Critica Sociale - XXIV - n. 18 - 16-30 settembre 1914
276 C'JUTICA SOCIALE assicurativa e gli po·rlcrobbc via ulmeno per un secol,o ogni speranw di conquistarla, la guerra che d,isper•cle-i·ebbe vorace le ultime risorse degli in– vestimenti capiLalistici capaci di riservargli un ma– grn salario, la guerra che spezzerebhe le timide fil.a dei riallacciarnenti della pr<oduzione oggi richie~ sta all'Italia, per la sospensione che subisce in tutw Euro,pa mentre in tutta Europa i bisogni (ahimè!) non si sospendono, ma nella miseria si esasperano, tal gue'l'l"a è una guerra d,i aggressione, una guerra di conquista! Per effetto cl.i essa - quando noi l'avessimo, non subìw, volu ta - i soci alisti itali.ani perderebbero il diritto di rimprovera.re all.rui i tort.i verso la In– ternazionale e perde·rebbc rn il diritLo, clii riprcndere es::;i le fila lacernte della Internazi-o-nale per rieom– porle domani. Certo cotesta nostra capitis demi- 11utio di soc.i.atisti farebbe es·ultare la borghesia; certo jl nazion:alismo ci cl◊creterebbe la Cl'OOO al merito per avergl:i dato rngione contribuenclo ud as– s.assì-11,are l'Internazionale·, ne,l su1)remo ricetto do,r.e . si è rifugiala, nell'attes,a della inevitabile· risurre– zione! Ma appunto quesLo è l'affare del riformismo (di cl'estra), della, democrazia. della Massoneria. del naziom1Lismio ... et similia. Non è il nos-tro affare. Per noi l'Inte·rnm:ionale non è mol'La. L'Idea st,a, .:H·mata della possanza cl'ei Partiti socialisti de,i nacsi n.eutri che la circondano fiduciosi e devoti. La lnlernaziornale non è mo·rta perché 'la guerra nlQn ha soppresso la ripresa, anzi. la continuazione del– J'.inLernazio.nale sfruttament,o, dei lavoratori da parte del canit,<1l,e.La- guerra 11011 è wmuia a distrug-gere il regime capitalistico di produzione: è venuta, al contr,ario, .a rafforzarlo col fare il proletariato d,ocil.e alla borghesia soLLola neeesisità clèlla nazionale con– cordia. Ouei giovami che, male intendendo un nostro scriLLo (di cui. de.J resto, noi ci pentiamo) narla-no delkt, ç1uer-ra riuoluzionaria, delta guerra equivalente della lotta di classe, e citano i nostri grandi Mae– stri, non si· avvedono che le o-uerre cui quelli in– neggiavano erano le guerl'e nazionali; e ad esse inneggiavano solo e in quanto i1are'Wlno a loro Pl'O– pizie all'acouisto, da parte dleI prole,t.ariaLo, delle armi politiche necessa-rie ner la sua loU,<1(costitu– zjon,e, .dirittj di organizzazione, cli scioper-0, suffr.a– gjo. universale, eec.). . 1~ anzi l'esagerazione cli questo insegnamento marxi&ta, mal ritenuto e mafo applicato LaUe con– tìngenze storiche aituali. che ha fatto sì che i com– t),agnj le-deschi, t.rascinati dalla infat\]azione n,<1z.ionale anticwresca, siano precinilati nel clep1'orato errore d,c,Jla,so·lidale• ad'Csione alla guerra·, che• per essi è di nazionali-tèt. Ma la gue,1 .. ra attuale n-on è di nazionnlilà; non può 'cres'Cere perciò i diritti pol.i.1.ic.idel nroleta– riaLo,: ne è prova lo stesso ver,<1m:ent.e tragicò ma– linteso per cui con eguale convinzione tutte e clue le coalizioni si vantano di 1,ot.tare ner la libertà cl'el– l'Euro,pa: l'una, ner salvarla dall'impero- della scia– bola prussiirn1a; l'altra, dal comando dello hnoul co– saooo. E il nostro inter'venl o a lla· g-uerra nttuale 11011 può scong.i1mnrr: che d,<1 es.sa , in ogni caso, non <-sca rinfo1~t.at.oil milil.a-rismo, con le sue torve naure d,i ncrdem il conquistato, se vincitore: oon lf1 sue avici':- voglie cli rivincila per riprendersi il perduto, ~e v111to. Assai megLio la causa italiana e mondiale de.Jla libertà DPoletaria si difende mantenendo eneqiica– me,nlc-, l'lnchè si può, di fronte ag,li Stati e alln hor– ghesia, l'individunzione clrlh clas-se m·o•ktaria, in cui si sostanzia civjlmente l'idea rivoluzionaria. Non dunque la guerra .attuale è rivoluzionaria; :1nzi! 1~guerm di Stnti ... che nei fiumi cli sçingue vo– ,,rl.iono soffocare la rivoluzio11c. la Internazionale. E in ciò dei resto è il più grande e ·luminoso segno Bibl_ioteca Gino Bianco che l'Internazionale non è ancor.a mor i.a. Vive l'I n– t.ernazionale nell.a stessa aspirazione « democrnl.ÌC. '.\ » a farla perire, a celebrarne la morte , a cantarn e il funemle. QuanLo noi riesci-remo a strnppare di Internazi-onale alle fiamme rabicle clell'-incc-nclio è tanLo cli rivo,luzione in salvq; è tanto domani re– dento dal crimine dell'oggi; è tanta vita rubata alla morte! Urlino coloro che n on vivono . che di passalo, e sono in ginocchio sempre clavan.ti ulla Trad>Ìzione, magari ... rivoluzionaria; n on li curia mo. Il diritto ò in noi. Tra breve quelli che oggi ci vil·ipendono co– me codardi (e sani10 la loro menzogna) ci umilie– ranno la loro riconosoenza di questo supremo sforzo nostro per la ragione, per la pace, per la giustizia tra i µo.poli, pc,· I.a s.alvezza ciel Lavoro, della Pro– druzio,nc - per il domani, per la vit.n, per il socia– lismo - qiÌand-meme. IL VICE. I LIMITI DELLA NEUTRALIT Neppu1·e nell'ora che più t1npo1·ta l'unitrì clelle. ve– clute e clell'azione noi sappiamo f'a:1• tace·l'e il bisogno cli cliscutel'e, neganclo ospitalità a opin·ioni e tendenze cUsfo·nn·icla quelle clei compilato·ri eletta Critica Sociale. Diamo quincli a titolo clocumentale l'acitto e brillante articolo che segue, clel nostro collabOl'cttO'l·e EttO'l·eJlfa1·– chioli. 111ale nosbre riserve sono supe1'flue, per·chè gùì sciolte, ecl in senso avverso alta tesi clel 1lfa1·chioti,nel– l'a·1·ticolop1·ececlente. Tra gli effetLi secondari <l,cll'orribi.Ic tu.rb> in,e di s•angue e di ferro, onde s,iamo avv ,i-lupp.at· i,s,p,e,1,i,amo s.ia alme,n,o ques:tci,, che qui:n,d'innanv~ sappiamo valu– tar•e con maggi.o-re persp.ioocia e s,enz.a vuoti a1pri-o– rismi gli elementi deil1ai siLoovio>ne i,n,Lernazionale. Su di che, non è sma,nia di r,~rimina,r,e, l'osserva,1,e che i,l Parti•Lo socialista iLaliall'o t! 'op.po si è fin qu.i ll'utri·Lo di as-tra.tt -e generalità, che, .inadeguiate a.Jl,u, comp,ren-sione cLe-1 pas-sato·, lo sarai111no tnnto più di fro,nte a!J'avvenire, qu:a.ndo i n.odi de,Jl'i,mmane gro– viglio si,a,no recisi, c001 la spa<l•a, e sul qwa,drrnnLe, del,La storia sfa i•ncisa u1na no,ved,l•a, data. Certo, i-1s,ocial,ismo ,s,'in,sp'Ìr{l ,a u,n certo q,u,al,eidea– lismo, ma d,ev'ess,ere ·un idealismo Cl'ilico e realistico, che v•a,luti i dati de]l'.espel!'ienza ei abborra d,alle v·a– p0trose metrufi-s·ichieri•eideologiche, coo le qu,a.J,i ;;i possono Lesse·re fanl ,ast.ic :i romanzi S-Ociali, ma non s'influi,soe, i.n aloun .modo sugli evein:ti. A!nche, in ques-to p,er.iodo di angosciòso s,mal'l·imen,l-0, in ou:ipare; .che, cToHato og.ni oonsueto sostegno men– tale, si -c-ammi•ni axl. occhi chi1Usis,ull'orlo di un a,bisso s•enz,a foodio, può ,esser-e id>eaJ.ismosano e non i,ngan– ne,vo,l,eil cred,er,e che la p,e-nna maestra d-e•ll'Jnt,e,rrna-· ziona.lislillO non sia stata peT sempre strappata alle ,ali de.\ movimento soc:i•al'Ìsta,e, che il socfaJ,is,mo i,rute.r– nazi,o-nal,e debba ridiV'CirnLare un'idea-forza, dii guisa che, si.a p,u-re,a traverso ,Lunghe lotte, si arrivi u,n dì o l'al,tro all'internazion,ali.smo, pieno, e i.r1'Cvuca,bil<.: deLl'eoonomi.a, d,ella po-litioa, dello scienza e dell'arte; ma oiò non p,uò v,ek1rc·i il f>t11lbo d loroso e<l i-ncon– trover.tibi.le , che la tela dell'Int.enniazionale socia,l>ista. venne laoorata pe,r opera prirn,c.ipalmente cLe:i s·ocialisti ed operai di Geo"!lla!ni•a ,e d'Au:striia-Un,gheda. Non vale sofisticru·e ohe questi -s•ian,o stati ingann,a~i <lai rispe,tti,vi Gorernii· e come coartati alLa guerra. La rooUà è che· tutta la stampa socia.lista, opeirafo, pro– fession;ile çli (je•1,niam(a ~ c;l'A,1,LSh·io. 1 tQsto scop-piato
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