Critica Sociale - Anno XXIV - n.16 - 16-31 agosto 1914
CRITICASOCÌALE 251 z\one. Come, ad esempio, può applicarsi siffatto prin– cipio ai lavoratori occasionali dei porti? Un p,rimo tentativo di applicazione ad essi d◄~l mi– nimo di salario ci viene ora dall'Australia. È noto che in Australia gli Uffici dei salari e le Corti ar,bitrali sono riusciti a regolare non solo i 5?la_ri ma anc·~e le ore di Iayoro, a determinare spe– C!ah compensi per le ore d1 lavoro straordinario, a sistemare iJ lavoro dei giovani e le condizioni d-el tirocinio, ed anche ad insisler,e sulla preferenza da darsi, nell'occupazione, agli operai organizzati. Ora la più recen·te e più · ampia applicazione di questo allargamento d-el sistema di r,egolamento statale è contenuta in una sentenza pronunciata aloune setti– mane fa da-1 giudice Higgins della Corte Arbitrale deJ.la Confederazione australiana, e che peroiò avrà eff.etto in tutti i porti australiani. ' . ' Essa riguarda le condizioni di lavoro degli operai scaricatori dei. porti, in quanto non hanno un'occu– pazione, e quindi una rimunerazione fissa, sicura, ma vengon_o assunti occasionalmente, quando c'è merce da caricare o da scaricare, e pe·rciò il loro salario è s-emp-re precario. Il giudice Higgins ha cercato innan_zi 'tutt~ di determinare il guadagno annuo di questi operar, per porlo a fondamento di una discus- sio'ne su-J" s·alario di vita. '' ' . ' ' . È risultato da questo esame che, nei docks di Melbourne, solo il 13 % dei 3010 operai occupati nelle navi interstatali, guadagnano 2500 lire all'anno, a Sy_dney solo il 15 % dei 4824 operai, a Fremantle solo il 20 % dei 738 o,perai occupati dal trust por– tu'.ari<;>, « I fatti ~ostanziali sono -:-- dice il giudice H1ggms - c:he 11 lavoro è occas1onale ed incerto, che i turni sono brevi, e che le necessità dell'operaio e dei componenti la sua famiglia sono certi, continui ed inoossanti. Quasi ogni giorno vi è un soprannu– m~ro di operai che cerca lavoro nella maggior parte dei moli, ed è doloroso che tanti uomini vigorosi, nel fiore dell'età, debbano- rimanere oziosi in attesa de~ loro turno. E il ripetersi di questi periodi di oz10 condu,ce spesso a prender-e cattive abitudini ed a peI'dere la saldezza dei muscoli. D'onde 'uno sciupio enorme della energia potenziale umana. Gli operai s-ervono il pubblico aspettando le navi dà caricare o da sca,ricare, ed hanno perciò. una ragione di pre– tendere per lo meno il vitto, gli abiti, la casa per sè e per le famiglie per tutta la durata di questo servizio. Sart'lbbe assurdo dire, come è stato affer– mato, che l.'o'bbligo del padrone cessa coll'es-ercizio fisico attuale, perchè anche chi sta fermo ed asp,etta presta un servizio ». « Considerando un operaio medio dei' moli che si de<lirihi interamente all'industria de•i docks, io sono arrivato atla conclusione che esso presta meno di 30 ore la settimana, presa insieme la buona con la cat– tiva sta~ion~ >>. I padron~ aveva':10 offerto di pagare un salar10 d1 L. 65,60 agh operai se fossero occupati per_ 48 ore la setti•~•ana. Il giudice Higgins, basan– dosi nella recente mchiesta compiuta dal giudice Heydon su.l..costo della vita nella Nuova, Galles del Sud, venne alla c~nclusione che -L. 10,50 al giorno, o _L .. 63,6~ a_lla seth~ana, rappresentano la più bassa misura d1 r1muneraz1one che -possa esser considerata come un salario di vita; che, con L. 2,15 all'ora un uomo _che l~vori ~O ore ne. guadagnerebbe L. 64,50; ed eg.h perciò decise che, stimando il lavoro di 30 ore la settimana piuttosto al disopra che al disotto della verità, codesta cifra sia da considerarsi come il sa– lario orario nor-male, da aumentarsi a una volta e mezzo per il lavoro s.traordinario, allo scopo di assi– curare all'operaio medio dei porti « un salario di vita per _un Iayoro di 30 ore ». Com-e nel caso degli operai ed1h, -egh era « trasecolato nel trovar-e così elev.ato un salar.io orario, necessario per la mano d'opera non qualificata ». - • Contemporaneamente egli r.accomandò fortemente agli industriali di ordinare la loro azienda, e di adot– t~re un sistema di c~operazione che Ii metta in grado d1 dare lavoro per I mtera settimana, con salari setti– manali, agli operai che intendano dedicarsi a questa industria. Infine, consigliò un control-lo più efficace sull'assunzione del personale. Secondo i concordati esistenti, i padroni avevano promesso di dare la pre- · Gino Bianco ferenz~, nell'~ssu-nzione del p-ersonale, ai soci de!J.e Umom op,era1e, ma av-evano insistito nella condizione ch'.e le U~io1:1ide~bano essere aperte a tutti gli ope– rai. Il gmd1ce H1ggms avverte ora i padroni che sare:boe meglio che provvedessero inv•eoe a far si che non fossero accettati nuovi soci senza il loro con– senso. Ed aggiunge che la sentenza. deve essere con– siderata come provvisoria e che !'-elevata misura del salario orario non sarà c~ns·ervata qualora essi adot– tino un sistema di impiego regolar-e del personale con salario settimanale. Rifor-eJ!-dO. guesta. decisi~ne all'Inghilterra, dove un quarto d1 m1l10µe d1 operai non hanno un'occupazione fissa, ma _.soltanto l'hanno occasionale, il New ,States– man (6 gmgno 1914) .afferma che i padroni dei docks deb~ono e~sere costretti, applicando loro la legge s,u-gh_1:Jffic1 .del lavoro o qualche altra disposizione ammm1strativa, a pagare un salario che assicuri a tutti gli operai, cJhe sono occupati saltuariamente un salario di vita to!J.erabile. ' O per lo meno - scriv,eva la stessa Rivista (3 gen– naio 1914)- il primo passo da farsi starebbe nell'adot– tar-e per la mano d'opera dei docks un sistema di assicurazione o~bligatoria co1:1tro la_ disoccup.azione, della quale, ra:g10i:ievolrnente, 11 solo imprenditore do– vrehlYe sostener-e 1-lpeso, pagando esso solo i contri– buti necessari . *** .Certo _è che la ~-etermi.naz\one legale di un m1m-mo d~ -s~lar10, sotto 11 quale è 1-mpossibile a un operaio d1 ~1v,ere, ~. che dovre'bb~ ess-ere pag,ato così dagli Enti pu1bbhc1 come da!J.e mdustrie private, comincia a P•~n-etrar-enella r:oscienza pubblica inglese, e nes– sun altra -grande riforma nella storia par.lamentare ha battJUto alle porte delle due Camere con tanta rapidità e spontaneità. In materia è inter-essante conoscere- il pensiero dei conservatori, i quali accedono anch',essi all'ide-a del « minimo di salario», ma per motivi diversi e con diversi metodi. - Dopo i Ia1;ghi movimenti di sciope-ri del 1911, 1912 e 1913, e di fronte alla minaccia di conflitti anche p\ù giganteschi, i cons-ervatori inglesi si pr,eoccupano d1 « trov~re qu~lche· mezzo pratico per promuovere la, pace mdustriale, e contemporaneamente il oenes– s-~re naz1on?Je ». Una Commissione incaricata per la riforma sociale « ha studiato la situazione e ha con– cluso con una serie di proposte (1), partendo innanzi tutto dal principio che il Partito cons-ervatore non ha mai accettato, dal 1802 al 1906, la dottrina del vecchio Cobdenismo e del laissez /aire in materia di salari, di salubrità, di abitazioni e di lavoro· della grande maggioranza della. popolazione, e che anzi h?- visto co~f.ermate dall'esperienza degli industriali P!Ù ~od~rm e dalla teo!ia degli economisti il punto d1 vJSta mtellettuale dei conservatori che « la mano d'opera a buon mercato non deve essere conside– rata come un elemento essenziale per avere una pro– duzione a buon me!'cato » (pag. 5). Non ·solo. Nella introduzione l'on. F. E. Smith. dice che « in ogni stadio della storia del secolo XIX si son visti il Tori-smo e il Trade-Unionismo aiutarsi vicendevolmente contro l'oppressiol):e della scuola di Mancheste_r _o Libe1;alismo, che pon si Rreoccupò a,f. fatto degh mteress1 dello Stato, e considerò gli uo– mini come dei bruti, il lavoro dei quali poteva es– sere· comprato e venduto al prezzo più basso senza tener conto di alcun'altra condizione. . L'opinione del nuovo come dell'antico Torismo si è che gli interessi dello Stato' e della comunità de– vono ad ogni costo -essere salvaguardati, ma che gli interessi dell'operaio non debbono essere nel pro– cesso sacrificati, ,poichè l'operaio è una posizione in– tegrale d•ello Stato (p. VII). Partendo dunque da questi principii, volendo ar– rivare alla pace fra capitale -e lavoro, ed escludi:mdo, come mezzo, l'intervento diretto dello Stato nei rap– porti fra imprenditori e operai, i nuovi conservatori esprimono tutta_ la loro sfiducia, come mezzi congrui (t) Ind·Hslr-lal Unresl. A practlcal solutlon. The report or the Unfo– nlst Soclal Retorme Comm1ttee. (London, Murray, 1914, 63).
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