Critica Sociale - Anno XXIV - n. 11 - 1-15 giugno 1914

CRITICA SOCIALE 173 sciòèca ferocia, inutilmente ,C!lli,ili:e- alcuni anni prim~ 0 .,a, .. ·: C@,uosçue le -conseguenze det lavoro su dati gruppi Pà:lla•nze:e a :Jilinalborgo. L:.eOrigitli sue: le audac~ et!p&-·• .di popolazione. Donde •le inchieste sulla donna nelle rienze nel campo d·ellll.;'~'l!Tmamtu·ri~:,, di Milano, o,v'eg,H. in<lirntrie. ha crelllto un Consigli'é 1 ,del l;,aV'é'rO" ·per l'organizzazio-ne ,-Conoscere, delle masse, i consumi di alimenti e di operaia, qualche cosa c<:>meil .Consiglio inferiore del· case Donde le 1ilèvazioni sui prezzi dei consumi po- Lavoro im!Daginato dalH~astiat-per lo studio sugli effetti p.olarL in v.na.qnarantina òi Comuni italiani, e quelle dei dazi protettori. • sul caro-fitt.i. Ah, gli sta.ti d'animo· di quel tempo, come rivivono Conoscere le vicencle dei merc_ati di lavoro, all'io- nella memoria di quanti ·fummo al fianco di· Monte- terno e all'estero. Donde le rilevazioui, le inchieste, le martini nella prima dura battaglia I • monografie ~ugli scioperi e sui loro bilanci· - contri..: "I lavoratori organizzati devono riconoscere nell'Uf- bu•o 11ll'intellettualizzazione delle tattiche sindacali-; ficio del Lavoro l'organismo più potente, sicuro e legale su le forme, le tendenze, la consistenza e la efficienza per far valere i loro diritti nel campo della pubblica dell'organizzazionP, tanto presso i lavorato,i quanto amministrazione·,,. Con queste parole, il 18 agosto 1903, pre~so i padn,ni; sui congegni della conciliazione e il neo· direttore dell'Ufficio del Lavoro fa invitare dal dell'arbitrato. ministro i delegati delle organizzazioni proletarie! . Il 14 .settembre dello stesso anno, inaugurandosi la prima sessione del Consiglio del Lavoro, il vice-ministro afferma che "Roma, la quale diede alla civiltà le più precille. ed elevate formule gj.uridiche,, deve creat:e il nuovo diritto che sorge dai nuovi bisogni della vita, dai nuovi attriti sociali ,,. Ettore Reina proclama doversi "incrostare nella legge le conquiste del lavoro,,. Filippo T4rati si compiace che H Governo, limitando l'invito ai soli lavoratori or– ganizzati, abbia "implicitamente ammesso che la con– tesa sociale contemporanea è solo di organizzazioni ,, ; e aggiunge, scolpendo: " Tutto ciò che non è organiz– zato è polv:ere incoerent.e ed amorfa, non esiste in questo certame ,,. Linguaggio inaudito, sino allora, nei Corpi consultivi dello Stato. Dove si va a finire? domandano, sgomenti, i conservatori del tempo. E un di loro, pure tra i più colti, esclama: " Ma questo Consiglio del Lavoro è una macchina infernale I... ,,. All'altro 'polo, il rivoluziona– rismo grida alla mistificazione. L'Ufficio d·el Lavoro? Un organo burocratico di più! Il Consiglio del Lavoro? Un gingillo, un diversivo ..., un. tradimento. Le stesse organizzazioni operaie e contadine, sulle prime, guardano e ascoltano ·perplesse, diffidenti, Ma il « geni-il titano " iniziò l'opera sua: opera di ingegno, di coltura, di fed&, E le dubbiezze dilegua– rono e oggi le classi lavoratrici si stringono intorno aÌl'istituto che considerano come casa loro; e ·1e orga– nizzazioni padronali, dapprima sdegnose, oggi chiedono di essere ammesse a collaborare. Le rileva3Jonl. li possente costruttore inizia l'opera sua esplorando, saggiando il terreno che gli si stende d'attorno. Come all'occhio dell'aviatore librato alto nel cielo, la terra si presenta in una grande uniformità di linee e di tinte, ma di. mano in mano ch'el scende avverte la varietà dei colori e il rompersi delle linee; cosi la massa lavoratrice di un paese, se pure abbia in comune alcuni caratteri ed alcune condizioni, offre a ohi la os– servi davvicino una ricchezza infinita di differenze e di contrasti. Conoscer", bisognava, le condizioni della massa lavo– ratrice, per categoria o per gruppi di categorie. La ri– saia e la miniera, doloranti nell' " Inno dei lavoratori,, dovevano essere studiate t;lirettamente. Donde le ri– cerche sui salari:, sugli orari, sulle condizioni di lavoro delle mondine e dei minatori. Conoscere le conseguenze di dati lavm·i è di dati am– bienti sulla salute di chi vi sia applicato. Donde gli studi sul fosforismo e sul lavoro nottumo dei panettieri Conoscere le esperienze altrui, per te,oreggiar le. Donde il copioso notiziario sulla legislazione sociale e il movimento sindacale estero. Attraverso un decennio quarantadue inchieste: ii Bollettino ogni mese, con i suoi occhi a tutti i feno– meni della vita proletaria; poi il Bollettino delle ispe– zioni; poi quello delle iu formazioni quindicinali. O non s.crisse un giorno Turati che socialismo signi- fica sapere, capire? · · Le direttive. Rilevazione delle condizioni òi fatto: fissazione delle direttive. Non si costruisce più senza piani regolatori. Chiave di volta della costruzione da iniziarsi, niente Stato pa/er?W. La legislazione sociale è un fatto di equilibrio di forze. I lavori collaborano alla legislazione stessa. "L'entrata dei lavoratori nella vita pubblica avviene effettivamente quando i lavoratori entrano nel Consiglio governativo, dove essi si: trovano di fronte agli inte– ressi, alle lotte che essi conoscono nella vita econo– mica giornaliera; solo· che la lotta non è più_ prodotto di piccoli gruppi o di categorie isolate, ma si trasforma in una lotta collettiva di vita pubblica, di sforzi per penetrare nello Stato, per- penetrare nel Governo rei pubblicae, di sforzi per strappare l'ammini~trazion·e al monopolio delle classi dirigenti, al Governo patriarcale,,. Nessun assegnamenio sui colpi di mano di• maggio- 1·anza, nei Corpi consultivi! L'accordo solo è fecondo di risultati concreti. Udite la cara autorevole voce: " Qtraudo un Consiglio superiore è·.monopolizzato da una classf', occorre che l'altra classe· vi penetri ad ogni costo per partecipare alla pubblica amministrazione. Nè la classe di nuovo arrivata deve tentare alla sua volta di monopolizzare la istituzione: il monopolio è sempre dannoso alla collettività e, a lungo andare, fa. tale alla classe che lo esercita. In una piccola organiz. zazione come è quella del Consiglio del Lavoro, un pre• dominio di classe renderebbe inutile l'organizzazione stessa e quello della classe predominante sarebbe un monopolio effimero, formale, senza alcuna efficacia. Che varrebbe, infatti, in una questione di interesse che non è solo rappresentata in Consiglio, ma che si agita al di fuori, che Ili combatte nel paese, l'ottenere la mag– gioranza su un ordine di idee, per il solo fatto che la composizione variata del Consiglio dà il predominio numerico a una classe? Se la votazione non rispecchia il pieno accordo degli interessi, il desiderio di fare trionfare nel paese un termine medio, che si· ritiene da tutte· lEIparti il più conveniente in quel determinato momento, ii più rispondente a quello che si reputa lo– gicamente raggiungibile, se queste condizioni mancano, no_n_si avrà che reazione nel paese e scredito per l'Isti– tuzione ,,. L'organizzazione chiamata nel Consiglio del Lavoro deve essere ape1·ta a tutti i lavoratm'i. La pregiudi– ziale di confessione religiosa o di partito politico, in-

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