Critica Sociale - XXIV - n. 21 - 1-15 novembre 1914

cntttcA sòctAtt generato, e quali risultati può produrre la vitt-0,ria dell'una o dell'altra parte? Arburo Labriola ha scritto, a proposito della guerra, pareoohie assurdità; alcune tendenti a d,evia:re l'opi– nione pUJbbJ.ioadietro pericoli chimerici, o a creal'e ambizioni sproporzionate e dannose.. Ma, in compenso, qu,al·cun-0 dei suoi articoli illumina magnifkame,nte questo o quel lato della situazione. In uno di questi, l'autore osserva che, mentre il socialismo eonduoova l'attacco .c,on,tro !,a sociellà borghes,e presa •in bloooo, entro di essa prosperavano i residui della v,ecchia so– cie,tà autoritaria: alta casta militare e burocratica, aristocrazia, clericalismo ed alta fi,n,anza, e s·i impa– dronivano della direzi.one dello Stato. Ciò è vero sp~– cialme:1te per i paesi a Governo non parlamenliare. In Austria, la guerra è stata preparata e voluta da quel gruppo di preti, di soldati e di afTaristi che cir– conda'Va !',arciduca ereditario; e nes&un tir.a,nno po– tr-ebbe disporre del pàes,e di cui è a capo ed inDuire sui destini dell'Europa più direttamente e incontrol– labilmente di -Guglie•lmo II. Dire che il militarismo tedesco è un prodotto del– l'industria moderna, è affermare l'assurdo. Se l'op,era compJ,essiva della casta m~Li:tare f,oss,e stata in con– trasto e.on gli interess·i della Geirm3 :n.ia borghese e i,ndustriale,, il militarismo non avl'ebbe potuto con– serval'e il potere. Ma ciò che esso ha di ,aggressivo, di _autoritario e di oruta,J.e non è creavione dell,a ci– viltà moderna; preesiste a ques.ta ed è in contrasto con le sue, tendenze. Negli Stati non parl.amentari le vecchie caste si son piegate a difendere, in vi,a nor– male, gli interessi delle nuove classi rjcche, ed hanno oonservata, in compenso, l'efTettiva direzione, dello Stato: e con essa il potere d'i precipitare, il loro pae-se e gli altri in un,a crisi spaventosa, anche contro gl_i i,n,teressi delle classi industriali. È varno oorcar,e le cause della guerra attuale nei -rapporti di pr-0duzi-one, o in contrasti di interessi ,economici, appunto perchè le classi dominanti- della Germani,a e dell'Austria, che la hanno s,catenata, non sono p,roduttrici d•i.ricchezza. Quando si di,ce che la guerra era lo sbocco i•n•evi– tabiJ.e d,ella paoo armata, si afferma lo stesso, con altre paroJ.e, ·peorchèè stato propr)o il Governo tedesco ,a s.pinge,re agli estremi la gara degli armamenti. Non è possibile vedel'e, quale mov,e-ntedella guerra, un inte,r.ess,e borghe&e. L'industria ed il commercio ted-esco si afTermavano paci·ficamente, ogni giorn-0 più. Il made in Germany era, g·ià da molti anni,. la preoc– cupazione ,capitale dell'Ionghilterra produttri-c.e. Se la politica, austriaca avrà la vittor.i,a, potrà aprire qualche nuov-0"sbocco alla produzione dell'Impero; ma, intanto, la ,espone all,a crisi gravissima della guerra., dopo averla già schiacciata per u,n lungo periodo sotto il peso enorme della preparazione militare. Un uomo · che si intende- di storia, Ettore Ciccotti, attribuisce lo scoppio delJ.e ostili.tà. ,esclusivaIDen:te· a· calcoli di supremazia militare. Un conilitto che assume le prop-0rzioni del pl'e– sente è una così immane perturbazione, della vi·Laeco– nomica, e produce tal,e dispersione di r-iochezza, che aruche i vin.citori· ,potranno solo a lunga scadenza ri– sanare le ferite ricevute. E la rinascita sarà collet– tiva, non individuale. Gli individui hanno fa certezza del danmo pre&ente; gii ipotetici benefizi futuri toc– cherebbero, molto probabilmente, ad ,altri. In tali condizioni, esula, per i singoli, la possibilità di qual– siasi ookolo di utilità mercan:tile. I paesi d·ove le class,i industriali e comm,e,rcioli, assieme ali.a ma,ssio. U,otecaGino Bianco popolal'e, hanno innuenza diretta sulla vita dello Stato, la Francia ,e l'Inghilte·rro, non volevano la guerra;, e vi &ono stati trasc.inati a forza. La guerra p!'es-ente è il prodotto di sopravvi-venze feudali ed autoritarie, che disp-0ngo,n-odei mezzi grandiosi creati da-11,a so– .c,i,etàmoderna. La -cons,tatazione è confortante; p,erchi) non solo dimostra non ,esse-r vana la speranz,a che, urna forma superiore di so,ci,e.tàci darà la pace, ma assicura che la stessa civiltà co,U 'tem.p-oran.ea potor-ebbecons-ervarla, se tutti i p,aesi fos-s-ero, libe!'ati d,aUe innuenze preca,pi– talisti-ch,e-ed anti-democraotiche. V. Stab-ilita così la natura d,ell'aggl'essione austro-te– desca all'E-uropa-, è facile vedere ·quali sarebbero le coniseguenze della vittoria dell'uno o dell'altro gruppo contendènte, pu,rchè .avv,en,imenti all'interno dei vari Stati n-0n compli.casser-0· la situazione. La vittoria degli Imp•e·ri e.entrali dar-ebbe un im– mens,o prestigio ai monarchi ed ,aJJ,ecaste feudali che, Jssi,eme, .ad ,essi, ,ese-r,citan.o' il potere.' I ceti p!'eoopita-· Listi div,errebbero per forza d'armi onnipotenti in Europa, &ottomettendo a sè tutta la civiltà contempo– ranea, ,e,respipgendola indi,etro, v-erso forme di con– vivienza autoritari,e e r-eazion.ari,e. La diminuzione m:oral-e del soci,aJi,s,motedes-co, che h,a abdi,cato a.Jposto· di ,pr-ima fila tenuto nell'lnterna– zi,onale, non lasc\<'l n=meno speranza ohe questi ef– fetti avl'ebbero una valida attenuiazione da resistenze interne. La vittoria della Tripli-ce Intesa assi-curerebbe ai paesi democratici. la supremai,i.a morale in Europa. Avrebbe come contraccolpo prooobile la débacle del– l'Imper-o austriaco, e un ca.i:n,bi.amento di regime in Germania, che potrebbe assicurare una pace. dura– tura. Si può lasciar tranquillamente da parte J,a pr-eoc– cup,azi,one d,ell'aumento di potere d,ell':wtocratismo russo. Lo cz ,a.ri' Smo· è un l'egime abominevole all'in– terno, ma no·i;i è ,capace, di espansione,. Le minori na– zioni slave, sorte s-otto J,aprotezione russa, sono paesi d-emocratici e parlamentari, benchè la J.oro vita po– litica porti tuttol'a d,ei se,gni di immaturità. La Rus,sia è, in-oltr-e, ancora un va&to mondo in formazione, in- - capace di imporsi all'esterno con J,a discciplina e la brutalità che d'istinguono -lo Stato germani-e.o. Quand-0 i due Imperi centrali non la separassero più dalla de– mo·crazia, la Rus&i-anon solo non potrebbe imporre il suo regime al'i'Europa, ma dovrebbe ap-rirsi, essa stessa, ad una nuova vita. Vi è una terza ipo,tesi, fatta d,al Modigliani, ed è che nessuno dei due gruppi nem,i,ci riesca a vincere. Sarebbe uno sci.oglimento non d,esiderabi.J.e. Rimessa la gronde partita .ad un- tempo futuro, si torner,ebb,e alla pace armaba e alla gara di armamenti, con l'in– t.ensità febbrile deri,vante dalla· terribile esperi,en:rn d-el!.aguerra,· e dall'aver avuto innanzi agli occhi I.a minaccia treme-nd,a della disfatta. Alla pace del mondo, .alla democrazia e-d al socia– lismo è. indispensa'bil,e, no,n lo schiacciamento dell,a Germania, a cui la civiltà e la cultura devon molto, ma que!J.o del militari-smo tedesco. La -posizi-one di indiff,e.renza, che l'omà,ggio sempli– cista, all:e formule vorrebbe imporre al socialismo ita– Ji,an-o,e di cui il manifesto d,ella Direzione del Partito e J,edeliperazioni prese, a Lugano con i so,cialisti sviz– wri sono un indice, costituirebbe ui:i.aingiustizia ed

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