Critica Sociale - XXIV - n. 21 - 1-15 novembre 1914

CI.HtlCA sbctALE passato indubbiamente ebbero, o è essa neoessaria– mente destinata .a creare un più ferreo dominio del– l'uorrlo sull'uomo, e a res•ping,ere I.a sooietà verso for– me sorpassate di convivenza, indipendentemente dalla villoria dell'uno o dell'altro contendente? III. Anche cons.ider.ando la ques~ione esclusivamente dnll':J;n,golo visuial,e del clive,nire socialista, non man– cano le rngi,oni per proin.wnzinr,e la cond.anna di ogni guerra. La guerra produ·ce una ·grande dispe,rs,ione di ric– chezza oo una grande di.struzi.one di uomini, spe– ci.almente tra i maschi giovani: vengono quindi a mancare, contempor.aneamente, i produttoTi ed i mezzi di produzione; il processo sooiale, dal quale dovrà nascere il socialismo, subisce un arresto o un re– gresso. Ed al regresso maLeriaJ.e f.a necessario riscon– tro un peggioramento morole. La mentalità che si fo,r– ma attraverso la guerra è certo la meno adatta ,a l'Bn– dere gli uomini inclini ad acoogli,er,e l'ideale socialista. Le categorie -sociali che non parte·cip.ano in alcun modo aHa produzione, - milit.ari, cliplomatioi e buro– cratici - vedono repentinamente accresciuta la con– siderazione di cui godono, dal fatto che I.a guerra e la po.Jiti,ca dello Stato di,verr.t.anole questioni di pri– maria importanza, e assorbono tutte le altre. Ma-, più che tutte queste considerazioni, vaJ.e a co– stitu,i.r.e l'opposizione tr.a il movimento socia.lista e, la guerra il fatto, spesso ricordato nelle discussioni ·del presente periodo agitato, che la guerra, a cui le classi lavoratrici dei diversi Stati partecipino in solidarietà con le bo·rghesie nazionali, ,interrompe la lotta di clas– se .all'-intern.o, e spezza l'unione internazionale della classe, lavoratrice. Il movjmen-to sooialista non soltanto trova condi– zioni molto meno fa.vore_v,olidi svauppo, ma imp·rov– visamente, quasi .automaticamente, si .arre•sta. Il ·soci.alismo, a parte ogni sentime,nto di pietà uma– na, ha ·quindi molte ragi.oni p,er considera'!' la guerra come un ostacolo al suo svilup·po normale. Ma queste ragioni sono conting,enti, non assolute. Gli svantaggi enunciati potrebbero essere più che compensati, qu.a– lor.a dalla guerra risultasse un tale assetto della so– cietà inLernazi·onale, o tale pre,vaJ.enza di forze socù11i più progredibe e liberali, da permetteire una ri,pr,esa della lotta di classe in condizioni molto più favore– voli che non si avessero prima. L'op,pos,i°zione tra guerra e socialismo risulta p'fll– mare in queHe imprese da briganti, cope, rte d al pre– testo della civiltà, che sono le guerre coloni.al, i. E non sarebbe meno evidente nel caso di una guerra che scoppiasse per ragioni di co-ncorr,enza tra due paesi .dominati d.alla stessa c-ategoTia sociale. In tal caso la guerra, éfoterminata d,a interessi puramente materiali, non produrrebbe alcuno spostamento nelle forze sociali prev,a],enti (1). I lavoratori pagherebbero, (I) Enrico Loncao ha ..-01uto dar conto, marxlstlcamente, dell'ori– gine delle guerre, con 11contrasto tra le forze di produzione, giunte ad un o~rto gra~o d! svlluppo, ed 1 rapporti di produzione creati dall'esistenza dl Stati rlvall, appllcando così alle guflrre In 'spiega– zione, datn dal materialismo storico, delle rlToluzlonl sociali. Ma 11. ravvicinamento è solo formale; esso esprime, con parole dlfflolll, la, banale verità cho del contrasti dl Interessi, tra le borghesie nnzlo., nall, possono dare origine alla guerra. li ravvicinamento verbale nasconde poi una differenza sostanziale: la rlvoluzlone sostituisce al vecchio un nuovo sistema dl produzione; la guerra, tra paesi · giunti allo s1eseo grado dl svlluppo, è un sempllce renomeno dl conco_rrenza, ohe lascia Invariato li sistema di produzione, e può ·, soltanto cambiare la situazione rispettiva del produttori, BibliotecaGino Bianco in sa-ngue e denaro, la massima parte delle s,pese, ed nitri monopolizzerebbero i vantaggi. Il movimento socialista ne uscirebb•e turbato e danneggiato. Esso non potrebbe seguire altra politica che l'opposizione ali.a guerra, in blocco, come fatto; tentare di impe~ dirne lo scoppio, o limitarne !,a durata,' senza alcuna preoccupazione dei risultati, e, senza aJ.cuna predile– zione per l'Ùno o l'altro dei com.battenti. Il caso di urna guerr.a di rivem:licazitrne nazionale è già molto clifforente. La costituz,ione degli Sta,ti na-. zion,a.Ji· è una necessità d,ell'economia modern,a, che trova in essi il suo ambiente normale di svilupp·o. InoJ,Lre, liberandlQ una mas.sa di uomini dal giogo straniero, mette in grado le correnti i,runovatrici di svilupparsi molto più facilme,h,te, perchè un Governo nazionale, anche se non del tu!Jto libero dovendo porre le sue radi.ci •esclusi,vamente nel p·a~e, trova, n,el'Ja necessità di non isolarsi dall'opinione pubblica, dei limiti all'arbi,trio, molto più ristretti. di quelli im– posi.i ad uno Stato straniero, che r•egna so,pr.a un terri– torio oon la forza delle armi importate dal di fuori. Il socialismo non può negare la sua simpatia ad un paese ch 1 e si sottrae, oon la guerra, al dominio straniero. La guerra, infine, può aver-e un signific,ato ,aperta– mente rivoluzi•onario, o reazionario. Quimdo una olas-. se nuova, impadronitasi del pote-re in un pa,es·e, vi,ene in contrasto con le veCJchi•e.lassi dom.in.anii degli altri Stati·, la sua è evidenitemen,t,e una guerra rivoluzio– naria. Esempi,o tipioo di tali gue,rre-, quelle della Francia della Rivoluzione eontro i veochi Governi del diritto di:vino. Potrebbe dover .affrontare I.astessa l.otta !I prol,e,tariato socì,alis·ta, se riusciss,e ad impadroni,rsi, rn un paese prima che negli altri, de.Ila macchina dello Stato. Può avv,enire,, in;yeoe, il caso inv,e,rso: una ca,sta o ,cl.asse, ,che ha perduto il dominio nei paesi più pro– gl'editi,, ma lo conserva ancora in' qual1cuno il cui . sviluppo è minore, può tentar.e, con l'fl!ggl'essione ai pa,esi che si son libe,rati- da<!giogo, di ri,affermar:e il suo potere suUa socie·tà internazionale .. Nelle due ultime ipotesi, la guerra non è più in coninasto cori I.a lotta d·i class•e, ma ne è semplice– men,te una manifestazion,e, e, al disop•ra delle fron– ti,ere, i leg,ami di classe ·tendono ad affermarsi: il conflitto si generalizza oo assume l'as.petLo· di una lotta tra l,a vecchi•a e la nuova forma di società. Il mo·vimen~o socialista sarebb•e suicida se volesse i;,estare indifferente e neutrale in un.a simi.J.ecrisi s-to– rica: i paesi che 1 aITermano la' loro forza, riv'o.Jùzi6- n.aria, o ohe resistono ad un'aggr,essione reazionaria, ha,nn,o il dfritto di invocare la simpatia e l'.aiuilo dei socialisti e dei prol,e,tari di tutte le ruazioni. Non si· tratta più, sem,p,Jicemente, di condannar la guerra, o cl, afTr,ettarne, come che sia, la fine, ma di, fare tutto qu,ainto si può perchè essa si ·chi,uda con la V'Ìll:Lo,ri,a delle forze favorevoli al progresso (I). IV. A qual,e d,elle ipotes,i pr,ecedenti corrisponde l'at– tua.le con.f1itto europeo? Da •quali forre sociali è stato (I) La borghesia Italiana vide chiaramente tutto il valore rivolu– zionarlo dl una vittoria francese, ed accolse come liberatori gll eser– citi dell~ Repubblica e di Napoleone. Il soclallsmo tedesco ha chiuso gll occhi al carattere reazionario che avrebbe la vittoria dell'Impe– ratore e del mllltarl!mo del suo paeeo. È questa portata reazionaria, specialmente, che da alla cooperazione soolàllsta col Governo, In Germania, Il carattere di defezione e di tradimento verso J'Interna.– zlona!e.

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