Critica Sociale - Anno XXV - n. 3 - 1-15 febbraio 1915

42 CRITICA SOCIALE cli fronte a quesl,a o a quella nazione che, sapendoci oramai élocisi a non muovere in guerra, non avrebbe più alcun motivo - almeno pre~nte - per imbonirci . con u,na qualunque concessione. E su quest'ultima osservazio.ne possiamo in parte con.v-enire. Con che però non si prova ancora che il Partito socialista abbia l'obbligo di volarsi alla neu– tralità relati1va. Il ragiQlnarrnenlo, i,nfatti, che fa l'on. Turati ne,i ra,p– porti lira Italia e este-ro, può e deve esser ripetuto - e a maggior ragione - nei rap.porti interni fra Par- 1,ito socialista e classe dominante e Governo. P,enc.hedelle due una: o noi soci,ali,sti cr,edi1amoche, . nell 'o.oo p,l'\es,ente, le incognite siano tali e tante da 11,011 polie1'0i consentire di metter becco utilmente nei r'ni..;teri e.lerusini della nostra politi.ca internazionale, e al-loro un senso di el,ementare serietà e di p,atriot– t.i.smodovr,eboe - e doveva - consi-gliaTci di metterci ra,qs,e,gnatamen•t,ealla mercè di chi ci governa, sia,Ivo - sia pure, - in avvenire esercitare La nostra critica s-ui fatti eventualmente compiut,i (ma, in questa ipo– tesi, si dove,va essere col Ministero Salan<lro e si do- 1·evano votare anche gli ultimi crediti militari); o in– v-ooe nioi soiciahsti - !·asciamo da parte, per un mo– mento, !,e classi.fie,azi,onie sottoclass'ifi,cazioni - rite– niamo che gli inte1-essi della nazione possano essere, anche i,n questo momento, salvaguardati da una no– stra op-posizione diretta ad impedire ch,e, o per im– perizia di Govern-o o per preg.iudizi,o, di e ,as.te o p·e-r ,aberrazi,Qlnise,11timentali e politiche, ci si cacci in un.a imrpresa guerresca, e allora si d·ovrà conveni-re che stendere ordini, de,! giorno, quale quello a cui dieclll la · propria adesione l'on. Turati e quakhe altr-o autore– vole compagno, si,gnifìaa svalutare la opposizione, si- gnifica dar oa,rta bianc·a ,al Governo. ' L'on. Turati può bene non sottoscri.vere la conclu– sion,e a cui è giunto, con a:Ila mano quell'ordine del giorno, l'intervem.iQlnista Marchio,Ii, ma ciò non togl,i-c che questi oolga nel giusto quando afferma cbe ohi scrisse es&eTeazi-0,ne soci,adi •stan.on opporsi a che l'I– tali,.1,possa ottene.re migliori condizioni di vita e d·i sviluppo, ha già virtualmente ammesso l'intervento, p,erchè il ,p,iù elementare senso comune indicava che non si pot,fva non aver alluso alla guerna. So bene.: è 1·enuta, pi,oprio neNa postilla ,allo scritto di Mar– chioli, una specie di rettifioo. Niente ililterve~zi-onismo - si è soggiunto.-: prima conviene dimostrare cbe le condizion•i di vita e di. svi,luppo dell'Italia non si po&sono oggi dife.n<le·re se non con la guerra, e, inol– tr,e, che lfote-rv,ento dell'Italia ruella guerra le difen– derebbe, e .non piuttosto le manderebbe in malo-ra. Quel ta•l,e,ordine del giomo ·- gLova ripeterlo - non dioova pT-eci.samente così; ma, se la po-stilla deve aver se,rvito o chiarirci lullo il pensi,ero dei rela-ti•vi– sti, c'è, in ll'n certo senso, da tranquillarci. Infatti, se i relativisti terranno dnro a non vole>· in•terveni1,e se non quando si saranno chi,arite q·uelle laI i onestissime condizio,ni, noi possiamo essere p.iù che sicuri che essi non saranno ma,i. I)er l'intervento! C'è però un guaio; - e !'on. Turati è troppo pratico in materi.a perchè s'abbia a dubitare che non se ne sia 1-esoconto -: -c'è il guaio che, ,a,' gi,udicarè e a de– c-idere (a decidere, sovratullo!} del ~ ,e-rificarsi.di quelle due cotaili oondizioncelle, non saranno i compagni re- 1.ntiv,isti,ma H Governo, lo Stato Maggio-re, il re - simn,o oHimisti - la maggioranza parlamentare; que– gh stessi s.igno:roi,insomma, ~he avevano trovato es– sere neooss.ario p,er le « condizioni di vite. e di svi- BibliotecaGino Bianco luppo dell'Italia» mettersi bravamente oel1a prima e nena seconda impres·a africana, e che già oggi (e senz.a che i 1,elal!i<vas,ti n,e cap,isca,no qualche cosa di più di noi poveri... t,estoni!) _hanno trovato utile aUu,ngeoo una zampa, al di là dell'Adriatico, su Vallona-. Se i relativisti vorranno tener presenti questi precedenti e questi g,ua-i,,si convinceranno che - almeno. pi·atica– menle - (e un partito politico, specie in un momento c,o,m.eLJuesto, non può prescindere dagli etTett.i pratici d,el p•roprio atteggiamento), mentre noin tutelano' un bel niente, indebol.isoono quella opposizione "<l:~l'in– te.rvento ohe, a quanto p,are, (a,lludi.amQ alla postilla,), è ancora oggi e potrà esse.re anche domani corrispon– d,ente ai loro s,crupoli, cioè al d-e,siderio di vederci chiaro. Ho detto, non tutelono un bel niente; m,a sarà più e,satto· dire che essi non tutelano niente di più .o di di– Y•ersodi q'llanto tuteliamo noi con la neutralità asso– lwta. La pretesa diversità fra noi e loro - quando. ,;i cru1,veng1ru ohe essi non sono dei larvati i,nLervef17.LO• nisti - si riduce, infatti ad un equiv-oco d·ovuto, più che altro, ad urna parola. Ne-s&un dubbio - e nessun interesse a contestare - che nel Partito nostro siano a-nc:he taluni i qu,ali hanno voluto sp,ing.ere il p.ropri.o assoluto a.nti,guer– resco sin:o ,alla negazfone della guerra, di dif,es,a; ma no.n si può, d'ialtra parte, negare che questa cioinoe– zione estrema - se ha valso a riued_e,-e, e io credo utilmente, le ragioni, diciamo cosi, prol,etarie delLa g,ueir.rodifensiva, - non ha. afTatt-0condotto il Partito a far d'o,g ;n.ie -rba fascio, sì da non far più afouna. di– s•tinzi.òne n-epp'l!re f.r,a guerra dife.n,s·ivae ofTe.nsiv,a,, fru I,egittima difesa pro aris et /ocis e com,petizi.òni inter– na.ziornali a base d.i alchimia militarista·, o protezioni– sta, o ,eqùiilihri,sta. . L[I. nostra nerutralità ·ru detta assoluta, non perchè si f.osse diventati d'un tratto degli herveisti, non p,er– chè ci si fosse trasformati in .alrtrettanti beoti da p,en• sa-re che, l'Italia· possia rimanersene assente ed apa– tica fra, l'incendio che le rugge intomo; e nepp,uore per ... da'!· llliOdo a,Jl'on. Graziaòei di fare un ool di– sc:orso relativisba, seinza con,clusione si, m,a con dentro p,eoròquel pi,ere,grino filos.ofem,a onde s.i dimos.tr ,a che l'ass.o·luto non esi-ste, ecc., ecc. - no, non per questo oi guadagnammo quei maledettissimo qu,alificativ<>di assolulisli, ma p,er un,a ragione mmto più. sempJ.ioe: peoc·hè noi -voglio 'dire la ma,ggioraillza del Part.i·to -_sentimmo che, ,data "" 11onOQgrazio.~ quale era - nelle sue origin~, nel suo svolgersi e ne-Ile sue fi,n,a– lità - il Partito socialista, nell'interesse della n,azione, e imp,licitamente del proletll!ria-to, non poteva limitare !,a propria opposizione soltanto al primo peri.odo, quando tutti erano .d'accordo sulla immorialità di umi guerra accanto all'Austria ed alla Ge,rma.niia, ma do– veva oootìnuarla a.nche dopo, qilllndo cioè u.n,a sen– sibile corrente, dominata da influenze prev.a,lentemente sentimentali,, tentava ogni mezzo (,e oe ne furon,o dei pooo simpatici anche se si orpellaTono di 0061 detta umanità) per cacciare l'Italia contro l'Austria ... in di– fesa dell'idea democratica! Ci si poteva qual'ificare - con maggiore· precisi,o,ne - per degli internazionalisti docisi a non chiudere bottega, come i socialisti tedeschi, per ... -mulalA.ia del padrone; ci•si .poteva qual.iflcare per dei' c.r,itici di tu.Lto l'o·rdin-ameoto-borghese, i quali non credtmmo d, tr.oa– care la: loro ()pera di iooovatori proprio nel DJOiòel .l.to in cui l'ordinmnenlo bOl'ghese presentava più che m ai patente la propria fatale inidoneità a regolaire i rap-

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