Critica Sociale - Anno XXIV - n. 11 - 1-15 giugno 1914

CflltIGA SOCIALE ··169 * * * Dopo la conclusione della p_a?e con la '-';'u~~hi_a, i due faW notevoli della poht1ca estera 1tahana sono stati, 'senza dubbio, l'accordo completo con l'Austria per ·1a soluzione del problema balcanico e l'estensione al Mediterraneo dell'azione della Triplice. - La rinnovazione affrettata ~ell'allea.nza è evidentemente collegata al tono differente as– sunto dall'Italia di fronte alle potenze dellJ:1.Trk plice Intesa, e specialmente alla F_rancia ed all'_I~– o-hilterra. E' ozioso discutere se 11 trattato .origt• ~aie sia stat0 rinnovato con o senza alterazioni nel testo. e quale sia la natura formale dei nuovi accorri.i donclusi. Il certo è, che malgi:ado··1e· di– chiarazioni del 'ministro Di San Giuliano, 'l'Italia è ritenuta . da tutta l'opinione pubblica, e dai Go– verni déll~ Françia e dell'Inghilterra; la sentinella avanzata degli Imperi nel 1vleriiterrane'o, e ne as– sume gli atteD'giamenti. La politica mediterranea d.ell'Jtali!}, eh; poteva considerarsi ~ondata, .sulPa~ mfoizia dell'Inghilterra, prima, e poi a~?he dell:t Francia è stata ora coordinata al!a pol1t.1ca c9_µt1- ne'nta1e: e rientra, q,Uindf, nel sistema de_l\a . Tri~ plice Alleanza_. _ . . .. . .., _ In tal guisa, l'Italia serve gli mteres~t delle sue wlleate, e specialme.nte della Germama, potenza uon mediterranea, e che aspira a diventarlo;·-Essa di viene quindi lo. strumento di una politica neces– sariamente ao-o-ressiva. Il retroscena delle ·rela– zioni franco-~desche, venuto alla luce in seguito alla questione Caillaux-Qalmette, assieme al r_ifiutq . persistente di consentire al desiderio inglese di li– mitare gli armamenti navali, dimost~ano che la volontà aggressiva, ed il g-rande pen_colo per la · pace. internazionale, sono ancora oggi rappresen- tati dal Governo imperiale tedesco. · N:ella Triplice Intesa le tendenze bellicose sono più che bilanciate dalle forze che tendono al man– tenimento della pace: La discussione recente, sulla trasformazione dell'Intesa in Alleanza formale, ed i comunicati ufficiali seguiti alla visita del re d'Inghilterra •a Parigi, ha1;1no dimostr'.1to ~hiara:– mente che il Governo ed Il _popolo bntannwo n· fuggono dal rendere più stretti i legami di _una politica che ritengono utile, per la preoccupazione di esser trascinati ad avventure guerresche. Anche in Francia le tendenze favorevoli alla montatura bellicosa, 1'.appresentate dai fautori della rivincita e dai rinnegati del socialismo, sono tenute a freno dalle grandi correnti pacifiche, e _Jaurès può impo• stare la campagna elettorale, sulla trasformaziqne dell'esercito in milizia popolare, cioè in una orga– Bizzazione a base difensiva. · •Al•i-contrariò, Gernfania e/i Austria sorio Stati avidi di espansione, ed i nuovi sogni imperialistici rendono l'Italia facilmente trascinabile sulla stessa strada. Il nostro· paese e stato quindi collocato come avversario immediato e èome agente provoca~ore di fronte alle due nazioni più civili e più lib~ie rii Europa, la Francia e l'Inghilterra, e ?iò ~enza alcuna protesta da parta- della ·democrazia dt Go– verno di· tutte le tinte; anzi, proprio mentre_ face·– vano parte del Governo i rappresentanti del, par– tito radicale. Nemmeno i socialisti riformisti sem– brano preoccuparsene molto. Eppure, fu appunto Leonida. Bissolati a dichiarare che niente avrebbe pòtuto indurre il popolo italiano a marciare _contro · i paesi democratici dell'Europa occidentale .. . Questa politica., consolidando la potenza austro..:. germanica, mette l'Italia in posizione d~ inferiorità innegabile verso le sue alleate, e, ad un tempo, la fa partecipe ,ielle odiosità.che i due Imperi si a!',– tirano, e la spinge verso contese non sue, 1 U)liotecaGino Btanco I nostri nazionalisti, nei ritagli di tem,po, lasciati loro liberi dao·li attacchi, bili<:>sial socialismo, dal– l'esaltazione ""della forca·. e dalle, rotte elettorali combattute in buon acéordo con la malavita e coi preti, mosti:ano di_preoccÙparsi del pan,germanismo 1 e si indianano a freddo se in· qualche paese d1. confine e;istono mostre di bòtteghe con delle scritte. in tedesc'ò. · · · · · Ma questi spacciatori· di parole grosse· non si accorcrono che la creazione di un regno di Albania, - il qu;:ie inizia -l'esistenza sotto la protezione-ape'rta della Triplice, ed ha· alla testa un dipendente,fien– dale dell'imperatore di Gerrnan_ia, è , i·n realt~ u~ passo innanzi per quella potenza,_ ted.es?a d1 cm mostrano di temer tanto la. pressione di massa e la forza, di penetrazione ··al _confine settientrionale dell'Italia. . . I militaristi austriaci alludono chiaramente alla necessità che la monarchia austro-ungaricà' si i111- padronisca del Lovcen, per poter d?rninare· 'i_l'Mori– teneD'rO e trasformai:e le Bocche di Cattaro m una stazi~ne navale militare. L'allarme con · cmi la notizia f.u accolta, e comen-tata dalla stampa ita– liana di tutte le gradazioni -politiche, dimostra la preoccupazione per; l'estender~i deH'i.nfluenz,a au– striaca sull'altra, 1;1pondad_ell'Adr1at1co. -Eù_e ~t3:to prqpri9 ;t'appòggio d~ll'Italia che ha reso poss1b1l~ all'Austria· il crearsi l'appendice albanese, quast come una sfera d'influenza, dipendente dai terri– torii della dùplice monarchia (1). In un mor_nento in cui il noli·mascherato disprezzo dell'Austria per la sua alleata latina scottava troppo, -per consen– ·tire che si indicasse, come al solito, solo nell'odiata democrazia francese la rivale naturale dell'Italia, un nazionalista italiano, il Coppola, in un articolo insolitamente sobrio ed equilibrato, ha potuto scrivere ·che l'Italia era stata "la tidà e preziosa alleata che, con palese sacrificio del senti,m~nto popolare etl anche di immedi~ti e notevoh rnte– ressi aveva saputo· e voluto smceramente ed effl– cace::Uente· aiutare l'Austria ad attenuare, per quanto era possibile, il fallimento ?ella propri_a politica orientale, di fronte alla dec1s1va vittoria della Quadruplice balcanica "' E ciò a tutto -vantaggio dell'Austria, e senza alcun v'isibile utile. proprio. L'equilibrio dell'A· driatico è un'altra frase fortunata perchè sciocca, spesso u'sata a spiegare la condotta dell'It.alia, in contrasto con le aspirazioni del mondo greco-slavo. Ma se è evidente l'interesse dell'Austria a restare l'unica grande potenza sulla riva orient_ale dell'_A· drtatico non è eaualmente chiaro che l'apparire ' 0 l'I rii nn terzo fattore in concorrenza con mpero Austriaco sarebbe' dannos© anche all'Italia, che acquister~bbe, se non altro, una maggiore libertà di scelta neUa sua politica. Così mentre fl pericolo di una guerra con l'Au– stria ~i prospetta intermittenteménte al pop_olo italiano quale ragione di m_aggiori _ar11;1amen~1 e di nuove spese militari, la politica 1ta\Jana a!uta a cons'olidare e ad estendere la potenza austriaca sull'altra riva dell'Adriatico-. Sf continuerebbe nello stesso sistema, qualora,·come le potenze della Triplice . Intesa sospettano, l'Italia seconrlass_e le (I) E l'Aust,'la non perde tempo a,1 afl'ermnrsi c,on serietà, anche ~conomtcamente, nei paese che na9c" alla sun oni.brn. In Albania è stato fondato, In 1iochl giorni, un museo commerciale ~ustrlo.co , ricco' di cnmplonnrlo, e te visite di commerclantt e indu– striali austriaci si succedono .con freqqenia. L'Iti:11.a ba mnndnto In . A)bantat come campione della produzione naz!onale, Il duca degli Abruzzi! Nonostante la grave situazione economlco-ftnanz!arla; frutto della ~9a PolUtea, lo sptrtto slstema11co· e organizzatore, e·Je risorse, In via assoluta molto. ma~gtor1 1 · asstournno alla du·puce ·monarchia la surerlorltà sulla sua alleata e rivale. ·

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