FTancia con NapoJe0111e; nè ·può speirMie l'I1n·– ghiLtecrn,a,,ocvesch-iaociasse. ed umiliasse la Germania, d,i , no. n· a= maJi più compietito,ri nel domini o dei mairi. I.la solcuzi,one non sta d1mqu,e neUa forza de.JJ, e, 311"II1'Ì. La Germani,a, Uo ,si è visto 1 è u,n g,I'ande- pa,ese, in c01ntiniu·o-im,cremento,, e le questioni internaziona,J,j che ·essa, provoca. ,non, po,ssono venir regoilabe tentaindo di deimol,i'rlaco di sba,rra1,J.e il passo,. Possonoc bensì ve111i,,– '!'eg01Maite soJo forrnend·o•un ca,rnaLe,uno ,sbooco, travei\SO i.I qua1e ,és,sa •p•ossa, op,e·rare p,aici,ficaime,nte, e ia,bha– stanza J,a:rgo pieir c01ruse,n,tirl,e, di· e,spande.rsi. Solo unn orgainizzazi,o,ne mondiale as,.c;icu,r,e,rà ,alla Germania e · a,Lle,alwe .rnazioni La pirote-zione deUe v,ie commerrcia,Li e d e:i me,rooti.. C'onchudendo, il Ba,bso,n a,fferllll3.che, do~ i'l m.i.1-i,l.a– ri<Smo e .i.I, pa,ci,fi,smo non possono che fallire, dovrà apcptl'od·a,re:allo sco-po di a<S<Sicu!Nl,r.e la pa,c,e,una org,a– nizmzi10cne imtern.a:zi'◊n<ail,e,, ohe sapipi•a valutare staiti,sti– c;amenbe .il va,lore di ognii popolo dal pun.to d,i vi,s~a villaJLe,iS!truttivo ed ec,o,nomico-prrodutti,vo, per· modo· che ili pOIJ) o<lo, che ha H massimo ,numero di cittaccli<ni più adalli, diri.ga le, cose d:el mondo, senza però che vi• sia .più bi<Sogno d-i conflitti armiati. « La ,p,aic,e del TILOndo,insom.mia, v•eirrà solo quando si S-'OSl!.itiuitl'illnn.o le statisti.che a!Ve simp:ati,e e le ra,gi.-Oni a11le sperain-re. Coille statistiche e colla rag.ione, ogni questiocne importa-n~,e pcuò es,sère sodd.i.sfacen!Jernente rilsol1ta D. Sncus. FILISTEISMO ANTICAPITALIS La scienza ha più ancora della politica le sue fasi e mula, come fa la luna. Tempo già fu che la scienur raccomandava il capita<Je; il capitale, così, imperso– nale ed' universale. Contro le ostilità misoneistiche. campan-ilist,iche. o patriottiche, badava a dire: Il capitale è mai sempre un'eccellente cosa, ricevetelo come un amico, donde ei venga, dovunque ei vada, e rammarioote soltanto e sempre che sia cosi raro. Il ca.pita1e è l'amico del lavoro, il capitale fertilizza il lavoro; le sue acque, sono come quelle del Nilo, lasciano dietro l'abbondanza. La sua visita è r An– nunciazione della gioia del vi-vere, della civiltà e del

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