Critica Sociale - Anno XXV - n.4 - 16-28 febbraio 1915

ò4 ClllTlCA SOCiALB LI 001,so, J,e fasi e gli incidenti della gue1"Nlecono– mica non sono gli stessi nei varii paesi belligera~1ti. L'esame di tali differenze può precisamente oondul're a conclusioni e previsioni di un,a importanq,a notevole. Un c,on,h101DJto, s mma,rio, in!Janto· (c:he ogruuno, de.I r,esto, ha potuto agevolmente fai-e da sè), sulLa soorta d,ell,e noti.zie apparse dal pri,n,cip,io della g,uerr:a ad oggi sui gi0rnal! politici, non tenendo conto delle pl.llbbtlicazioni specializzate ,e delle, Rivis•te, permette di consta,Laire I.a supeiriorità in-negabile e ri.lievan.tede– g-1,iStati, de-!LaTripLi,ooIntesa su quelli della Duplirce, i,n riguardo rugli slocks di rif,ornimenti dei generi priin- · ciop:alidi con.S'umo, delle ma,terie, pTime per J,e iindu– strie, e di materie e prodotti necessari per le industri.e m.il ,itari. li rinca,ro deJ viveiri è, bensì, un fenomeno comune .a l,utli i paesi, in gue1'1'1a.; ma è più aspro e schi,acci'31n;te i,n Germa,nia e in Austria. De·I pari le iindustrie e i commerci ia:ttra.versamoquivi una cr.isi più f.orte, che i,mpres,siona e preoccupa le classi dirig•enti. Il disCOII'So val,eianoom di più per I.a finanza statale,. In Germania l,a silJUazio,nefi,nianziaria è tutt'a11tro che lieta, a oon– fession,e dw •suoi stessi scri.ttori più aooredi.tat~ in que– sta materi.a. Nè è un i1ndice insigni·fioonte iJ fatto· ohe si J1esini, nei sussidi alle f.amigl-i,edei soldiaili e alle fa– mùgli,e degli ucci,si, m.algrodo che si lenii, di ter1ere OiOOffi•i, con ogni mezzo, il fanatismo guerroio-lo del1e masse e la fiducia i•n,croUabi;lenell'Impero e r1ella più g,rande Germania; e si lesina e -si ha tanto bisogno di contimmre a J.esi.nare, che al·cuni gio,rn.ali soci.aliisti, iinsorLi a protestare oontro que;;to trattamento, sono stati marzialmente soppl'essi. In Inghilterra e in Fran– cia i,l sl!'ssidio alle fami,glie, alle vedove e agli orf,a,ni, vige p·e-r c:onbro d,a,l principio della gue,rra; e i•n l,n– ghiiilteTrasi sta anzi conduoondo dal « Labour Pq.rty » .u,n,'aitbiva e pop,Qlari.ssima camp,a,gn,a p,er aume,ntairne la misura. La di,chia,razi,one,germanica di blocco nei mari at– -to-rnoalle ooste britaruniche esprime, contro la guerra eoonomioo consi.derota come guerra di affamaimen.to , Jlultimo grado di esiasperaz,ione difensiva, c osi da pa– rere o bluff -0 f,oll,ia,o l'uno e J',aliTa insieme,. Più an– COl'aqu,esta ohe quello, perohè il bloooo offende, p.one i,n,perioolo immediato ed esaspera più ancOJra.i neu– Lrù, che non ta stessa « perfida Albione». E con l'in– swrrezi-011edei neutri restringe ancora il campo delle simpatie... e dei rifor:nimenti possibi.li attorno alla G.erm,a,n,i,a• bl,oochista, che, in s ostanza, fa il blocco più s,ev,e,r-0 e più serrato intorno a se medesima. Non è p,roba,bilmente meiro coincidenz,a che il doc:reto del- 1'8 corrente, con cui si bandiva il divieto assoluto di esporta2ion-e dei generi alimentari e d~ ol'lri a:lllCIO•ra, sùa v,enuto fuori, i.nopi,natamenLe, il giorno dopo la dichiarazione tedes,ca di blocco, che i neutri colpirva, oompresa l'Italia. Il che ha offorto qualche spurnto comico alla stampa francese, ancora ine.siauribiJmenLe i,n vena, tr.aduoonte il decreto italiano in uno « scio– pero dei mm:icheroni », dei vermicelli e di altre paste aLimenta:ri..., ohe dovrebbe essere ri,usci-lo partic.o1ar– mente sensibile ali.a «voracità» teutonica. Cosi la grande e tr.agic.a guerra. economica di afT.am,amento ha le sue inev ,itabi.li appendici in coteste minori azto– ni, il cui contraccolpo può avere notevoli influenze sulJ'e vicende e sull'esito della guerra g,enerale. Il de– creto ora ricordato, per ,accennare subito od i,m.adeUe sue, riper,cussioni più immediate, è pfombato come BibliotecaGino Bianco un pugno brut.aie sulla sottile e complioatissima rete degJ.i « scambi » di merci tra l'Italia e i varii paesi belligeranti, e neutri, che da mesi era stata f,atieo6:1· menile intessuta (non entriamo nel meri.lo dei singoli provvedimenti) dal Comitato delle esp.ortazi,oni, che siede quias.i in pei-m.a:n-enzaal Ministeiro de!le Fina,nze, coo la irapp1,es,en,tanza cli presso che Lutti i dioastieri (meno, n,atu.oolmente, i maggiori i.n~ressati... i rap– p•i,e,s,eint:mtici,oè deH'industri,e e del lavo4•0) e dal Ministero d 1 egli Esteri. Ed oria, a ripl'ende1,e Le fila, dop·o lo ooompi,glio de•l decreto•bomba, ci vorrà tempo, e dhi. sa se si arriverà a impedire la rovina di qual– che i,ndustria, e tubt,e le sue dolorose conse-giue,nze 11Jelmercato del lavoro. . Altro indiioe che il oorchio va sempre pJù restri,n– gendosi intorno alLa Gel'mania è costi,tu.i:to dahle nu– merose e imperative disposiziqni, ema,nate per rego– lia,rein quel paese il oonsumo de_ivi•veri. Pe:r noi so– dalii.sti 1 qu ,es.to esp,erimento ha ~che un. altro valore, ohe gli deriva dalla dimostrazione della possibilità di ol'ganizz.are oo,a disoiplina collet;tiv,a in n111ovie vàsti campi, che fino qui rimasero domi:nio de.~l,aini- . zi:ati.vae de.lLa,attività •e-speculazione p,rivata. I g-r.:mdi riforn-iimenll.idei generi a,limenta,ri e Ila l,o•rodisitri,bu– .ziorue, -0p.eooti d ii·ettamente dallo Stato, il consumo stess-o regoLato, e dosato quasi, con norme tas.s,1ili1Ve di legge, l'indu&tria. della panilìcazione, e degli, a!Lri g,emeri di alimentazione sottopos!Ja alle prescrizioni e a.Jl,eformule stataH, e così viia. Cel'lo, tutto qu,e9to è il prodotto imeviiiabile di urna si,tiuazi-0nedi eicoozi,one, che forse non ha p,reciedenti, per la estensione e la -i·ntensità del fenomeno; ma non ri.ma ,rrà meno acqulÌ– sita la pTova che, meglio che al giooo del priva.lo ùn– teres,sè e della concorrenza, la vita mat.orialie, le sorti e i, destini di. un pa,e.<;e SOI10 affidati alla su'<!.migliore or g,anizz,aiz i,orne oo,J,J,etti va e so.ci.ali sti,oo. · E non è stato detto e ripetuto in questi giomi che i co'rpi d'armata _tedeschi, mandati a oombattere pe,r gllù Un,g,hwesi sui Carpazi, rappresentano il corrispe,t– liV'Odel· ,g.r.ano, d·i cui l'Ungheria, ben provvista ma pavida di dovere un giorn.o lottare anch'essa con lo spettro della carestia, si è nondimen.o rassegnata a. privarsi per nutriTne la Germani.a, che sembra avere già que,llo sp,e,\Jtro in oosa? Non parli.amo della 1-etteratur.a di odio fer~ e b-aT· ba!ro che g-eirmi,nae ingi ,gantis.oo dal terribile ma,les– sere onde è inv,asa la Germania, da~)" so-ffe,r <jp.ze che l!a guerra p,roCUN)ai suoi cittadini, uomini, dOlllJ'le, f=ci,u.\l'i, e di, cui forse non potremo farci un.a noxione dhe a g.ue ,rra termina,ta, quando esse tro,veTa,n,novoci ed esp,ressi.o,ni più libere. Di questa· leitt-eiratura, ben– Clhè ciircosori.ita e compressa per senso di orgo,gJoio ,n,aizicm,ale,, c:he n-on vuole dare· spe\Jtacolo 0.Jcwn.o- di debole-zz·a ,a,l nemico -e ,al mondo, basia-n-0 del resto i pochi saggi. che s'i leggono nei giornali tedeoohi, bas.La soprattutto l'odio che l'alimenta, odio oontro il p-o– pollo ingJ,ese «affamatore» e « pi,rata » (qua-ttrooonto grandi navi mercantili tedesche cattuTate), odio che non ha. f•orse riscontri nei secoli, f.rutto di cenere e tosco, il più velenoso che i Lambicchi della storia ab– biano mai disliLlato. Orbene, qu~sl'odio vien su dal-le sofTeirenze mate– riali ·più Cihe da quelle morali, più che daJle stesse vioendei navali e, militari. Ci sono lettere di tedeschi a l•Ol'O «ex-amici» inglesi, in oui si evocano, oon stTazio di belve ferite, i dolori e le privazioni oui son-o con– dat11nati « le nosbre donne » e « i nostri oombi,ni », e che sono di una ferocia, di una implocabilità, di una

RkJQdWJsaXNoZXIy