Critica Sociale - XXIV - n. 24 - 16-31 dicembre 1914

3D CRJiICA SOCIALE possihi.li ,eITeittuazioni, ma a,lt;amente si,gnificalivi nena scala deHe donquiste operaie. E ciò principalmenLe per due moLivi. Primo, ohe un'agitazione somiglfante svialuta quello stato d'animo· che artifk;iosamente si lavora a creare, per. il qu-ale non esistono oramai e non esisteranno per un pezzo quesliO'Ili' ohe non sùano attinenti a -p·repaT-aZ'ione -e sp-es·e milit.ari, o, per grian– de d,egnazione·, a quegli ,altri impe·rativi che sorgono i1rr,e,cusaibilmente dla-Ua,miseri,a, e dalla fame non me– taforicJhe del p,aese. Secondo, perchè l'agitazione vale o meglio tradurre in realtà operante e continuativa il mod,o di pensare e di sentire, che è proprio di una olasse operaia e di un Partito socialista, rimasti, come i, nostri, m:a:g,nifkamente immuni dal :contag,io de!Le i•rufatuazioni guerraiuole; ,e, nel medesimo tempo, a nutrire e rinvigorirre e consolida-re siITa-tta.menta– lità e ra,zi1one che ne consegue. Chi non crede alla neoess-ità della guerra, chi vuole seriamente ,agire per-chè il nostro paese non s.ia tra– volto nell'aberrazione e, nel disastro, e p-erchè rimanga .ànzi còme una benefica forza di sav-iez:z;a,di consa-· pevolezza, di civiltà, deve mirare a manten,e,re costan– temente 1'opiruiohe· ,pubblica e le classi del lavo•ro e della produzione nell'o:rb.ita dei grandi probJ,emi della civiltà -nazionale, alimentati dalle linfe più pro.fonde de:U':ecooomiiae de.Ila v,i,ta soci,a,le, non rioorca,ti o da ricercarsi sui campi della mutua e selvag,gia distr-u 0 zione dei popoli, sibbene in q.ùelli della solidarietà, che è la formula del domani vicino, destinata a trion– fare sulla ,p'Ìù barbaro- -'---e più inutile - delÌe guerre. P.eroiò trovo che l'iniziativa- la111data dàlla Federa– ziione i-taliana: delle Società di mutuo soccorso, d'ac– cordo con gli ·altri grandi organismi operai nazionali-, intesa a suscitare un vasto e profondo movimento ri– formatore, di studi e di legislazione, nel mondo della benefi-oonza,,·delrassistenz,a, della previdenza, ha un duplice v.alol'e, di· sostanz,a e di metodo. Di sostianza, · perchè il ·prohl-ema è di quelli che profondano le loro radioi ne,Ueesigenze più dolorose e angosoi-anti e tra– gi,cJhedella v.ita d~i lavoratori, e devono essere risolti radfoalmente; di meit.odo, peTchè .abitua I~ massa ope– ooia e la stessa opinione q.ei dirigenti a non soon-si– deoore, nemmen'o in questo momento e per qualsiia&i ragione, le· questioni più g:r,avi, le qùaii già furono a 1 rgome,nto ardente di aspirazioni e di lotte, di pre- .ocicup•a;z:ioni ,e, conce,ssi_onì-p.a-rzi,ali.;perchè r.i,an<imae d'isciplina, nuove energie, ed esprime la volontà ohe il posto non sia interamente rubato dai miraggi e dai probi,emi sopravvenuti, cacciati occasionalmente e ah{lmeinte. nel pri~o: piano del quadro, ~ che, ins~·m– ma-, i lavoratori non rinunzHno i111 -a-lcurn.modo alla loro politica. *** . Qua-le i~ programma di studi-o e di agi1Jazi-0n.edelta Federazione nazionale? E,sso è ohiaTito in un- breve e pe,Tspicuo enunciato. Nessuno ignora il deplol'evole stato di disgregamento e di inerzia in cu<isi trovai da ,anni e anni il movi– m:einfodelle Mutue-soocorso, e ·i vobi e i -pro,gietti che si l;!OnostHati- per da!'e a questa massa di en,erg-ie fra– zional;a un razionale riordinamento. « Uno spirito di opprimente conservatoi:ismo - cosi iJ'appe,llo ·alle Mu– twe e ,ai Comuni, i cardini del movimento e della r.i-0r– gamizzazione - ma più ,anoo·ra una desolante ignavi-a, ha immobilizzato questo grande eseTcito che con un· milione di soci e, un ,patrimonio di più che ,70 milioni non hà saputo ,ancora affermarsi come una vera forza BibliotecaGino Bianco viva e di progresso nel- vasto campo della previdenza. Sotto l'impeto dell'attuale raffica, cbe ha scossa tutta la nostra vita economi,ca, le de·ficienze della org.aniz– zaz:ione mutualistica sono apparse in tutta l,a lor.o gra– vità». Inoltre codesto patrimonio immenso « oggi è sperperato in una Col)-gerie irrazi·onale e disorganic,a di amministrazioni di ben,efioenz,a e assistenza d'ogni gene-re, dagli scopi più _v<ari,che si. oonfopdono, si urta;no e non. servono· per la massima parte che a mainte,neTe faNaginO\si congegni burocra-tfoi e a te>– nere ape-ria Jia piag,a dell'accattonaggio e dell'ozio pa– rassita-rio». A s·iITatm. opera di rinnovamento - dicemmo -· sono chiamail,i a ooncorrere -anche i Com-uni. « Si deve inoominoiare, laddove le ,amministra:iioni comunalii sono oonquistate dia corr-enti politi-che che intendano il dovél'e·e, il valore morale ed -economico della previ– denz,a_social•e, a studiare seri 1 amenté· e a lav,orll!re per la grande ri·forma della benefì-cenza e della assistenza, stimolando, ,c,on, -s,ussidii -j-nteg-ratori dei Comurn.ì, e col-. l'ii:itervento delle o.rgani,zzaz\oni o-pe'!'l!Jie, l'iscrizi,Q<lJe degli 1 operoi a!Lè.Casse.idi -assi'Curazion,i per invali.d:i:tà, vecchfaia, disoccupazi_one, infortuni e alle M. S., e creando un si,stema di pre-videnza armonico, nel qvaie. l'es•ercizio della- libera -previdenza sia validamenite in– tegrato dall'opera dei Comuni. I quali, devono evita-re d-i d,ar vita ·ad ·organismi bul'ocratici pe-santi ed accen– tratori, ma devono piuttosto, semplicemente, fiancl!,eg– giare e favorire, l'aizione, delle masse operaie neffin- t-eresse dell'igi,ene- sociale». · M,a d•all-e org,ani-zzazioni dil'ettamente, inte•ress,ate, da<HeSocietà di mutuo, sooco,rso si a,ttende il maggio,J:'e contriibuto -alil'agitazione e. alla riforma, cosi pe·r la traisform,azione e lo svecchfamenfo dell'attuale bene– fioonza ed assistenza, oome -per l,a conquista d·ell'.assi– cura-zione obbHgatori-a in tutte le sue varie ramitk:a– zioni, daHa malattia alla i,nvalidità, alla ve·cchiiaiia.Non è il caso di soffe-rmarci ora suHe Lendenze e sui si– stemi d-ive-rsi, ohe si contoostano il oompo nella di– baittutissim;a questione de,Ha as-segnazione e distribu– zione degli oneri del.Ja assicurazione s-tessa. L'impo·r– ta-nte, -adesso, è nell'agitazione in se medesima, la quale mira a tener-e deste questioni essen1,iali, su oui .a-lbripre,ferirebbe si di-stendesse un greve ve)o di in– diffe·renza e di sonno. Ad ogni modo apparirà indu– ~itato che un sistema -comple•tQe· organico di p·rote– zione del lavo-rato-re, in tutte ile contingénze in cui una causa estranea -a.ha sua volontà lo pone. nell,a. impos– i si-biljtà parziale o .toJ,e-le, tempo-roneia,, -o. duratuTa, di 1 la,vorare, èostit1ùsoè '.tal:èci'ifesa e ga'Nlnzi.a da l'~ndene aocett.abile ai lavoratori stessi lo sforzo e il sacri.ficio - sifor:io e sacrificio edu·oatori - di un.a partecipa- · zi·one a que·gli o•rueri.- _ · · ·11_mov-imento che, si. p·l'>eannun,21aconferirà un va– lore p·oUtico-sòciale a istitu-zioni, ohe finora no-n sono riusci-tre ,ad :averne, col dare· ad esse un còmpito di . propaganda e d-i ag,itazione prima, di azione e di am– ministTazion,e poi. La lotta- sarà oo:rtamente aspra, perchè i,l v,eoohio mondo· della benefioenza e della as– sisten:ta ha tutto· l'interesse d-i peTpetuarsi, nelle for– me e coi oon,gegni- mn:minisbrativi attuali·. Oppone questo vecchio mondo uno degli ostaco1i IJiù ten111ci a una, concezione organica e ,a una politica oTgana– trioo · di questa materia. Ma, se in-siem-e con quella delle istitu~ioni operaie si esplicherà at~iva l'opera d-e.i-Comuni, non dovrebbe, taro-are ad efrettuarsi al– meno una parte del programma, nelle località più e-volute. E poiohè la vita .precede, e deve J)Teoodero,

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