Critica Sociale - Anno XXV - n. 2 - 16-31 gennaio 1915

24 CRITICA SOCIALE ammissione significhi inten~ento, conviene prima dimostrare: . a) che le " condizioni di vita e di sviluppo ,, dell'Italia non si possono oggi difendere se non colla guerra; b) che l'intervento dell'Italiit nella guerra le difenderebbe e non piuttosto le manderebbe in malora .... Noi ad esempio. per que' pochi dati di fatto che p~ssiamo apprezzare in questo momento (è perciò che siamo relati visti: perchè i dati possono o mutare, o venirne altri a nostra notizia), opi– niamo che l'intervento non sia necessario e po– trebbe riuscirci funesto. Opiniamo cioè che quelle u condizioni di vita e di sviluppo ,, che a noi sem– brano davvero essenziali, l'Italia possaguaren tirsele assai meglio senza far uso delle armi, ossia colla sola possibilità di farne uso; e che in ogni caso i danni certi di un intervento superebbero di gran lunga i vantaggi problematici che se ne potessero trarre. Potremmo, beninteso, ingann.irci. Ma - ripe– tiamo - per proclamarci interventisti a nostra insaputa, converrebbe aver prima dimostrato le due premesse interventiste elencate sotto a) e sotto b). Assennti incumbit prnbatio. L'amico- Ettore Marchioli - che è anche avvo– cato - se n'è dimenticato semplicemente! r: t. L'INCHIESTA FERROVIARI A e le rivendicazioni del personale Dopo sei m,esi a ll'n dip-resso da che fu delihera,ta d,tlla, C,wmera, è ,sta•La,nominiata un,a, Comrmis-sLone par– lmnen,lrure per lo sludi,o de-ll'ordin,a,m,enLo feT:ro,viario. Chi scrive p,1·t)pose,, nel oo-rso de.Jla discussion,e pé]rlnmc.ntare, che, a chiarire gli obieiLlivi d,e,ll'oper-.1 a ,oui l,a Commisisi,on,e er,a -chi(lmata, la si fosse chic1- rna,La per l',a,p,punto Commiss-ione cli i,nchi,esla. Gli fn ol.Ji,cUato che ciò no.n e.ra nec,mssa,ri,o-, d-a,I momento clH' la Comrnissi,one sail'ebhe sLata mu,nita d,e,i p,oteri più ampii; CJhe, d\1ltra parLe, l'epil,elo avre.bbe potuto g•etLu,re umi h1,c,e irnrneiritatarn,ente sfavo,r,evole. sull.a amirnini,,;Il'azione f-e•rrovia,ri.a. E sia. Non è in fondo !'-epiteto che vale. L'impor– tante consiste n,e!,l'ave1-e ri,c.o,nosciubo che la nostra macchinosa costruzione fer,roviaria aveva. bisogno di u,n scrio ri,osarnc, di u.u,a revisione cli Lutto ciò che ci-a s.tu ,to fatto nel pas::;at.o, cli una ind-iioazione pre– ciSél di quello che più conve·rrà fare nell 'avve.ni ,r,e. _i\11.olte,p,l,i,ci sono i probl,emi che si inne,,tn,n,o al po– deroso tr•on,co feno.vi ,a,ri,o. Questi pToblemi si sono alfacci,a,ti Lu,Ui i•nsicme n,eJl'ora in cmi I,e ferro-vi,e ita- i li,ane fecero il loro passaggio· dal,l'inclustria pri.v.ata. • atllu SLaLo; ma ,n,ella f.rella dell'ora, nella neoessi,tà I dell'iirripro,vvi,sazi,o,ne, f-urono tra,t,t,ati · a &s.ai empi,rica- , mente, e :1 seconda dei critcrii personrnl.i di coloro 1 c.he- fu,rono p,nc,posti nlla org.ani7.zazione ciel comp,lesso ! e colossale servizi,o pubblico. 1 Veramente, se non fossero prevalsi questi oriterii personali, non si sa.rebbe pc.tuto parla.re di irnp!l'ov- ! vi..s1zione Yera e propri{!. Non aveva studi.alo e lavo- I rato pc,r anni e anni una speci;_i,Je Commissione per ! proporre il nuove, orcli1w1me,11to ferroviario? Inv,e,e,e si '1 prefewì cosl,rui1•e tutto sulla propria esperienza ,pe-r– son.aile, dei di rigenli, (lnche se questa esiperienza fosse :<tnt.a liim~tr.1l:1 n una parte sola della rete, e no.n si BibliotecaGino Bianco fos.se da costoro considerato precedentemente i,I pro– blema in tutta la sua po1,tata -nazio:nrul-e. E c-011 tali criterii personali si è sYiluppaLa in proporzioni ass.a.i diffuse = pol'ili,ca della grandiosi.tà, il cui cosoo non è rrmi pa,rso, Yicern,rsa, in propQlrzione coi !'e.ali be- n,efict ri,oo,v.ailie ricavaibil,i dal paese. · Già nei primordii dell'ese-1,cizi-o fo1,rovimi,o di Stato si gettò l'all,arme sui metodi e .sugli effett.i della po– litica .a,dottaita. I commerci e le industrie le,va,r-0,n-0 la voc,e, che ebbe ripercussioni se 1 nsibili nel P,a,rlta, ,mento, e che p•o,rtò al:Ja nomi,na della 'f.aimosa, Com– m:issi,one di vigil,a.nza suHe ferro.vi ,e, la più... i,niesi– stent,e e i•r1,eip ,e.ri -bi,I,e pe,rò di quante Gommi-ssiO'J1,i smno s-t.aiLe fobbricate in Italia. Nulla si ,er,a le.sin.a.lo e si lesin,a,v,a al bi,la,ncio f.e,rro,viari,o, ,e Lutti trovav•3Jilo che i risuLla,ti ,arrei.Jbe,ro dornt,o, es5'0ll'e ,migliori. Ac– ca,n,Lo a,lle 1 1 oci d,ell',e,conomi,a n,aziryna;le, insufficien-te– mente wiutata nella sua ni0-rmal,e u,t1.ivit.à ,e ne.i suoi sv01lgimen.ti , accanto al:le voci dei con.l,ri,buenti si le– v.airolll,IO aJ.t1resì quelle dei ce,nt.çicinqu,a,n:tami·la lavora– lori delle f.e,rrovie. E cos_ì il probJemt1 fe-1•rovi,ario si p1-ese,ntava al pa-ese e ,al P.arlame·nto nel suo triplice asp-etlo fonda– me,n,tale. Ma poichè !,a situazione, non si è ve,nu,tu mutando n,egli rnltimi anni, .a,nzi si è v-enrnt:1 a.ggrav,a,nd-0 sotoo ci-aiscrnno•cli tali asp,etti, si c.omp,re,nd,e che, ad u,n oer.to mtome,rnto, i,I p,r,ep,o,ndcr.are cli u,n,o de.i tre· ele– menti ,abbia impost.o all'o·pinione puibblioo e (IJ Go– Hhl'no la vi,sione com,piuta di tubi.a la giestio;ne f,e,1•ro– viari·a, e, _t,mcci(l•t.a come unica via, di ris,o,lvimenLo l'affronta-re tutta la que,stione ferrovi.airi·a in UJJ.asol,a vo1't.a. P-wciò, sotto la spiu,ta del maJ.con,lenLo e del,le agi.tazioni dei fe,nrovi,eri., si è d,eciso f1nalme-nl,e di f,a,re qualche cosa, di vedere a fondo nel-l'ordinamenlo f.errovi,a,ri-o, cli esaminare tulLe le possibilità ,p,er J.e qua,li posswno t1'0vare soddisfazi,one le vod d-ell'eoo– n,om:ia, l,e voci d-el oon,t,rj,buie11t.e,che non ha lesitnato mezzi, 1,e v•oci de,! pe·rso.nal,e che eia lunghi an-n.i re· clama una sislema·zi,o,ne, È poichè J,a Oomm,issio-ne parla,me-rnti:11,edi vi,gHalf!za, sempli'<;,e ri;p,i•eg,o m,i ,nistewi.al, e d-i u-n'o-m Cll'i·tica, non :1J1·,ev,a f tto i.I suo dov,e,re - e no,n l'aveva faotto pe·r il suo stesso vizio di o,rigine - fu acoeltata l'i,d,e,a di affida-re l'indagine ,a sp,ecial,i Commissioni, a urna. Com– mi,ssio,n,e ,m,i1niste.ri.a.leprima, a una Commissione pa,r- 1,ame,n,lar,e p,o,i. · No,n si è mai oomp.r-eso, a,Im,e,no da u.n p•wn.Lodi \'ist,a, logi,co,, il pell'chè deHa J1omi,n,a di due Commi,s– sioni, mentre gi,~mmai così bene si sairehbe appli,cato ad un'unica Commissione i,I motto ùei matematici: es– se.re e:;.sa « neoessari.i e suffici,en-Le ii. No, si è v,o1'uLo p·r·im,a un,t Commi,~sione per il pe~sonale; e quindi una Commissione... su .tuiLLo i:l resLo. Come se nella .n,zien,da fe~,rovi,a,ria, come se per -i•l•1)1'0,blema iea-ro– vi1ario, che è essenzi.a 1 lmente, nella struttu,m e 'lllCIJa funzione, un problema cli P,<='rson,ale,certe distinzioni ne.LI.e fosse,ro possi,bi,li. Un probl,ema Le,cm:i,oofer-ro– vi,a,ri,o è indipendente da questioni cLi perso,na;le, mo. u111,a qu,e,slion,e di personale non è indi,p-endente... da tutto il res.oo della macchi.na fe.rrovi.a,ria. Lo sa be– nis-simo la stessa Commissi•one. numero uno, la quale, a,venclo oonsideirato p-er sè sta.nti le questioni del p,ea-– so,nu,Je, p,a,re sia sul punto di gJungie,re a oorwlusi<>ni, le quali llQil trov:an.o posto ... in tutto il resto, rimasto eist1·ain,eo.a.J.lesue osservazioni e indagini e p,er con– segu,en,za immutato e, p,er quel che da essa di.pende, imm,u,tabi,le. Ra,g.ione· per .cui ha pe,n,'-l!,Lodi schivare

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