Critica Sociale - Anno XXIV - n. 11 - 1-15 giugno 1914

J.74 CRITICA SOCIALE cisa sulla porta dell'organizzazione economica, .diyide il proletariato: La tecnica dell'organizzazione ne resta compromessa. Resistenza alla suggestione di leggi genero.li abbmc– cianti l'universo. ': Quando il Consiglio Superiore iniziava la sua vita, il pensiero degli studiosi ora orientato verso la f?rma– zione di un Codice generale del lavoro, che nspee• chiasse e disciplinasse •in modo organico tutti i problemi del lavoro. Le difficoltà del!' impresa erano enormi tanto più che ·non era ancor!i, raccolto il materiale co~ì vas10 e così vario, specie in Italia, necessario a tale costruzione. Il nuovo Consiglio, materiato di esperienza, pervaso da senso pratico, positivo, contribuì certo a fare abbandonare ·dall'opinione pubblica una ambizione uobile sì, ma più teorica che pratica; e si buttò tutto a risolvere problemi concreti di categorie di industtie, mano a mano che il materiale di rilevazione e di studio veni va elaborato dall'Ufficio e a seconda della urgenza dei bisogni sentiti dagli interessati ,,. Niente giacobinismo cli divieti dello sciopero o delta serrata; invece, grande assegnamento sui contatti fra le parti in lotta e sull'influenza della pubblica òpillione. " Più che alla creazione di organismi artitìciali pn la formazione di arbitrati, si orientava il Consiglio verso l'organizzazione del mercato A verso la creazione di condizioni che permettessero la formazione di mag– gioranze che si imponessero sul mercato stesso. L'orga– nizzazione ha il merito di ·creare unità concorrenti maggiori, di evitare i piccoli turbamenti, di rendere difficili, perchè spaventosi, i grandi conflitti. Le discus– sioni sui concordati di tariffe sono segnalate anche nella bibliografia straniera. Incoraggiare le masse idla formazione di contratti collettivi, estendere alle -mino– ranze le condizioni favorevoli guadagnate da un'effet ti va maggioranza ,,. Infine l'assidua preoccupazione di allacciar·e la legi– slazione sociale italiana all'estera, così per agire sulla concorrenza come per rafforzare questa Internazionale dei lavoratori mediante il nuovo diritto operaio inter– nazionale. 'Il materiale da costru:;ione. Il materiale per la costruzione viene con illuminata passione apprestato in gran copi.a e vario secondo le esigenze 'della costruzione stessa. Alla p1•otezione dei lavoratori sono offerti gli schemi di leggi sul lavoro in risaia, sul riposo festivo e setti– manale, sul lavoro notturno dei panettieri, sul contralto di lavoro e sulle tariffe, sul lavoro delle donne e dei fanciulli. Nel campo del collocamento, ecco il disegno di legge· st1gli Uffici internazionali di collocamento per contadini e op.irai addetti ai lavori pubblici; quindi si imposta la inchiesta sul sensalato e sugli Uffici di collocamento_ in genere. Alla giustizia pia del lavo1·0 si porgono le conclusioni sull'arbitrato nelle ferrovie; sui probiviri nell'industria 1 nel commercio, nell'agricoltura; sui conflitti tra capitale e lavoro. Per le assicurazioni sociali si elabora lo schema sugli iufortuni del lavoro in agricoltura e sulle Casse di maternità. Per gli impulsi da imprimere. alla previdenza, per l'organizzazione della vigilanza e dei contralti all'ap– l'licazione delle leggi sociali si foggiano i congegni delle Cattedre di previdenza e dell'Ispettorato del_lavoro. E °il 26 giugno 1913, con le ultime parole rivolte dal povero Montemartini ai Consiglieri del Lavoro, vien preso l'im– pegno della riforma dell'Ispettorato del lavoro car– cerario. BibliotecaGino Bianco La, 1·iforma del Co?J,~igfio del Lavoro -. intesa a met– tere il.corpo elettorale. e le rappresentanze in armonia con le nuove condizfoni della vita sindacale italiana - ,crive uu altro not~vole capitolo nella attività dell'Uf– ficio e del Consiglio·. Inaugurando la XX Sessione del Consiglio del Lavoro - l'ultima diretta dal sicuro condo.ttiero - Giovanni Montemartini - ancora una volta mettend,o innanzi gli alt.ri - così sinteti_zzava la magnifica fatica: " Colle vostre discussioni e deliberazioni in venti sessioni, avete saputo additarci un intero programma di legislazione di lavoro; avete discusso e approvato ben 14 progetti di legge di vostra iniziativa, avete cle· liberato su 12 progetti sottopostivi dal Governo, avete investito rtelle vostre analisi ben undici regolamenti di leggi. Certo pochi Consigli superiori possono van– tare, in sì breve termine, lavoro più inrlefes~o. com– µlesso, appassionato. accompagnato •dai voti e dai de– sideri delle classi interessate ,,. Mole imponente e sapiente varietà di materiale da. costruzione, tutto impro,ntato della sua inrlividnalità. e apprestato con fervore dall'Ufficio, dal Comitato, dal Consiglio del Lavoro in mortjfìcante contrasto con la pigra azione legislativa. Com'egli osservava: " .... l'Ufficio del Lavoro !;la raccolto tanto materiale che il suo Consiglio non può ancora digerire: il Oon,ii- . glio Superiore ha presentato tanti progetti al Parla– mento che il Parlamento manda agli archivi; il Parla– mento ha già votate alcune· ieggi sociali ·che il. paese non sente e che talvolta avversa. Le classi lavoratrici ignorano spesse volte e i progetti e le leggi. Si può af– fermare che l'Ufficio avanza il Consiglio, che il Co11 • siglio avanza il Parlamento, che il ParJamento avanza il paese e le classi lavoratrici ,,. _ Scoraggiarsi? Fermarsi? Rinunciare? Tali parole sono ignote al suo vocab~lario. " Bisogna che le cla'Ssi lavoratrici siano tuffate nella vita pubblica e che balzino innanzi contribuendo a domandare, a difendere e a conservare la legislazione che ll;l riguarda ,,. Tale profonda fede, tale cosciente ottimismo, penelri e scaldi' gli animi nostri: rlmda operosi noi e le gene– razioni che verranno; quetre generazioni cui egli - la– voratore di realizzazioni volgeva così sovente• il pensiero. ANGIOLO CABRINI. ' STATISTICHE POCO CONSOLANTI Interiorità dell'Italia nella durata della vitamedia e decadenza tisica dalla nascita delle classi lavoratrici. Négli Annali di Statistica (Serie V, vol. 7) Giorgio Mortara pubblica uno studio su la cc Tavola cli morta– lità, s,econdo le cause di morte, per la popolazione itaLiiana, c'alcolata per il periodo 1991-1910 >>. Riproduci,amo da esso due sole statistiche che ci sembrano mo.Jto significative. La p,rima indica la ç!urata media della vita, per otto paesi, compresa l'Italia:· . · Durata media della vita 'Russia (1892-1901) . . Austria (1900-1901) .. Italia (1901-1910). . . Inghilterra (1891-1900) Prussia (1905-1906) . . l<raneia (1898-1903) . Svezia (1891-1900) . Australia (1901-l!llO) maschi 30,9 37,8 43,6 44,1 44,8 45,3 50,9 55,2 femmine 32;8 39,9 44,4 47,8 48,5 48'7 53,6 58,8

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