Critica Sociale - Anno XXIV - n. 13 - 1-15 luglio 1914

204 CnitlCA SOCIALE tice d,egli avvenimenti. Solo essi fecero e fanno in ritardo,· di mala v.oglia e incoerentemente, ciò che i mensceuikì fecero e fanno più tempestivamente, con alacrità e coerenza. Il guaio si è che i loro pI'egiudizii poli·Lici trovano ancora larga eco tra le masse operaie meno coscienti, meno adatte alla lotta continuata, desiderose di co– g!i,ere d'un colpo i frutti senza troppi sforzi pi:epa– ratorii e senza dover perconere un cammino troppo lungo. Queste masse formano il loro uditorio più vi– vace e approvano caldamente le loro declamazioni spesso apertamente demagogiche. Un esempio pal– mare della loro demagogia lo si ebbe quando accusa– r.ono di tradimento e peggio i mensceuikì - i liqui– datori, come li chiamano - p.erchè questi dicevano agli operai che, prima di scioperare, bisogna rin.f-Or– zar,e le organizzazioni, calcolare bene se ci sieno pro– babilità di vittoria e non ricorrere con troppa ·1egge– rezw. -a quest'arme pericolosa. Dovevano essere le dur,e le~rmi della realt~ a<;I. a;mn;iaestrar,e.~pli 9'!/fr~(-~, provar loro se questa predico.zione non. fosse giusta! *** In tal modo, a -brevi tratti, abbiamo descritto quali si,e,no l,e divergienze e ],e correnti che p,ervadono il Partito s·ocialista in Russia. Ora· la questione è ·di sap-ere se l'azione di un gruppo sia conciliabile con quella d-ell'altro, e se, à malgrado del dissidio teorico, ambedue gli indirizz·i possano combattere assieme la battaglia comune. La maggior parte dei socialisti russi crede d_i sl; e anche noi che scriviamo queste righe pensiamo si pos-sa rispondere affermativamente. Noi abbiamo cercato di spiegare come il movimento operaio russo sia entrato ormai nella sua fase « euro– • p.ea» , dove l'azione pratica, la lotta quotidiana acqui– stano una importanza sempre più preponderante e decisiva. Quando, prima della rivoluziODe, le due cor– renti, personincate. in massima parte dagH in!Jellet– tuali, lottavano ri.el partito, il .proletariato non era maturo a servire da correttivo i.n questa lotta. La rivoluzione, sopì per akun tempo gli antagonismi, ma essi risorsero durante_ le elezioni delle prime Dume. Col trionfo della reazione, crebbe l'apatia verso la poI,itica e l'azione si ritrass-e nei circoli degli emi– granti russi rifugiati all'estero. Indi, passato il grigio peri.od- o della depressione e ridestatesi a poco a poco \.e energie proletarie, mutarono gradatamente, come abbiamo visto, le condizioni di battaglia, e l'aspira– zione più. seu,tita deHe classi pperaie fu di conquistarer il campo aperto della lotta legale. È appunto, a nostro avviso, questa aspi-razione che deve appianare le divergenze dottrinali e pratica– mente di-mostrare la possibilità del lavoro comune sul terreno pratico. In queste nuove condizioni, il dissidio non può p•iù conservare la sua forma pri– mitiva: già ab·biamo visto come anche i più rigidi e intransigenti bolsceuikì si sieno dovuti adattare alle esig.enz,e del movimento, in ispregio all,e_dottrine pro- fessate. · Senonchè - e qui sta davvero l'orribile paradosso del Partito socialista russo ai nostri giorni - mentre la pratica dei bolsceuikì non differisce gran cosa da quella dell'al,tra corrente e tende sempre più a iden– tificarsi con essa, il loro contegno diventa sempre più ostile e molto simile a quello assunto tempo fa dal noto Schweizer e seguaci in Germania (1). (I) Questo specialmente si rlrerlsoe al gruppo di botsctt•i/c) cAplta• nati dal Lenin. . BibliotecaGino Bianco Q.uesto fatto curioso e d-01,orososi può spiegare con ragioni psicologiche. I bolsceuikì 'hanno ~mpre in– carnato le tendenz,e tradizionali; per preservare in qualche modo intatta la purezza della loro dottrina originale hanno dovuto ritirarsi nei loro circoli ri– str,etti, ve!'e chiesuole infallibili ove i diss:ensi teorici si acutizzano e si ,inveleniscono. A ci◊ si aggiungano El com,p,etizioni .personali, che sono così. oorattèristi– che tra gli ,emigrati po'litici; il dispetto di dover cam bial'e, pur s,erbando l'apparenza dell'immutabilità; la naturale inclinazione a litigare di. preferenza coi' più affini; e si avrà. l;:i.chiave· del paradosso che, mentre J,e direttive 'tattiche delle d-ue correnti &i sono venute sempre più avvici-nando, la loro riconciLi,azione sembra allontanarsi sempre più. . Con questa guerra « à la Schwei:z.er » contro i p·ropri compagni, ·g'uerra senza tregua e tanto · dannosa al movimento operaio; la lotta 1 p·erde _il suo carati.ere !!!Orale' e de_genera in vane e 15terili coh!'.pè'tiziohi 'per– sonali. Il dissidio si m.iniff!Sl!I attravers? iutto il campo dell'attività economica e ·polit,ica: nella stam– pa, socialista (I),' nelle organizzazioni professionali, nella J.egisl,azione sociale assicurativa,· p.erfino nelle -elezioni politiche davanti al nemico comune! L'ultimo e più gravé colpo portato all'unità deHe forz,e ~:.stato lo scisma avvenuto nel Gruppo parla– mentare socialista (ottobre 1913). Senza .alouna seria rug'i-one, ma soltanto animati da quello spirito di in– transigenza di cui dianzi s'è discorso, .sei deputati socialisti, seguaci di Lenin, sono usciti dal Gruppo socialdemocratico ed hanno fatto casa a sè. Questo colpo di scena ha prodotto, come sappiamo, profondo stupore anche nel socialismo internazionale. Una Com– missione, e-J.etta dal Burea11 Socialiste Internationa/, ~i occupa d.i questo scisma, e forse la triste faccenda sarà posta all'ordine del giorno del prossimo Con– gresso internazionale di Vienna. Coq · questa seces– sione i partigiani di Lenin hanno indebolito !'( lu.to– rità del Gruppo parlamentare· e l'hanno reso mepo vigoroso .contr.o gli attacchi della reazione. Le classi operaie non possono piìi guardare ad esso come al centro di tulle l,e forre, come al difensore della causa proletaria al di sopra di tutte le divergien:z.e.paPtico– lari, come all'espressione sintetica dell'azione politica contro l'implacabile· nemico! Forse è da SP,erare che la jaÌtura apra gli occhi ·a molti dei compagni intransigenti e.. degli operai da i <l~~ji~i•rp_qrc!ijp._tt,, ,_çp~ç\9jarp9>l P.UJj~, !.:che, _,jl. ~.9<tial}ft~~. . internazi.onaJ.e, con· tutto il suo prestigio, possa ac– celerare la soluzione della crisi. Dati il dispotismo e le arretrate condizioni econo• miche, in Russia più che altrove è necessaria l'unità. Alle ragioni d'indole general,e ora si aggiunge_ anche quest'altra d'indole particolare: il Ministro dell'Ins terno, MakJ'akofT, hà presentato un-0 scel.Jerato dise– gno di legge contro la libertà di stampa, e, in primo luogo, in odio alla sl;ampa socialista. Per combattere questo progetto e svéntare quesValtro tranello dello cz.a,rismo, sa.l'ebbe s_up:remamente necessario che le forze non . foss•ero disunite. Perciò i·l problema pi~ 1.1rgente del socialismo russo è la sua unità. Solo uniti i socialisti russi possono compiere il loro dovere rivoluzionario davanti alla reazione coalizzata dell'autocrazia e del cap,itale. · · EUGENIO CIARSK'I . . (1) A Pietroburgo esistono due giornali soclpllstl 1n· ~onl.Ìnua pote• mica: uno del bolsceviH (lt Prnvcta) o l'allro' del me111uvlk¼ (La Gaz:• ll'ttla .IJte,·ala), ·

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