Critica Sociale - XXIV - n. 21 - 1-15 novembre 1914
tRffICA SOCrALE 331 e cioè al sorgere d'un Impero mondiale tedesco, alla cui formazione opponevasi soltanto la forza della Francia e dell'Inghilterra. Tuttavia questo programma rimase estraneo alla politica tedesca fino a che Bismarck rimase al potere. Bismarck si accontentò rii consolidare la posizione dell'Impero e di tener discordi i suoi at– tuali o virtuali nemici. Nel 1872 ei mise d'accordo, nell'interesse dello statit-quo, Austria e Russia; non però con tale successo che nel 1875 trattenesse lo czar Alessandro II dal farsi innanzi a protegger la Francia contro la ·minaccia di una nuova inva- · sione tedesca, e nel 1878 rendesse facile l'opera di mediazione del Bismarck medesimo tra la Russia e i suoi avversari. Quind'innanzi la polHica bal– can'ica russa ravvicinò sempre più Germania ed Austria; di qui nel 1879 quel trattato, tenuto segreto fino al 1887, e di carattere difensivo, con– tro la Russia, ed al quale nel 1882 aveva acceduto l'Italia, col risultato di assicurare l'Italia contro l'Austria in caso di guerra con la Francia, e l'Au– stria contro l'Italia in caso di guerra della prima contro la Russia. La Triplice così costituita durò per• ben trentadue anni: un periodo durante il quale i destini delle altre grandi Potenze parvero, fino a un certo punto, proceder separati: nel 1882 l'occupazione inglese dell'Egitto apriva un'altra ferita nel cuore della Francia; dal 1868 in poi l'espansione russa in Asia aveva creato crescenti apprension_i in Inghilterra. Ma con l'allontanamento di Bismarck dal po– tere .e l'accesso al trono di Guglielmo II, la Ger– mania abbandonò la politica puramente difensiva, gli attriti con la Russia si accentuarono, al punto che ne nacque prima un'intesa (1891-1896) e poi un'alleanza franco-n1ssa: un'alleanza di cui nes– suno· può dire che la Francia abbia abusato. Ben è vero che, dal 1896 in poi, la Francia ha mostrato velleità di espansione coloniale; ma i membri della Triplice Alleanza non hanno mostrato di ritener– sene lesi: l'espansione francese nel Marocco fu per– messa dall'Italia e dalla Spagna; i suoi ·vasti do– minii nell'Africa occidentale furono riconosciuti in trattati con l'Inghilterra e la ·Germania; Ma– dagascar non le fu mai contestato da alcuno; nel– l'Indo-Cina vi fu qualche attrito con l'Inghilterra, ma fu pacificamente eliminato nel 1896; la Francia fu in qualche misura fortunata rivale della Ger– mania nell'Africa occidentale; ma la Germania non s'avventurò mai a trasformare in· casits belli i metodi coloniali francesi; fino alla vigilia della guerra del 1914, in Inghilterra si ritenne invero– simile che la Germania volesse impegnarsi in una azione militare aggressiva per lo smembramento d'Imperi 'colo:r\.'ià!Ji•'artrui, e si ritenne più 'proba-•' bile che essa avrebbe proseguito nella politica dell'intervenire in momenti opportuni a chieder " compensi ,,. · · Senonchè è innegabile che l'accordo anglo-fran– cese del 1904 circa l'Egitto e il Marocco, nonchè circa Terranova ed altre località in cui per l'in– nanzi interessi inglesi e francesi s'eran trovati discordi, diede specialmente ai nervi della Ger– mania; il fatto che l'accordo marocchino-egiziano includeva la promessa di mutuo aiuto diplomatico anglo-francese in caso di obbiezioni d'altre Potenze, diede alla Germania il pretesto di ritenersi lesa ne' suoi interessi perchè non consultata; a questa lagnanza fu accordata soddisfazione col ritiro del Delcassé dalla politica e con la conferenza d'Al– geciras, che concluse con un accordo internazio– nale rnggiunto dopo una cliscussione in cui le aspirazioni tedesche furono contestate ·anche dal– l'Italia, per quanto essa fosse alleata dell'Impero centrale. Ciononostante il cancelliere tedesco pro- ioteca Gino Bianco clamò che la Germania era stata costretta ad in– tervenire dai suoi interessi economici, dal prestigio della politica tedesca e dalla dignità dell'Impero Germanico: e ciò sebbene, al momento dell'accordo anglo-francese, il Von Bùlow avesse dichiarato al Rei:chstag che la Germania non aveva nulla in contrario, i suoi interessi non correndo alcun pe– ricolo. Donde questo voltafaccia? Dal semplicis– simo fatto che la Germania, contando snll'assor– bimento della Russia nella guerra col Giappone, si credette libera di asserire la sua superiorità sulla Francia. Senonchè la guerra russo-giappo nese finì prima che la Conferenza d'Algeciras co– minciasse e la Russia potè tornare a pesare a fianco deUa Francia. Si fu così che la Duplice Alleanza, stretta per cause puramente europee, acquistò carattere mondiale in conseguenza delle nuove ambizioni e gelosie coloniali tedesche. Circa la parte dell'Inghilterra nella questione marocchina, il Cancelliere tedesco riconobbe uffi– cialmente, dopo che tutto fu passato, la corret– tezza dell'atteggiamento britannico e disse che la Germania non aveva alcun motivo di far cattivo viso a 'un ravvicinamentò anglo-francese: a pochi però fu dato vincere l'impressione che la Germa– nia avesse cercato mettere alla prova la forza del– l'accordo franco-britannico. Nessuna meraviglia pertanto che l'Inghilterra abbia cercato di comporre tutte le questioni che aveva ancora aperte con altre nazioni: di qui i · suoi sforzi moderatori nelle trattative per la pace russo -giapponese; di qui l'accordo anglo-russo circa la Persia (1907), l'Afganistan e· il Tibet, un accordo di carattere soltanto locale, ossia senza riferimento alcuno alla situazione europea. Era un passo di più sulla via dell'abbandono della splendid isolation; ma non v'era ancora alcun desiderio da parte dell'Inghilterra di stringere con la Francia e la Russia un vincolo d'alleanza simile a quello della Triplice. E' ben vero ohe, tratto tratto, si tennero consultazioni tra i tecnici militari inglesi e francesi; ma queste consulta– zioni non impegl'l.avano alcuna delle due nazioni a una politica di azione comune: erano precau– zioni in vista della mera possibilità d'una azione comune. Ma l'invio dell'incrociatore Panther ad occupare Agadir, sulla costa ovest del Marocco, da parte · della Germania, nel 1911, affrettò assai il corso delle cose. Con tale invio la Germania interveniva in una questione che riguardava solo Francia ed Inghilterra; una tale occupazione costituiva per di più una minaccia al commercio transocea– nico inglese in tempo di guerra. L' Asquith e il Lloyd George dissero chiaramente che essa non sarebbe stata tollerata e la guerra fu evitata. Oramai Francia ed Inghilterra si erano sentite minacciate daHo stesso nemico; l'entente non po– teva non farsi più intima. Non si concluse un trattato, ma avvenne uno scambio di lettere tra l'ambasciatore francese· a Londra e il ministro inglese degl,i_ Esteri, nelle quali essi s'impegna– vano, in caso che uno dei due Governi avesse grave ragione di attendersi un attacco non pro– vocato da parte di una terza potenza, a discutere immediatamente se ambo i Governi dovessero ope– rare concordi ed assieme, e delle misure da pren– dersi a tal uopo; se queste misure implicassero azione, i piani dei due Stati maggiori dovevano tosto essere presi in considerazione e tradotti in atto. - E' chiaro che si trattava d'un accordo non rigido e impegnativo, ma assai elastico e che non poteva essere risentito se non da una Potenza che fosse propensa ad una aggressione contro uno dei due. La data di queste lettere è assai eloquente.
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