Critica Sociale - Anno XXIV - n.10 - 16-31 maggio 1914

148 CIUTICA SOCIALE accomunarono dei rivoluzionari e dei " destri ,, rimasti nel Partito, toglie il profondo senso e colore politico, che fu altrove. Fu altrove, e più dietro lo sfondo che non alla ribalta del ()ongresso. Il quale, a chi attentamente l'abbia seguito e a chi lo consideri quietamente dopo cessato il clamore ,dei dibattiti e· dei commenti, appare come un Congresso di transizione, che ha liquidato alc'une discussioni, più caucellandols che risolvendole, ma ha posto il germe di altre, inscrivendole, idealmente, all'ordine del giorno d'un Congresso futuro. Qualcuno dichiarò seppellita la vecchia disputa delle tendenze, o almeno disse chiusa nella cassa quella tal disputa di quelle tali te.ndenze. Egli dimenticava che, nella vita come nei partiti e nei Congressi, accade tal– volta che vi siano dei sepolti vivi. Più esattamente il compagno Mussolini previde e augurò, in non lontano avvenire, una discussione a fondo sui principi, una revisione dottrinale del Socia– lismo. Djco " esattamente ,,, quanto .al bisogno dì' me - glio chiarirci e " confessarci " a vicenda: non quanto alla revisione del Socialismo, che nelle forme è inces– sante e perenne, nella sostanza è, a mio credere, liqui- data e pacifica. · Il Socialismo, dappertutto, e con le inevitabili colo– razioni dell'ambiente, è ... il Socialismo. Vale a dire (poichè definire è distinguere) che non è nè l'a'!larchismo, nè il radicalismo, nè il sindacalismo, nè alcun altro suo più o men prossimo vicino o più o men autentico, se- ' dicente o presunto parente, coi quali a volta a volta rischia di confondersi. È quel partito e quel movimento, che affronta la vita circostante, non mettendosi fuorj di. essa, cioè per aria, e non lasciand9sene assorbire, chè allora cessa di essere lui. La affronta e la penetra, per trasformarla. :Entra in tutti i suoi congegni, per innovarli, e ·versarvi il suo spirito e il suo contenuto. Pjù che di romper le forme di essa, si preoccupa di · empiria e animarle della propria sostanza. Dà guerra alla classe dominante dovunque essa si accampa: nel– l'officina e nel Parlamento, nel Comune e nelle coscienze. Non teme alcun contatto, e tuttavia deve vigilare per non esse1·ep,i·eso, quando crede di p1·endere. Perciò s'è liberato dei Destri, che con un pavimento di buone intenzioni s'erano lastricata la via per la quale giun– sero al risultato eh~ tutti posson vedere: che la bor– ghesia li cita e li' adopera, in conclusione, contro il Socialismo. È un filo di rasoio quello su cui cammina il ·nostro Partito. È rivoluzionario e gradualista ad un tempo; i<leiù.i-stae pratico; deve curar l'avvenire e il presente, e vice,~ersa, vaie a dire che deve· considerare ogni suo atto in fun~ione composta dell'immediato e del futuro; ba da guardare a!t'opportunità e schivare l'opportu– nismo; ha da coltivare il corpo e eia salvar l'anima, e non con giaculatorie, come fanno i preti o i finti-rivo– luzionari, ma con i fatti. .. Non è una bazzecola questa: è uno spavento a pen– sarci. E tuttavia il socialismo, se vuol essere il socia– lismo, deve far tutto ciò, deve provvedere a esser tale. Se no, scivola a dri'tta, scivola a mancina, rotola uel possibilismo radicale, si rovescia nella comoda nega– zione anarchica; è ingoiato nella realtà, e ne diventa prigione, o balza fuori da essa, e s'illude di mutarla stando nelle nuvole. Ora, su tùttci ciò non -è morto nè potrà mai morire il dibattito. Esso si 'alimenta dai temperamenti diversi. BibliotecaGino Bianco Se non è vero che questi bastino a dividere il mondo ìn conservato1-i e in p1·ogressisti, in misoneisti e in fì,lo– neisti - mentre la ragione di classe e il òeterminismo ~conomico scavano essi· ben· più profontlo · e netto il solco fra i due eserciti - è verissimo che i tempera– menti separano, entro i confini d'uno stesso partito, gli uomini animati tutti da un'unica finalità sostanziale, dividendoli sul modo di realizzarla. Qu~l tanto di adattamento che è richiesto dall'azione socialista, repugna a certuni, nell'aspetto, nel nome, se non, nel fatto ; e deprime e piega certi altri. Il socialismo oscilla fra due poli: ribellismo (passi il vocabolo) e possibilismo. Oiascun socialista, indivi– dualmente, zighezagheggia (passi anche questo), per un suo impulso o per necessità, fra i due termini. Si con– tano sulle dita coloro che, in tutta la loro azione, non abbiano mai sconfinato da quel tal " filo di rasoio ,, di cui sopra, eccedendo, nell'un senso o nell'altro. L'amico Morgari, con quelle sue finissime analisi di chimica psicologica, potrebbe egli scomporre e deter– minare, per ciascuno di noi, pel Partito, per le masse operaie, nei vari atti individuali o collettivi, quanto dei diversi elementi prevalga, e quando il puro e pre– ciso " socialismo ,, abbia avuto la sua piena e genuina espressione. Ma se in ognuno le due anime battagliano, vi sono, alle ali estreme, coloro in cui una di esse sormonta o domina incontrastata. Di qui il conflitto, eterno co~e la lotta tra l'ideale e la realtà, tra l'aspirazione e il po~sibile, tra il fine e il mezzo. Poi c'è il divario tra la dottrina e l'azione, ossia tra gli ambienti dove il Sociali_smo è ancora soltanto dot– trina, e quelli dove esso 'si concreta in a~ione. Nei primi, v'è la affermazione 'rigida degli schemi teorici, il che non esclude, nella pratica, un adattamento alle forme più grossolane e pre-~ocialiste del " riformismo ,, ; nei secondi, v'è un levigamento degli angoli dottrinali al contatto della vita. Tutto questo vive - anche se dorme - nel Partito; e dopo il sonno risorgerà più alacre. Forse (qui il pro– , gresso e il vantaggio) · il dibattito sarà più alto, più impersonale, più degno. Non vi sono più alcuni uomini i cui atteggiamenti irritavano perchè non ·àpparivan , serì, consistenti, profondi; e i fatti lo provarono. Il dibattito non sarà su quei due punti che furono oggetto di sì lungo torneo pel passato .. Troia è caduta, e la guena non sarà intorno alle sue mura. Ma sorge– .ranno altre Troie. Si disputerà alla luce di fatti nuovi, e a proposito di nuove situazioni. ·Gli svolgimenti saranno più brevi, come in un dibattimento già discusso altra volta, in altra sede. Ma il processo d'appello si farà, e poi si rifarà.. .. senza che mai' venga la Cassazione, perchè quello sarebbe il segno che il Socialismo è mortb, o che il Partito è ridotto a un castello di Templari: mezzo convento e mezzo caserma! Perciò il Congresso d'Ancona a me è parso un Con– gresso di transizione, di sosta, in cui il Partito liquidò alcune sue interne questioni, provvide ad altre utilis– sime cose di ordinaria amministra;.1ione, cementò mo– ralmente se stesso nella un_ità, nella disciplina, nella fraternità e nel rispetto reciproco che non esclude le discussioni ma .le nobilita e le fa feconde; e in cui, trovandosi a un dipresso concorde sul fatto, ch'è tran– sitorio e mutevole, affacciò tuttavia la materia di futuri dibattiti. Desiderarli o crearli · artificiosamente, pel gusto di f l I

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