Critica Sociale - Anno XXV - n. 7 - 1-15 aprile 1915

106 GRITICA SOCIALE a segni od incli=ì este,·,ii del reddito;. i qua,l.i, se da sol,i non r~escono a precisarne la misura, posso'Ild però indi-care un limite, di cui il 11eddito del con.tri– bu,ent,e non può esse,re inferiore. Co-rrisponde i,n.fatti alla ,logica delle imposte che, per un tributo il qua.le ammette l'esenzione dei red– diti minori e molte cause di riduz.i·one, si proceda aLla constatazione dell'imponjbile con me,todj più s-e– veri che quelli -ad-operati per le imposte che no,n con-· cedono -es-e.nzion,eo d,eduvi,one alcu:na, o s-olt-anto in misura traoourahi•le. • Così non sarebbe irrazionale valutar-e il l'eddito dei ter11en.i,agli effetti della nuova imp-osta, non già. su1lla ba&e d,ei vecchi ca,t,a,sti, m,a se,condo i contratti d'a.f– fitto in corso ed altri elem,enti analoghi, e queillo dei fabbricati in relazione anch'es,so a.i vigenti con.tratti di affitto anzichè seco-ndo gli accertamenti eseguiti agli ,e,ff:etti deHa r-elat.iv- a imposta. In .quanto .ai redditi d,ell,e,impr•es-e e cieli-e profe.s– sioni, sarebbe certamente ingi-usto e deplor,evo,],e che . molti contrib<Uenti conlinuasse,ro a pagar,e meno, di quanto dov11ebhe,ro, rna in p-ari tempo si deve rico– noscere che qu.eisto fa-tto, relativo a cii.assi di persone che vivono del prodotto- del loro lavoro, non può in ul-tima. a,naJi.si ri,usc,ire -e,ooessiv,am,ente dann.os -o- e.Ha pubblica fin.a,nza. . P.er ciò finalmente che si rif.erisce al prodotto dei valori mobiliari, nulla vieta di auto,rizz-are ],a c0-1;npe– ten.te pu:b'blica autorità a ~aT comparire dinanzi a sè le· persone· che ritiene avere omesso in .tutto o in parte la denuncia di questa loro entrata, invita'Ild,ole a giusLifioare la fonte da cui ritraggono i~ proprio r-eddiito, del quale l'altezza e la qu,alilà della spesa _formano degli indizi me,ritevo,]j di speci ,a.le conside– razione. Ed in vero vi so'Ilo talune forme di spesa, come quell-e che s-i effettuano per la propria abitazione e pe,r gl:i albri loca.Ii di temporane-a dimora, per la mo– bilia, ,p,eT ],e, vetture, i domesti•ci, i• oav;a,l]i;di. J.UJs•s10,, le automobili e l,e i·JT1barcazioni di pi,aoer,e, che espri– mono, -i,n ·modo· sia pure appvoss,ìm,ativo, ma p1a,J,e,s-e e- sicuro-, un certo grado di agiatezza neJ.la p,ersona che I-e sostiene. Le ],eggi tributari,e inglese, f><I'USsiam1 ed austri.aoa autorizz,an,o l'amministrazi-one a tener oo'Ilto di tali spese, q,u,alora rilienga trop,po scarso il r-eddito .de– nunciato dal contri•buente. Una analoga e ben con– gegnata disposiz.i.one si 'trovava pure nell'art. 35 del progetto Lacava, • che conoedev•a all'a,g-ente deJl.e im– ·poste d.i procedere a rettificazione pr,esuntiva quante volte l'entra-La tassab~le, risultante d,alla denuncia fos– se inferi•o1,e a qu:ella che poteva presumersi moltipli– cando- m vialore locativo dell'abitazione, delle- vine e degli altri luoghi di temporanea dimora, del contri– buente per un coefficiente variabile da 5 a 9 a s•e– conda della popo!,a,z.ione d,el Comune in cui il con° tribuente avesse la sua r,esi.denza, e riduoen,do I.a ci– fra co,sì ottenuta in proporzione d-el nume,ro_ dei com– ponenti la famiglia. Rioel'care il r-eddito de·i contribuenti valendosi -esclusivamente del metodo indiziari-o sarebbe oorta– mente un e,rror,e, perchè questo metodo è assai im– p•er~e-tto, qualunque i,ndizio o com.binazione di indizi si presoelga, principalmente perchè l'indizio p-iù im– po,rtante, os-s·ia la sp,esa per la, pigione, ràppr,e-senta una frazione del r,ed<lito compJ.e_ssivo non .costante, ma decresc·ent-e col cresoe11e del reddito. Inoltre· ogni indizio o comp~esso di indizi non è cnpace di preci– sare le d-iffe.r,enz,e'pu~-e e-sistenti tra i redditi mag– giori, e sp,esso es•p,rime forme di spesa non corri– spondenti .a.i gusti di tutti i ri,oohi, e ali-e quali essi p,ossono anche rinunciare qualora vi attriouisoono un 'utìli.tà minore della penosità inerente a·! paga– mento dell'imposi-a. Per contro al metodo indiziario si de·ve r·iconosoore una funzione a.ssai importante· di contro,Ilo e di in– teg-razi<?ne, perchè _esso ha il grande pr,eg.i.ocl.i rispeic.– ch1rure 11 coa_:i·pless1voredchto .del contribuente, qua– lunque ne sw la fonte, e qumd1 anche quello pro– ve'111ootedal possesso di va.lori mobilia-ri o d,a rutre sorgenti, facilmente oocultabili, e di esprimere così una misuora sotto della qua.J·e non può normalmente scendere i,J reddito del contribuente. Data la possi– bilità d.i questo controllo, no-i riteniamo modestamen- BibliotecaGino Bianco te che non si, possa rinunciare ad un'imposta che, malgrado i suoi difetti, presenta i grandi pregi di conside,rare l,e condizioni pe,rson.ali del contribuente, di esentare i r,edditi minori e di poter segujre i p·ro– gr,essivi svol,girqie,riti della, riochezza dei privati. Nella nostra Italia una particolar-e difficoltà è tut– tavia rappresentata dal fatto che in 5593 Comuni (su 8257) {l) è già applicata la così detta lassa di -famiglia in favore delle finanze comunali, l,a quale corrispon– d,e, p,iù o meno p,r,ecisamente, ad un'imposta sul red– dito e dà un p•rodotto annuo complessivo di 23 milj,o,ni. P,er evi-tar,e que,sta dup,licazione alcuni autori han– no proposto che lo Stato oed.a ai Comuni, in tutto o in parte, o l'impost;a sui f;abbrica,ti o il- p1,odotto delle categorie B e C del'l'impos~a sui 1,edJdi,ti di R. M., pa-gata dai privati contribuenti, in omaggio ,ai prin– cipio che l,e imposte personali speUino di p,r,e·ferenza aHo SiLatoe quelle reali ai Comuni. Allo stesso scopo si potr.ebbe anche ricorrere ad una rifusione op-erata dallo Stato, sotto forma di so,vvenzione annua; de·lle somme che attualmente i Comuni o-ttengono dall'im- posta di famigt-iia,. . Ma tutti questi e-spedi-enti pre.senbano il difetto di togl,i,ere a.Ilo Stato con unoa mano· una buona parte di ciò che gli si consente· e.on l'altra. Ce,rt-amente in· avv-eni,r,e, qua,ndo la nuova imposta go-verna,tiva sul reddito fornirà quel ragguardevol,e prodotto che è J,e,cito attendersi dai suoi ulit,eiriori svolg.i-menti, si po– trà adottare l'uno o l'altro degli accenna.ti pro,vve– dimenti, .m,a per ora non si crede possibile tale lar– ,ghezza. I c.ontriob-uenti col})'iti du,e volte da,Jl,a,stessa imposta po-branno d'altTond-e confoi'tarsi riflettendo che i ca.si di dup,licazion,e d'impo-sta sono frequenti neH.a nostra legislazione. Così, p-e.r ,esempio,, non solo- vengono rise.ossi centesimi addizionali a vantaggio dell,e finan– z,e comunali sulle, imposte goverh.alive• sui terren.i e su:i fab:b-ricati, ni.,a molte merci sono doppiamente col– pite· dal dazi,o, una prima volta quando- son.o iIIllpo•r– tate, dentro ·i confini dello Stato ed una seconda volta qua:nd-0 entrano ne,i sing,oli' Comuni. E wme nemmeno i più zelanti tutori degli inte- 11cssi del contri:buenite hanno mai protestato pe,r tali du:plicaz.i:on-i, oosì è d;a ri•ten,ere che anche il nuovo doppione -soal!'à aeioe<ttato dall:,i opinione pubblioo oon signorile tr.anquilli•tà, t-anto p,iù che s,i trotterel;>be di UJil'imposla che colpi,sce soltanto, le cl.a,ssi meglio p.rov– vedute deilla pop,oJ,azione, esentandone quelle più po– vere, di cui tutti i p-artiti, come tutti sanno, sono esclu- . si.vamen.te solleciti .. S.enro dubbio og,nj impo,sta è sernipre sacrificio per chi deve pagarla, pe,rchè rop,pre,senta. diminuzione del suo consumo, e de•l suo· ris·p,armio-. P.er ciò nes,sun.a imposta può ess,ere introdotta senza assoluta neces– s·ità di nuove· ,entr<1te; ma, data questa necessità, l'im– posta meno penosa è quella che si ripa·rti-sce sulla massima p,o,ssibil,e quootità di ricchezza, e nessuna aJ.tra imposta è ,capace di estenders,i a tutti gli ele– menti di c.rni è oforrn-ata,l'e,ntraba del contri,buente co– me queilLa sul reddito. Nessuna imposta ap,pare dun– que più ad,a,tta di questa a fomi,r,e all'er,ario una parte di quelle nuove entrate di cui ora assolutamente a,b- 1.Jis.ogna. (Padova). JACOPO 'flVARONI. (I) Nel 1907. Il Programma 5ocialis.ta Prlnelpi· fondamentali del socialismo. Edizione rifatta ed accresciuta da una nuova prefa– zione dell'autore. SOMMARIO: I. La rovina della piccola azienda. - II. Il proletariato. - III. La classe capitalistica. - IV. Lo Stato futuro. - V. La lotta di classe. - Volume di 400 pagine L. 3. · · Presso l'Amministrazione della " Critica Sociale ,,, via S. Damiano, 16, Milano.

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