Critica Sociale - Anno XXV - n. 8 - 16-30 aprile 1915

CRITICA SOCIA.LE 123 l avanguardia della espansione dominatrice futura si riproducono con mezzi più semplici, con mag- del suo paese. La cosidetta. espansione pacifica, giore facilità e rapidità degli animali e delle già molto discutibile in generale, per la Germania piante più evoluti e complessi. La natura ha vo– d'oggi non è che una maschera per nascondere luto provvidamente stabilire che l'atto riprodut– più vasti_ e concreti disegni di conquista. tivo diventasse tanto più complesso, difficile, raro, Morale cattolica e morale cristiana, anche su questo punto si trovano in una antitesi stridente. La vera morale cristiana; anzichè esaltare, come prova di fiducia nella Divina Provvidenza, il gesto c.riminoso degli i;ndividui e dei popoli che pro– creano spensieratamente un numero eccessivo di figli, dovrebbe esaltare la bellezza morale della limitazione della procreazione, giacchè tale limi– tazione significa appunto subordinazione della condotta individuale a un principio di utilità na– zionale e sociale, ,significa trionfo dell'altruismo previdente sull'egoismo imprevidente, significa amorosa sollecitudine per le generazioni venture. E questa subordinazione, questo spirito mutua-. lista, questa sollecitudine per le geuerazioni ven– ture non sono che l'espressione del più puro_pen– siero cristiano, di quel principio di solidarietà umana che ricongiunge in una sola unità, nello spazio .e nel tempo, la grande e molteplice fa– miglia degli uomini, in una mistica fratellanza che .deriva dalla loro comune origine divin_a. Con– cetto che anche noi, panteisti, possiamo accettare, e che costituisce il vero fondamento eterno del Cristianesimo, in quanto rappresenta il fondamento della pitì alta, più pura e più durevole morale sociale. Alla luce di un vero principio cristiano, dunque, ossia di morale altruista, i popoli, che si riprodu– cono troppo intensamente, e finiscono coll'aggre– dire i popoli che si riproducono più lentamente per spogliarli delle loro ricchezze, devono essere considerati delinquenti: come gli individui impre– videnti e viziosi che, essendosi ingolfati in enormi spese sproporzionate ai loro mezzi, finiscono col– l'aggredire i lavoratori sobri e previdenti per de– rubarli del frutto della loro sobrietà previdente. La Germania èPindividuo imprevidente, vizioso, megaloma,ne; la Francia è il lavoratore parsimo-. nioso, regolato, previdente. La Germania è l'e– sempio della civiltà asiatica, colossale, orgiastica– mente .immane ; la Francia è l'esempio della civiltà latina, sobria, armoniosa, proporzionata. La Germania è la maggioranza, qualitativamente in– feriore, è la materia, la forza, è l'elemento bru– tale: la Francia è la minoranza, qualitativamente superiore, è. lo spirito,· -la ,-ragione, · <il diritto,· è l'elemento umano. Il pensiero cristian0 dovrebbe condannare la Germania ed esaltare la Francia: il pensiero cle– ricale - più semitico che cristiano,. più asiatico che latino - esalta la Germania e condan.na la Francia. Ma non solo la morale: anche la storia e le scienze naturali dimostrano la necessità di una procreazione sempre più.limitata. E' legge storica fatale che le classi e i popoli meno evoluti e più barbari si riproducano più intensamente delle classi e dei popoli più civili. Intervengono poi elementi regolatori e compensatori - epidemie, malattie e infortuni più frequenti, carestie, guerre e rivolte, ecc. - a frenare l'eccessivo aumento: altrimenti i popoli barbari finirebbei;-o col som– mergere· e trav9lgere i popoli civili., coll'invadere il mondo. E anche nel regno animale e vegetale noi ve– diamo che gli animali e le piante più rudimentali .ibliotecaGino Bianco quanto più si sale nella scala organica, appunto perchè a un essere piu evoluto abbisognano c9n– dizioni di vita e:di sviluppo più complesse e meno facilmente determinabili di quelle sufficienti a un essere meno evoluto. Legittimare dunque il trionfo dei popoli più densi su quelli meno densi significa legittimare il trionfo della barbarie sulla civiltà, proclamare un principio di involuzione, di selezione a ro– vescio, sovvertire l'ordine. di natura, consacrare la vittoria degli elementi peggiori sugli elementi migliori, della materia sullo spirito, dell'elemento brutale sull'elemento umano. E la Chiesa Cattolica ha alimentato, ha incorag– giato, ha benedetto questa satanica tendenza di– struttrice e criminosa: e il popolo delinquente si è, creduto destinato. da;l , suo, r J ehova alla sacra, ·missione! " Meglio così! Sangue dei morti, affretta i rivi tuoi 1;ei•migli ...! " ' CESARE 8EASSARO. DAI VEJEHJI O'ITALIA ALLA SO[IALOEMO[RAZIA DI 6ERM HIA Lo s.critto deH'avv. Mairchioli, nell'ultimo numero d-eMa Critica Sociale, ohe rif.err,i.scee coimmen-ba i s,e[l– ti!me!Ilti, Jie deivozion.i, gli abbandoni kais,e,ri,a,ni del si– gnw vV. He,i,ne, socialdemo,CJ'ahoo- ·e dep,ut,ato al Reichstag e già c-apo r,eda.ttor,e al Vorwiirts, mi ha prodotta ,un,a, g-rànde imp-re,ssio,ne. Ed .ainche rnna l'e– pre,ssil()IIl,e,.Un p,redicoz:w,, che mi ,affiuiva, al.Ja pe1mia, è subitamente reh.'looos,so come su,doll'•e sotto rnna oor– rente fr.eidid;a.Ne è seguito il p,i,esente •artico.J.o, grave -e dog1Jfo,s,o, come u:n !'e:u,ma. * ** lo, -or,edo ,che avessi m -co,rpo- una gra:n vo-gli,a d-i farmi dia,!'e,d-el cr•eti:n-o, dell 'idi•ota, del viglfacco, de-l v,e,n,d,rnto,, de,! marito di m,o,gli•e-t,e,d,e,soa. In,fa,tti· qiueil che v.o,l,e,y,o soriv,e11e pareva fatto .appo,sta per mell'i– tafllni ,e attiirairmi un.a scaric-a di_ taili-pi,o,ie>ltibi 420 i-ta– li,ci. Fi1g,unatevi che ,stavo p,e,r diTe che,, se ci ha- da essere ,..gll!e·ri;a,. I.a .si· faccia, con l' esp,erainio. ,çli pa,, d:wna ,e -rnon con le p.a.roLe vi tti,p,e,ro,s,e. - dii.v-enute oma.i tri,stam,einte ,oon,s,u,e,tein mo,l,ta p,ar<tedella s:taim– p.a -· ,co,n.tro,la goff.aggi.ne te,d,e 1 s,ca, la pes.a,ntezza te– de-sica, I.a ottusità te,d,esca e, · simili e peggi,o,ri fìrasi fatte. I quali tutti dispetti di pa,ro•lie, i-ngiuri-o,se, come han, pooo che v-ederie oo,n << la be-Ila bri1ade itailÌICa: c,i– vi.J.tà , u,rb,ain,ità, g,e1I1rti1J,e,zza J>, pi,ell'o-giaoooaine-n,te d,e– -oon,tata neL Corriere della Sdl'a del 27 marzo, ,oosì han poco, che far,e co,n la famosa temper.a.nz- a_ del s,enno i:truLi,c.o qu.a1e, p:er ,e,s,empio,, è codific,a'l,o n-ei Di,s,oo,rsi di M-es,se,r Ni,c.coJ-ò. << Il vi•Lip-e.ndi10 -e· l'im:p·rope,ri,o g-e-– nie,r.a od,i,o co,ntro a coJ.o-ro che, l'us,aino,, senZ:a ailc.un ,a loiro 1uiti1li:tà », diioe-V'a -M.achi,avelli. E spie,g.a,v,a.niel più bel p:acr-Lar,e i,talioo, che mai -suo-I1Jasse: «Lo credo che s.ia urua de~Le ,granidi p~uden:ie ohe usi.no gli u0i!Ili 1 n.i, as.teinieirsi,o dal mi.niaoci.ar, e o d.allo in,g.i·uriar•e 13ilcmno coih' le ·p,arobe, p,eTohè l'rnnra cosa, e "_l'a;J,tr,a, .non to,lgo,no f,01rz.a .ail n-i,mi,co, ma -l'uno I.o fa più cauto, l',ailt:ro gl•i f,a ,aJV,e•r,_e, ma;g;gi,ome. odio cointro, di te e p,e.rus,a,r,e oon maiggi,oll'e in'Cl-ustri,a di o ,ff.em :lerti. V,e-cle-siq-ue-sto per

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