Critica Sociale - Anno XXV - n.4 - 16-28 febbraio 1915

f,Q CRITICA SOCMLE progresso civile, ,tnin,li, in sintes_i, le più favorevoli al socialismo. * ** U11'11ltima osservazione «lella massima im)JOrtanza: la qnest.inne dell'intervento o clella neutralità potrii r,wilmcnto esser presto sn1,eratn «lai fatti. Se domani l'Italia inte1·vel'l'it, «lopo che il Partito sociali;,ta sar,\ ri11rnst.o no11tralc anche ,li fronte ad essa (chè sareb.he 1,on stmno, ,-e pnr fosse possibile, che, «lopo aver so– stonnto la neutrnlitit a favore «!ella Germania, <lell'Au– slTia, dell'Ungheria e della Turchia, dichiarasse hl. g1rnrrn - o gnAna civile! - prnprio all'Italia!), 'luali direttive dovriL propugnare siano clate all'aziono ita– liana? •tuali ,soluzioni ai tanti problemi interna:donali cl,e Rorgernnno? Il Partito dove !issare fin d'ora, determinando le fl. naliti, e i crite1·i generali cui cleve informarsi l'azione r!r,11'.ftalia, lo liasi per risolvere non alla sprovvii,ta e co11t.raddittoriamente tali problem(clel prossimo domani; arndcl11'·sciuparsi e scinclersi armeggiando oziosanrnnçe intor,10 a 1111 lato solo del vasto e complessissimo pro-' hlema che m·ge. MARIO Gov,. Ciò che dovrebbesuggenre la freqnenza dei disastri . . . s1sm1c1 Ln fr ·c.qu ,enza ,con cui i! Lenemolo sou,otc ),e ter1'C i1tnlia11•e è 1·,cr:1menle imp1,ession;:rnt,e. Se si sco•1,1,el'e– \cncu ( I) d,c,(l.oscosse sismiche regi.str,atc s0H .an.lo nel secolo XIX - senza risalil'e nHe ck1te piìi nnitiche ac– rei-tnl10 d,n, ]l.as ,f,o,ria -- se ne contano tante che s•e·n,e l'i'llln11c mlcliriLtura spaventali. E quante YiU.ime e, q11n,nli disastri!- E le zone colpite sono quasi sempre l,e stess,e. Variano i paesi, varia In frequenza del fln– ge•llo .dn zon,n a zona, . yari.a la inte·nsil:ì cJ.el mo,yi– montu; rnn è scmp:re in Sicilia, in Cafohria, in Ba.si– licnln, in Abruzz.u, nell'Umbria, nella R·ivi •e.ra ligure, nel Veneto, in R,omugna, nella Campania, e così Yi.a, che il terremoto si fo. p,erioclicaimente s,enli,re. Nè la· f1,cquenza ,e la intensilà d 1e·l pauroso fenomeno accen– n.nno a tliminuir,e, aooennano ad en.tral'e in una 'fase rii d ,e.rr ,csc.enza d ·efìnit.iv ,n, poichè anz.i, stando agli ultimi av,en•imenti, pare si de•bbu piut.tosto sosp,ettare {'1hcsi ,·adn. inconl·r,o aid un periodo di 'l'ecrudesc,en·za. Insomma - ,e n-0n eia adesso - rimane inconlro– rertibilme11Le st.abitilo che !'Itali.a clivicl,e col Gia•p· po11,cil tri.,lc primat.o cli essere un 1rnese sismico, con l'.:igg1·nvante che I.a p,e,riodicit.à dei fenomeni tellurici è qunsi ,-empr,e s,eg.uita da disastri nei quali si han.no s,e111p1•c a cl·eplorm,e molte vittime umane, e con l'agc gr:11·,a,nfepiù triste ancora che, ad ogni nuova eoartom– hc di l'i•llime, ad ogni nuova distruzione cli abita.ti più o men,o esl,esi, si è coslret.t.i u p-rocedere alfa t.er – rifìcarde. conslatazione che i soccorsi giungono con g1·nnd1ss1rno ritardo sui luoghi colpiti, che i ·mezzi })PI' le,nire 1,c sofferenze dei f.erili e deo]i infortune:ti . b sono ~empre 1nadeg,uali, che l'altivit.à della vita n,e,i e.entri grandi o piccoli in cui y,enne inte-rrotita d;.l ca– lac·lisma, non vi,ene mai comp,letamente reintegrata nelle condizioni di prima. (1) Vufcaui e feuomeu, v1dca-nLci Ln Italia descritti da GIUSEPPE ~IERCAt.LI.Quest'opera contiene un catalogo del terremoti storici Italiani a cominciare dnl lf50 a. c. messi a ralfronto con I fenomeni vulMnlcl verltlcallsl nelle medesime epoche o press'a poco. BibliotecaGino Bianco Un.a h111ga e dulttrnsa ,cs~1·ien7,a di k11t.i che qu.i s,11,ebbe troppo 1·11ngoriconln1,c coufc1,mn, pur lropp..l•, I.a V1cril.ì di queste_ affo1·nwzioni. •*• Abbiamo deLto che l'lt.ali.a divide c,il Ginppon,c il p1·iourto sismico nel mo.nclo. Ciò però t1ù11 si,gn·i.fkn ·c,hc i f.enomeni Lellurici abbia,no mnnif,es.k1•zioni ug.u,n.l,i imi ·due paesi, poichè n,clln te·rm d1l'-lSo/ frfl(//1/1" i t,e!'- 1·C'moli sono anche• pi1'1fr.eqnenli e più 1·iole11li .ed ah– h1\Uccia1110 una maggiore estensiHnc. l\fo il f.a.tlo è che i .disastri 11-011 vi si rinnovano ro•sì spesso c-0mc d~1 no•i .e 11011h,'1'11110 qunsi mai -1.nnta est,ensione cl-i· ma– r,e•ri,eo di vittime .nmane. Cert,o, qlllalche voHn, Yi sono case, dist.m.fl.e e oent.inruia di morti e· ferii.i; nw, messi in relazione la frequ,euza dell•e s.c.os~ e, J.1 loro Yi<l,]e.n1.n, il n,urme,ro· cldle case cadul,e ,e, dei mn1•ti e f,erit.i, si lrn un rapp011lo che risulta molto più basso di quello ch,e, tenuto conbo dei medesimi ;lflt.i, si poi.i-ebbe stn– l>ilir,c per l'Itnl 1ia. E a,llor.n,'!Allor·a ciò yu,nJ dfre che, 1nen,t,1'C in It.'l1li,asiamo soliti n,d nffìd.arci qu,1.~i se,miprc .n,I caso, a dimenl.icai 1 e gli er1•ori commessi i11 ak.un ,c occasioni p,erchè si ripetano in occasioni simili, nel .( ;.i.appone no·n lmnno t.rascur,at-0 gli insegn,nment i cle- 1·iwmlii d,n,l ri,pe.ters·i dei fatti dolorosi ed hn,nno cer– c:~t.o gli opportuni provw~dimen.[.i,, ·i q.u,ali hm1110 ot.– t-~ -nut.ol, o scopo irnportant.i.ssimo· di rende,re quel paes-0 a·hit.abi,l,emalg,raiclo la co•nt,inun, p.au ,rosa minacci,a, ll,eHo scrnoti;mento l!errestl'e, e ~ono gii'unt.i fì.na ·nco n · fami– gl1i,niri1zzm1e quelle pop,olazioni col t1,emendo fli1,g,e,Uo, al pu ,n.lo che non suscita in esse que.Jlo, s,pa,v•ento che r.e,n,cl,eaddirittura folli da noi interi p1aesi, e si rac– conta che i ragazzi giappo,n,esi •non i,111te.rrom:pono .nemmeno p,er un minuto' i Jo.ro com.pHi di scuo.1,1, quando il' tenemoto fa, b 0 aHJOre il t.a'Volo d,a-v,ant,i a.I qu1rul,eessi sono int,ent.i allo sti.Lcli'o. * '** l\fo in ohe consistono quest.i pro.vv ,ediment.i e; s•o- pralul/l-0, è espli,cab.ile. un.a qualsiasi azione ))'I'éWen– Liva, tratLàndosi di un avv,enim,e,nto che si produc,c .il– l'im.provvis,o e ,che non è p,ossiibile, almeno allo ;;t.nt.o al,Ltua,Le d lle oos-e, prevedere in ak-un modo? In primo lu.o,go, la costruizione delle case rneHe zone si~mic,he dovrebbe ,ess,e,re oornpi1u1w.con no:rme .:issolutam,enLe difTer,enti cl.a qiuell,e g,ene,rolmoote usate n,/ll[.e alt1,e zone.· L'esp,erienza ha insegna•to che un qualsiasi edi– ficio offre una ip•aggior~, o, mino1'!e oosi,sten:i;n, 11 $.CCO!ld•o che esso è orient ,a.to in una maniera piuttosto che in un'al:lra; secondo l,a qt!Jà.Jit.àdei materiali con cui ~s;o è formato; secondo lo spesso1-e-· dei muri, l'altezza di eL,si, In profondità delle fondramenta e così vi.a. Padre Alfani ha pubblicato un libro nel qual•e s-0no minu– tamente ,esposte le cond1zio.ni che rendono le e.ostru– zioni p·iù r,esi,stenti aJ.le scosse di teirremoto. E qu:este condizioni si ·possono ogg,i efTetluare tan.to più foeil– mente, in quan,to l'uomq dispone di un materiale che gli [}ermette di ottenere una resistenza determina.t,a rigorosamente eol calcolo: il cemento a,rmat.o. Ce!'to che questo non garanti,sce l'assoluta incrol,l1abilità delle case; ceri.o che il limite di resi,stenz.a potrebbe essere superato da una scossa p,iù violenta di quel'la tenuta, secondo I.a media, fornita dall'esperienza, come limite ,IJ1lliSs~mo <li forza sismi-ca, in ba.se alla qoole p,uò ve– nir calcolaoo La resisten@ d·egli edifici: ma una even– tual,it.à simile, oome ognuno vede facilmente, diventa già eoce-ziona,J,e e, oome late, quantunqwe .non debba escl-udersi, è p'iù rara a verificarsi. Questa sarebbe un'azione preventiva diretta addì-

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