Critica Sociale - Anno XXIV - n. 13 - 1-15 luglio 1914

206 rHITICA · SOCJALE La legge prevede, infine, un'assicurazione « facol– tativa» per le persone· aventi ·un'entrata annua J11on superiore ai 3000·franchi - intendendo con ciò di ve-· nire in ausilio ai piccoli artigiani ed ai contadini. ·Il premio per l'assicurazione « facoltativa >> viene pagato per i sette ottavi dall'interessato e per un ottavo dalla Confederazione. * ** L'Istituto federale delle Assicurazioni, con sede a Lucerna, è autonom.o ed amministrato da 40 membri: 12 rappresentanti gli operai a$sicurati, 16 rap•pres~n– tanti i padroni assicurati, 4 rappresentanti gli assi– curati volontari e 8 rappresentanti la Confederazione. La Confederazione contribuisce per metà alle spese d'amministrazione; paga le spese d'impianto dell'lsti 7 tuto; versa cinque milioni al capit\lle d'esercizio e cinque al fondo di riserva e contribuisce al paga– rnent.o dei premi per oltre· otto milioni all'anno, pr:.. levandoli dalle entrate doganali. Gli stranieri lavoranti in !svizzera godono di fronte alla iegge gli stessi diritti che spettano ai cittadini svizzeri, purchè fra lo Stato dell'immigrato e la Sviz– zera esista un patto di reciprocità. · L'art. 90 della legge dice testualmente: « Le prestazioni sono accordate agli assicurati di nazionalità svizzera e ai loro superstiti, cosi come agli assicurati stranieri residenti in !svizzera e ai loro superstiti, quando la legislazione degli Stati da cui provengono offra agli svizzeri e ai superstiti, in materia di preveggenza contro le malattie e gli in– fortuni, vantaggi equivalenti a quelli consacrati dalla presente legge. Il Consiglio federale designerà gli Stati che ottemperano a questa condizione >>. E 'ron. Scherrer, relatore, in un Congresso operaio spiegava: << La Confederazione deve stabilire una clas– sifica dei paesi stranieri, a buona, à media, a cattiva legislazione. In quest'ultimo caso si diminuiranno le prestazioni' di un quarto ai provenienti dallo Stato così classificato ». In termini semplici - data questa interpretazione della reciprocità - agli italiani dimoranti in !sviz– zera, nel caso d'incapacità temporanea, anzichè 1'80 per cento, spetterebbe il 60 per cento del salario gior- naliero. - Contro questa arbitraria interpretazione dei patti di reciprocità .fra gli Stati, hanno protestato le or– ganizzazioni aventi elemento straniero (italiano), ma degli annunciati passi fatti dalla R. Legazione italiana di Berna presso il Consiglio federale non si sa il risultato. Anche nella designazione dei rappresentanti operai al Consiglio d'amministrazione, fatta dalle organizza– zioni, era stato compreso un candidato italiano (gli italiani rappresenteranno .oltre un ottavo della tota– lità degli assicurati), ma la ConfederazioJJe ha ere-· -duto bene di non tenérne conto. Per ciò che riguarda l'assicurazione contro le ma– lattie, la legge fa obbligo alle Casse mutue di essere aperte a tutti i cittadini svizzeri, ma non estende tale obbligo sino agli stranieri, i quali potranno be– nissimo esserne esclusi. Le Mutue italiane, ricche e numerose, pare abbiano ottenuto affidamento di venire sussidiate come le Cas– se di Soccorso svizzere, purchè ottemperino anch'esse agli obblighi di legge - ma le nostre Mutue - am– ministrate da sapienti - hanno optato per l'adesione I BibliotecaGino Bianco alla Federazione Italiana, rinunoìando, in nome della grande Italia, ai benefizi'i delfa legge svizzera. Gli operai organizzati potranno pe~ò godere delle Casse di. malattia innestate all'organizzazione sindacale. e. m. B"RA LIBRI E RIVISTE It Congressò di Ancona~ Socialismo e Mas.soneria. Oda Olberg e Angelica Balabanoff si occupano n~lla Neue Zeit (15 e 22 maggio) del Congresso di Ancona, · e specialmente del voto ·di condanna ai socialisti mas· · soni. Sull.o scritto della Olberg la Redazione della Ri– vista. crede ·opportuno ,far le sue riserve. "Noi - essa nota - non vediamo così nero e non in.te.i:pre.~i ~~o, così male,,, Scrive la Olberg: Il partito socialista tende, in Itàlia come ovunqu~, a liberarsi di tutti gli elementi bor· ghe~i, per salvaguardare il _proprio carattere stretta· mente proletario, Nulla di più giusto e nàt_urale. _Ma cotesti elementi hanno, in Italia, esaurito la loro. fon· zione? I nuovi dirigenti del partito sembrano animati da profonda diffidenza contro tutto ·ciò che è istru_zione - e educazione ; diffidenza che trovò la sua tipica espres– sione nelle seguenìi frasi accol~e al Congresso da ap– plausi: "Le masse non hannq bisogno di coltura e ancora meno, d( filosofia ·,, (Mazzoni); " Per noi il ladro borghese vale il gentiluomo borghese,, (Bordiga) (1). Dun– que tutto l'edificio faticosamente innalzato della coltura dev'essere buttato via come inutile .z?,vorra. I massoni sono stati cacciati, non perchè cattivi soci alist\, ma perchè aspiranti ad un ideale di civiltà_di•carattere generale, e quindi borghese. La coscienza di' classe deve esclu– der.e la coltura. n movimento socialista vien così ri• dotto a una espressione di interessi; ma .l'uomo _non vive di solo pane, nè il sociali11mo di sola lotta. Il so- cialismo è anche un pro~lema di coltura. · . Il voto sulle elezioni amministrative pare dimostri che il socialismo italiano ·voglia fo questo momento tenersi ug!Jalmente lontano da ogni idealismo, com'e da ogni realtà, che non siano esclL1sivamente e tipicamente proletari. Le due cose si richi11,i;nanoa vicenda: il so– cialismo, che ce~sa di essere i.m movimentò umanitario, non può più cu·rarsi dei 200.000 sventurati che a Napoli viv<i'f1~p~ggio d~lle oestie; wa chi! non ,spno . proletai;f tipiCli, bensì qualcosa di mezzo fra i piccoli borghesi e il Lumpenproletariat. Certo il proletariato è il presup– posto del!'avvento ·del sociali~mo, come forza, non solo rivoluzionaria, ma di produzione- sociale. Ma il socia– lismo non rappreRenta soltanto uno spostamento di forze, vuol essère bensi una più alta fase di civiltà e s_arà vittoria, oltre che del proletaria,to, dell'ideale umano. L'Avanti! proclama di volere un partito· non del popolo, ma del proletariato; ma l'ultimo cenSiJ!lento (I) Inutile dire che facciamo tutto lè nostre riserve - pur non avendo ancora sott'occhl un resoconto stenografico del Congresso di Ancona - sia sull'esattezza verbale delle frasi qui riportate, eia sul significato òhe, tsolaudole, loro presta 1a· Olberg, e più an– cora sulle deduzioni che essa poi ne trae, SI 'può discutere sin che si vuole sulla opportunità. maggiore o minore del deliberato antlmassonlco di Ancona, ma è ben certo che ~on esso neuuno ha pensato di aboilre la umanllà e la cultura borghese; si ebbe Invece di mira di_sventare I pericoli, In molte località. ell'ettlvl e gravissimi, che Il complotto massonico minacciava dall'ombra alla compattezza e serenità della lotta di classe proletaria e alla reciproca fiducia Mceesarla ira compagni di ba~tagl!a. (Nota_ aeiia DIA'eZ'lone);

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